Mattanza nei carceri venezuelani di Uribana e Guarena

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Lo scorso 2 gennaio 2007 c'è stata una rissa all'interno del carcere di Uribana ( Stato di Lara) per il controllo del potere nel penitenziario conclusosi con un saldo di 16 reclusi morti e oltre 13 feriti, secondo la versione ufficiale offerta dal “mandamas” dello Stato Maggiore del CORE-4, il colonnello José Enrique Maldonado Dupuy. Secondo le informazioni ottenute ufficiosamente, tutti i capi dei vari padiglioni, di minima, media e massima sicurezza, sono stati uccisi o mutilati con armi bianche o armi da fuoco. L'episodio, iniziato a mezzanotte di lunedì, si è concluso con il risultato sopra detto e solo nella mattinata di è ripreso il “controllo” dell'istituto penale.

In un primo momento si era parlato di una granata che, lanciata, si sarebbe frammentata e avrebbe ucciso alcuni detenuti; quest’ipotesi è stata rifiutata dal capo militare che anzi ha sostenuto come causa una rissa fra i detenuti per il controllo del carcere. Fra i detenuti morti c'è Wilmer Pastor Martínez, conosciuto come il “Minro”. Come sempre accade in questi casi, i familiari si sono raccolti alle porte del carcere, preso militarmente, e solo poco dopo mezzogiorno si sono resi noti ufficialmente i nomi dei detenuti morti. Nell'obitorio dell'ospedale centrale le scene di dolore e disperazione si sono moltiplicate e le informazioni extraufficiali correvano di bocca in bocca fra amici, familiari e curiosi

Le vittime sono: José Rodríguez; Edgar Viera; Wilmer Martínez; Anderson Navas; César Peralta; José Martínez; Alí Otoniel Crespo; Wilmer Alvarez; José Colmenares; Osvaldo Vargas; Hilario
Ramírez; Francisco Escalona; Oscar Pineda; Alberto Macías Alvarez; y Wilmer Salas.
Il feriti: José Ollarves; Mario Alonso Alvarez; José García; Carlos Blanco; Hermes Rivero; Hernán Flores; Edinson Bastidas; Jorge Hernández; Wilfer Lucena; Ernesto Mora; Israel Flores; Jesús Alvarado; Enderson Miguel; Luis González; e Felipe Rodríguez.

Come c'era da aspettarsi il maggiore del CORE-4 si è riempito la bocca dicendo che “la situazione è già sotto controllo” intendendo con questo la riorganizzazione del carcere, il trasferimento dei reclusi implicati nei crimini, e 200 uomini della Guardia Nacional per rafforzare la vigilanza nelle aree esterne del penale, mentre alcuni funzionari del Ministero degli Interni e di Giustizia erano impegnati a controllare la zona interna. Oltre a queste misure le “autorità” hanno anche deciso, in modo arbitrario, di trasferire chi era implicato in differenti istituti penali del paese, fra i quali quelli di Guanare.

Dopo la mattanza di lunedì sei detenuti, trasferiti da Uribana a Guanare, sono morti mercoledì in una rissa generale. Si vocifera che si è trattato di una vendetta per i fatti avvenuti nel carcere di Lara. Il Ministero degli Interni e di Giustizia si è astenuto dal confermare l'informazione anche se ha indicato che la direttrice generale di custodia e riabilitazione, Fanny Márquez, si è recata a Guanare per conoscere la situazione.

Uribana è l'istituto penale più moderno con cui possa contare il Venezuela, inaugurato in pieno “processo rivoluzionario”, ha concluso il 2006 con oltre 60 detenuti morti, un numero indeterminato di feriti in risse, condizioni di salubrità e sussistenza pessime. Gli ingannatori della quinta repubblica si vantano dei loro trionfi elettorali nella stampa, ma lasciano in disparte la realtà penitenziaria: fino a giovedì 4 gennaio, le “autorità” non si sono pronunciate, né hanno commentato gli avvenimenti; sembra che l'oblio sia un male genetico della nuova burocrazia rossa. È questo il modo in cui iniziano i prossimi 8 anni di “democrazia bolivariana”; i conflitti penitenziari continuano e noi informeremo e saremo solidari attivamente con chi è privato della libertà. 8 anni di “rivoluzione bolivariana” sono 8 anni di negligenza penitenziaria...
È ora di agire! Abbasso i muri delle prigioni.

Cruz Negra Anarquista de Venezuela/Red Latina de CNAs
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Mer, 10/01/2007 – 14:56
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