San Precario: due nuove apparizioni alla Regione Lazio

Una grande giornata di lotta

Roma, 25 novembre. Oltre 5mila tra lavoratori, precari, disoccupati e occupanti di casa sono andati in corteo sotto la regione Lazio tenendola sotto assedio fino alle otto di sera. Verso le due una delegazione di 16 persone (di cui 3 rappresentanti del coordinamento di lotta per il reddito garantito) è salita per incontrare una rappresentanza della regione composta dal capo ufficio di gabinetto della Polverini (Zoroddu), dal Segretario Generale (Ronghi) e da diversi alti funzionari e dirigenti.

I rappresentanti della regione hanno ascoltato le molte importanti richieste che i movimenti uniti hanno portato. Per il comitato reddito le richieste principali sono state tre:

1-      Sblocco entro dicembre 2010 dei soldi per gli assegnatari vincitori anche con deroga al regolamento se non sono pronte tutte le graduatorie delle altre Province;

2-      Ripristino dei finanziamenti già pervisti per i prossimi due anni;

3-      Richiesta formale della Polverini di un tavolo con il governo per nuove risorse da destinare al reddito minimo garantito nel Lazio.

L’incontro è però finito molto male quando i rappresentanti della Regione hanno capito che i movimenti non si sarebbero accontentati di essere ascoltati e ricevuti ma volevano risposte concerete che non erano in grado di fornire  senza la presenza della Polverini e degli assessori. Per questo si è deciso di invitarli ad uscire dalla sala dove si teneva la riunione fino a quando non fosse scesa la Polverini in persona.
Da quel momento la regione si è chiusa a riccio non sapendo dare le risposte che tutti si aspettavano: sia la delegazione rimasta in occupazione in segno di protesta sia le migliaia di persone che ancora sotto la pioggia e ormai al buio protestavano per i loro sacrosanti diritti.
Quando la politica fa un passo indietro le forze dell’ordine fanno un passo avanti: verso le otto di sera sono intervenute di forza nella sala occupata sgomberando gli occupanti che rimanevano seduti in forma di resistenza passiva. Due persone del coordinamento reddito, invalidi al 75%, sono stati colti da malore mentre venivano trasportati via di peso.
La giornata si è conlusa così con un nuovo corteo fino alla metro san paolo.
Il giorno dopo è subito stata convocata un’assemblea al Volturno per capire meglio i risultati della giornata di lotta e quali dovranno essere i prossimi passaggi. Sicuramente la Polverini e la sua giunta hanno accusato molto pesantemente il colpo e ora hanno molta paura di prossime iniziative che possano metterli a nudo di fronte alle loro inadempienze.

l’APPUNTAMENTO X TUTTE E TUTTI E’ AL
CINEMA-TEATRO VOLTURNO PER IL PROX MARTEDI’ 30-11 ALLE H 18:30

***

San Precario ha annunciato una nuova apparizione in occasione della maniestazione che si terrà giovedi 25 novembre sempre alla Regione Lazio.

Questo perché solo a Roma oltre 4000 persone tra precari e disoccupati sono in attesa di ricevere il reddito minimo garantito per il quale la Regione Lazio ha chiuso le graduatorie nel settembre 2009. A distanza di oltre un anno la situazione è la seguente:

– nessuno dei benificiari ha ancora ricevuto un euro del contributo promesso,
– i 15 milioni di euro stanziati dalla legge regionale per il primo anno sono ancora bloccati e
– risultano addirittura cancellati i secondi 15 milioni previsti per i prossimi due anni di erogazione.

Il 16 novembre scorso quasi duecento persone tra gli aventi diritto al reddito garantito hanno manifestato sotto la regione Lazio per chiedere l’immediata erogazione del contributo a chi lo attende da più di un anno e lo stanziamento di nuove risorse per una legge che negli anni a venire dovrà avere un ruolo importante nel garantire la sopravvivenza dei tanti e tante colpiti dalla crisi, dalla disoccupazione e dal carovita.

La protesta rumorosa e determinata ha immediatamente ottenuto di far salire una delegazione che ha incontrato i responsabili amministrativi della regione i quali non hanno fatto altro che confermare i nostri timori rispetto ad una volontà politica della Polverini e del suo governo di affossare questa legge incastrandone il funzionamento e cancellandone le risorse. I funzionari hanno parlato del 15 dicembre come data ultima per la consegna delle liste da parte di tutte le province, solo dopo quella data daranno il via alle erogazioni.

La provincia di Roma ha però già consegnato le graduatorie definitive e non si capisce perchè 4.000 persone debbano ancora aspettare oltre un mese dopo aver atteso invano per più di un anno.

Non possiamo più aspettare, vogliamo subito:

LO SBLOCCO DEI FINANZIAMENTI INTANTO PER I BENEFICIARI  DELLA PROVINCIA DI ROMA e
il RIFINANZIAMENTO DEI FONDI  NECESSARI A COPRIRE IL BISOGNO DI REDDITO GARANTITO PER I PRECARI E I DISOCCUPATI GIUDICATI “AMMISSIBILI” IN TUTTA LA REGIONE LAZIO

MANIFESTAZIONE DEL 25 NOVEMBRE ORE 9.30 che dalla metro San Paolo arriverà sotto le finestre della Regione Lazio.

***

Roma, 16 NOV. Miracolo a Roma: San Precario appare alla Regione Lazio e promette lotta per assicurare il reddito garantito, restituire agli aventi diritto i loro crediti e moltiplicarli ancora.

Questa mattina la sede della Presidenza e della Giunta della Regione Lazio è stata oggetto della protesta rumorosa e determinata d’una folta rappresentanza delle e dei 4000 riconosciuti aventi diritto al reddito minimo garantito dalla stessa Regione ma che dal settembre 2009, data limite della presentazione delle domande, finora non hanno visto un centesimo, nonché delle altre e degli altri 115 mila richiedenti nella regione Lazio, oltre 70 mila nella sola Provincia di Roma.

