Cariche alla Pisana

Regione Lazio: Polizia e Carabinieri caricano i movimenti di lotta per la casa

Fermi e feriti, ma strappano l’incontro col presidente Marrazzo

I movimenti per il diritto all’abitare hanno subito una durissima carica da
parte dei carabinieri davanti la sede della regione Lazio, in via della Pisana.
Diversi i fermati e i feriti tra i manifestanti, tra i quali ci sono anche
molti bambini. Un gruppo è riuscito a entrare all’interno della sede della
regione e si è asserragliato nell’aula della commissione Casa, interrompendone
i lavori. Anche dentro si sono verificate cariche e si registrano diversi
feriti tra i manifestanti.

La regione Lazio vuole chiudere in fretta e furia la proposta di legge sulla
casa approvata dalla Giunta, senza prendere in considerazione le obiezioni
sollevate dai movimenti, compresa la possibilità di rinviare il tutto a
settembre costruendo un percorso partecipato nell’approvazione della legge.

Questo comportamento ci ricorda le modalità di Veltroni durante l’
approvazione del Piano Regolatore Generale. Anche in quell’occasione i
movimenti provarono a sollevare l’inadeguatezza e i limiti evidenti sul fronte
dell’emergenza abitativa, mentre le necessità dei costruttori venivano
ampiamente considerate. Come allora, le uniche risposte sono le manganellate
delle forze dell’ordine.

Dopo tre ore di blocco di via della Pisana, blocco del raccordo anulare e una
pressione costante sui consiglieri e assessori regionali, i movimenti hanno
strappato un incontro con il presidente Marrazzo che avverrà tra pochi minuti.
Nel frattempo, centinaia di persone sono rientrate nell’area del parcheggio
della Pisana e hanno ripreso il sit-in di massa.

RXT: manifestazione al consiglio regionale

CONTRO LA CRISI, REDDITO PER TUTTI

MANIFESTAZIONE LUNEDI 27 LUGLIO ORE 10.00 CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO, VIA DELLA PISANA

Nella seduta del 4 marzo 2009 il Consiglio regionale del Lazio ha approvato la legge “Istituzione del reddito minimo garantito. Sostegno al reddito per disoccupati, inoccupati e precari”. Un provvedimento nato sotto le pressioni che i movimenti di lotta contro la precarietà, i sindacati di base e i movimenti per il diritto all’abitare hanno esercitato negli ultimi anni. Questa legge che sarebbe potuta diventare una prima parziale risposta a livello locale per i precari e i disoccupati vittime della devastante crisi economica viene snaturata nel suo impianto originario per l’esiguità del finanziamento.

Per adesso sulla carta la legge per il reddito è finanziata con la disponibilità potenziale fino a 135 milione di euro per il biennio 2009-2010, questa esiguità di sostegno economico rischia infatti di rendere inefficace un provvedimento che dovrebbe candidarsi ad essere uno degli strumenti principali per contrastare gli effetti della crisi economica che sta colpendo migliaia di persone nel Lazio.

Alle “briciole” messe in campo per le misure anticrisi di sostegno ai precari e ai disoccupati la regione Lazio realizza una massiccia operazione di sostegni economici agli istituti bancari ed alle imprese, con 210 milioni in tre anni a cui vanno aggiunti 180 milioni di euro del Fondo rotativo (mancano i soldi bruciati nella formazione). A questi stanziamenti vanno aggiunti gli strumenti di sostegno al credito delle imprese in grado di attivare garanzie per un miliardo di euro, assunto tra gli impegni prioritari del patto contro la crisi presentato il 22 luglio, da Marazzo con CGIL, CISL e UIL.

Non abbiamo bisogno di leggi che diventano spot elettorali, chiediamo fin da subito l’allargamento della platea dei beneficiari della legge per il reddito con un finanziamento di almeno a 200 milioni di euro all’anno.

Nel contesto di crisi economica e sociale diventa centrale per i movimenti di lotta contro la precarietà e per il reddito costruire mobilitazioni che spingano nella direzione di nuove politiche di welfare con lo scopo di fornire adeguate risposte ai bisogni espressi dalla precarietà sociale, lavorativa e abitativa. Pensiamo sia necessario realizzare una nuova Carta del welfare metropolitano e regionale articolata in un insieme di prestazioni e servizi diretti e indiretti che comprendano diritti fondamentali come l’abitare, la formazione, i trasporti, la sanità e la cultura.

