SUL CORTEO ANTIFASCISTA DI SABATO A CREMONA.

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Sabato 24 Gennaio diecimila antifascisti si sono dati appuntamento a Cremona in risposta alla vile aggressione squadrista, ad opera dei camerati di Casapound, contro il C.S.A. Dordoni e per ribadire la propria vicinanza al compagno Emilio, finito in coma dopo tale gesto infame. Il corteo si è mosso con determinazione e rabbia verso la sede di Casapound, come sempre in questi casi difesa da centinaia di agenti antisommossa, reti e camionette. I tentativi di assalto al covo fascista sono stati respinti con l’utilizzo dei lacrimogeni CS (il cui utilizzo è proibito nei conflitti bellici!) nella speranza di disperdere il corteo che, al contrario, è rimasto sempre compatto e determinato.

Come Collettivo Politico di Scienze Politiche pensiamo che gli avvenimenti di sabato siano la risposta necessaria alla infame aggressione fascista ai danni dei compagni cremonesi. Solo un corteo determinato e militante poteva rispondere a chi ogni giorno pretende impunemente di praticare l’odio verso il diverso nelle nostre città. La giusta rabbia degli antifascisti era l’unica risposta adatta nei confronti di chi, storicamente, è sempre stato lo strumento più vigliacco dell’oppressione del capitale.

La manifestazione di sabato ha rappresentato una grande giornata di Antifascismo Militante che ricorda a tutti noi la necessità e la responsabilità di rilanciare questa pratica ogni giorno, in ogni quartiere e in ogni città, nelle scuole e nelle università. Il nostro compito è diffondere la consapevolezza che non saranno certo istituzioni e polizia, complici e collusi con la canaglia fascista, a chiudere le loro sedi. L’impunità di cui godono le organizzazioni fasciste come Casapound (e tutta la destra reazionaria) ha lo scopo di permettere loro di seminare odio, xenofobia, sessismo e omofobia; di dividere la classe lavoratrice per conto di chi ha interesse a traghettare i lavoratori in una guerra tra poveri (italiani contro immigrati, precari contro garantiti ecc…), impedendoci di combattere con coscienza e unità l’unica guerra che vale la pena di essere combattuta: quella degli sfruttati contro il capitale!

Lo sanno bene i compagni in Grecia, che ogni giorno combattono contro la violenza di Alba Dorata, artefice di numerose aggressioni e omicidi ai danni di lavoratori immigrati e non solo. Lo sanno bene i miliziani delle Repubbliche Popolari del Donbass, impegnati in un sanguinoso scontro (già costato più di 6000 morti) contro il governo golpista di Kiev e i battaglioni punitivi dell’estrema destra di Praviy Sector, finanziati e addestrati da Usa, Ue e Nato per i propri interessi imperialisti e geopolitici. Lo sanno bene le miliziane e i miliziani Kurdi di YPJ e YPG che dopo 134 giorni di combattimenti hanno finalmente liberato la città di Kobane. In Rojava si sperimenta ogni giorno il “Confederalismo Democratico”, un modello di convivenza ed emancipazione sociale per tutti i popoli del medio oriente minacciato dall’imperialismo e dalle bande fasciste di ISIS.

Per questo torniamo ancora a ribadire l’importanza dell’antifascismo militante come pratica: il fascismo non è un retaggio del passato ed il suo ruolo al servizio del capitale continua ad essere lo stesso in Italia, in Europa e Nel Mondo!

ANTIFASCISMO E’ ANTICAPITALISMO!

CONTRO IL FASCISMO CON OGNI MEZZO NECESSARIO !

Collettivo Politico * Scienze Politiche