Alexis, un anno dopo

Voci dalla Grecia insorgente

GREECE-PROTEST-CLASHES

Ad un anno dall’assassinio di Alexis, dentro uno stato d’assedio, un corteo che in Italia sarebbe stato venduto d’1 milione di persone, sicuramente grande almeno come quello del 21 luglio 2001 a Genova, aperto da uno spezzone del Politecnico occupato pari al corteo di via Tolemaide del 20/07/01, alla faccia del governo “democratico” del Pasok che ha dichiarato “opera di 2-300 anarchici venuti dall’estero” gli “eventuali disordini” mentre affama i salariati e i senza reddito e dopo che ieri ha sequestrato il quartiere di Exarhia, razziato un centro occupato, bastonato e rapito 200 persone 75 delle quali ancora trattenute fra cui 4 compagni e 1 compagna italiani…

Questo corteo infinito, debordante di giovani dai 15 ai 30 anni ma anche di tanti altri, di studenti universitari e medi, d’insegnanti, di ragazzi delle periferie, di donne autodeterminate, di migranti, di proletari, di precari, di “general intellect” metropolitano, senza mai scomporsi nel corso di 3 ore e mezza ha:

  • occupato il rettorato a Propileia su cui sventola la bandiera dell’anarchia;
  • combattuto la polizia lungo il corso di Akademias a fuoco per mezzo pomeriggio;
  • riempito i lunghi viali di Venizelos e Stadios, riempito due volte l’enorme piazza Syntagma;
  • assediato governo e parlamento presidiati all’inversosimile;
  • resistito ai gas e a 15 cariche laterali e in coda dei Mat;
  • colpito a ritmo d’esplosioni i reparti intorno, le banche, le finanziarie e gli shop di lusso…

Ora la folla occupa piazza Omonia, le laterali di Akadimias, il corso Pathision e tutta Exarhia, in attesa della sera. Stay tuned…

Alexis Zei!
Oloi Stous Dromous, Ghia Ti Eleutheria!
We Wont Forgive, We Wont Forget!
Merry Crisis And A Happy New Fear!
Remember Remember The 6th Of December…

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Il corteo fantasma

Un corteo autorizzato, quello di venerdi 4 dicembre, nonostante un tira e molla tra la Questura e la prefettura e una levata di scudi – Alemanno in testa – contro i cortei che paralizzarebbero la città. Al momento di partire da piazza Vittorio verso piazza Venezia arriva un perentorio no delle forze dell’ordine.

La città è già bloccata, dalla pioggia, dal traffico, dai flussi in partenza per il lungo ponte. Il senso di responsabilità dei movimenti verso una città stressata dall’ennesima giornata invivibile. La marcia si avvia sui marciapiedi, mentre le strada sono un incastro di auto, verso la prefettura che ha rifiutato un incontro fissato da tempo sulla questione del blocco degli sfratti e degli sgomberi in vista del freddo e dell’inverno. Perchè questo dietro-front?

Per una occupazione simbolica di uno spazio abbandonato da tempo, poche ore prima dal Coordinamento di lotta per la casa e Blocchi precari metropolitano, una occupazione quasi doverosa, in occasione della giornata nazionale contro gli sfratti e gli sgomberi, considerate la crisi e il livello di speculazione edilizia nella capitale, che tiene sfitti centinaia di migliaia di appartamenti.

Non è certo la prima volta che un corteo autorizzato viene cancellato. Ma leggere, sui giornali e sulle agenzie, che due cortei hanno bloccato la città è davvero un paradosso.

Comunque, dopo un’azione improvvisa di occupazione dei ponteggi di Palazzo Venezia, viene fissato un nuovo incontro in prefettura per giovedi 10 dicembre. Di nuovo i movimenti romani proveranno a chiedere il blocco degli sfratti e degli sgomberi.

Nel frattempo, l’occupazione in via del policlinico, continua.

Occupazione lampo a Monteverde

Liberi Spazi Libera Mente

FOTO:

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AGENZIE:

MONTEVERDE, OCCUPAZIONE LAMPO IN STABILE VIA RIVOLTELLA (OMNIROMA) Roma, 03 dic – Protesta in corso a Monteverde da parte del Collettivo Blackout che riunisce studenti delle scuole medie superiori del quartiere e giovani precari che hanno occupato simbolicamente uno stabile abbandonato di via Rivoltella su cui hanno appeso uno striscione. «Questo palazzo era stato occupato un anno fa dal Coordinamento cittadino di lotta per la casa e poi sgomberato – ha detto uno studente del Collettivo Blackout – in questo periodo è stato lasciato abbandonato quando nel nostro quartiere mancano spazi sociali di aggregazione. Con l’azione di oggi abbiamo voluto denunciare l’ennesima speculazione nella nostra città». Gli attivisti del collettivo, circa una cinquantina, hanno abbandonato lo stabile poco dopo l’occupazione e, dopo aver acceso fumogeni, hanno volantinato per il quartiere di Monteverde. red 031638 dic 09

ROMA: GIUDICI (PDL), OCCUPAZIONE STABILE EX ASL MONTEVERDE = Roma, 3 dic. – (Adnkronos) – «Sarebbe in corso una nuova occupazione della ex Asl di via Revoltella, nel quartiere Monteverde. L’edificio in questione era stato liberato da un’occupazione di gruppi dell’ultrasinistra solo un anno fa, il 27 novembre del 2008». Lo dichiara in una nota Marco Giudici, consigliere del Municipio XVI di Roma del Popolo della Libertà. «Ho già provveduto ad informare il comando del corpo della Polizia Municipale del XVI gruppo, nella speranza di un intervento risolutivo a fronte dell’ennesimo episodio di prepotenza commesso ai danni del nostro quartiere», continua.

