Canili Comunali: occupato l’assessorato al lavoro

canileRoma, 7 ottobre 2010 Questa mattina le lavoratrici e i lavoratori in lotta dei Canili Comunali di Roma, insieme ad attiviste e attivisti dei Movimenti Uniti Contro la Crisi della capitale, hanno presidiato l’Assessorato al Lavoro in via dei Cerchi, ottenendo rapidamente un incontro con l’assessore Bordoni. Un incontro determinante, intanto, per ottenere lo sblocco delle retribuzioni, non percepite da tre mesi: sblocco che assessore e Tesoreria comunale si sono impegnati a realizzare per lunedì 11 ottobre. Giorno nel quale si attiverà finalmente un tavolo con la stessa Tesoreria, l’Assessorato al Lavoro, il X Dipartimento, l’Ufficio Diritti Animali e il datore di lavoro Associazione Volontari Canili di Porta Portese, per avviare l’esame della richiesta di internalizzazione del servizio.
L’importante risultato della mobilitazione odierna segue il blocco dei licenziamenti ottenuto dalle lavoratrici e dai lavoratori del Canili a luglio, con la manifestazione unitaria dei Movimenti Contro la Crisi in Campidoglio. E’ la dimostrazione ulteriore dell’efficacia della cooperazione delle vertenze e delle lotte di lavoratori e precari che nella metropoli pagano il prezzo più alto della crisi. Proprio lunedì 11 ottobre, alle ore 17, presso l’ex cinema Volturno, le lavoratrici e i lavoratori dei Canili si ritroveranno con tutte e tutti coloro che insieme hanno animato l’appuntamento in Campidoglio di luglio scorso, da Trambus Open a Multiservizi alle Cooperative sociali ai movimenti di lotta per l’abitare agli spazi culturali ai Comitati per il reddito garantito, in un’assemblea pubblica che darà continuità alla convergenza delle mobilitazioni e lancerà la contestazione unitaria agli Stati Generali di Alemanno del 9 e 10 novembre, presenziati dal presidente del Consiglio dei ministri Silvio Berlusconi.

Lavoratrici e lavoratori dei Canili Comunali in lotta
e Movimenti Uniti Contro la Crisi

29 Settembre. Occupato canile di Muratella.

Sui tetti i lavoratori e le lavoratrici dei canili comunali protestano per il mancato pagamento degli stipendi da oltre due mesi e per il loro futuro molto incerto.

I lavoratori e le lavoratrici dei Canili Comunali di Roma, non avendo avuto notizie certe e rassicuranti da parte dell’Amministrazione Comunale sul pagamento dei loro stipendi arretrati di oltre due mesi, intraprendono da oggi una protesta ancora più forte occupando il canile di Muratella e salendo sui tetti della struttura fino a quando il datore di lavoro, l’Associazione Volontari Canile di Porta Portese, non troverà una soluzione immediata che possa consentire l’erogazione di tutti gli stipendi arretrati.

I 113 lavoratori e lavoratrici che tuttora garantiscono, nonostante le gravi difficoltà, i servizi al pubblico e il benessere dei cani e dei gatti ospitati nella struttura, non sono più disposti a tollerare che venga calpestata la loro dignità e quella di tutti gli animali presenti nei canili.

CANILI DI ROMA: IL TEMPO DELL’ABBONDANZA E’ FINITO

MURATELLA, 28 Maggio. Grandi novità in canile, ieri 27 maggio c’è stata una riunione del direttivo (consiglio di amministrazione) di AVCPP (associazione che gestisce il servizio) nel quale è stato votato a maggioranza lo stato di crisi aziendale, nonostante una delegazione di lavoratori fosse presente per chiedere di tornare su questa decisione viste le conseguenza che questa porterà:

  • inizio procedure di licenziamento collettivo con la partenza di 101 lettere di licenziamento
  • inizio di una trattativa tutta al ribasso tra datore di lavoro, assessorato al lavoro della regione lazio, ente committente (comune di roma), e sindacati che si ritroverebbero senza nessun rapporto di forza in un tritacarne disposto solo a ridurre le spese e licenziare

I lavoratori hanno chiesto al presidente di AVCPP di fare un passo indietro, rinunciando alla convenzione e passare la palla al comune senza stabilire lo stato di crisi, ma è stato loro risposto che per mantenere il servizio sono disposti a tutto, anche a fare a meno dei lavoratori o gran parte di loro. Questa la sintesi della sintesi di una giornata lunghissima  ieri in canile..
I lavoratori che fanno? Incassato lo stato di crisi passano alle contromosse: per il 4 giugno hanno in programma una iniziativa dal titolo CRITICAL DOG “Il tempo dell’abbondanza è finito”. Dalle ore 16. Di seguito il manifesto.