Dunque, solo una rappresentanza di molte e molti che a loro volta sono solo una parte della moltitudine che, ogni giorno, in ogni aspetto della propria condizione economica sociale e civile, reclama reddito, ma che è tagliata fuori dalle ristrettezze della legge regionale, che pure non viene applicata.
Ma chi, cosa, come ha promosso questa prima, simbolica rappresentanza d’una protesta che è soltanto al suo principio? E chi altri, se non San Precario? Il quale tramite le sue devote e i suoi devoti aveva la settimana scorsa, in una prima assemblea di chi è ormai da un anno in credito di migliaia di euro con la Regione, annunciato la sua apparizione proprio per questa mattina e proprio davanti all’ingresso dell’istituzione presieduta dall’ex sindacalista Renata Polverini. Una che di miracoli ne ha promessi non pochi, senza compierne nemmeno uno. E che anzi non solo non ha ancora sbloccato i fondi 2009/2010 pur stanziati per l’erogazione del reddito minimo garantito dalla Legge 4/2009 regionale, ma ha anche cancellato quelli che avrebbero dovuto finanziarne l’applicazione per i prossimi anni. Ma chi è in disoccupazione, cioè sfruttata e sfruttato nella clandestinità e nell’invisibilità, e chi soffre i peggiori rigori della precarietà imposta al lavoro e alla vita della moltitudine produttrice di ricchezza, sa di non poter contare su nessun santo in Paradiso, al di fuori di San Precario: l’unico nel quale potersi riconoscere e condividere la verità, la vita e la via – quella che infallibilmente porta ad alzare la testa e a lottare.
La Regione, cioè chi la amministra, davanti all’apparizione del Santo è apparsa molto preoccupata: così ha concesso subito un incontro, ma cercando di nascondere le proprie responsabilità politiche. Così una delegazione è stata ricevuta, ma soltanto da due funzionari, un tecnico e un referente della segreteria politica dell’assessore al Lavoro Mario Zezza. Le devote e i devoti di San Precario si sono sentiti spiegare che la Regione, anche se si affretta a tornare a far promesse sui suoi debiti, ha deciso di permettersi il lusso di aspettare l’ultimo giorno utile per mobilitare i soldi che pure sono già stanziati per gli aventi diritto al reddito minimo, ossia il 15 dicembre che è la data ultima per la consegna della documentazione dettagliata da parte delle Province: anche se dalla Provincia di Roma la Giunta Polverini ha già ricevuto ampia documentazione di ben 3mila e 600 su 4mila dei riconosciuti. E allora ? Dovranno aspettare. Il 15 dicembre, dunque? No, il 15 gennaio: perché la Giunta vuole addirittura esagerare, coi lussi che si concede, e si regala un altro mese da cattivo pagatore nei confronti di chi è nullatenente. E poi? E poi, il nulla: la cancellazione dei 15 milioni già previsti per finanziare la legge nei prossimi anni, è confermata.
San Precario, però, vede e giudica. E ha giudicato molto male questo livello delle risposte della Regione Lazio. A partire dagli interlocutori scelti per esporsi alla sua ira. Dunque, è stato preteso un incontro con l’assessore Zezza, quanto meno. Il Santo e soprattutto la potenza diffusiva della sua devozione fanno paura: il confronto è stato fissato per l’inizio della prossimo settimana. Il Santo, comunque, per bocca delle sue devote e dei suoi devoti ha avvertito scribi e farisei della Giunta Polverini: quell’incontro sarà pure il primo, e così anche l’ultimo. Ossia: il maltolto dovrà essere restituito subito, entro Natale. Parola di Santo. E solo per cominciare: perché San Precario dice che non una sola precaria, non un solo precario può restare senza soddisfazione. Non soltanto debbono tornare le risorse sulla legge ma vanno anzi aumentate, così come i limiti posti per il diritto all’erogazione del reddi to. E poi è chiaro che al Santo una parola come “minimo” non piace affatto…
Le devote e i devoti sanno cosa fare: la lotta è solo cominciata. E, assessore o non assessore, un primo miracolo c’è già: la lotta si moltiplica, il Coordinamento di Lotta per il Reddito Garantito ricomparirà con il Santo questo venerdì 19 all’assemblea dei Movimenti Uniti contro la Crisi alle 17 al cinema teatro occupato Volturno, per tornare alla Regione in tante e tanti, diversi ma solidali, con la manifestazione del 25 novembre.
Roma, 16 novembre 2010
Coordinamento di Lotta per il Reddito Garantito
(Devozione Romana di San Precario)

I precedenti.

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Martedi 9 novembre si è svolta presso l’ex cinema Volturno una partecipata assemblea pubblica dei beneficiari, secondo la Legge Regionale n 4 del 2009, del Reddito Minimo Garantito (RMG). Dalla data termine di presentazione delle domande (settembre 2009) fino ad ora non è stata comunicata nessuna risposta. Nell’attuale contesto di crisi economica è necessario che i fondi stanziati a copertura della Legge Regionale n 4 del 2009 siano immeditamente versati a favore dei primi beneficiari, i quali rappresentano, peraltro, soltanto una minima parte degli oltre 115 mila soggetti che in tutto il territorio regionale  hanno presentato la domanda. Per questo chiediamo fin da subito un ulteriore stanziamento di fondi per tutti i precarie e i disoccupati non menzionati nelle prime graduatorie.
Dopo aver analizzato le inadempienze amministrative e gli estremi ritardi da parte della Regione Lazio nell’erogazione del reddito minimo, si è comunemente deciso di non voler piú denunciare la situazione in maniera individuale come è avvenuto fin ad ora, ma di costituire un coordinamento di precari e disoccupati che insieme rivendicano un proprio diritto, quello del reddito garantito.
Invitiamo tutti i beneficiari, gli inclusi e gli esclusi dalle graduatorie pubblicate dalle provincia di Roma e dalle altre provincie del Lazio a partecipare alla manifestazione che si terrà martedì 16 novembre alle ore 10 davanti alla sede della Regione Lazio, via Cristoforo Colombo n.212.
Coordinamento di Lotta per il reddito garantito

I movimenti uniti contro la crisi e la Regione Lazio

assedio

Regione Lazio: la città sgomberata dal palazzo. Niente incontro tra dirigenti e movimenti. Ma la mobilitazione non si ferma

Il 25 novembre oltre 5.000 partecipanti alla manifestazione contro le politiche della Regione. I “Movimenti Uniti Contro al Crisi” in corteo per la tutela del territorio, della sanità pubblica e per il reddito minino garantito.

