Milano - Foglio di via respinto
Come ben saprete qualche mese fa, la questura milanese decise di
adottare un dispositivo repressivo nei confronti di un compagno del
comitato antirazzista milanese in seguito ad alcune delle lotte più
significative (e incontrollabili) che il movimento degli immigrati ha
prodotto in questa città.
Alleghiamo qui il comunicato che fa seguito alla sentenza del TAR che
respinge tale provvedimento considerandolo privo di fondamento giuridico
e frutto di una volontà persecutoria politica ben precisa.
Data la pesantezza del file che contiene la sentenza del TAR non lo
alleghiamo alla presente mail (info at antirazzistimilano dot org). Chi volesse prenderne visione del testo
della sentenza (una piccola chicca per addetti al lavoro, e non solo)
mandi una mail di richiesta a questo indirizzo e la riceverà dirtettamente
Foglio di via…. alla polizia
Con sentenza definitiva il TAR di Milano ha accolto il ricorso del Comitato Antirazzista contro il foglio di via disposto dalla questura di Milano nei confronti di Fabio Zerbini.
Vale appena la pena di sottolineare come il dispositivo era maturato nelle diverse “stanze dei bottoni” in seguito ad alcuni tra gli episodi che più avevano messo sotto scacco i padroni e gli amministratori della città (il potere mafioso), le varie milizie che ne difendono gli interessi (la sbirraglia), e i giornalisti che ne reggono le mutande (i pennivendoli).
Parliamo dell’occupazione di via Adda e della decennale lotta di resistenza dei rom; parliamo delle rivolte in Corelli, infernale meccanismo para-fascista della repressione che si abbatte sui clandestini; parliamo della manifestazione degli amici di Abba che hanno aperto una stagione intera di mobilitazioni fuori dalle righe; parliamo degli scioperi selvaggi a Origgio e a Corteolona in cui gli operai immigrati sono emersi come avanguardia reale del conflitto di classe: parliamo della lotta dei rifugiati di Bruzzano che hanno affrontato a mani nude le cariche della polizia per difendere la propria esistenza.
Tutte vicende in cui gli antirazzisti milanesi hanno dato il massimo delle proprie energie per essere a disposizione di questi singulti di lotta e di dignità, segnali di un presente di resistenza senza compromessi e presagi di un futuro possibile senza catene di nessun genere.
Tutte vicende che avevano mandato in escandescenza i circoli dominanti e fatto spremere le meningi (anche se non si sa a che altezza del corpo le abbiano) di qualche giornalista solerte servitore degli stessi.
L’obiettivo di costoro ci è sembrato chiaro: rassicurare le classi dominanti cercando di colpire un qualche capo espiatorio per nascondere il fatto che siamo di fronte a mobilitazioni nuove e incontrollabili, che mettono a nudo un mondo che si incrina, vacilla, minaccia di crollare,
inondando della propria melma….. chiunque non si sappia scansare per tempo.
Se davvero credevano di farcela…poveri illusi. Tutto da rifare. Prima dei giudici del TAR (il cui colore politico poco ci interessa) ci eravamo già arrivati noi, e non da soli: possono processarci, minacciarci, reprimerci, picchiarci e finanche ucciderci; questo è il loro mestiere, lo sappiamo.
Ma non potranno mai distoglierci dal nostro obiettivo minimo: farla finita con ogni forma di sfruttamento e oppressione
Noi non facciamo altro che lottare ogni giorno per cercare di avvicinare questo momento
Comitato antirazzista milanese
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