No Tav - Tentato sabotaggio di pozzetti ferroviari sulla linea Roma-Firenze

da tgmaddalena

La notizia è riportata da fonte ANSA su BLITZQuotidiano e sulla testata locale IL MATTINO e risale a Venerdì 13 febbraio. Nei pozzetti in cui passano i cavi dell’alimentazione sulla tratta AV Roma-Firenze sono state trovate due bottiglie incendiarie, una delle quali parzialmente bruciata. Secondo ANSA l’azione porta la irma dei NO TAV, lasciata in rosso sulle grate di protezione di entrambi i pozzetti. “Fortunatamente non ci sono stati danni, ma secondo chi indaga si tratta di un vero e proprio attentato incendiario fallito alla Tav. Non è escluso che i responsabili abbiano agito qualche notte fa e che sia stato scoperto solo oggi visto che non ha provocato guasti alla linea. Per gli inquirenti l’obiettivo era quello di mandare in tilt o quantomeno rallentare la circolazione dei treni dell’alta velocità.
Per gli esperti l’innesco sarebbe simile a quello dell’attentato incendiario messo a segno due giorni prima di Natale alle porte di Bologna. All’alba del 23 dicembre andarono in fiamme alcuni pozzetti dell’Alta Velocità nei pressi della stazione Santa Viola procurando ritardi e disagi alla circolazione ferroviaria. Oggi, invece, non si sarebbero registrati problemi. A quanto riferito da Ferrovie dello Stato c’è stato soltanto una riduzione di velocità dei convogli a 30 chilometri orari, tra le 12.30 e le 13.45, per consentire di effettuare i sopralluoghi in sicurezza.”

Prima di partire con i complottismi rifletterei su un paio di cosette: anzitutto è un sabotaggio, e come tale rientra nelle pratiche da sempre adottate nella lotta al ‪‎TAV ricordiamo che ci sono ancora 4 compagni ai domiciiari e 3 in carcere in attesa del processo per l’azione definita “terroristica” dalla procura, nella quale l’unica vittima fu il compressore oltre all’accusa della procura fallita miseramente in assise.

Secondo: una dura sentenza il 27 gennaio ha condannato 46 compagni, e se si vuole dimostrare che la repressione non funziona il modo migliore è proseguire la lotta.

Terzo: i sabotaggi di dicembre furono accolti con clamore mediatico folle, definiti terrorismo, scatenarono l’ira di Caselli e portarono molti no tav presi dal panico a rispondere con le frasi di Imposimato che sosteneva con certezza assoluta che si trattasse di strategia della tensione, salvo poi alcuni comunicati che in qualche modo ricollocarono i due episodi, sabotaggi, appunto, nella lotta al TAV.

Stupisce, caso mai, che ora siano riportati solo da un quotidiano locale e che ultras SìTav e ministrerrimi vari tacciano, a differenza di quanto hanno fatto a dicembre.

Farsi una domanda, darsi una risposta.

Magari usando la propria testa senza prendere a prestito quella di magistrati vari… più o meno popolari, ma pur sempre magistrati.

Aggiungo: ridicola la chiusura dell’articolo de Il Mattino: “Insomma, alla stazione di Settebagni, non sarebbero arrivati attivisti del Nord, ma membri di una cellula locale del movimento antagonista che a dicembre aveva organizzato attentati simili a Bologna e Firenze.” ora abbiamo anche no tav del nord e no tav del sud?
Dando per scontato che i quotidiani riportino solo le veline della questura è chiaro che stanno facendo una netta distinzione, dividere è il loro fine. Normale che lo facciano loro, un po’ meno che glielo permettiamo.

Simonetta Zandiri

Mer, 18/02/2015 – 20:38
tutti i contenuti del sito sono no-copyright e ne incentiviamo la diffusione