Vent’anni di Critical Mass: anche un libro

Shift Happens! Critical Mass at 20

a cura di Chris Carlsson, LisaRuth Elliott, Adriana Camarena,
(AK Press,2012;$20.00)
[Le CiclOfficine Popolari di Roma hanno scritto un breve saggio per questo libro. Un breve estratto lo trovate qui, insieme ad un altro articolo che parla di Roma]

Una raccolta di saggi provenienti da tutto il mondo saluta i vent’anni e la buona salute di un fenomeno diffusosi a macchia di no oil in tutto il pianeta. La Critical Mass è dilagata ovunque, dagli appuntamenti più risicati ed eroici alle adunate oceaniche della Ciemmona e della CM di Budapest. Ha fatto riflettere milioni di automobilisti e di amministratori pubblici sulle opzioni migliori a favore della mobilità e sull’arretratezza suicida e guerrafondaia del modello economico imposto ai cittadini dalle case automobilistiche e dai petrolieri. Non è un caso se ancora oggi i primi dieci posti della classifica mondiale delle multinazionali siano occupati quasi esclusivamente da aziende automobilistiche e petrolifere. Mentre lo smog e il traffico continuano a uccidere e a peggiorare la vita di tutti, è evidente a tutti che il petrolio non può costituire la risposta alla domanda crescente di mobilità delle persone che vivono nei centri urbani. La Critical Mass rende evidente la possibilità di muoversi in un altro modo. più si è, meglio ci si muove, fino a vedere nelle strade delle città più evolute (la sempre citata Copenhagen, Berlino, Londra, New York) una Critical mass quotidiana, fatta di persone che si muovono in bicicletta. Dalle poche dozzine di ciclisti della prima CM a San Francisco, nel 1992, si è giunti alle 350 Critical Mass di oggi, con numeri che salgono ogni giorno di più. Un fenomeno di costume, certo, ma anche un appuntamento periodico e quasi rituale per la comunità a pedali, un centro di irradiazione per l’impegno attivistico sui temi della mobilità e dei diritti civili, a partire dal cruciale diritto a muoversi con le proprie gambe senza rischi. Da vent’anni a questa parte, molte cose sono cambiate. A San Francisco, negli ultimi cinque anni il numero di ciclisti è cresciuto del 71%. La battaglia per la mobilità a pedali ha trovato ascolto in molti amministratori. Molti altri, purtoppo, fanno ancora finta di niente oppure promettono generiche da qui al 2050, oppure ne approfittano per ditribuire appalti e per spendere malamente denaro pubblico. La Critical Mass non solo ha moltiplicato il numero di ciclisti, ma ha favorito la nascita di una precisa cultura legata alla bicicletta, diversa dall’uso sportivo della bici e anche da quello ricreativo. Una galassia che spazia dall’attivismo puro e disinteressato delle ciclofficine popolari a declinazioni più ludiche e modaliole. La grande forza libertaria e collettivistica della CM ne fa da vent’anni un fenomeno inalterabile.