Rifiuti in Campania

2Comunicazione sull’azione di protesta di oggi pomeriggio alla sede della Regione Campania a Roma, in solidarietà alla resistenza delle comunità di Terzigno, vesuviane e del napoletano

Oggi 29 ottobre 2010 alle ore 17 circa decine di attiviste ed attivisti della Roma indipendente hanno segnalato all’indignazione comune e alla protesta solidale la sede della Regione Campania nella capitale della Repubblica, in via Poli, traversa di via del Tritone.
Rifiuti sono stati scaricati nell’androne di una sede che rappresenta presso lo Stato centrale il governo e l’istituzione della Campania che si rendono responsabili dell’intossicazione di un territorio già ferito socialmente e delle sue popolazioni, in nome degli interessi speculativi delle camorre istituzionali e non che si arricchiscono sul ciclo degli inceneritori e delle discariche buone per tutti i veleni nazionali.
Fuochi d’artificio sono stati accessi fuori della sede della Regione Campana in via Poli, in omaggio alla resistenza di Terzigno, di Boscoreale e di tutte le comunità ribelli vesuviane e napoletane, e contro la repressione minacciata e perpetrata da un potere che, avendo paura di qualsiasi presa di coscienza e per prevenirla, non sa far altro che cercare di imporre paura a tutte e tutti.
L’iniziativa sulla sede romana della Regione Campania si è svolta in coincidenza e in cooperazione con quella di attiviste e attivisti napoletani contro la gestione Bertolaso, con l’azione di protesta davanti alla sede della Protezione Civile a Napoli.
Si tratta solo d’un primo esempio e d’una segnalazione, appunto, delle possibilità di legame solidale fra le resistenze al governo della crisi economica, sociale e ambientale, fra le comunità e i corpi che scelgono di muoversi al ritmo della condivisione di consapevolezza e di degna rabbia, in ogni territorio metropolitano, per affermare nell’indipendenza libere e salubri forme di vita contro il potere della paura, dei veleni e della morte.

Roma, 29 ottobre 2010

Roma Indipendente
solidale con le comunità resistenti
di Terzigno, del Vesuvio e di Napoli

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Alcuni link sulla stampa:

http://roma.repubblica.it/cronaca/2010/10/29/news/rifiuti_contro_sede_regione_campania_a_roma-8561520/

http://www.apcom.net/newscronaca/20101029_200235_11aab91_101460.html

http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/10/29/rifiuti-la-protesta-di-terzigno-arriva-nel-centro-di-roma/74297/

PSP | Aperti i Punti San Precario

psp_adDa Mercoledì 3 Novembre, ad Acrobax Project ed al Volturno Occupato, sono aperti dei punti di informazione e cospirazione per i devoti del santo. Partite Iva, lavoratori a progetto, consulenti, precari dell’abitare, senza casa, studenti, acrobati delle prestazioni occasionali, lavoratori in nero, precari senza pensione: siete tutt@ invitati.
Ad Acrobax (via della vasca navale 6) tutti  i Mercoledì dalle 18 alle 21, al Volturno (via volturno 37) tutti i martedi dalle 17 alle 20 i PSP saranno attivi con il supporto legale e il mutuo sostegno alle vertenze.

L’unità di crisi dei precar@ metterà in campo  dispositivi di agitazione e  di cospirazione contro i  precarizzatori.

Un innovativo spazio di relazione e conflitto contro la precarietà, una camera del lavoro e non lavoro di chi rivendica diritti sindacali e reclama un reddito garantito per tutti i precari.

Di seguito i prossimi appuntamenti a cui siete tutti/e invitati/e a partecipare:

7 Novembre, Volturno Occupato:

Vite flessibili. Raccolta di video-inchieste, documentari e cortometraggi

12 Novembre, Volturno occupato: Generazione Precaria: Spettacolo di teatro-assemblea.

13 Novembre, LOA Acrobax: l’inteligence precaria. workshop

19 Novembre, Volturno occupato: Raccontare la crisi inizia da uno sguardo

24 Novembre, Università Romatre: Dallo statuto dei Lavoratori a quello dei lavori (precari)

2 Dicembre, Urban center RomaXI: Reddito garantito e diritti sociali e nuovo welfare per superare la crisi economica


Leggi anche:

i Punti San Precario a Milano


:::La cospirazione continua:::

Generazione P, prosegue il “Rendez-Vous”

IMG_4056I  precari proseguono l’occupazione abitativa della palazzina, ed attivano il GP. POINT

Iniziato presidio permanente dell’atrio del sottostante teatro preneste per la restituzione al quartiere dello spazio.

