Sei sicuro?

riceviamo e pubblichiamo

Le strade italiane si riempiono di figuri in uniforme pronti a perlustrare ogni angolo e a scrutare ogni tuo movimento. Non esiste spazio urbano che si sottragga all’occhio metallico di qualche videocamera, ma questo non ha nulla a che vedere con la tua sicurezza. Tu continuerai a crepare di lavoro costretto a turni massacranti, a venire truffato da banchieri avidi, a intossicarti con aria e cibo contaminati, ad ammalarti di patologie inspiegabili. Continuerai a trascinare la tua sopravvivenza accanto a fabbriche mortifere, a discariche e ad inceneritori, a basi militari e — fra non molto — anche a centrali nucleari.

Ma questo — lo sai! — non ha nulla a che vedere con la tua sicurezza. sono loro, i responsabili di questo ordine sociale che sta Marciando verso il collasso, ad avere bisogno di sicurezza.

In questi giorni difficili, in cui nemmeno la droga della televisione riesce a far dimenticare la miseria che avanza, hanno paura che la rassegnazione lasci il posto alla rabbia, che il consenso si trasformi in protesta, che all’abitudinaria delega si sostituisca la ribellione. Chiusi nei loro palazzi, temono che il tuo livello di sopportazione sia arrivato al limite. Ecco perché ti agitano davanti lo spauracchio dei piccoli incidenti che potrebbero capitarti all’improvviso (un portafoglio rubato, una borsa strappata), per distrarre la tua attenzione dalle grandi disgrazie di cui sei vittima giorno dopo giorno.
Ti vogliono far accogliere a braccia aperte, da amici, i loro pretoriani dal passo pesante — quei militari il cui unico compito è quello di proteggere gli scranni dei potenti e le casseforti dei ricchi. Quei soldati che vengono oggi dislocati nelle strade — accompagnati da simpatici spot pubblicitari — in previsione delle prossime, inevitabili, contestazioni. Sono qui per te, è vero, perché sono qui contro di te.
La libertà non è lo “scatto sull’attenti”, e non è l’insofferenza verso quelli più poveri e sventurati di te. La libertà è pericolosa, perché è l’esplorazione delle possibilità umane. Ma chi non è disposto a correre questo rischio, chi è pronto a rinunciare alla libertà in cambio di una effimera sicurezza, è destinato a perderle entrambe.

Noi non abbiaMo nessuna società da salvaguardare, nessun Mondo da custodire, di questo siaMo sicuri. e tu, di cosa sei sicuro?

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Ven, 12/06/2009 – 14:13
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