manifestodefweb

GIOVEDI 13 MAGGIO ORE 16

CRITICAL DOG. PASSEGGIATA CRITICA CON I NOSTRI CANI

DA LGO ARGENTINA A PIAZZA DEL CAMPIDOGLIO

I 120 lavoratori del canile della Muratella denunciano a piena voce la situazione lavorativa in cui versano dall’insediamento della Giunta Alemanno: a scadenza regolare il Comune di Roma ritarda il pagamento della rata dovuta e il gestore dei canili (AVCPP), di conseguenza, ritarda, fino a tre  mesi, il pagamento degli stipendi.
Badare a oltre mille cani, gestire tutte le decine di emergenze che ogni giorno arrivano alla nostra attenzione è un lavoro impegnativo, continuo e totalizzante, che come lavoro, e non passione, deve essere trattato e retribuito. Pulire le gabbie, portare a spasso i cani con la pioggia o sotto il solleone, educare anche quelli con i temperamenti più difficili, cambiare le bende, sono attività che ognuno di noi ha intrapreso per passione e amore e che, con il tempo, sono diventati una professionalità. Conosciamo uno per uno tutti i cani e i gatti che sono ospitati nella struttura, quando trovano una casa li guardiamo andare via con ansia e gioia, come un genitore che vede il figlio, finalmente, partire per la sua strada indipendente, ci prendiamo cura di loro anche dopo, ci assicuriamo che siano trattati con lo stesso amore con cui noi li abbiamo trattati, per mesi o solo per giorni.
Tutto questo è ora considerato non significativo. L’AVCPP ci vede come un puro costo e, da mesi, ci tratta come tali. Ad alcuni di noi non è stato rinnovato il contratto di lavoro, gli altri sono ogni giorno trattati in modo tale da rendere allettante l’idea di abbandonare questa attività. Il Comune, dal canto suo, continua a ritardare una decisione in tal senso, parla di una nuova gara, di una nuova struttura amministrativa, di accorpamenti con altri enti, ma di tutto questo non si vede l’ombra.
La nostra proposta, illustrata nella conferenza stampa del 5 maggio scorso, è molto semplice: per il bene dei „nostri“ animali e per la tranquillità di chi di loro si occupa, la gestione del servizio pubblico deve rimanere bene comune di questa città, libero da speculazioni, privatizzazioni e tagli indiscriminati.
Il nostro modello di gestione  prevede il riconoscimento della professionalità che i lavoratori hanno acquisito in dieci anni di autoformazione e una presa di responsabilità diretta da parte del Comune di Roma, con l’internalizzazione dei 120 lavoratori che operano nelle tre strutture comunali, garantendo continuità occupazionale e, oltre tutto, un notevole risparmio economico per l‘amministrazione comunale.
DIAMO APPUNTAMENTO A TUTTI E A TUTTE LE CITTADINE DI QUESTA CITTA‘, AI LORO CANI E A TUTTI COLORO CHE VOGLIONO SOSTENERE LE LOTTE DEI LAVORATOR@ DEI CANILI COMUNALI A LARGO ARGENTINA GIOVEDI 13 MAGGIO ORE 16: CRITICAL DOG

Di  lavoro si muore perchè di precarietà si vive.

Le lavoratrici e i lavoratori  dei canili comunali

http://roma.repubblica.it/cronaca/2010/05/13/foto/minisindaci_centrosinistra-4044636/5/

canile_muratella_occupato (300 x 250)Roma, 5 maggio. Al canile di muratella si è tenuta una conferenza stampa che denuncia la situazione di lavoro, di vita che mette a rischio 119 posti di lavoro e il benessere di cani (e gatti). Il canile della Muratella paradossalmente è quello “meno disastrato”, le altre sedi sono in condizioni peggiori. Finora cadute nel vuoto le segnalazioni di Rls e sindacati
su salute e sicurezza dei luoghi di lavoro e in parte disattesi impegni e accordi sottoscritti con Comune di Roma, nella sostanziale indifferenza dell’associazione che gestisce il servizio in proroga e con affidamento diretto, cioè senza gara nonostante un’ammontare di circa 4 milioni di euro annui.