In queste ore si susseguono le minacce di intervento da parte delle forze dell’ordine. Si vorrebbe provare così, ancora una volta, a nascondere sotto il tappeto i problemi di questa metropoli.

Ribadiamo ancora una volta le nostre intenzioni, espresse nel comunicato diffuso nella giornata di ieri, anche a seguito della giornata. Intendiamo proseguire l’ occupazione abitativa della palazzina – per rispondere al problema abitativo di un gruppo di giovani precari, per sperimentare una nuova idea dell’abitare fondata sulla condivisione, per denunciare a tutta la città la condizione di precarietà nella quale siamo costretti. Ed intendiamo proseguire, insieme alle realtà associative e culturali del territorio, il presidio del teatro preneste per impedire qualsiasi tentativo speculativo ed avviare un processo che consenta la restituzione di questo ampio spazio al quartiere ed alla città.

Invitiamo le realtà sociali ed associative del territorio e della metropoli, i movimenti per il diritto all’abitare, gli spazi sociali e culturali della città, le forze politiche sensibili al progetto a partecipare alle seguenti iniziative pubbliche in difesa dello spazio per una presa di parola collettiva a difesa del progetto in via Scolari.

***

Dopo il festival “rendez vous” che si è tenuto dal 15 al 18 ottobre nello stabile liberato in via filippo scolari, i precari e le precarie della Generazione P. – assieme alla assemblea pubblica che si è incontrata ieri hanno deciso di proseguire la occupazione abitativa in corso nella palazzina sopra l’ex cinema preneste, negli uffici della società.

Una occupazione che vuole essere la risposta concreta ad un bisogno reale ed immediato. Siamo un gruppo di precari, fra i 18 ed i 30 anni, che si trova nell’impossibilità di pagare una stanza 400euro al mese. Una occupazione che però vuole essere anche la sperimentazione di una idea di abitare differente, fondata sulla condivisione. Una occupazione che vuole essere uno strumento per l’autotutela dei precari, diffondendo pratiche di riappropriazione, conflitto, liberazione.

Per tutti questi motivi, saranno attivi presso la palazzina diversi servizi per tutti i precari e le precarie: una sala laboratorio/studio con caffetteria, un punto wireless, cineforum, un punto di informazione ed autodifesa riguardo gli affitti, il lavoro, l’antiproibizionismo. Un luogo di incontro, autorganizzazione, condivisione della Generazione Precaria. Un Gp.Point, crocevia di conflitto che speriamo si diffondano nella metropoli.

Il Gp.Point sarà attivo a partire da Venerdì, giornata nella quale sarà presentato con una iniziativa rivolta al quartiere ed a tutti i precari della città.

Nel frattempo, presidieremo – assieme a tutti i cittadini e le realtà sociali-associative interessate – l’ingresso dell’ex teatro preneste. Vogliamo si apra, assieme alla proprietà ed alle istituzioni locali, un tavolo di partecipazione per definire un progetto che consenta di restituire al quartiere questo enorme spazio, abbandonato da quasi trenta anni dalla proprietà. In attesa che si avvii questo confronto, presidieremo l’atrio del teatro – per tutelare questo luogo da qualsiasi tentativo di speculazione e per iniziare a raccogliere le proposte per l’utilizzo sociale e partecipato del teatro.

Invitiamo tutti e tutte a sostenere e difendere questa esperienza che sta evidenziando mpolte contraddizioni nella nostra metropoli, partecipando alla assemblea pubblica di venerdì 22 Ottobre.

P. RENDEZ-VOUS CONTINUA

Venerdì 22 ottobre – ore 17.00 – presentazione del Gp.Point

Sabato 23 Ottobre – ore 16.00 – giornata di comunic_azione nel quartiere

Domenica 24 Ottobre – ore 15.00 – porta la tua idea per il teatro preneste

Come è iniziata…

Questa volta non è uno scherzo! Esponendo uno striscione con riferimento alla burla mediatica dei giorni scorsi questa mattina un centinaio di precari hanno fatto ingresso in uno stabile abbandonato in via Filippo Scolari 9 in zona prenestino a Roma.
Con quest’azione vogliamo denunciare come in questa città, a causa del caro vita e del caro affitti, – e nonostante decine e decine di immobili sfitti o abbandonati – una intera generazione di precari non riesce neppure a lasciare la casa dei genitori. Convochiamo per le ore 13 una conferenza stampa nello stabile di Via Filippo Scolari 9
all’interno della quale verrà illustrato il programma della tre giorni di inizative che si intende  svolgere a partire da oggi.