Per questo il 24 Luglio invitiamo tutti a partecipare alla manifestazione davanti al consiglio regionale insieme ai movimenti per il diritto all’abitare e a tutti i soggetti che hanno animato la carovana della città come bene comune affinché si realizzi una svolta nelle politiche di welfare fondata sulla garanzia del diritto all’abitare, sulla difesa del territorio e sulla redistribuzione della ricchezza a favore dei precari e dei disoccupati.

R.X.T. Sportelli Indipendenti

Chi ha diritto al Reddito Minimo Garantito

Regione Lazio: il reddito minimo garantito [RMG] è legge.

FAQ (Frequently Asked Question)

Chi ha diritto?

Tutti coloro che dichiarano un reddito personale imponibile non superiore a 8mila euro (si terrà conto del modello ISEE), agli iscritti ai centri per l’impiego, a inoccupati, disoccupati, o precariamente occupati, ai lavoratori senza retribuzione e a chi non ha maturato i requisiti per il trattamento pensionistico, purché residenti nella regione Lazio da almeno due anni.

Il beneficio

Colui o colei che non lavora o ha perso lavoro beneficia di un erogazione di reddito diretto pari ad euro 7mila annui. Le Province e i Comuni possono integrare l’erogazione di reddito diretto con una serie di prestazioni indirette volte a garantire ai medesimi soggetti la circolazione gratuita e la gratuità dei libri di testo scolastici, a favorire la fruizione di attività e servizi di carattere culturale, ricreativo o sportivo, a contribuire al pagamento del canone di locazione e delle forniture di pubblici servizi.
Per i lavoratori precariamente occupati, che sono sotto la soglia di 8mila euro l’anno, residenti da due anni ed iscritti al centro per l’impiego, sono previste, per intero, le misure di sostegno indiretto come per i disoccupati e gli inoccupati. Per quanto riguarda il sostegno diretto di 7mila euro annui, invece, si terrà conto del reddito da lavoro percepito dal lavoratore precario nel medesimo arco di tempo.

Chi potrà essere ammesso?

I soggetti ai quali sarà erogato il beneficio saranno individuati tenendo conto, tra l’altro, di alcuni criteri definiti da un successivo Regolamento Attuativo che stabilisce la fascia d’età per l’erogazione del contributo tra i 30 e i 44 anni,  e istituisce dei punteggi per calcolare le graduatorie degli aventi diritto.

Come funzionano le graduatorie?

La regione ha deciso di impegnare 20 milioni di euro per il primo anno di sperimentazione, ed altri 20 per gli anni 2010 e 2011. Le graduatorie saranno definite secondo i criteri indicati dalla Regione Lazio su base provinciale. I criteri stabiliti, al momento, individuano tra i soggetti beneficiari coloro che hanno un’età compresa tra i 30 e i 44 anni. Stabiliscono inoltre dei punti aggiuntivi per i disoccupati da più di 2 anni, per le donne, per chi ha figli a carico e per chi si trova in emergenza abitativa.
Sulla base di questi criteri saranno individuati di anno in anno i soggetti beneficiari. Le Provincie stileranno le graduatorie tenendo conto dei criteri individuati ed avviseranno i beneficiari del RMG che saranno presi in carico, attraverso un patto di servizio, dai centri per l’impiego territorialmente competenti. Tenuto conto quindi, tra l’altro, di questi criteri, le provincie formuleranno delle graduatorie degli aventi diritto al beneficio.

Quanto dura e quando si perde il beneficio?

Il beneficio del reddito minimo garantito dura un anno e può essere nuovamente concesso all’esito della stesura della nuova graduatoria e permanendo il possesso dei requisiti. Il beneficio termina quando si trova un lavoro a tempo indeterminato, quando si percepisce un reddito superiore agli 8mila euro, quando il beneficiario rifiuta una proposta di lavoro offertagli dal centro per l’impiego e non ottemperi al patto di servizio che dovrà firmare con lo stesso. Non opera la decadenza nel caso in cui la proposta di lavoro offerta non tenga conto dei criteri di congruità dell’offerta di lavoro, cioè che non tenga conto del salario precedentemente percepito, della professionalità acquisita, del riconoscimento delle competenze formali ed informali certificate dallo stesso centro per l’impiego anche attraverso specifici bilanci di competenze. Il RMG potrà avere anche momenti di sospensione temporanea qualora il beneficiario sia assunto con contratto a termine o partecipi a corsi di inserimento o ad altri progetti che prevedono comunque forme di sostegno al reddito.

