Piste ciclabili

[…] La bicicletta è un’invenzione contemporanea a quella dell’automobile, non è venuta nè prima come qualcosa di tradizionale nè dopo come onda eco contestataria. E’ anch’essa un omaggio all’individuo ed è l’inno alla meccanica, alla capacità di ruote e rondelle di cambi e bielle di moltiplicare la spinta umana, di rendere miracolosamente redditizio lo sforzo umano che già lo è di per sè […]. E’ una soluzione funzionale perchè ha la velocità giusta per una città, riesce a districarsi in mezzo ad altre mille bici, non ha un problema di occupazione di spazio, non prevede l’eliminazione dell’uomo che cammina nè l’invenzione del pedone. Era un’idea geniale, ma qualcuno ha trovato immediatamente il modo di metterla in una riserva per handicappati: piste ciclabili si chiamano. La bicicletta è il modo inventato per dare il massimo della libertà a tutti e il massimo della democrazia a una città.

Franco La Cecla, Per una critica delle automobili, postfazione a Ivan Illich: Elogio della bicicletta, Bollati Boringhieri, 2006