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ISTAT IN SCIOPERO 19/09/2005

lavori all'Istat? questo è il tuo sciopero!

Prosegue la protesta dei lavoratori dell'Istat contro la precarietà e le estrenalizazioni della rete di rilevazione. Oggi 20 settembre i precari dell'istituto hanno indetto uno sciopero a cui parteciperanno delegazioni di rilevatori da tutta Italia. ci saranno azioni di protesta a partire dalle 9 di mattina intorno alla sede dell'Istat a via balbo e saranno creati disagi nella trasmissione dei dati relativi alla forza lavoro del secondo trimestre 2005. La protesta si concluderà con un corteo fino alla sede del Ministero della Funzione Pubblica dove i precari daranno vita ad un sit-in chiedendo di essere ricevuti dal ministro Baccini.
Lo sciopero del 20 settembre contro il processo di precarizzazione crescente ha una particolare importanza per tutti i precari della ricerca in Italia.
il sito dei precari istat

Aggiornamenti: dichiarazione Pistone | dichiarazione Epifani | dichiarazione Panini
Rassegna stampa: l'Unità | il manifesto | radio onda d'urto | radio onda rossa

VEDI ftr precedente L'Istat esternalizza e precarizza
08/01/2005

L'Istat esternalizza e precarizza. I lavoratori non ci stanno

L'Ente pubblico di Statistica sta scegliendo di rinunciare al suo ruolo di istituto indipendente. Non contento di precarizzare i suoi dipendenti, come ormai è abitudine consolidata nella Pubblica Amministrazione italiana, in questo luglio caldo l'Istat si è messo in testa di esternalizzare. A rischiare di finire a lavorare per una società privata già dal 1° gennaio 2006 sono 320 rilevatori dell'Istat, oggi co.co.co..Paradosso dei paradossi: sono loro a fornire i dati ufficiali per il calcolo di occupazione e disoccupazione.
Il Coordinamento Precari Istat e i sindacati hanno occupato la sala stampa il 13 luglio, cercando di sensibilizzare il paese. Una settimana dopo, la gara d'appalto era pronta. E' così che il 20 luglio una folta delegazione di lavoratori ha tentato di parlare al Consiglio dell'Istat, per denunciare la fine della statistica pubblica.
Il direttore generale ha allora chiamato la polizia, che ha sgomberato l'aula. E' allora che i lavoratori in assemblea hanno deciso di proclamare lo sciopero nazionale contro la precarietà per settembre e un sit-in al ministero della Funzione Pubblica per il 26 luglio. Il sit-in ha visto, nonostande fosse fine luglio e nonostante le intimidazioni più o meno velate dell'amministrazione - una numerosa partecipazione e la solidarietà - fra gli altri - dei precari di Atesiae dei precari dell'università .

13.07.05
comunicati dei precari | agenzie
14.07.05 il manifesto 21.07.05 l'unità
22.07.05 comunicato precari istat
25.07.05 interrogazione parlamentare pdci
27.07.05 il manifesto e liberazione

il dossier sul precariato nella ricerca
il sito dei precari istat
STATISTICA A TEMPO DETERMINATO 01/08/2005
ALT

L'Istat esternalizza e precarizza, ma i lavoratori non ci stanno

L'Ente pubblico di Statistica sta scegliendo di rinunciare al suo ruolo di istituto indipendente. Non contento di precarizzare i suoi dipendenti, come ormai è abitudine consolidata nella Pubblica Amministrazione italiana, l'Istat in questo luglio caldo si è messo in testa di esternalizzare. A rischiare di finire a lavorare per una società privata già dal 1° gennaio 2006 sono 320 rilevatori dell'Istat, oggi co.co.co.. Paradosso dei paradossi: sono loro a fornire i dati ufficiali per il calcolo di occupazione e disoccupazione.
Il Coordinamento Precari Istat e i sindacati hanno occupato la sala stampa il 13 luglio, cercando di sensibilizzare il paese. Una settimana dopo, la gara d'appalto era pronta. E' così che il 20 luglio una folta delegazione di lavoratori ha tentato di parlare al Consiglio dell'Istat, per denunciare la fine della statistica pubblica.
Il direttore generale ha chiamato la polizia, che ha sgomberato l'aula. E' allora che i lavoratori in assemblea hanno deciso di proclamare lo sciopero nazionale contro la precarietà per settembre e un sit-in al ministero della Funzione Pubblica per il 26 luglio. Il sit-in ha visto, nonostande fosse fine luglio e nonostante le intimidazioni più o meno velate dell'amministrazione - una numerosa partecipazione e la solidarietà - fra gli altri - dei precari di Atesiae dei precari dell'università.

