[Ve] Presidio sotto il carcere
DENTRO IL CARCERE DI VENEZIA SI MUORE,
NOI NON DIMENTICHIAMO!
La tragica morte del giovane tunisino, suicida in una cella d'isolamento nel carcere di S.M.
Maggiore di Venezia, ha fatto scattare la solidarietà fuori e dentro le mura per rompere il silenzio attorno a ciò che succede ogni giorno in questa prigione.
Ora sappiamo come si sono comportate le guardie nei confronti di questo ragazzo, già da tempo in profondo stato depressivo, del loro tentativo di ripulire la cella prima dell'arrivo dei magistrati, del fatto che sono state loro a rinchiuderlo in isolamento e a dargli la coperta con cui poi si è impiccato. Informazioni che certamente non abbiamo avuto dalla direzione del carcere, anzi, a conferma ancora una volta della volontà di far dimenticare al più presto questo fastidioso imprevisto, sta l'ordinanza di trasferimento di 20 detenuti con la scusa del sovraffollamento delle celle, ma, come dicono alcuni detenuti, “è stato trasferito chi ha visto”...Un intento chiaro per scoraggiare chi iniziava a protestare per le condizioni all'interno della prigione!
DI CERTO NE' NOI NE' CHI STA DENTRO IL CARCERE DIMENTICHERA' COS'E' SUCCESSO!
Infatti questa morte non è che la punta di un iceberg fatto di violenze ed ingiustizie continue: ogni giorno emergono sempre più le ripetute vessazioni, sia psicologiche che fisiche, subite dai detenuti fuori e dentro il carcere da parte di poliziotti, carabinieri e polizia penitenziaria che insultano, picchiano e minacciano sicuri della loro immunità ad eventuali denunce.
Davvero coraggiose queste forze dell'ordine: sempre pronte a prendersela e ad approfittarsene con chi, come un qualsiasi immigrato in Italia, è continuamente sotto ricatto dal rinnovo del permesso di soggiorno e vive in una condizione precaria e sicuramente con meno diritti e tutele di un normale cittadino italiano.
Tutto questo è il frutto della politica fascista e razzista dei partiti come Lega Nord e PDL (ma nemmeno a sinistra c'è qualcuno che si possa dichiarare innocente...) che con la loro continua campagna d'odio cercano di indirizzare il malcontento, sempre più crescente a causa della crisi, contro i più deboli o gli ultimi arrivati,
mentre chi sfrutta, specula e devasta continua a fare quello che vuole.
Il ministro degli interni Maroni dice: “Ci vuole il pugno di ferro!” ed ecco il risultato:
sovraffollamento delle carceri e dei Cpt (ora CIE); autolesioni e suicidi da parte dei prigionieri; aggressioni, assassinii e torture contro gli immigrati; aumento della violenza poliziesca (vedi anche il recente pestaggio di due ragazzi veneziani in Campo Santa Margherita...), il tutto giustificato da una fatiscente “emergenza sicurezza”. In un clima così, lo sbirro che approfitta del suo potere per sfogare il suo odio razzista non teme certo ritorsioni.
Difronte ad un situazione così opprimente come quella in cui viviamo oggi, non dobbiamo rassegnarci come vorrebbe chi organizza questo apparato repressivo.
LA NOSTRA SOLIDARIETA' AI PRIGIONIERI PUO' FAR BRECCIA IN QUALSIASI MURO.
AIUTIAMO CHI LOTTA ALL'INTERNO DEL CARCERE A NON SENTIRSI PIU' SOLO!
ROMPIAMO L'ISOLAMENTO DEL CARCERE!
SOLIDARIETA' AI DETENUTI DI SANTA MARIA MAGGIORE!
SABATO 16 MAGGIO, ORE 10, PRESIDIO SOTTO IL
CARCERE DI VENEZIA
Solidali con i detenuti di Santa Maria Maggiore
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