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1 MAGGIO 04 - CSOA FORTE PRENESTINO 29/04/2004
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Bambini demolitori che architettano sogni

Il Csoa Forte Prenestino compie 18 anni di occupazione e sperimentazione, di musica e contestazione, 18 anni di autogestione.

C'era una volta un mondo grigio di muri gabbie e scatole chiuse, un mondo di merci e di loro schiavi. L'unico colore in quel pianeta erano le etichette delle confezioni delle merci e il sangue che scorreva per il loro possesso.
Grigi gli automi che abitavano il pianeta, ipnotizzati dalla ripetizione dei gesti del lavoro e dallo strepitio del tubo catodico, giocattoli arrugginiti schiacciati dalle brutture del neoliberismo e dai feroci rapporti di forza che regolavano il mondo grigio...

buon diciottesimo compleanno a tutt*

contro chi la guerra ce l'ha dentro...DISERZIONE!!!

Comunicato | Spot | Programma 30 Aprile/1 Maggio


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BOICOTTA COCA COLA 28/04/2004
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Boicotta Fuoriclasse Cup

La Coca-Cola nel corso dell’ultimo anno chiude 14 impianti di imbottigliamento in Colombia, licenziando centinaia di lavoratori in violazione degli accordi contrattuali.
Il 15 marzo il SINALTRAINAL, sindacato che organizza i lavoratori della Coca-Cola, inizia lo sciopero della fame, che si protrarrà per 12 giorni e nel corso del quale arriveranno ai sindacalisti, oltre alla solidarietà internazionale, le minacce di morte da parte dei paramilitari delle AUC, che lanciano un ultimatum in base al quale i dirigenti del sindacato devono abbandonare la zona entro 3 mesi, altrimenti saranno uccisi. Come sempre nei momenti di conflitto tra la multinazionale e il sindacato, gli squadroni della morte passano dalle minacce ai fatti: il 20 aprile un’intera famiglia viene massacrata per la sua parentela con uno dei protagonisti dello sciopero della fame, Efrain Guerrero, presidente della sezione del SINALTRAINAL della città di Bucaramanga: vengono brutalmente assassinati il cognato Gabriel Remolina, sua moglie e un figlio e ne vengono feriti altri due.
Non è la prima volta che i familiari di lavoratori o sindacalisti della Coca Cola, in Colombia e altrove nel mondo vengono colpiti perchè hanno partecipato ad iniziative di lotta tese a difendere diritti negati e a denunciare le politiche di sterminio della Coca Cola. Altri morti che si aggiungono ad innumerevoli violazioni dei diritti umani e sindacali: 8 sindacalisti della Coca-Cola già assassinati, sequestri, sfollamenti forzati, aggressioni e minacce. E tutto perché Coca-Cola possa aumentare i suoi profitti, sfruttando i lavoratori con la massima libertà, in Colombia come nel resto del mondo. Mentre negli USA prosegue il processo contro Coca-Cola company e gli imbottigliatori colombiani, è il momento di dare più forza al boicottaggio nel mondo e in Italia, rifiutando di vendere ed acquistare prodotti della Coca-Cola, riprendendo e intensificando la raccolta di firme, costruendo manifestazioni e iniziative in occasione del torneo di calcio Fuoriclasse Cup sponsorizzato dalla Coca-Cola, inviando le lettere di protesta ai sindaci dell'ANCI che vergognosamente ha concesso il patrocinio a questo torneo.

::. mobilitazione contro la Fuoriclasse Cup [lettera di protesta all’ANCI] - [29.04.2004 roma] ::. solidarietà con il SINALTRAINAL

Aggiornamenti: 29 aprile fuoriclasscup [1 - 2]
ANTIFA 24/04/2004
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Roma antifascista

"[...] Ma noi s'è letta negli occhi dei morti E sulla terra faremo libertà Ma l'hanno stretta i pugni dei morti La giustizia che si farà."
(Franco Fortini, Canto degli ultimi partigiani)

Siamo tornati a parlare di antifascismo ricordando la strage delle Fosse Ardeatine, l'assassinio di Valerio Verbano, le occupazioni di destra, gli attacchi ai compagni e ai centri sociali: torniamo a parlare di antifascismo ancora oggi, in tempi di cosiddette "occupazioni non conformi", termine usato dai fascisti per indicare quelle occasioni in cui le loro sortite dalle fogne trovano spazio in città. Alla vigilia dell'anniversario della Liberazione, Base Autonoma prepara l'ennesima provocazione: un comizio e un concerto in P.zza S.Maria Ausiliatrice, quartiere Appio Tuscolano. La Confederazione Cobas ha indetto alcune iniziative per il giorno 24 aprile, in vista anche del corteo del 25 che, come di consueto, partirà da Porta S.Paolo per concludersi a P.zza Venezia, con una coda di protesta sotto la sede del governo a L.go Chigi.
Ricordiamo la nostra resistenza e ricordiamo la resistenza iraqena!

