La rivolta senza leader e percorsi

logotallerpedalea20090303Su esplicita richiesta dell’autore rimbalziamo da comune.info questo articolo di Michelangelo Alimenti sulla Critical Mass. Con tutti gli altri ci vediamo in strada, per riprendercela.


Molti cittadini li conoscono, sanno cosa fanno e soprattutto perché lo fanno. Altri hanno cominciato a partecipare alle loro iniziative e non hanno più smesso. Altri ancora hanno iniziato a pensare alla città, agli spostamenti urbani (basti pensare al successo del movimento Salavaiciclisti) e perfino all’idea di cambiamento sociale grazie a loro, ma non è detto che sappiano bene chi siano «quelli della Critical mass» Che del resto non hanno certo l’obiettivo di affermare il loro marchio. Preferiscono agire per empatia, per graduale affinità, preferiscono pedalare e frequentare ciclofficine. Vale la pena allora spendere due parole semplici, chiare, senza slogan e senza urlare, per raccontare questo pezzo di società decisamente in crescita e in movimento. Fatele rimbalzare in rete: fanno parte di un nuovo alfabeto di cittadinanza.

 

La Critical mass (Cm) è un movimento dal basso, nato negli Stati uniti a inizio degli anni Novanta.

A Roma è arrivata nel 2003 e subito ha incontrato lo spirito del ciclismo romano. Già dall’anno successivo i ciclisti romani scelsero di festeggiarne il compleanno con la «Ciemmona» (le lettere iniziali di critical mass) romana. Ogni anno l’evento ha visto scendere in strada un numero sempre maggiore di ciclisti, in modo colorato ma allo stesso tempo critico nei confronti di un sistema di trasporto basato sull’auto, sul consumo di territorio, di risorse energetiche, di spazio alla socialità all’incontro e allo scambio tra individui, tutti temi cari a chi ha scelto la bicicletta come mezzo di trasporto. La bici infatti si contrappone all’auto attraverso concetti semplici; leggerezza, praticità, economicità, facilità d’uso e riparazione, velocità, ecologia ma anche poesia e romanticismo. La Critical mass si oppone alla logica per la quale le nostre città stanno soffocando l’uomo per lasciar spazio alle automobili. Roma ad esempio ha il record italiano come numero di automobili per abitante e ciò si riflette in una decaduta qualità della vita, in sottrazione di spazi agli scambi umani, in congestione del traffico (anche in incidenti) e peggioramento della qualità di servizio del mezzo pubblico. La cosa più bella della Cm sta nel fatto di essere un movimento di pari tra pari, non ha un leader, non ha un percorso stabilito, chi è davanti guida tutti gli altri che, a loro volta possono scegliere di mettersi in testa. La Cm esiste una volta al mese, tutti i mesi, l’ultimo venerdì, è un appuntamento fisso che i ciclisti conoscono e al quale scelgono di partecipare per incontrarsi, salutarsi, pedalare assieme e scambiarsi momenti di vita. Per una volta al mese, si sceglie di non essere minoranza schiacciata sulla destra della strada con tutti i rischi che ne conseguono ma di riprendersi lo spazio e viverlo per quello che è, un luogo d’incontro, al servizio dell’essere umano e non dell’auto. L’esperienza di strada del quotidiano si ribalta in un’esperienza diversa che, una volta vissuta, difficilmente la si abbandona, un po’ come la bici stessa che è al tempo stesso, mezzo di trasporto e bandiera di un movimento fatto di persone per le persone. La Ciemmona 2012 farà la sua invasione nelle strade di Roma il 25, 26 e 27 maggio (qui trovate gli appuntamenti e altre notizie, qui invece un bel filmato). Preparatevi. Noi vi abbiamo avvisato.