A cura della redazione di indipendenti.eu

Autorecupero

Da anni, il Coordinamento di Lotta per la Casa, attraverso la Cooperativa Inventare l’Abitare, promuove a Roma progetti di Autorecupero. Prima strappando una legge regionale del 1998, poi iniziando a realizzare progetti di riqualificazione dal basso delle occupazioni di stabili fatiscenti e abbandonati, l’autorecupero si è affiancato all’edilizia residenziale pubblica come strumento di risoluzione dell’emergenza abitativa.

Le ragioni di ciò vanno cercate innanzitutto in una dimensione soggettiva: in questo modo infatti gli occupanti evitano la dispersione in case popolari assegnate a macchia d’olio. In secondo luogo si autorecupera nel luogo in cui si è occupato e vissuto per anni: in questo modo, il legame affettivo con il luogo e quello relazionale con un territorio vengono salvaguardati. Si evita, inoltre, l’espulsione delle persone in emergenza abitativa verso zone periferiche e quartieri-ghetto di nuova costruzione, dove l’incapacità delle Amministrazioni Locali relega la risoluzione di un problema invece che la pianificazione di un diritto.

  • SCHEDA AUTORECUPERI
  • ALLACCI VOSTRA! [Manifestazione al Campidoglio 13 luglio 09]
  • KILL BUILDING [per una mappatura dal basso degli stabili abbandonati e degli edifici inutili]

Allacci vostra!

Presidio pubblico al Campidoglio per gli autorecuperi.

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13 Luglio. Siamo scesi, ancora una volta, in piazza, per avere risposte sui nostri diritti: sembra assurdo ma anche gli impegni più elementari vengono disattesi. In questo paese e in questa città anche un banale allaccio di utenze, che per mesi però lascia senza casa intere famiglie, necessita di manifestazioni pubbliche per essere portato a compimento.

Ci chiediamo come questa amministrazione comunale possa affrontare in maniera degna il problema dell’emergenza abitativa. Si è ottenuto un incontro col gabinetto del sindaco al quale abbiamo ricordato il caso dell’autorecupero di via Colomberti: case pronte da mesi ma senza acqua e luce a causa di un “rimbalzo di competenze” tra amministrazione e Acea.

Ma non solo. Altri autorecuperi (come quelli di via Marica, via De grenet, via Saredo) sono fermi a causa di finanziamenti, già stanziati, ma che sono inspiegabilmente fermi da qualche parte. Via delle Alzavole attende lo spostamento di alcune famiglie che vivono li da anni, alle quali già era stata assicurata una soluzione alternativa. Anche questa disattesa.

Attraverso progetti di bio-edilizia, l’autorecupero diviene uno strumento innovativo e antispeculativo che recupera immobili senza aggiungere altro cemento, ed è soprattutto, l’impegno e la speranza di tante e tanti che hanno deciso di risolvere la propria emergenza abitativa. Questo impegno non può essere bloccato da cavilli e incompetenze di coloro i quali dicono people first, ma solo in campagna elettorale.

Cooperativa Inventare l’abitare / Coordinamento di lotta per la casa

Presidio pubblico su autorecuperi.

Siamo scesi, ancora una volta, in piazza per avere risposte sui nostri diritti: sembra assurdo ma anche gli impegni più elementari vengono disattesi. In questo paese e in questa città anche un banale allaccio di utenze, che per mesi però lascia senza casa intere famiglie, necessita di manifestazioni pubbliche per essere portate a compimento. Ci chiediamo come questa amministrazione comunale possa affrontare in maniera degna tutto il problema dell’emergenza abitativa. Si è ottenuto un incontro col gabinetto del sindaco al quale abbiamo ricordato il caso dell’autorecupero di via Colomberti: case pronte da mesi ma senza acqua e luce a causa di un “rimbalzo di competenze” tra amministrazione e acea, che tradotto significa inerzia e incapacità di questa amministrazione. Tra oggi e domani gli allacci dovrebbero essere garantiti.