Quella di giovedì scorso (25 novembre) è stata una grande giornata di lotta: oltre 5mila tra lavoratori, precari, disoccupati e occupanti di casa sono andati in corteo sotto la regione Lazio tenendola sotto assedio fino alle otto di sera. Verso le due una delegazione di 16 persone (di cui 3 rappresentanti del coordinamento di lotta per il reddito garantito) è salita per incontrare una rappresentanza della regione composta dal capo ufficio di gabinetto della Polverini (Zoroddu), dal Segretario Generale (Ronghi) e da diversi alti funzionari e dirigenti.

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I rappresentanti della regione hanno ascoltato le molte importanti richieste che i movimenti uniti hanno portato. L’incontro è però finito molto male quando i rappresentanti della Regione hanno capito che i movimenti non si sarebbero accontentati di essere ascoltati e ricevuti ma volevano risposte concerete che non erano in grado di fornire  senza la presenza della Polverini e degli assessori. Per questo si è deciso di invitarli ad uscire dalla sala dove si teneva la riunione fino a quando non fosse scesa la Polverini in persona. Dopo oltre 5 ore di occupazione i 18 manifestanti della “Rete Uniti Contro La Crisi, barricati nella sala Liri della giunta Regionale del Lazio, sono stati sgomberati coattamente dalle forze dell’ordine.
La regione si è dunque chiusa a riccio non sapendo dare le risposte che tutti si aspettavano: sia la delegazione rimasta in occupazione in segno di protesta sia le migliaia di persone che ancora sotto la pioggia e ormai al buio protestavano per i loro sacrosanti diritti.
Quando la politica fa un passo indietro le forze dell’ordine fanno un passo avanti: verso le otto di sera sono intervenute di forza nella sala occupata sgomberando gli occupanti che rimanevano seduti in forma di resistenza passiva. Due persone del coordinamento reddito, invalidi al 75%, sono stati colti da malore mentre venivano trasportati via di peso.
La giornata si è conlusa così con un nuovo corteo fino alla metro San Paolo. Il giorno dopo è subito stata convocata un’assemblea al Volturno per capire meglio i risultati della giornata di lotta e quali dovranno essere i prossimi passaggi. Sicuramente la Polverini e la sua giunta hanno accusato molto pesantemente il colpo e ora hanno molta paura di prossime iniziative che possano metterli a nudo di fronte alle loro inadempienze.

Le richieste dei movimenti alla Regione Lazio:

Reddito Garantito

Per il comitato reddito le richieste principali sono state tre:

1-      Sblocco entro dicembre 2010 dei soldi per gli assegnatari vincitori anche con deroga al regolamento se non sono pronte tutte le graduatorie delle altre Province;

2-      Ripristino dei finanziamenti già pervisti per i prossimi due anni;

3-      Richiesta formale della Polverini di un tavolo con il governo per nuove risorse da destinare al reddito minimo garantito nel Lazio.

Casa

1-      Non toccare i 200 milioni di euro per le case popolare

2-      Non toccare i 100 milioni di euro l’anno stanziati per dieci anni per la sovvenzionata e confermare che siano tutti per la sovvenzionata

3-      Apertura tavolo interisituzionale con il Comune di Roma per spenderli

Rifiuti

1-      Ritiro del piano rifiuti basato su discariche e inceneritori

2-      Convocazione di un tavolo partecipato dai territori per un piano rifiuti incentrato su raccolta differenziata e filiera del riuso e del riciclo

Legge Tarzia

1-      Blocco dell’iter legislativo per l’approvazione della legge regionale sui consultori detta Legge Tarzia

2-      Piena attuazione della legge regionale già esistente

3-      No alla presenza dei movimenti per la vita e delle associazioni confessionali nei servizi pubblici

4-      Ru486 subito

LSU

Ripristino integrazione regionale a tutti gli Lsu di 200 euro al mese (possibile con risorse già trasferite del Ministero del Lavoro)

Lavoratori ALITALIA

Apertura confronto sulla situazione dei cassaintegrati e dei precari Alitalia e sulla situazione del trasporto aereo dell’aeroporto Leonardo da Vinci e dell’indotto

Lavoratori SANITA’

Avvio procedure per l’internalizzazione dei lavoratori della sanità a partire dall’apertura dei tavoli regionali azienda per azienda per la verifica dei servizi e dei lavoratori da internalizzare (calendario)

Lavoratori SOGEI

Tavolo con Ministero dell’Economia delle Finanze, Agenzie fiscali e aziende vincitrici del bando di gara per la vertenza ex Omnia Network ora Sogei

Lavoratori RI.REI.

Convocazione di un tavolo ad hoc

OPERATORI SOCIALI

1-      Corsi di formazione regionali continui e congrui al lavoro svolto

2-      Tavolo interistituzionale con regione, provincia e comune su internalizzazione dei servizi

3-      Tutele occupazionali per tutti i lavoratori e le lavoratrici del settore a partire dai precari

Leggi un altro articolo!

27 novembre: le lotte dei precari nel tempo della crisi!

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Punti San Precario presentano

Sabato 27 novembre 2010 – ore 19.00 – LOA Acrobax

Le lotte dei precari nel tempo della crisi!

