Cpt, già rimpatriati 50 egiziani
fonte messaggero veneto
DISORDINI A GRADISCA - Un volo speciale nella notte da Ronchi dei Legionari al Cairo ora il centro è meno affollato
Dopo la rivolta di domenica sera. Ma ne arriveranno altri 60
Le condizioni della bimba eritrea di 8 mesi sono migliorate; è stata dimessa dall’ospedale
Notevoli i danni causati dagli immigrati durante gli scontri, mentre la tesnione resta alta
GRADISCA. È stata dimessa nella mattinata di ieri, in ottime condizioni di salute, la bambina eritrea di 8 mesi che, domenica notte, era stata trasportata a titolo cautelativo all’ospedale di Gorizia nel timore che avesse respirato il gas dei lacrimogeni sparati dalle forze dell’ordine per sedare la rivolta (e il tentativo di fuga) inscenati nel Cpt di Gradisca da una cinquantina di immigrati clandestini egiziani.
«La bambina - ha precisato il primario del Pronto Soccorso goriziano, Giuseppe Giagnorio - è arrivata in ospedale in ottime condizioni e senza evidenziare alcun sintomo d’intossicazione. Dopo un primo esame è stata trasferita dal pronto Soccorso al reparto di Pediatria dove, insieme alla mamma, ha trascorso la notte in osservazione per poi essere dimessa, verificate le sue eccellenti condizioni, in mattinata». La bambina eritrea, insieme alla madre, è ospitata da qualche settimana nella sezione del centro immigrati gradiscano recentemente riconvertita a centro di prima accoglienza, dove per entrambe è già stato avanzato il procedimento per l’ottenimento dello status di rifugiate.
Il giorno dopo la terza rivolta nel giro di appena tre settimane, intanto, un comunicato della Prefettura di Gorizia ha reso noti i dettagli di quanto accaduto domenica sera. Tutto sarebbe cominciato verso le 21.50, quando una «cinquantina di clandestini egiziani trattenuti nel Cpt ha inscenato una sommossa con lo scopo, nel trambusto, di potersi allontanare dalla struttura. Al fine di evitare contatti e scontri con gli altri ospiti contrari al tentativo le forze dell’ordine hanno posto in atto un’azione di alleggerimento con il lancio di alcuni lacrimogeni che hanno dissuaso la fuga. Per ritorsione gli egiziani hanno provocato ingenti danni devastando e saccheggiando alcuni locali destinati ai servizi comuni fra cui quello della mensa, l’anti-magazzino e distruggendo i distributori automatici di bevande e generi di conforto».
«Nel corso dell’azione - si legge nella nota - tre egiziani hanno riportato leggere contusioni e abrasioni, medicati dal sanitario di turno presente al Cpt».
Nel dettaglio a essere devastati sono stati tre distributori automatici (spariti anche gli incassi) mentre nella zona-mensa i protagonisti della rivolta hanno sradicato una ventina di pannelli della contro-soffittatura. A uno dei tre egiziani feriti, che lamentava dolori a una gamba, già nella serata di domenica è stato somministrato un antidolorifico mentre ieri è stato trasportato all’ospedale di Gorizia per le radiografie che non hanno dato esito negativo. Gli altri due lamentano invece leggere abrasioni e ustioni alle mani.
Dietro le rivolte delle ultime settimane ci sono sempre clandestini egiziani, perchè la collaborazione offerta dall’Egitto all’Italia è totale e rende proprio i clandestini egiziani di più agevole identificazione (tramite il confronto di foto e impronte digitali) e, conseguentemente, «immediatamente rimpatriabili”. A confermarlo anche il fatto che proprio la cinquantina di egiziani resisi protagonisti delle rivolte delle ultime settimane sono stati rimpatriati già ieri notte con un volo speciale partito dall’areoporto di Ronchi dei Legionari e diretto al Cairo. Ma la situazione non migliorerà perchè sono in arrivo da Lampedusa altri sessanta clandestini.
(25 settembre 2007)
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