13.07.05
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22.07.05 comunicato precari istat
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CIVITAVECCHIA CONTRO IL COKE 30/07/2005
ALT

Civitavecchia non vuole tornare al carbone

A Civitavecchia la lotta contro la conversione della centrale continua. L'Enel sta convertendo a carbone la centrale termoelettrica di Torre Valdaliga Nord: mentre si diffonde l'allarme globale per le emissioni di anidride carbonica, la maggiore azienda energetica italiana fa un salto all'indietro di cento anni e rispolvera una delle fonti di calore piu' inquinanti ed anti-economiche.
La centrale attuale, a petrolio, gia' provoca conseguenze gravi sull'ambiente e sulla salute della regione, come dimostrano numerosi studi e analisi svolte in questi ultimi anni. Le morti sospette, riconducibili all'inquinamento della zona, sono anche piu' di quelle rilevate. Proprio per questo, medici e avvocati riapriranno le cartelle cliniche del passato per individuare casi nascosti per proteggere dalle accuse l'Enel.
La riconversione della centrale aumentera' ancora la quantita' di fumi emessi dall'impianto, e per questo ha incontrato l'opposizione dei cittadini, dei lavoratori e di tecnici del settore. La carretta Enel, infatti, preferisce investire in tecnologie a basso costo e fortemente inquinanti piuttosto che puntare sull'innovazione delle fonti energetiche.
Contro la centrale sono nati comitati e associazioni non solo a Civitavecchia ma in tutto il litorale laziale.
Manifestazioni, referendum stravinti e risoluzioni degli enti locali della zona contro l'Enel si sono susseguite in questi anni, ma il progetto va avanti.
I movimenti pero' tengono il passo: sabato 11 febbraio ore 11 appuntamento davanti alla stazione ferroviaria di Tarquinia.

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POLIZIA ETNICA 29/07/2005
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La polizia comincia la caccia allo straniero

Il 29 luglio, intorno alle 6 del mattino, un imponente spiegamento di agenti ha fatto irruzione all’interno dei locali del “Vittorio”, struttura di accoglienza autogestita attiva da più di dieci anni ad Ostia, all’interno di un'operazione antiterrorismo tesa a colpire soprattutto la folta comunità di immigrati provenienti dai paesi del sud-est asiatico e dal subcontinente indiano.
Il blitz ha portato ad una vera e propria caccia al Pakistano durata quasi un’ora senza che venisse esibito alcun mandato, con incursioni in moltissime stanze, perquisizioni a tappeto, pistole puntate al volto, intimidazioni di ogni sorta, persone rastrellate nelle loro stanze e nei bagni mentre si preparavano ad una nuova giornata di lavoro. Il tutto si è concluso con il fermo di una dozzina di persone (pakistani, indiani e bengalesi) tuttora recluse all’interno del Commissariato di Ostia e di cui non si hanno altre notizie.
L’operazione indiscriminata ha il sapore dell'intimidazione e della provocazione ai danni di una realtà, come il Vittorio, da sempre impegnata nelle lotte sociali, per il diritto alla casa, per la chiusura dei CPT ed il riconoscimento dei diritti di cittadinanza a tutti i migranti. In giorni in cui si discute l'introduzione di leggi speciali anti-terrorismo, gli arresti del Vittorio mostrano quali siano le prime vittime del giro di vite securitario: immigrati da dare in pasto all'opinione pubblica per rassicurare sull'efficacia delle forze dell'ordine. E proprio quelli che, invece di subire la precarietà della propria condizione, si organizzano e reagiscono attraverso la lotta.

Sabato 06 agosto alle ore 21.30 manifestazione al pontile di Ostia
Martedi 2 agosto ore 12 - Appuntamento in Campidoglio - VIA DELLE VERGINI 18 ( SALA RIUNIONI)

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