Come un anno fa rinasce il graffito sul Fenix

Pur se per per qualche ora (è stato intravisto alle 9 di questa mattina, ma immagino come sia già stato staccato) è rinato il graffito che per quasi 20 anni ha colorato e resa viva la casetta occupata, e sgomberata il 20 luglio del 2005, ai giardini allora (ir)reali, all'angolo tra corso San Maurizio e Via Rossini.

Come già un'anno fa un manifesto è stato messo a ricordo di quello che il sindaco Chiamparino prova a cancellare. Il graffito come il dissenso e la voglia di riprendersi i propri spazi, per il vostro "primo cittadino" devono sparire alla vista della "società civile".

Sgomberi e repressione sono le parole chiave di questa nuova Torino, città vetrina, pronta ad inchinarsi e a far contenti tutti i potenti che vogliono usarla come campo gioco, tra festival/eventi/olimpiadi/paraolimpiadi e prostituzioni simili.

Pronta a far contenti i turisti e chiunque la voglia linda e finta per annientare chi la vive.

Per questo nascono associazioni come il CTS, che dopo aver chinato la testa agli interessi comunali (ma immaginiamo anche ai propri) decide di "riqualificare" la storica casetta, insidiandosi con un suo ufficio all'interno, col l'ennesimo ufficio per la città targato Centro Turistico Studentesco, scusandosi quasi dell'intrusione, spiegando come non è colpa sua, sono gli altri che sgomberano, loro non c'entrano nulla.

A lui va un saluto e l'invito a tutti e tutte di passare a trovarli, chiedendo spiegazioni sulla vicenda e sul perchè della loro presenza li.

10, 100, 1000 Fenix o altrettanti spazi di libertà!

un ribelle

Ven, 18/05/2007 – 12:00
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