Intervengono:

– Intelligence Precaria

– Generazione P. Precaria

Il workshop vuole essere un momento di confronto tra diverse reti che agiscono nel contesto metropolitano. A partire dalle esperienze sperimentate nellà realtà metro-lombarda e nella Roma “capitale della crisi”, vogliamo approfondire le pratiche di comunicazione sociale e agitazione inventate dalla cospirazione dei precari. L’iniziativa nasce nell’ambito della presentazione dei PSP Punti San Precario, uno spazio di relazione e conflitto contro la precarietà, una camera del lavoro e non lavoro di chi rivendica diritti sindacali e reclama un reddito di cittadinanza per tutti i precari e i disoccupati.

Segui PSP: l’unità di crisi dei precari per un nuovo welfare!

24 Nov. Presentazione del Quaderno: “Reddito minimo garantito. Riflessioni sulla legge della Regione Lazio”

Presentazione del Quaderno: “Reddito minimo garantito. Riflessioni sulla legge della Regione Lazio”

a cura del Bin – Italia

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MERCOLEDI 24 NOVEMBRE, ORE 17

ACROBAX PROJECT_exCinodromo occupato VIA DELLA VASCA NAVALE, 6 [ponte Marconi]

Intervengono:

– BIN ITALIA (Luca Santini, Sandro Gobetti e Riccardo Faranda)

– Punti San precario

– L.Nieri (consigliere regionale)

– F. Nobile (consigliere regionale)

– G.Peciola (consigliere provinciale)

– I.Peduzzi (consigliere regionale)

“La totale mancanza di interventi statali di sostegno al reddito dei lavoratori precari e degli inoccupati ha indotto alcune regioni, il Lazio per primo, ad adottare provvedimenti legislativi in tal senso. Nel mettere mano a una iniziativa legislativa che affrontasse il problema del reddito minimo garantito, era necessario definire alcune priorità e mettere dei «paletti» il cui rispetto o la cui violazione avrebbero dato alla legge una connotazione diversa a seconda delle scelte operate[…]

L’universalità del diritto; L’individualità del trattamento; Una forma di «condizionatezza temperata» della fruizione del trattamento di sostegno; La centralità del sistema pubblico dei servizi per l’impiego sotto il controllo/direzione di Regione e Province; La possibilità per Regione ed enti locali di affiancare alla prestazione diretta del sostegno al reddito,consistente nella erogazione mensile di una somma di denaro, forme indirette di sostegno[…]

Tutto l’impianto della legge dunque, come è già stato osservato, si muove sul difficile crinale tra politiche passive del lavoro e politiche sociali in senso stretto, e tenta la combinazione tra le due nell’ottica della prefigurazione di un nuovo modello di welfare che sia in grado di superarne la dualità per ricomporre, assieme al pacchetto di interventi di sostegno, anche le soggettività dei destinatari.

La sfida è aperta, e l’elevato numero delle domande pervenute non può che ribadirne la centralità e l’attualità nello scenario sociopolitico ben oltre i confini della Regione.”

Dalla data termine di presentazione delle domande (settembre 2009) fino ad ora non è stata comunicata nessuna risposta. Nell’attuale contesto di crisi economica è necessario che i fondi stanziati a copertura della Legge Regionale n 4 del 2009 siano immeditamente versati a favore dei primi beneficiari, i quali rappresentano, peraltro, soltanto una minima parte degli oltre 115 mila soggetti che in tutto il territorio regionale hanno presentato la domanda. Per per questo è nata la mobilitazione del Coordinamento di lotta per il reddito garantito che rivendica i diritti di tutti i beneficiari della legge e rilancia la battaglia a sostegno di un piu’ esteso e adeguato finanziamento per il reddito garantito a favore dei precari e i disoccopati.

Verso la manifestazione del 25 novembre dei Movimenti Uniti Contro la Crisi

ore 9.30

da Metro Porta S. Paolo alla Regione Lazio

21 Nov. Flash Mob “siamo tutti sulla gru”

terminiOggi, 21 Novembre 2010, dalle ore 15:45 alle ore 16:00, nella stazione Termini di Roma si è svolta una Flash Mob in solidarietà con gli immigrati in lotta di Brescia e Milano.

Nonostante il demenziale schieramento di forze dell’ordine fosse puntualissimo all’appuntamento (ah ah) la Flash Mob è andata pacificamente “in scena” comunicando con i passanti e i viaggiatori che incuriositi hanno guardato, fotografato, chiesto.

Chiediamo che non si spenga l’attenzione sulla inaccettabile condizione che gli immigrati sono costretti a vivere ogni giorno in questo paese. Invitiamo tutti coloro che sentono la necessità di esprimere il proprio dissenso ad organizzarsi spontaneamente, sottolineando che la semplicità organizzativa di un’azione come la Flash Mob è inversamente proporzionale al suo enorme potere comunicativo.

Tenete gli occhi aperti, pronti a partecipare, perchè la Flash Mob “siamo tutti sulla gru” riapparirà in qualche punto della città.

Siamo precari e precarie, convinti che la precarietà che viviamo ogni giorno sia comune a quella che vivono gli immigrati, i lavoratori, gli studenti e gli artisti di questo paese; e continua anche una volta scesi dalla gru.

Virgilio Occupato: il comunicato degli studenti

VIRGILIO OCCUPATO 2010 – RIPRENDIAMOCI IL FUTURO

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Oggi 16/11/10 ci siamo riuniti in assemblea, e dopo aver analizzato tutti insieme la situazione nella quale siamo costretti a vivere tutti i giorni, abbiamo deciso con una netta maggioranza in una assemblea con oltre 700 studenti che il modo migliore per continuare la protesta fosse quello di occupare la nostra scuola.

