AMMAZZATECI TUTTI! Non si può morire di sciopero!

Questa notte Abd Elsalam Ahmed Eldanf, mentre stava bloccando i cancelli della #GLS a Piacenza insieme ai suoi colleghi operai in #sciopero, è stato ucciso, sotto gli occhi degli agenti di polizia, da un camion che tentava di forzare il blocco. Assieme a lui è rimasto ferito, per fortuna in maniera lieve, un altro facchino. Abd Elsalam, 53 anni, era padre di cinque figli.
Come studenti e lavoratori futuri e attuali, ci uniamo al grido di rabbia e dolore dei suoi familiari e dei suoi compagni. Non si può morire di sciopero mentre si lotta per i propri #diritti e per strappare condizioni di vita e di #lavoro dignitose! Abd Elsalam, pur non essendo un precario, lottava contro la #precarietà e per il rispetto degli accordi sottoscritti a prezzo di dure lotte.
Noi sappiamo chi sono i colpevoli di questo assassinio: il sistema delle #cooperative e degli #appalti che domina il settore della #logistica per sfruttare meglio la manodopera; i padroni ed il loro governo che ci tolgono ogni giorno un pezzo in più dei #diritti che ci spettano, mentre ci reprimono con la violenza se osiamo alzare la testa.
Di fronte ad episodi come questo non basta esprimere #solidarietà, perché Abd Elsalam è caduto combattendo la guerra che il capitale ha dichiarato al lavoro; una guerra fatta di precarietà, assenza di diritti e di sicurezza sui posti di lavoro, limitazione del diritto di sciopero, repressione, minacce, ricatto della precarietà e della disoccupazione, taglio alla spesa sociale…
Non ci faremo ammazzare ma continueremo a lottare contro questo stato di cose. Diffondiamo e denunciamo l’accaduto, affinché non succeda che per la legge del profitto sia lecito uccidere chi non vuole essere più schiavo.
Collettivo Politico * Scienze Politiche