Sardegna | Guerra - Aggiornamenti dopo la manifestazione contro STAREX a Decimomannu

da nobordersardegna

Cosa succede?
   
Commento soggettivo di alcuni fatti recenti.
Arriva l'estate, arriva luglio, arriva la pausa estiva delle esercitazioni, tutto fermo? Per niente.
Questa settimana si sono incontrati i vertici militari e il Comipa (comitato misto paritetico) per firmare il programma delle esercitazioni per il prossimo semestre, non è andata benissimo. I rappresentanti del Comipa hanno abbandonato la sede del comando militare non firmando il documento.
Per chi non se lo ricordasse erano anni che il Comipa non firmava i calendari delle esercitazioni proposti dai militari i quali passavano la palla al ministero della difesa che con un decreto imponeva lo stesso calendario per motivazioni di importanza strategica nazionale. L'anno scorso invece il Comipa ha firmato, in cambio di misere concessioni dei militari su qualche giornata in meno di fuoco e accordi vari di controllo su svolgimento e bonifica delle esercitazioni. Il risultato è stato che i militari hanno comunque finito di sparare dopo i termini stabiliti, non hanno concesso ai rappresentanti del Comipa di assistere alle esercitazioni e alle bonifiche così come accordato, e ora minacciano che se non ci sarà la firma al nuovo calendario chiuderanno le spiagge dei poligoni aperte ai turisti per la pausa estiva. Insomma prepotenza bella e buona.
Purtroppo non si hanno notizie su quanto sarà fitto il calendario, se veramente la "Trident Juncture" sarà spostata a Trapani e se ci saranno altre grandi esercitazioni militari, sicuramente il rifiuto così netto del Comipa dopo l'apertura degli scorsi mesi fa pensare che non sia cambiato niente.
Qualcosa invece sta probabilmente cambiando, almeno per quanto riguarda l'aeroporto di Decimomannu. Un paio di giorni prima del corteo dell'11 Giugno l'AMI si era esposta dicendo che aveva deciso di annullare la STAREX perchè "non sussistevano le sufficienti condizioni di tranquillità per svolgere esercitazioni di quella portata". La giornata dell'11 gli ha dato ragione.
E a non essere tranquilli ci sono anche i militari tedeschi, che gestiscono l'aeroporto insieme all'AMI, che dovrebbero investire tra poco 15 milioni di euro per ammodernare gli hangar e una delle due piste, e stanno chiedendo certezze sulla stabilità della struttura. Gli altri a non essere tranquilli sono i sindaci della zona, in particolare quello di Decimoputzu, che aveva convocato per il 18/6 un corteo "a favore delle esercitazioni e dei poligoni militari", prontamente annullato dopo la montagna di critiche, spostato al 26, successivamente spostato di nuovo e trasformato in un'assemblea che si svolgerà lunedì 29, grossomodo dal titolo "difendiamo l'economia del territorio, difendiamo i posti di lavoro civili dell'aeroporto", con questo cambiamento nella chiamata l'audace sindaco di Decimoputzu è riuscito a coinvolgere anche i sindaci di San Sperate, Villasor e Decimomannu, difficile prevedere cosa possa uscire da un'assemblea del genere, sicuramente è un segno di preoccupazione di una parte delle comunità che vivono intorno all'aeroporto, quelle che ci campano, quelle che campano sulla guerra.
In mezzo a tutto questo bel movimento alcuni partiti indipendentisti non trovano niente di meglio da fare che riproporre, con più grinta del solito, un referendum consultivo (quindi assolutamente inutile ai fini legali) sulla presenza militare in Sardegna. Una strategia tagliagambe per i movimenti di lotta di base, un chiaro percorso propagandistico pre-elettorale di gruppi che parlano di percorsi di lotta che non hanno mai fatto e che hanno in questo progetto solo dei tornaconti personali.

NON VOTARE. TAGLIA LE RETI!

Mar, 07/07/2015 – 11:27
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