Riteniamo evidente che tutte le misure prese dal governo, e non solo da questo, vanno verso la *distruzione del nostro futuro. Tagli alla scuola pubblica, alti costi della cultura, precarietà, repressione: questo è quello che sentiamo tutti i giorni sulla nostra pelle.

Abbiamo deciso di occupare la nostra scuola, proprio perché pensiamo che sia il metodo di protesta più incisivo che abbiamo a disposizione, che ci permette parallelamente di protestare e di dimostrare qual’è la scuola che vogliamo, una scuola che non si limita a istruire ma una scuola in cui lo studente è partecipe e protagonista.

Annunciamo che abbiamo intenzione di terminare la nostra occupazione il 27, giorno nel quale lasceremo la nostra occupazione per partecipare alla grande manifestazione contro la precarietà, a condizione che alcune questioni concrete che poniamo da mesi trovino soluzioni. In particolare,  *chiediamo che per questa data la nostra scuola si impegni a lasciarci una completa autonomia sull’aula autogestita e sulla sua gestione*, perché riteniamo che sia uno spazio indispensabile per la vita dell’istituto. Richiediamo inoltre che entro il 27 nel rispetto dell’accordo firmato dal Municipio I lo scorso anno, a seguito della sottrazione alla scuola del parcheggio, usato sia come palestra che come spazio di aggregazione, *ci sia affidato uno spazio aggregativo all’interno dello stesso municipio.

Solidarizziamo con tutti gli studenti che hanno deciso di mobilitarsi: con gli studenti del Manara che già da ieri hanno occupato la loro scuola; con gli studenti del Mamiani e del Visconti che oggi, come noi, hanno deciso di occupare le loro scuole; e con gli studenti del Gaio Lucilio, che ormai da una settimana proseguono l’occupazione della loro scuola.

Proprio perché riteniamo sia fondamentale non rinchiudere la protesta nelle nostre scuole ma farla esplodere a livello cittadino, lanciamo un’assemblea cittadina per le 15 all’interno della nostra scuola per coordinare insieme a tutti gli studenti le prossime mobilitazioni.

Esprimiamo al contempo una forte preoccupazione per le minacce di sgombero che hanno subito ieri gli studenti del Manara, e ribadiamo perciò la nostra volontà di avere un incontro con il prefetto di Roma per capire quale vuole essere la gestione a livello di ordine pubblico delle nostre proteste.

Gli studenti del liceo Virgilio Occupato

Mormorii su San Precario

Post n°260 pubblicato il 17 Novembre 2010 da romameeting

di Emanuela Del Zompo

San Precario è il movimento di lotta e non un sindacato  che si batte per ottenere il reddito minimo garantito, legge secondo la quale disagiati,  disoccupati, precari, invalidi, ecc.. hanno fatto domanda lo scorso anno per ottenere quel minimo per sopravvivere! “Fatta la legge, trovato l’inganno” qualcuno cita… Le domande presentate per la richiesta del reddito sono state circa 120 mila in soli 30 giorni, di cui 40 mila ammissibili: di queste domande alcune sono state dichiarate non ammissibili. Il punto della situazione è che la Regione nonostante la legge, nonostante i fondi stanziati, a distanza di un anno non ha ancora erogato i contributi a giusto merito per le persone richiedenti e che sono state ammesse secondo criterio al reddito minimo garantito.
Premesso che la legge sul reddito minimo garantito era stata costituita come piano anticrisi, dopo 14 mesi o più non è stata ancora attuata.
Questa mattina il movimento di “San Precario” costituito in maggior parte da gente disoccupata, precaria, invalida e per la maggior parte di loro senza casa e con figli a carico, stanca di aspettare l’ennesime promesse dei politicanti ha chiesto un incontro con le istituzioni della Regione Lazio ai fini di ottenere risposte in merito a tale situazione di assoluta vergogna e scandalo nei confronti dei cittadini di Roma e della Provincia.
“Polverini , qualcuno gridava, incontra i cittadini ora e non solo quando fai campagna politica per ottenere i voti, ascolta  ora la gente che ti chiede di poter sopravvivere… il reddito minimo garantito nasce come legge, dunque se tu rappresenti un istituzione fai rispettare la legge!!!!!”
A fur di gridare il movimento ha ottenuto un incontro con il dirigente del lavoro, pari opportunità e politiche giovanili, sig. Giuseppe Drei e sig. Barone, per rivendicare i propri diritti e chiedere spiegazioni sul perchè  a distanza ancora di un anno e più,  non siano ancora  stati erogati i fondi del minimo garantito. L’incontro abbastanza incandescente è andato avanti per circa 2 ore e i manifestanti hanno fatto chiesto di vedere una volta per tutte sbloccata questa situazione, di aprire un dialogo con il governo anche per sostentere tutte quelle persone che non sono state ritenute ammissibbili alle domande ma che tutt’ora oggi sono disoccupate o precarie, di sostenere a far valere una volta per tutte la legge a favore di invalidi civili che non sono tutelati ed espoti a maggior rischio da questa amministrazione ambigua e illusoria!
Botta e risposta con l’istituzione che ha dichiarato che la Provincia di Roma ha mandato un elenco completo delle persone ritenute ammissibili circa 4.800 e che in data 15 dicembre la Regione si aspetta un elenco di queste graduatorie, definitivo, a finchè a pochi giorni di distanza dovrebbero essere emesse le lettere secondo cui i benificiari del reddito minimo garantito posso accedere ai fondi attraverso l’erogazione delle Poste che non dovrebbero tardare ad arrivare entro il mese di gennaio 2011.
Drei continua dichiarando che le risorse di questi fondi ammonatano per circa 60 milioni di euro e che le domande ammissibili totali dovrebbero essere intorno ai 70 mila euro quindi l’assegno di ciascun beneficiario sarà più basso del previsto in vista dell’aumento delle persone ammissibili al reddito.
Il movimento però non è soddisfatto e chiede  un’ incontro con l’assessore per avere conferma e verifica delle parole elargite con troppa facilità dagli stessi  dirigenti: gli stessi  non sono molto favorevoli a rilasciare subito conferma di una data precisa per un incontro con l’assessore… ma il movimento fermo e deciso non se ne va fino a quando non si stabilisce che tra lunedi  22 e martedi 23 novembre c.m. l’assessore fissi un colloquio con il movimento di San Precario.
Staremo a vedere se a tante belle parole ora arriveranno i fatti e se veramente la legge in Italia funziona!