Riprendiamoci il futuro

Generazione P.

Assemblea Pubblica Lunedi 18 ottobre. Venerdì mattina un centinaio di precari ha “liberato” con una comunic_azione quanto mai determinata uno stabile al pigneto, uno dei quartieri che piu’ sta subendo le trasformazioni coatte imposte dalle politiche urbanistiche degli ultimi decenni.

I precari e le precarie della GenerazioneP. hanno annunciato di volter tenere all’interno dello stabile un festivalsocioabitativo dal titolo “P. rendez-vous” all’interno dello stabile.
Lo stabile, composto da una palazzina e da un teatro di quasi ottocento posti, è abbandonato da quasi trenta anni. La proprietà dello stabile detiene anche  numerosi teatri – a partire dal Brancaccio – e diversi altri stabili nella zona per alcuni dei quali è stata firmata da poche settimane una convenzione “agevolata” per gli studenti della Sapienza con il costo delle camere compresto fra i 400 ed i 600 euro mensili.

L’occupazione è un modo concreto per dimostrare cosa potrebbe essere quello spazio. Ed infatti, in questi giorni, abbiamo vissuto all’interno della palazzina (l’unico modo, in questo momento, per aderire all’invito ai bamboccioni ad andare via di casa). Ed abbiamo animato lo spazio del teatro con una laboratorio permanente di condivisione ed autogestione, con un calendario di iniziative che ha anche riempito le strade del quartiere.

Un’azione concreta (non a caso, ci piace parlare di comunic_azione) per denunciare lo scandalo di una città nella quale una intera generazione non riesce a rispondere ad uno dei piu’ elementari bisogni, quello abitativo, e viene costretta in dinamiche di immiserimento della socialità e dell’ espressione culturale ed esistenziale

Sarebbe difficile raccontare con le parole queste giornate, e la semplice elencazione delle iniziative svolte non renderebbe il senso vero di questa esperienza.Invitiamo tutti e tutte, associazioni, centri sociali, abitanti del quartiere, istituzioni, studenti, precari, ad una assemblea pubblica nella quale affrontare le questioni che stiamo sollevando, dalla condizione di precarietà, che è la cifra di una intera generazione, alla questione dell’utilizzo dello stabile che abbiamo “liberato”.

Video dell’occupazione.

Foto.

Movimenti uniti contro la crisi

Luglio 2010, approvazione del bilancio del comune di Roma: lavoratori in lotta, senza casa, precari, prima scendono in piazza per manifestare contro la manovra, poi occupano la tesoreria comunale e i musei capitolini.

Quello che è accaduto questa estate non è qualcosa di banale, ma un episodio di lotta su cui riflettere, che ci consegna forti potenzialità, che ci fa intravedere lo spazio di una scommessa. Occupanti di casa e lavoratori in lotta (da Trambus Open, ai Canili Comunali, a Multiservizi, alle Cooperative Sociali, agli Asili Nido ed ai dipendenti comunali), migranti ed autoctoni attivi nei movimenti per il diritto alla casa e nelle sigle del sindacalismo di base, hanno animato una grande manifestazione dell’opposizione sociale che ha messo a nudo l’inconsistenza e “ l’inesistenza ” di un’opposizione istituzionale degna di questo nome.

Non solo. Insieme, con determinazione e coraggio, abbiamo dato vita ad un tratto di strada comune. Abbiamo conquistato una (prima) trattativa metropolitana a tutto campo con la giunta di Alemanno, che è riuscita a caduta a rafforzare molte delle vertenze in corso.

Riunificando anche solo per pochi giorni ciò che abitualmente calpestava quella piazza nella solitudine e nella separazione, abbiamo toccato con mano ancora una volta la radicalità della crisi che stiamo attraversando, l’arroganza di chi ci governa e del sistema dei partiti nel suo complesso ma, soprattutto, la potenza che possiamo sviluppare. Abbiamo nuovamente compreso che solo nell’autorganizzazione, nella ricerca di nuove forme di incontro e ricomposizione possiamo immaginare di essere più incisivi, più forti, di conquistare nuovi diritti costruendo una via d’uscita collettiva.