Oltre alla conferenza stampa, i lavoratori annunciano iniziative di mobilitazione in città a carattere “popolare”, come la “CRITICAL DOG” prevista per il 13 maggio fino al Campidoglio.

Il 19 maggio, alle 20.30 riunione pubblica su tutte le situazioni cittadine a rischio per appalti e affidamenti scaduti, precariato, ritardi e mancati pagamenti di salari e stipendi, stabilizzazioni.

Qui sotto il video e l’articolo apparso su La Repubblica:

http://tv.repubblica.it/roma/canile-di-roma-la-protesta-dei-lavoratori/46644?video

La nave dei folli tornerà davvero.

La nostra risposta ad un editoriale del 5/9/10 di Barbara Spinelli su La Stampa, dal titolo “La nave dei folli ritornerà

artegeniofollia_navedeipazzi“Quando il cavallo acquistò la sua forma definitiva era enorme e bello […] Marco Cavallo è una macchina teatrale. I matti non lo hanno costruito materialmente, non lo hanno mai toccato. Mentre cresceva la sua struttura in legno, mentre prendeva forma la cartapesta, mentre si plasmava la testa, i matti hanno costruito, senza mai toccare il cavallo, ripeto, qualcosa di più duraturo, di più indefinito. Il colore azzurro. La pancia piena di desideri, dall’orologio di Tinta al porto con le navi della giovinezza di Ondina, dalle tante Marie all’immancabile «fiasco de vin», dalla casa alle scarpe, al volo, al viaggio, alla corsa, all’amico, alla libertà.”

(da: “Non ho l’arma che uccide il leone. Storie dal manicomio di Trieste.”
Giuseppe Dell’Acqua)

Proviamo ad immaginare una narrazione che ci traghetti, in un tempo ed in uno spazio. Da sponda a sponda.

Una nave su cui imbarcare tutti i nostri sogni e desideri; tutte le nostre immaginazioni e analisi. Una stiva con molte storie di giovani e meno giovani, di migranti e nativi, di precarietà e diritti, di sfruttamento e ribellione, di partenza ed arrivo. Una nave dei folli.

Perhè la follia è il nostro stato per rivoltare la pazzia dello Stato fatto di politicanti e forti poteri imprenditoriali che con le parole descrivono un cielo sereno e celeste e che, in realtà, è solo un fondale che nasconde un buco nero: il futuro.

Ed è questa porzione temporale che non possiamo immaginare, semplicemente perchè si costruisce qui ed ora, nel presente.

E questo nostro presente è fatto di precarietà, di diffidenza, di battaglie collettive trasformate in grida solitarie; chi riesce con le unghie e con i denti a garantire diritti erosi giorno dopo giorno, parola dopo parola, ipocrisia dopo ipocrisia lo fa spesso nella solitudine, sotto la minaccia del tribunale e del manganello. Mentre le parole strumentali creano un sipario che nasconde le nostre vite.

Nasconde, dietro parole forgiate nel tempo del “moderno e post-industriale”, una tensione reazionaria, un ritorno agli ’50 (fate voi se del ‘900 o dell’800), senza reti né di salvataggio, né di solidarietà, né di lotta. Costruiscono paure sociali, capri espiatori su cui scaricare frustrazione quotidiane.

Ma la paura, quella vera, ce l’hanno loro: perdere il controllo, il profitto, il potere.

Per questo trasformano noi in pazzi che accettiamo di lavorare in condizioni di merda, con paghe irrisorie, spesso a rischio della vita stessa; noi che paghiamo affitti e mutui da capogiro; noi che facciamo ipotecare dal ghigno beffardo di qualche centinaio di amministratori delegati il sorriso di milioni di persone.

Ci trasformano in pazzi ancor più quando prendiamo parola, alziamo la testa, ci organizziamo. E a quel punto ci ospedalizzano, ci mettono in quarantena, ci rinchiudono perchè lontani dalla loro idea di democrazia e società civile.

Ed allora noi ci imbarchiamo: una nave dei folli che prendono in mano la propria condizione e rivendicano nuovi diritti. Costruiamo il nostro vascello che si allontanerà dai porti del capitale e dello sfruttamento ed approderà in un territorio di conflitto e rivendicazione. Sogni che si fanno forza collettiva e indipendenza. Battaglie reali che conquistano metro dopo metro un’uscita dalla crisi che il sistema neoliberista ha costruito e continua perpetrare e, soprattutto, che vuole farci pagare.

Affermiamo la nostra carnevalesca follia per sovvertire la natura mortifera di un sistema.