Padova - Cronaca delle udienze del 20 e 22 maggio contro compagn* del Gramigna

riceviamo e diffondiamo:
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L’udienza filtro di lunedì 20 maggio contro quattordici compagni e compagne, processati per l’occupazione avvenuta nel 2010 della scuola Zanella–Davila nel Q.re Torre, di cui sette anche per resistenza a pubblico ufficiale, è stata rinviata a martedì 22 ottobre per vizi di forma a causa di una notifica sbagliata.

Mercoledì 22, invece, si è aperto il dibattimento del processo a carico di quattro compagni accusati di minacce nei confronti dell’ex sindaco del PD di Padova Zanonato (ora ministro dello sviluppo economico del governo Letta), di imbrattamento e detenzione di armi da guerra per il ritrovamento di alcuni petardi durante la perquisizione della sede dell’Associazione N. Pasian avvenuta il 28 settembre 2011. Ricordiamo che tutta l’indagine partì dalla presenza in città di un manifesto a firma “Tribunale popolare antifascista” che condannava Zanonato alla fonderia per anni 20. Da qui partirono perquisizioni, campagna stampa criminalizzante verso i compagni e querela da parte del sindaco. Non a caso, il Comune nell’udienza preliminare si è costituito parte civile.

 

DENTRO L’AULA


L’udienza si è svolta con la deposizione di tre digos, del consulente tecnico dell’accusa in merito alla perizia svolta sui petardi e infine di un testimone dell’avvocato difensore. Il primo a testimoniare è stato l’ex capo digos di Padova Pifferi, ora assegnato alla questura di Firenze, che ha parlato per quasi un’ora tenendo quasi un comizio sulla pericolosità del Gramigna, sulle perquisizioni effettuate e sul materiale rinvenuto e su come si sono organizzate le indagini contro i compagni. Anche gli altri due digossini hanno spiegato sostanzialmente le dinamiche d’indagine affermando che grazie alle immagini della videosorveglianza delle telecamere comunali avrebbero riconosciuto i compagni mentre attacchinavano.

In seguito, il consulente tecnico dell’accusa ha spiegato la tipologia e i modi di utilizzo dei petardi sequestrati, facendo cadere di fatto, con le sue stesse parole, l’accusa di detenzione di armi da guerra dal momento che queste fantomatiche “armi” sono tutti dei normali fuochi d’artificio venduti legalmente se in possesso del porto d’armi.

Conclusa l’istruttoria dibattimentale, è stata fissata la prossima udienza per il 26 giugno alle ore 10.30 dove, su richiesta dell’avvocato difensore, sarà acquisito e proiettato il filmato delle telecamere comunali.

 

FUORI DALL’AULA

A qualche centinaio di metri dal tribunale, nella zona del polo scientifico dell’Università, si è svolto per qualche ora un presidio di solidarietà di circa quindici persone tra compagni e solidali, con volantinaggi, striscioni e una mostra fotografica sugli spazi occupati. Gli studenti hanno mostrato interesse e curiosità sia riguardo al processo in corso, che sulla mostra allestita.

Asfissiante la presenza degli sbirri con 2 blindati di antisommossa, macchine di polizia e carabinieri e digos sguinzagliati ovunque, con l’evidente tentativo di isolare e mostrificare i compagni. Tentativo, peraltro non riuscito, vista la curiosità e la disponibilità degli studenti a parlare con noi e il loro stupore nel costatare l’inutilità di tanta sbirraglia per un modesto presidio.

L’erba cattiva non muore mai!

Collettivo politico Gramigna


Ven, 31/05/2013 – 20:20
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