Grecia - Raid anarchici nei quartieri di lusso in solidarietà con Yorgos Vogiatzis
Ad Atene e Salonicco colpiti negozi, banche e auto di lusso. I disordini sono scoppiati in prossimità della data del processo contro il compagno anarchico Yorgos Voutsis-Vogiatzis, arrestato 18 mesi fa durante una rapina in banca a mano armata. Vogiatzis ha dichiarato che la rapina rappresenta un'azione contro la realtà della schiavitù del lavoro.
fonte: repubblica - la stampa
Decine di giovani incappucciati, appartenenti al movimento anarchico, hanno compiuto incursioni nel centro di Atene e Salonicco seminando distruzione e dileguandosi prima dell'arrivo della polizia. Azioni che hanno provocato la reazione infuriata dei cittadini e nuove critiche al governo e alla polizia da parte dell'opposizione. Ad Atene una cinquantina di giovani con la faccia coperta, hanno riferito testimoni oculari, hanno compiuto una vera e propria azione di commando distruggendo le vetrine di almeno tre istituti di credito, numerosi esercizi commerciali e danneggiato una trentina di automobili in sosta. Dopo aver seminato il panico tra i passanti gli incursori sono scomparsi nelle viuzze del quartiere alla moda di Kolonaki. Le recenti violenze anarchiche, coda dei gravi incidenti dello scorso dicembre dopo l'uccisione di uno studente da parte della polizia, coincidono con una nuova ondata di attentati terroristici.
La rivendicazione
Dietro di sè, il commando ha lasciato volantini nei quali si chiede la liberazione di un giovane arrestato nel 2007 per rapina in una banca della capitale, e considerato membro di un gruppo anarchico coinvolto nei disordini di dicembre. L’azione di ieri è dunque collegata alle manifestazioni violente di tre mesi fa. Ma come quella esplosa quasi contemporaneamente a Salonicco, esprime tensioni sotterranee e diffuse. Anche perché si accompagna alle azioni di un terrorismo di sinistra che negli ultimi mesi ha ripreso vigore, e che dall’inizio dell’anno è già stato protagonista di 18 attacchi (il più vistoso, fallito, prevedeva l’esplosione di una bomba ad alto potenziale davanti a una filiale della Citibank nel centro di Atene). Il principale gruppo armato greco, «Lotta rivoluzionaria», ha rivendicato l’attentato: avvertendo che continuerà a «colpire interessi economici e politici e le forze di polizia», evitando però «spargimento di sangue innocente».
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