Altro link su manifestazione in regione del coordinamento di lotta per il reddito garantito

http://www.caffenews.it/?p=12839

AGENZIE

ANCHE L’ASSESSORE ZEZZA SI SENTE IN DOVERE DI ESPRIMERE LA PROPRIA

Roma, 16 nov. (Adnkronos/Labitalia) – “Nessun blocco da parte della Giunta Polverini per l’erogazione del reddito minimo garantito nel 2009”. Lo ha dichiarato ai microfoni di ‘T9′, l’assessore al Lavoro e Formazione della Regione Lazio, Mariella Zezza, dopo la protesta dei precari di questa mattina.

“Infatti -ha spiegato Zezza- i circa 10.000 beneficiari non hanno ancora ricevuto il contributo perche’ (lo abbiamo stabilito nell’accordo dello scorso 17 settembre), le province stanno facendo le verifiche per poter adottare le graduatorie definitive degli aventi diritto”. Non solo. “C’e’ un accordo con un raggruppamento temporaneo di impresa che -conclude l’assessore- per 4,5 mln di euro (accordo che ha fatto la Giunta precedente) si devono assicurare 1.000 assunzioni in due anni”.

REGIONI: LAZIO; PROTESTA DAVANTI GIUNTA PER REDDITO MINIMO
ROMA, 16 NOV – Manifestazione davanti alla sede della Regione Lazio per «rivendicare il reddito minimo garantito». In via Cristoforo Colombo, fa sapere Giulia Bucalotti del coordinamento precari e disoccupati, sono riunite circa duecento persone che hanno vinto il bando dello scorso anno per il reddito di cittadinanza e non hanno mai ricevuto i soldi«. »Stiamo esponendo davanti al palazzo della Giunta l’icona di San Precario – prosegue Giulia -. La maggior parte di noi sono giovani sotto i 35 anni, anche con famiglia. Se è vero che la Polverini fa politiche per la famiglia deve mantenere le promesse: sbloccare i fondi di quest’anno, erogandoli ai 6.000 vincitori del bando, e reinserirli nei bilanci dei prossimi anni«. Al fianco dei manifestanti il consigliere provinciale Sel Gianluca Peciola: »È una vergogna che questa legge venga affossata – sostiene -. È necessario, anzi, il rilancio del reddito di cittadinanza per i disoccupati, che in questa Regione sono tantissimi e in grande sofferenza«. (ANSA)

REDDITO CITTADINANZA, PRECARI IN PROTESTA DAVANTI SEDE REGIONE

Roma, 16 nov – Striscioni, slogan e un’icona di San Precario: così stanno manifestando questa mattina, sotto la sede della giunta regionale di via Cristoforo Colombo, circa 200 attivisti del «Coordinamento precari e disoccupati per il reddito garantito». «Siamo tutti assegnatari del bando regionale del 2009 per il reddito minimo – ha detto una delle manifestanti – stiamo aspettando che questi soldi vengano erogati ma, per colpa del blocco sul finanziamento per il primo anno, deciso dalla Polverini, non abbiamo ricevuto nulla. Sappiamo, inoltre, che il fondo per i prossimi anni non è stato neppure rifinanziato». Sono circa 4mila le domande per il reddito accolte dalla regione a fronte di 120mila richieste. «Ora una nostra delegazione incontrerà l’assessore al Lavoro, Mariella Zezza – ha detto ancora la manifestante – non ce ne andremo finché non avremo una risposta».

REDDITO CITTADINANZA, PECIOLA (SEL): «POLVERINI SBLOCCHI FONDI»

Roma, 16 nov – «Esprimo piena vicinanza e solidarietà alle centinaia di persone che stanno manifestando davanti alla Regione Lazio per protestare contro la mancata assegnazione del reddito di cittadinanza. La precedente Giunta di centro sinistra aveva varato la legge sul reddito di cittadinanza e 115mila persone avevano partecipato al bando, che è stato vinto da circa 6mila persone, che ora avrebbero diritto all’assegnazione. Ma quei fondi ancora non si vedono. La Giunta Polverini non dà risposte e affossa una legge importante per sostenere le famiglie e i single in difficoltà economica. Chiedo alla Presidente della Regione Lazio di sbloccare i fondi e anzi di aumentare la disponibilità economica di una legge che può rappresentare una risposta alla crisi». Lo dichiara, in una nota, Gianluca Peciola, consigliere provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà e Coordinatore del Gruppo Federato della Sinistra in Provincia.

REDDITO CITTADINANZA, PEDUZZI-NOBILE (FDS): «ACCELERARE EROGAZIONE»
Roma, 16 nov – «È veramente assurdo che oggi centinaia di cittadini, già vincitori del bando per il reddito di cittadinanza, debbano protestare sotto la Giunta regionale per rivendicare ciò che spetterebbe loro di diritto. Sono 6mila le persone che aspettano ancora di essere pagati». Lo affermano in una nota congiunta Ivano Peduzzi e Fabio Nobile, capogruppo e consigliere della Federazione della Sinistra alla Regione Lazio. «Noi -proseguono- abbiamo sempre sostenuto la legge sul reddito minimo garantito e abbiamo contestato le risorse che in essa venivano impegnate: troppo esigue quelle stanziate dalla Giunta Marrazzo, addirittura meno quelle della Giunta Polverini, la cui reale intenzione è quella di sopprimere il provvedimento. Oggi il coordinamento precari e disoccupati è riuscito ad ottenere un incontro con l’Assessore Zezza. Ci auspichiamo che dopo questo appuntamento vengano accelerate le procedure per l’erogazione dei soldi dovuti agli assegnatari. Noi continueremo a batterci affinché la legge sul reddito minimo garantito non venga smantellata e affinché le risorse stanziate per essa vengano incrementate».