Questo è forse il messaggio più forte che ci giunge di ritorno e che vogliamo allargare ed estendere alla città nella forma della narrazione e della riflessione collettiva. Quanto questo messaggio possa camminare dentro nuovi sentieri di conflitto ancora non lo sappiamo ma vogliamo tentare: vogliamo andare avanti mettendoci in movimento fuori dalle alchimie istituzionali e dalle geografie dei sindacati concertativi, dando voce e spazio ai protagonisti in prima persona delle lotte, lanciando un messaggio forte a tutti quei lavoratori e quei precari che, insieme alla crisi, sono colpiti dalla paura e dalla rassegnazione, che non hanno strumenti ed esempi a cui aggrapparsi per iniziare la loro battaglia.

Per questo intendiamo mettere in campo uno spazio di comunicazione e relazione tra le lotte che sappia realizzare una reale mappa dei conflitti nella crisi raccogliendo i molteplici mayday che arrivano dalla città.

Il percorso che vogliamo costruire insieme, oltre ad essere un processo collettivo di sostegno e mutuo soccorso reciproco delle vertenza, deve saper immaginare dei momenti di generalizzazione dei conflitti nei confronti di chi questa crisi l’ha creata. Inventare nuove forme di cospirazione sociale che sappiano determinare la nostra contro – narrazione per trasformare la quotidianità, candidandoci ad essere un’ alternativa reale ed indipendente alla miseria del presente.

Non si tratta di fare facili sommatorie ma di moltiplicare le nostre parole, idee e forze, mettendo noi in crisi i responsabili della crisi.

Già molte lotte sono riprese – dai canili comunali alle mobilitazioni per la scuola pubblica e per la ricerca – ed è ora anche per noi di ripartire lanciando la nostra sfida ad Alemanno e ai suoi “Stati Generali” di Roma, alla Polverini e alle politiche messe in campo dalla Regione Lazio, ai signori della rendita e della crisi.

Unire: l’urlo di chi rivendica un altro “diritto di suolo” come sovranità delle popolazioni contro le aggressioni del mercato ai danni del territorio e delle nostre vite; come riconoscimento universale del diritto alla “cittadinanza” per chiunque abiti i nostri territori e le nostre città; come rifiuto ed opposizione alle politiche delle discariche e degli inceneritori, del nucleare e delle privatizzazioni, delle nuove immense colate di cemento che si preparano a travolgere Roma e la Regione Lazio.

Il grido di chi chiede l’internalizzazione dei servizi o di chi pretende azioni politiche ed economiche contro i licenziamenti e la disoccupazione giovanile; di chi reclama diritti sindacali e rivendica un reddito garantito per i precari e i disoccupati ;di chi afferma un’altra idea di città, in cui la casa e i servizi siano beni comuni.

La rabbia contro il piano sanitario approvato dalla Regione Lazio il 30 settembre scorso e il blocco del piano assunzionale del Comune di Roma che lascia al palo i vincitori e gli idonei dei concorsi pubblici.

Movimenti Contro La Crisi

Sciopero generale a Barcellona

18-spagna-018Se non sai se partecipare allo sciopero, se non puoi farlo, se vorresti farlo ma non sai con chi e né come, se credi che é da tempo che é arrivato il momento di convocare uno sciopero generale, e che, soprattutto, il tuo sciopero non é valido solo per un giorno…

Se sei precario, se sei disoccupato.

Se lavori senza contratto o non hai il permesso di soggiorno

Se ti hanno ridotto la pensione

Se sei stanco di pensare e temere che non avrai mai una casa né un lavoro…

Il 25 settembre é il giorno di chi non puó scioperare, prendiamo le strade….riprendiamoci la cittá…

Occupazione dell’edificio del “banco nacional de españa”, nel pieno centro della cittá catalana. Da tre anni vuoto e venduto a una immobiliaria, la quale avrebbe dovuto costruire gli appartamenti piú lussuosi e cari di tutta barcellona, peccato che l’anno scorso sia fallita!!

http://blip.tv/file/4166889

Sgombero del Banesto (banco español occupato il 25)

http://blip.tv/file/4183292

Corteo di plaza Catalunya

http://blip.tv/file/4181391

ALTRI VIDEO:

http://barcelona.indymedia.org/newswire/display/404512/index.php

Il bilancio è 33 arresti.

Comunicato dopo la repressione dello sciopero.

