Vietata assemblea sul femminismo al liceo Castelnuovo di Firenze: “troppo radicale”

Il comunicato del collettivo del liceo Castelnuovo di Firenze su questo ennesimo divieto imposto da un “dirigente scolastico” in una scuola (si chiamano così, dirigono, appunto). Non è un fatto nuovo: sono anni (almeno negli ultimi 10, con maggiore intensità rispetto a prima) che si può notare una stretta del controllo nei confronti degli studenti.

Cani antidroga per terrorizzare, 5 in condotta, telecamere, sms spia, provvedimenti punitivi e, ciliegina sulla torta, commissioni ad hoc per stabilire di cosa si può e non si può parlare. 

Se si vuole una risposta alla domanda “che cos’è la democrazia, in questa società ?”, basta entrare in una scuola. 

IL CASTELNUOVO NON È UNA SCUOLA

Il Castelnuovo non è una scuola. La decisione infatti della presidenza di respingere la proposta di uno studente di far tenere un’assemblea sul femminismo ad Eretica, fondatrice del blog femminista Abbatto i muri, durante i tre giorni di forum stabiliti dimostra come le belle parole che disegnano la scuola come luogo di integrazione dove i giovani possono acquisire una coscienza critica per affrontare al meglio il futuro non siano poi supportate dai fatti.

Il femminismo affronta temi sociali importanti che riguardano la vita quotidiana di tutti noi e la presenza dell’amministratrice del blog Abbatto i muri avrebbe permesso di riflettere su gesti che vengono abitualmente compiuti, a volte anche in buona fede, creando però discriminazione fra i due sessi, come ad esempio il cedere il posto sull’autobus ad una donna solo perché tale o l’offrirle la cena per lo stesso motivo. La violenza di genere, elemento centrale dell’ipotetica assemblea, si può dunque ritrovare in piccole azioni che riteniamo normali e spesso compiamo senza rendercene conto.
Ma perché la presidenza ha voluto negare agli studenti questa riflessione sul proprio atteggiamento con una persona che, curriculum alla mano, è assolutamente qualificata per farlo, poiché, oltre ad avere uno spazio dedicato al tema sulla testata nazionale Il Fatto Quotidiano, ha anche fondato nel 2006 il collettivo Femminismo A Sud?

Le scuse trovate sono fra le più disparate.

Ci sono venuti a dire che le idee della pagina, quindi della sua amministratrice, sono troppo “estreme e radicali”. Verrebbe dunque da chiedersi cosa ci sia di tanto estremo nel far notare come in questa società la violenza di genere sia ancora presente e nell’invitare degli studenti a riflettere sui propri gesti quotidiani senza fare minime incitazioni ad odio e violenza? L’antisessismo e la parità di genere non sono idee estreme o di parte, sono idee che devono essere comuni a tutti gli esseri umani per una civile convivenza in una società sviluppata che non deve creare discriminazioni o violenze di alcun tipo.

Inoltre ci è stata fatta notare la “complessità” delle idee femministe che non potevano essere comprese dagli studenti di prima e seconda e “rischiavano di essere inculcate” nelle menti di questi ultimi, ma anche in questo caso c’è da chiedersi cosa ci sia di tanto complesso nell’invitare ad una riflessione sulle proprie azioni? Cosa rischia di essere inculcato? Nella nostra scuola si tengono assemblee che presentano una sola posizione considerata “normale” e socialmente accettabile, ma non è forse questo il modo migliore per inculcare qualcosa nella mente dei giovani? Non è forse così che si inseriscono nella testa dei ragazzi degli ideali senza alcuna possibilità di confronto? Non è sicuramente così che si contribuisce alla formazione di una coscienza critica negli studenti.

Noi non ci stiamo, non è questa la scuola che vogliamo.
Continueremo a batterci per creare con ogni mezzo una scuola che formi veramente una coscienza critica, dove non deve essere ostacolata in alcun modo la possibilità di veicolare valori importanti come l’antisessismo. Non vogliamo una scuola che censuri le possibilità di confronto su temi sociali con le persone più vicine alle realtà disagiate.

Per una scuola libera da censure, dove poter diffondere liberamente antisessismo.
Per il femminismo.

Nel denunciare il vergognoso comportamento della presidenza cogliamo l’occasione per rilanciare la data dell’8 Marzo, giornata di sciopero globale delle donne indetto dalla campagna “Non una di meno”, durante la quale ci troveremo alle 10 in Piazza Ssa Annunziata per attività varie e alle 18 per un grande corteo cittadino (qui l’evento della giornata con la piattaforma https://m.facebook.com/events/1425317244155435).

NON UNA DI MENO

Collettivo Cosmos Castelnuovo

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