San Precario: il 25 novembre una nuova apparizione per il reddito garantito

san-precarioSan Precario ha annunciato una nuova apparizione in occasione della maniestazione che si terrà giovedi 25 novembre sempre alla Regione Lazio.

Questo perché solo a Roma oltre 4000 persone tra precari e disoccupati sono in attesa di ricevere il reddito minimo garantito per il quale la Regione Lazio ha chiuso le graduatorie nel settembre 2009. A distanza di oltre un anno la situazione è la seguente:

– nessuno dei benificiari ha ancora ricevuto un euro del contributo promesso,
– i 15 milioni di euro stanziati dalla legge regionale per il primo anno sono ancora bloccati e
– risultano addirittura cancellati i secondi 15 milioni previsti per i prossimi due anni di erogazione.

Il 16 novembre scorso quasi duecento persone tra gli aventi diritto al reddito garantito hanno manifestato sotto la regione Lazio per chiedere l’immediata erogazione del contributo a chi lo attende da più di un anno e lo stanziamento di nuove risorse per una legge che negli anni a venire dovrà avere un ruolo importante nel garantire la sopravvivenza dei tanti e tante colpiti dalla crisi, dalla disoccupazione e dal carovita.

La protesta rumorosa e determinata ha immediatamente ottenuto di far salire una delegazione che ha incontrato i responsabili amministrativi della regione i quali non hanno fatto altro che confermare i nostri timori rispetto ad una volontà politica della Polverini e del suo governo di affossare questa legge incastrandone il funzionamento e cancellandone le risorse. I funzionari hanno parlato del 15 dicembre come data ultima per la consegna delle liste da parte di tutte le province, solo dopo quella data daranno il via alle erogazioni.

La provincia di Roma ha però già consegnato le graduatorie definitive e non si capisce perchè 4.000 persone debbano ancora aspettare oltre un mese dopo aver atteso invano per più di un anno.

Non possiamo più aspettare, vogliamo subito:

LO SBLOCCO DEI FINANZIAMENTI INTANTO PER I BENEFICIARI  DELLA PROVINCIA DI ROMA e
il RIFINANZIAMENTO DEI FONDI  NECESSARI A COPRIRE IL BISOGNO DI REDDITO GARANTITO PER I PRECARI E I DISOCCUPATI GIUDICATI “AMMISSIBILI” IN TUTTA LA REGIONE LAZIO

MANIFESTAZIONE DEL 25 NOVEMBRE ORE 9.30 che dalla metro San Paolo arriverà sotto le finestre della Regione Lazio.

***

Roma, 16 NOV. Miracolo a Roma: San Precario appare alla Regione Lazio e promette lotta per assicurare il reddito garantito, restituire agli aventi diritto i loro crediti e moltiplicarli ancora.

Questa mattina la sede della Presidenza e della Giunta della Regione Lazio è stata oggetto della protesta rumorosa e determinata d’una folta rappresentanza delle e dei 4000 riconosciuti aventi diritto al reddito minimo garantito dalla stessa Regione ma che dal settembre 2009, data limite della presentazione delle domande, finora non hanno visto un centesimo, nonché delle altre e degli altri 115 mila richiedenti nella regione Lazio, oltre 70 mila nella sola Provincia di Roma.

Dunque, solo una rappresentanza di molte e molti che a loro volta sono solo una parte della moltitudine che, ogni giorno, in ogni aspetto della propria condizione economica sociale e civile, reclama reddito, ma che è tagliata fuori dalle ristrettezze della legge regionale, che pure non viene applicata.
Ma chi, cosa, come ha promosso questa prima, simbolica rappresentanza d’una protesta che è soltanto al suo principio? E chi altri, se non San Precario? Il quale tramite le sue devote e i suoi devoti aveva la settimana scorsa, in una prima assemblea di chi è ormai da un anno in credito di migliaia di euro con la Regione, annunciato la sua apparizione proprio per questa mattina e proprio davanti all’ingresso dell’istituzione presieduta dall’ex sindacalista Renata Polverini. Una che di miracoli ne ha promessi non pochi, senza compierne nemmeno uno. E che anzi non solo non ha ancora sbloccato i fondi 2009/2010 pur stanziati per l’erogazione del reddito minimo garantito dalla Legge 4/2009 regionale, ma ha anche cancellato quelli che avrebbero dovuto finanziarne l’applicazione per i prossimi anni. Ma chi è in disoccupazione, cioè sfruttata e sfruttato nella clandestinità e nell’invisibilità, e chi soffre i peggiori rigori della precarietà imposta al lavoro e alla vita della moltitudine produttrice di ricchezza, sa di non poter contare su nessun santo in Paradiso, al di fuori di San Precario: l’unico nel quale potersi riconoscere e condividere la verità, la vita e la via – quella che infallibilmente porta ad alzare la testa e a lottare.
La Regione, cioè chi la amministra, davanti all’apparizione del Santo è apparsa molto preoccupata: così ha concesso subito un incontro, ma cercando di nascondere le proprie responsabilità politiche. Così una delegazione è stata ricevuta, ma soltanto da due funzionari, un tecnico e un referente della segreteria politica dell’assessore al Lavoro Mario Zezza. Le devote e i devoti di San Precario si sono sentiti spiegare che la Regione, anche se si affretta a tornare a far promesse sui suoi debiti, ha deciso di permettersi il lusso di aspettare l’ultimo giorno utile per mobilitare i soldi che pure sono già stanziati per gli aventi diritto al reddito minimo, ossia il 15 dicembre che è la data ultima per la consegna della documentazione dettagliata da parte delle Province: anche se dalla Provincia di Roma la Giunta Polverini ha già ricevuto ampia documentazione di ben 3mila e 600 su 4mila dei riconosciuti. E allora ? Dovranno aspettare. Il 15 dicembre, dunque? No, il 15 gennaio: perché la Giunta vuole addirittura esagerare, coi lussi che si concede, e si regala un altro mese da cattivo pagatore nei confronti di chi è nullatenente. E poi? E poi, il nulla: la cancellazione dei 15 milioni già previsti per finanziare la legge nei prossimi anni, è confermata.
San Precario, però, vede e giudica. E ha giudicato molto male questo livello delle risposte della Regione Lazio. A partire dagli interlocutori scelti per esporsi alla sua ira. Dunque, è stato preteso un incontro con l’assessore Zezza, quanto meno. Il Santo e soprattutto la potenza diffusiva della sua devozione fanno paura: il confronto è stato fissato per l’inizio della prossimo settimana. Il Santo, comunque, per bocca delle sue devote e dei suoi devoti ha avvertito scribi e farisei della Giunta Polverini: quell’incontro sarà pure il primo, e così anche l’ultimo. Ossia: il maltolto dovrà essere restituito subito, entro Natale. Parola di Santo. E solo per cominciare: perché San Precario dice che non una sola precaria, non un solo precario può restare senza soddisfazione. Non soltanto debbono tornare le risorse sulla legge ma vanno anzi aumentate, così come i limiti posti per il diritto all’erogazione del reddi to. E poi è chiaro che al Santo una parola come “minimo” non piace affatto…
Le devote e i devoti sanno cosa fare: la lotta è solo cominciata. E, assessore o non assessore, un primo miracolo c’è già: la lotta si moltiplica, il Coordinamento di Lotta per il Reddito Garantito ricomparirà con il Santo questo venerdì 19 all’assemblea dei Movimenti Uniti contro la Crisi alle 17 al cinema teatro occupato Volturno, per tornare alla Regione in tante e tanti, diversi ma solidali, con la manifestazione del 25 novembre.
Roma, 16 novembre 2010
Coordinamento di Lotta per il Reddito Garantito
(Devozione Romana di San Precario)