I recenti fatti avvenuti in Spagna durante il primo sciopero generale dell’era Zapatero indicano e confermano un forte stato di conflitto sociale determinato dalla poltica anticrisi di un governo che, seppur considerato in Europa uno dei pochi di sinistra, si é rivelato completamente intransigente nei confronti di chi dichiara e denuncia pubblicamente che il prezzo di questa crisi non la vuole pagare.

Il bilancio complessivo é di 43 arresti, di cui 5 attualmente confermati in stato di fermo, mentre, da quanto annunciato oggi dai Mossos d’esquadra (polizia autonomica catalana), ulteriori arresti sono previsti nei prossimi giorni.

Nei 4 giorni passati a Barcellona é nato un nuovo movimento, un movimento contrario al solito e ormai anacronistico e falso sciopero dei sindacati concertativi. Un movimento che partendo dalla domanda di che cosa significa scioperare quando il tasso di disoccupazione arriva al 26 %, interessando il 60 % dei giovani compresi tra 18 e i 35 anni, risponde con la scelta della ricerca di un denominatore comune tra tutti i soggetti che questa crisi la stanno subendo nel profondo. Un movimento che ribadisce il fondamentale concetto della non rappresentanza né sindacale e né tantomeno politica trasformando uno sciopero generale in uno sciopero sociale generalizzato.

Non é un caso la scelta della vecchia sede del banco nazionale spagnolo, nel pieno centro della cittá catalana, come luogo di aggregazione, come luogo di apertura di spazi di politicizzazione e azione trasversale, come luogo di una ricerca di tattiche e strategie comuni per collettivizare i problemi e per diffondere fermamente che barcollare perennemente tra precarietá e disoccupazione é un problema di tutti.

La forte reazione repressiva voluta dal consiglio degli interni catalano e attuata dai Mossos d’esquadra con l’intento di voler mascherare come “violenza” la leggitima rabbia per una situazione di constante ingiustizia, testimonia che questa é la strada giusta.

Violenza é lavorare per un salario di miseria e non arrivare a fine mese, violenza é minacciare i lavoratori che vogliono aderire ad uno sciopero contro una imminente riforma del lavoro che precarizzerá ancor piú le vite di tutti.

Solidarietá massima a tutti i compagni arrestati. Le lotte sociali non si arrestano.

É difficile pensarlo e imaginarlo, abbiamo perso l'abitudine...

Se non sai se partecipare allo sciopero, se non puoi farlo, se vorresti
farlo ma non sai con chi e né come,
se credi che é da tempo che é arrivato il momento di convocare uno
sciopero generale,
e che, soprattutto, il tuo sciopero non é valido solo per un giorno...

Se sei precario, se sei disoccupato
Se lavori senza contratto o non hai il permesso di soggiorno,
Se ti hanno ridotto la pensione,
Se sei stanco di pensare e temere che non avrai mai una casa né un
lavoro...

Il 25 settembre é il giorno di chi non puó scioperare, prendiamo le
strade....riprendiamoci la cittá...

http://blip.tv/file/4166889

Occupazione dell'edificio del "banco nacional de españa", nel pieno centro
della cittá catalana. Da tre anni vuoto e venduto a una immobiliaria, la
quale avrebbe dovuto costruire gli appartamenti piú lussuosi e cari di
tutta barcellona, peccato che l'anno scorso sia fallita!!

Precari: quelli senza pensione

33780_154012851301080_100000770991803_226984_7671919_nIl presidente dell’INPS Antonio Mastrapasqua ha finalmente risposto a chi gli chiedeva perché l’INPS non fornisce ai precari la simulazione della loro pensione futura come fa con gli altri lavoratori: “Se dovessimo dare la simulazione della pensione ai parasubordinati rischieremmo un sommovimento sociale”.

I precari, i lavoratori parasubordinati come si chiamano per l’INPS gli “imprenditori di loro stessi” creati dalle politiche neoliberiste, non avranno la pensione. Pagano contributi inutilmente o meglio: li pagano perché L’INPS possa pagare la pensione a chi la maturerà. Per i parasubordinati la pensione non arriverà alla minima, nemmeno se il parasubordinato riuscirà, nella sua carriera lavorativa, a non perdere neppure un anno di contribuzione.

L’unico sistema che l’INPS ha trovato per affrontare l’amara verità, è stato quello di nascondere ai lavoratori che nel loro futuro la pensione non ci sarà, sperando che se ne accorgano il più tardi possibile e che facciano meno casino possibile.

