Cile - "Per Johnny abbiamo dato fuoco alla dinamite vendicatrice"

fonte: e-mail inviata anonimamente al sito Hommodolars.org / 07.04.09

 

Attentato esplosivo al Municipio di Pudahuel – Santiago del Cile

Oggi abbiamo colpito, di nuovo, sotto il naso dei potenti, stavolta per render vivo il ricordo del compagno Cariqueo, morto nella tormenta della guerra sociale. E’ trascorso un anno da quando hanno cercato di spegnere la fiamma della rivolta, spedendo nella fossa uno di noi. Ma noi ridiamo sulle loro facce, perché continuiamo ad essere solidi ed indivisibili, malgrado tutto. Non ci siamo arresi e continuiamo a propagandare lo spirito insorgente che abbraccia la lotta per la vita, così come il rifiuto di qualsiasi tipo di sfruttamento e autorità.

L’obiettivo del nostro attacco non è azzardato né casuale, bensì concertato, pianificato e inquadrato all’interno d’un piano di vendetta, in quanto riconosciamo il municipio di Pudahuel quale ulteriore esecutore della santa inquisizione democratica. Poliziotti, governanti e tutti quelli che non hanno rinunciato o non hanno fatto nulla, protetti dall’odore fetido del cittadino putrefatto, sono gli assassini di Johnny. Questa è l’unica verità e contro di essa non ci fermeremo.

Sapevamo che ci aspettavano qualche giorno fa, ma siamo consci che i colpi inferti nelle date simbolo sono le risposte più facilmente assimilabili dal capitale (in questo caso: 29 marzo, giornata del giovane combattente – ndt). Quello è il terreno dei nostri nemici, quando aspettano con tutto il loro potere che veniamo fuori dai nostri covi e agevoliamo il loro lavoro. Ma il nostro modo d’agire è stato molto  più intelligente. Siamo noi che abbiamo il vantaggio della sorpresa e gli sfruttatori si devono solo rassegnare dinanzi ai movimenti inattesi che giungono dalle cloache per seminare il terrore nella loro società.

La nostra coscienza ci motiva fino a rischiare tutto, abbiamo deciso di camminare per questo sentiero nonostante le conseguenze che ne potrebbero venire. La paura non ci paralizza, anzi ci spinge ad essere più prudenti e abili nei nostri attacchi. Mettere in scacco la tranquillità sociale che si vive quotidianamente non è complicato, basta legarsi ad alcune emozioni ed utilizzarle a nostro favore. Lanciarsi nel mondo delle azioni è una goduria. Accompagnaci formando il tuo gruppo d’attacco o in maniera individuale nel godimento e nella sofferenza delle conseguenze che ci vengono offerte dal sollevamento contro lo stato e il capitale.

“Se dobbiamo affogare che non sia in un bicchier d’acqua, ma scaraventati nelle infuriate acque dell’oceano”

Mer, 08/04/2009 – 19:53
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