Spagna - Conflitto e resistenza contro progetto urbanistico a Cabanyal [Valencia]

riceviamo e diffondiamo:

Conflitto urbanistico. Tensione nel quartiere del Cabanyal (Valencia, Spagna)


In questa settimana si è inasprito il conflitto nel quartiere del Cabanyal, a conseguenza dalla decisione da parte del Comune e del Governo regionale di Valencia di iniziare martedì 6 Aprile la prima di una serie di demolizioni di case non abitate, nel mezzo della tensione politica e giudiziaria fra il Comune (Partito Popolare) e il Governo centrale (Partito Socialista) sulla legalità o meno di quelle demolizioni. Da subito gli abitanti del quartiere e solidali da altre parti hanno organizzato la resistenza, con l'obiettivo di difendere le case e di rendere il più difficili possibile i lavori di demolizione. Così durante tre giorni di assedio si sono effettuate azioni come quella di mettersi di fronte agli edifici da demolire, salire sui tetti, e tentativi di fermare le ruspe in diversi modi. Tutto ciò non è servito ad evitare le demolizioni, per effetto del pesante intervento della polizia locale e nazionale, che ha lasciato un conto di vari feriti e quattro arrestati (tutti già rilasciati a piede libero) e ha provocato scontri, dato che si è reagito alle forze dell’ordine con pugni, calci, lancio di pietre e altri oggetti. Merita una menzione particolare il ruolo giocato dal governo socialista, che da una parte ha emesso un ordine che in teoria paralizzava qualsiasi attuazione relazionata con il PEPRI (il Progetto urbanistico in questione), dichiarando che si sarebbe schierato al fianco dell'opposizione a questo progetto, mentre dall'altra il suo Delegato di Governo Ricardo Peralta, ha ordinato alla Polizia Nazionale di proteggere le macchine e di caricare tutti coloro che vi si pongano di fronte, divenendo così (nonostante il suo discorso ipocrita) complice della distruzione del quartiere. Il punto più alto di questo doppio gioco l'abbiamo potuto vedere giovedì 8 aprile, quando i capi del Partito Socialista del Paese Valenciano esprimevano di fronte alle camere il loro rifiuto al progetto, mentre dall'altro lato della via, ad appena 50 metri, la Polizia Nazionale disperdeva a colpi di manganello la gente seduta per terra. In questi momenti il clima che si respira in quartiere è di incertezza e di allerta. Mentre il controllo della polizia è aumentato e la tensione è sempre presente (alimentata ancora di più dal sensazionalismo mediatico), non si sa ancora se i lavori di demolizione proseguiranno anche questa settimana. In qualsiasi caso, come stiamo sperimentando, l'unico cammino per far fronte degnamente ai piani distruttivi di demolizione del quartiere passa per l'organizzazione e la determinazione degli individui direttamente colpiti, senza aspettarsi niente da nessuno se non da noi stessi e da tutti quelli che ci supportano, cancellando della lista chi ha interessi estranei ai nostri (elettoralistici, economici, etc).

Alleghiamo un elenco di luoghi (che non sono gli unici) in cui tutti coloro che lo desiderino possono dimostrare la loro solidarietà con questa lotta nel modo che si ritenga più conveniente.
Per impedirgli di realizzare i loro piani “gratis”,
OPPONIAMOCI!
IL CABANYAL RESISTE


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Mer, 14/04/2010 – 20:41
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