ROMA: PROTESTA ALLA EX ASL DI MONTEVERDE = Roma, 3 dic. – (Adnkronos) – È in corso a Roma una protesta del collettivo Blackout di Monteverde a Roma. Circa cinque persone, secondo la Questura della Capitale, hanno esposto uno striscione alla ex Asl di Monteverde, in via Pasquale Revoltella 173, con su scritto «Abbandono e speculazione questa è la vostra repressione-Revoltella Libera» con la firma di Action. (Sod/Pn/Adnkronos)

La città è di chi la abita

Alemanno sfratta e sgombera? Mo basta!

La città è di chi la abita

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Lo sgombero militare dell’Horus Liberato di piazza Sempione, avvenuto lo scorso 19 novembre, è solo l’ultima tappa dell’offensiva contro i diritti e le libertà promossa dalla giunta di destra negli ultimi mesi. Il Campidoglio pensa di gestire la crisi economica colpendo quel pezzo di società che si organizza nei territori per difendere il diritto alla casa, liberare spazi dalla speculazione, rivendicare un reddito garantito contro la precarietà, costruire accoglienza e inclusione sociale.

Nella capitale degli sfratti e dell’emergenza abitativa, sono i movimenti per il diritto all’abitare ad offrire le uniche risposte a sostegno dei senza casa, degli inquilini, dei precari.

Nella capitale della speculazione e dei tagli alla cultura, alla scuola, all’università, sono i centri sociali, le reti studentesche e le associazioni di base che, attraverso l’autogestione, danno spazio a nuove forme di welfare, servizi di mutuo aiuto, sport popolare, formazione e soprattutto a un ricco tessuto di produzioni culturali indipendenti.

Nella capitale delle espulsioni, sono le reti antirazziste e dei migranti che organizzano l’accoglienza difendendo quei diritti di cittadinanza violati dal pacchetto sicurezza.

Per queste ragioni scegliamo la giornata della mobilitazione nazionale contro gli sfratti per promuovere una manifestazione cittadina che dice no a questa strategia di paura, per difendere le occupazioni e sostenere la battaglia per garantire un nuovo spazio all’Horus, per aprire una nuova stagione di lotte e vertenze per il recupero degli spazi abbandonati, per la cultura, per un nuovo welfare dal basso.

Partiremo da piazza Vittorio, cuore della città multiculturale, e arriveremo davanti alla prefettura. Vogliamo incontrare il prefetto Pecoraro per richiedere la fine della politica degli sgomberi, il blocco generalizzato degli sfratti e la riapertura di un confronto sull’emergenza abitativa e sulla tutela degli spazi sottratti alla speculazione.

VENERDI’ 4 DICEMBRE, ore 16,00 piazza Vittorio
MANIFESTAZIONE CITTADINA

Centri sociali e movimenti per il diritto all’abitare

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Dopo lo sgombero di Horus |

Liberi spazi libera mente

Liberi spazi libera mente

Pubblichiamo un comunicato del Collettivo Black-Out

La repressione messa in atto dalla giunta Alemanno contro gli spazi occupati si fa sempre più forte attraverso una politica degli sgomberi, da Regina Elena a Horus, e degli sfratti, e con una forte spinta autoritaria in quartieri che rappresentano forti centri di aggregazione, come Trastevere.

Sentiamo la necessità di denunciare lo stato di abbandono in cui si trova la ex-ASL di via Rivoltella che, come altri spazi presenti nella città, è soggetta a continue speculazioni. Questo edificio un anno fa veniva restituito al quartiere grazie all’ occupazione del coordinamento cittadino di lotta per la casa, che dava un tetto a 70 famiglie, insieme al Collettivo Black-Out per creare uno spazio sociale per i giovani di Monteverde, dove la presenza di luoghi di aggregazione è praticamente nulla.
Come studenti e giovani lavoratori del quartiere rivendichiamo la pratica dell’ autogestione attraverso la riappropriazione di spazi, altrimenti lasciati al degrado, come per la ex-ASL di via Rivoltella e i locali di via Induno.

Contro sgomberi, sfratti e denunce per casa, reddito e cultura:
Corteo dei centri sociale autogestiti e movimenti per il diritto all’ abitare Venerdi 4 Dicembre ore 17:00 Piazza Vittorio