DAVIDE ROSCI, LETTERA DAL CARCERE
DAI DETENUTI DI BUONCAMMINO-CALIARI
SULLA MANIFESTAZIONE DI PARMA CONTRO CARCERE E REPRESSIONE
MERCOLEDI' 22 MAGGIO ore 21
SPAZIO POPOLARE AUTOGESTITO SOVESCIO
IL SISTEMA CARCERE E IL TERRITORIO
Combattere concretamente il carcere significa anche approfondire la conoscenza del sistema repressivo nella sua complessità. La differenziazione, ha decisamente caratterizzato lo sviluppo dell'azione repressiva negli ultimi decenni con il risultato di plasmare gli strumenti legislativi e giudiziari in rapporto con la gestione concreta delle carceri qui come nel resto del mondo. In Italia, facendo leva sulla logica premiale, le strategie di differenziazione hanno contribuito a restituire un complesso carcerario sempre più articolato, dividendo i prigionieri in circuiti ad hoc destinati al contenimento, dove l'isolamento ne esprime il livello più avanzato. Da questo punto di vista possiamo individuare criterio selettivo "verticale" del sistema carcerario, che al vertice tende invariabilmente all'annientamento delle soggettività più combattive e resistenti con riferimento a pratiche di lotta portate avanti sia all'interno che all'esterno della struttura carcere.
25 maggio 2013 - ore 14
Barriera Repubblica - Parma
Corteo nazionale
Nel carcere di Parma sono rinchiusi oltre 600 prigionieri, la capienza regolamentare è di 350. Al suo interno vi sono, inoltre, una sezione per paraplegici, una sezione protetti, e una sezione di Alta Sicurezza articolata in AS1, AS3, 41bis. Oltre 50 detenuti sono in 41 bis, tra di essi il compagno Marco Mezzasalma, condannato a due ergastoli nei processi contro le Brigate Rosse – Partito Comunista Combattente.
L’art. 41 bis dell’ordinamento penitenziario è tortura perché stabilisce l’isolamento del prigioniero per la durata di 4 anni, prorogabile di due anni in due anni, con decisione centralizzata del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, in base alle relazioni della direzione carceraria.
L’art 41 bis significa:
- 22 ore al giorno rinchiuso in cella
- I reparti a 41 bis sono carceri nelle carceri, con strutture separate, spesso interrate e sorvegliate dal Gom, che sostituisce le guardie penitenziarie.
Isolamento da tutti gli altri detenuti, cella individuale con impossibilità di cucinare
Un’ora al mese di colloquio, solo con parenti strettissimi e con vetro divisorio
Processo in videoconferenza
Due di aria al giorno, al massimo con altri tre detenuti decisi dalla direzione e senza possibilità di alcuno scambio (cibo, vestiti, libri…)
- Corrispondenza limitata alle persone con cui si fanno i colloqui, sottoposta a censura che in regime di 41 bis è la normalità
Taglio drastico dei libri