Ma non solo.Altri autorecuperi (come quelli di via Marica, via De grenet, via Saredo) sono fermi a causa di finanziamenti, già stanziati, ma che sono inspiegabilmente fermi da qualche parte. In Via delle Alzavole, è presente un altro autorecupero , il cui inizio attende lo spostamento di alcune famiglie che vivono li da anni, alle quali già era stata assicurata una soluzione alternativa. Anche questa disattesa.

Attraverso progetti di bio-edilizia,l’autorecupero diviene uno strumento innovativo e antispeculativo che recupera immobili senza aggiungere altro cemento, ed è soprattutto, l’impegno e la speranza di tante e tanti che hanno deciso di risolvere la propria emergenza abitativa. Questo impegno non può essere bloccato da cavilli e incompetenze di coloro i quali dicono:- people first-, ma solo in campagna elettorale

Inoltre abbiamo ottenuto un tavolo tecnico per martedì 21: perché i problemi da risolvere sono ancora tanti.

Abitare

Diritto all’abitare.

[singlepic id=753 w=320 h=240 float=left] Una strage, di patrimonio pubblico e collettivo, di un bene comune. Narra la leggenda che a Roma ci siano quasi 300.000 appartamenti vuoti, in attesa che la legge del mercato stabilisca cosa farne o li lasci marcire per decenni. Appartamenti contenuti in palazzi contenuti in quartieri contenuti in territori distrutti dal cemento. Chiunque ha notato l’esplosione di metri cubi di costruzioni che, nonostante la crisi globale e la crisi del mercato immobiliare, continua a strangolare Roma, a stringerla d’assedio, a toglierle il verde, l’aria e la vista. La popolazione di Roma non aumenta da anni, ma da anni si continua a costruire e da anni l’emergenza e la precarietà abitative continuano a crescere.

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Nell’incapacità totale di pianificare una città, i suoi spazi pubblici, i luoghi d’incontro e di attraversamento, si continua a drogarla di cemento, riempiendo ogni buco disponibile e allargandola a dismisura. Ciò che non trova posto, da nessuna parte, è invece il diritto delle persone a vivere non solo una casa, ma un quartiere, un territorio, una città. Un diritto negato non di fronte ad una carenza strutturale, ma di fronte all’abbondanza di un banchetto cui non ci si può neanche avvicinare. Il diritto all’abitare per tutti e tutte, infatti, non può essere neanche paragonato al diritto al profitto per alcuni, e i bisogni della vita restano in balia delle fluttuazioni del mercato.

RXT ::: Reddito X Tutti e Tutte!

Il Reddito Minimo Garantito è legge.

Ora serve il Reddito X Tutti e Tutte

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Hai fra i 30 e i 44 anni?

Sei disoccupato, inoccupato o precario?

Sei residente da almeno due anni nella Regione Lazio?

Percepisci un reddito inferiore agli 8.000 euro l’anno?

Allora hai diritto al Reddito Minimo Garantito (RMG),  583 euro al mese più eventuali ulteriori servizi indiretti

Puoi ritirare il modulo di richiesta presso PosteItaliane o Municipi dal 1° al 30 settembre.

Vieni a compilarlo presso gli Infopoint Indipendenti. Vedi luoghi e orari.

E se qualcuno, idoneo, rimarrà escluso? Beh, dei comitati per l’allargamento della platea dei vincitori potrebberro essere un’idea.

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Prime avvisaglie di una battaglia per un reddito per tutti, già da lunedi 27 luglio, quando si è tenuta una manifestazione presso il Consiglio Regionale del Lazio, per chiedere più finanziamenti ed allargare così la platea dei beneficiari. 200 milioni invece dei 20 previsti.

Venerdi 31 luglio, invece, in un successivo presidio sempre al Consiglio Regionale, i movimenti per il Reddito e i movimenti per il diritto all’abitare, mobilitatisi insieme, hanno subito le brutali e inaspettate cariche delle forze dell’ordine.

Dal 9 settembre, presso vari luoghi occupati e autogestiti della metropoli, sono attivi gli Infopoint per l’assistenza alla compilazione delle domande e per la costruzione di liste e comitati che reclamano reddito. Stavolta per tutti e tutte.

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