Asti - Nuova occupazione | Comunicato
fonte: http://piemonte.indymedia.org/article/2911
sabato 13 settembre 2008
Occupazione ex-palazzina ff. ss. zona c.so Savona
Oggi alle 16 è avvenuta l'ennesima occupazione, la terza dal lontano 2004, ad Asti da parte del collettivo autonomo Pecore nere. Sono stati una cinquantina tra astigiani, torinesi ed albesi ad occupare la ex-palazzina delle ff. ss. in via dei Sellai ad Asti.
Attualmente solo due sbirri che si tengono alla larga.
Sono cominciati i primi lavori di pulizia per inizio della serata.
A seguito aggiornamenti.
Collettivo Autonomo Pecore nere, Asti
* * * * *
segue comunicato del C.S.O.A 808
Oggi, 13 Settembre 2008, qualcosa ad Asti è cambiato. La mediocrità della città della Douja ha ricevuto uno scossone. Oggi il collettivo Pecore Nere, assieme agli uomini e alle donne libere di questa città ha liberato uno stabile occupato dall’inerzia dell’abbandono e delle mafie aziendali. La palazzina di via Capuana n°13, in stato di degrado da 15 anni era uno spazio di proprietà pubblica, più precisamente al servizio dei lavoratori delle ferrovie dello stato, mantenuto e pagato con gli stipendi di questi ultimi, con le tasse dei cittadini. L’iter mafioso ha poi visto il passaggio della proprietà a Trenitalia e infine ad una ditta privata di cui ci rimangono, ad ora, ignote le generalità. L’occupazione ha restituito al popolo astigiano uno spazio che gli appartiene di diritto.
Nella città che si è fatta bandiera della “sicurezza” e del controllo, che si accoda alle politiche anti-immigranti incitate dai vari fascisti “verdi” e che propone lo sperpero insensato di denaro pubblico nella costruzione di una tangenziale che devasterà una grande fetta di territorio naturale, ebbene in questa città, è NECESSARIO uno spazio libero di critica e opposizione concreta.
Asti sta cadendo nello sfacelo: la cassa integrazione delle centinaia di lavoratori della Gate e della WayAssauto per la quale l’amministrazione non si è degnata che di partecipare al centenario, il problema della casa nei quartieri che stanno lottando per il diritto elementare di un tetto, l’aumento del prezzo degli affitti, il tentativo di far diventare Asti una città a misura di turista, nel completo menefreghismo del degrado sociale che i ghettizzati delle periferie vivono sulla propria pelle ogni giorno. Che si innalzi alto e chiaro questo grido di opposizione.
Qui, tra queste mura, ci impegneremo a dar voce ai cittadini. Intendiamo condividere realmente l’organizzazione, la gestione e la vitalità che solo uno spazio sociale autogestito può offrire. A questo stabile è stata restituita la libertà e la vita, e questa deve essere condivisa fra tutti.
Riprendiamoci gli spazi
Agiamo nella nostra città
Riappropriamoci della nostra vita
C.S.O.A. 808
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