Non si può non notare come anche la politica taccia su questo scandalo, ma non ci si potrebbe attendere altrimenti, perché a determinare questo scandalo hanno contribuito tutti i partiti attualmente rappresentati in parlamento, nessuno escluso.

I precari, tenuti all’oscuro o troppo occupati a sopravvivere, difficilmente noteranno la dichiarazione di Mastropasqua al Corriere della Sera e i media sembrano proprio intenzionati a non rovinare loro la sorpresa. Proprio una bella sorpresa.

http://www.agoravox.it/L-Inps-nasconde-la-verita-sulle.html

Azione della Generazione Precaria all’INPS

http://roma.repubblica.it/cronaca/2010/10/15/foto/generazione_precaria-8097242/1/

Reclaim the money day

Dove sono i nostri soldi!

I cumuli sono vietati a pensionati, disoccupati e cassaintegrati. Per i precari altro che cumuli le pensioni non ci saranno mai.

Imponendo il divieto di cumulo anche ai distinti signori di seguito riportati, le casse pubbliche

risparmierebbero € 7.000.000.000,00

ALMENO 50.000 sono quelli che ricevono, oltre la pensione d’oro, altri soldi per consulenze ed incarichi!!

Giuliano AMATO pensione dal 1/1/1998 di € 22.151,10 mensili lordi (ex professore universitario) Incarico attuale: tra cui Presidente Enciclopedia Treccani, incarico Deutsche Bank.

Giuliano CAZZOLA pensione dal 1/4/2007 di € 11.445,04 mensili (ex dirigente pubblico) Incarico attuale: parlamentare, prolifico saggista in materia previdenziale.

Mario DRAGHI pensione dal 1/4/05 di € 14.843,56 mensili (ex dirigente pubblico) Incarico attuale: Governatore Banca d’Italia

Andrea MONORCHIO in pensione dal 1/7/2002 con € 19.051,51 (ex Ragioniere generale dello Stato) Incarico attuale: consulente Ministero Economia

Giorgio GUAZZALOCA pensione di 20.661,29 (ricongiunzione pagata 4.144,71) € mensili lordi dal 1/7/2009; attualmente consigliere comunale e membro dell’Antitrust

Sergio D’ANTONI pensione dal 1/4/2001 di € 8.595,74 mensili lordi (ex professore universitario); attualmente parlamentare PD

Renato Brunetta pensione dal 31/12/2009 di € 4.351,07 mensili (ex professore universitario); attualmente ministro per la P.A e l’Innovazione

Reclaim the money day

Dove sono i nostri soldi!

I cumuli sono vietati a pensionati, disoccupati e cassaintegrati. Per i precari altro che cumuli le pensioni non ci saranno mai.

Imponendo il divieto di cumulo anche ai distinti signori di seguito riportati, le casse pubbliche

risparmierebbero € 7.000.000.000,00

ALMENO 50.000 sono quelli che ricevono, oltre la pensione d’oro, altri soldi per consulenze ed incarichi!!

Giuliano AMATO pensione dal
1/1/1998 di € 22.151,10 mensili lordi
(ex professore universitario) Incarico attuale:
tra cui Presidente Enciclopedia Treccani,
incarico Deutsche Bank.

Giuliano CAZZOLA pensione dal
1/4/2007 di € 11.445,04 mensili (ex
dirigente pubblico) Incarico attuale:
parlamentare, prolifico saggista in materia
previdenziale.

Mario Draghi pensione dal

1/4/05 di € 14.843,56

mensili (ex dirigente pubblico)

Incarico attuale: Governatore

Banca d’Italia

Andrea MONORCHIO

in pensione dal 1/7/2002 con €

19.051,51 (ex Ragioniere

generale dello Stato) Incarico

attuale: consulente Ministero

Economia

Giorgio Guazzaloca

pensione di 20.661,29

(ricongiunzione pagata

4.144,71) € mensili lordi

dal 1/7/2009; attualmente

consigliere comunale e

membro dell’Antitrust

Sergio D’Antoni pensione dal

1/4/2001 di € 8.595,74 mensili

lordi (ex professore universitario);

attualmente parlamentare PD

Renato Brunetta pensione dal

31/12/2009 di € 4.351,07 mensili (ex

professore universitario); attualmente

mini-stro per la P.A e l’Innovazione