24 aprile - Alberone
25 aprile - Prenestino

Approfondimenti: dossier antifa
EUROMAYDAY 2004 20/04/2004
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MayDay a Roma

Il primo maggio sara' MayDay a Milano, a Barcellona, persino a Helsinki: in Europa. A Milano, una street-parade occupera' le strade della metropoli del precariato. Le azioni, i carri, la musica dei precari reclameranno reddito, diritti e saperi per tutti. La MayDay e' un modo per dare un senso alla festa del lavoro del Primo Maggio che ha progressivamente perso il carattere conflittuale delle origini.
A Milano convergeranno precari di mille provenienze, dalle casse dei supermercati ai laboratori universitari: quest'anno, infatti, un gran numero di collettivi, reti, sindacati di base ha aderito alla MayDay. Ma la Parade sara' soprattutto un luogo di incontro tra i precari meno organizzati e rappresentati, frammentati e frustrati dalla precarieta' della vita e del lavoro: ma non per questo meno incazzati. Oltre alla Parade, che iniziera' alle 15.00, per la mattinata del Primo Maggio sono previsti picchetti, blocchi e intrusioni pacifiche promossi dalla campagna "Adotta una catena".
Anche da Roma la partecipazione sara' importante. La MayDay infatti sara' il punto di incontro per le assemblee cittadine per il reddito che, come e' avvenuto a Roma, hanno reclamato diritti per i precari, dalle lotte sui prezzi agli scioperi del biglietto. Il diritto alla mobilità gratuita sarà infatti la prima rivendicazione di questa mayday. L'appuntamento per il May Day Train per Milano è a Roma Tiburtina Venerdi 30 aprile alle 21.
Proprio per presentare a Roma la MayDay e le iniziative ad essa legate, allo STRIKE mercoledi 21 aprile (ore 21) si svolgera' un'assemblea metropolitana. per andare a Milano gratuitamente, Lunedi 26 aprile (ore 17) alla stazione Termini sara' proclamato lo sciopero del biglietto. E il 27, all'Istat, i precari daranno i numeri.

DERBY 23/03/2004
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Disordine pubblico

I violenti scontri di domenica prima durante e dopo il derby roma-lazio sono stati ricostruiti in maniera falsa dai media, dal questore e dal prefetto di Roma.
Si e' parlato di complotti, di accordi tra tifoserie, di ricatti ai danni delle società e del governo. La verita' è un'altra: è quella raccontata da migliaia di persone presenti allo stadio e vittime delle violente cariche da parte delle guardie e soprattutto, dei reparti della guardia di finanza.
I FATTI
Gli scontri sono cominciati già dalle 17.30, quando tutti i gruppi ultras e già molti tifosi, stavano riempendo le curve. La polizia e la finanza hanno scelto di fronteggiare sparuti gruppetti di tifosi senza biglietto con violente cariche, con i blindati lanciati a tutta velocità in mezzo alla folla che tentava di guadagnare l'entrata dello stadio e con un uso spropositato di lacrimogeni.
Gli scontri sono proseguiti fino intorno alle 20 facendo salire la tensione in un pomeriggio che sembrava tranquillo e spostando i tafferugli all'interno del piazzale della curva sud dove si sono concentrati alcuni blindati e decine di poliziotti: cosa abbastanza insolita.
Nonostante tutto, Serra continuava a ripetere che non stava succedendo nulla.
La notizia del morto circolava gia' dall'inizio del primo tempo, ma all'intervallo, quando la situazione all'interno della curva sud era già caotica, con un auto della polizia e altre cose che bruciavano, è sembrata a tutti verosimile o cmq credibile. Mentre Serra accorreva ai microfoni per ribadire che non c'era nessun morto e che i tifosi stavano abbandonando tranquillamente lo stadio, scoppiava la guerriglia. Nessuno alla stadio ha creduto ai tutori dell'ordine e questo dovrebbe porre qualche interrogativo sulla scarsa credibilità delle autorità.
80.000 persone costrette ad uscire dai pochi cancelli aperti, in mezzo a un mare di lacrimogeni e alle cariche di finanzieri e poliziotti che come nel prepartita coinvolgeva tutte e due le tifoserie. Di sicuro non c'è stato nessun complotto tra gli ultras, ma una situazione di psicosi collettiva e di forte tensione, creata dalle forze dell'ordine che hanno scelto un'atteggiamento ultrarepressivo nei confronti dei soliti tafferugli da stadio. Forse qualcuno ha voluto creare questa tensione per spostare l'attenzione dei problemi del calcio, dei debiti delle squadre e magari strumentalizzare il tutto per dare una mano al decreto salva-calcio.
Inoltre, nessuno ha raccontato la verità buttandosi sulla denuncia del mondo ultras e sui legami tra tifoserie ed ambienti dell'estrema destra, legami conosciuti da tempo ai più e denunciati anche da indymedia, ma che non c'entrano nulla e che non possono essere strumentalizzati da chi cerca di celare la verità a proprio piacimento.
Qualcuno subirà l'ennesima condanna "esemplare" che servira a creare nuovi, inutili, "martiri" nell'immaginario della curva e a pulire la coscienza di un mondo fatto di debiti, falsi in bilancio, doping e miliardi.
Esasperando ancor di più il conflitto tra tifosi e il resto del calcio.

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