I precedenti. Martedi 9 novembre si è svolta presso l’ex cinema Volturno una partecipata assemblea pubblica dei beneficiari, secondo la Legge Regionale n 4 del 2009, del Reddito Minimo Garantito (RMG). Dalla data termine di presentazione delle domande (settembre 2009) fino ad ora non è stata comunicata nessuna risposta. Nell’attuale contesto di crisi economica è necessario che i fondi stanziati a copertura della Legge Regionale n 4 del 2009 siano immeditamente versati a favore dei primi beneficiari, i quali rappresentano, peraltro, soltanto una minima parte degli oltre 115 mila soggetti che in tutto il territorio regionale  hanno presentato la domanda. Per questo chiediamo fin da subito un ulteriore stanziamento di fondi per tutti i precarie e i disoccupati non menzionati nelle prime graduatorie.

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Dopo aver analizzato le inadempienze amministrative e gli estremi ritardi da parte della Regione Lazio nell’erogazione del reddito minimo, si è comunemente deciso di non voler piú denunciare la situazione in maniera individuale come è avvenuto fin ad ora, ma di costituire un coordinamento di precari e disoccupati che insieme rivendicano un proprio diritto, quello del reddito garantito.
Invitiamo tutti i beneficiari, gli inclusi e gli esclusi dalle graduatorie pubblicate dalle provincia di Roma e dalle altre provincie del Lazio a partecipare alla manifestazione che si terrà martedì 16 novembre alle ore 10 davanti alla sede della Regione Lazio, via Cristoforo Colombo n.212.
Coordinamento di Lotta per il reddito garantito

Altri miracoli di San Precario e iniziative dei fedeli:

3 novembre | Aprono i Punti San Precario

San Precario gioca alla Lotteria: Win For Rights, Vinci i tuoi diritti!

29 marzo | Miracolo al Seggio: precari votano San Precario

10 marzo | Fedeli di San Precario chiedono soldi dei Monopoli

San Precario ama i bamboccioni

Primavera 2010 | Corsi Professione Precario

Fronte del Porto. Fluviale

manifesto_newLa città è un bene comune e non permetteremo che pezzo dopo pezzo venga privatizzata e svenduta ai palazzinari senza riguardo per i diritti di chi la abita. Da anni è in atto un processo di convincimento di massa che vuol farci credere nella bontà delle privatizzazioni e nella loro capacità di risolvere tutti i mali che affliggono le nostre vite. I servizi pubblici vengono smantellati pezzo dopo pezzo e le stesse amministrazioni pubbliche operano ormai più come broker in una borsa che come rappresentanti di interessi collettivi. Dai grandi eventi alle grandi opere le nostre città sono diventate merce di scambio per attirare i grandi capitali finanziari ritenuti indispensabili per far fronte alla crisi economica dentro un modello di sviluppo che invece non fa altro che aumentare le distanze tra i pochi superricchi e tanti che sempre più faticano ad arrivare alla fine del mese. E così questa ricetta ha portato Roma ad avere l’82% di contratti precari tra le nuove assunzioni, un aumento del 300% degli affitti negli ultimi 10 anni, l’esternalizzazione dei servizi sanitari e sociali con un aumento della spesa sociale che oggi ci porta a buchi di bilancio clamorosi tanto al Comune quanto alla Regione. E chi paga? A pagare sono sempre i cittadini, con redditi incerti ed insufficienti, sfrattati dalle loro case perché impossibilitati a pagare, costretti a pagare ogni servizio e diritto negato dagli asili ai doposcuola, dai trasporti alla sanità. Paghiamo inoltre ogni volta che perdiamo un pezzo di patrimonio pubblico in favore di privati che dopo aver speculato per anni oggi chiedono di poter continuare a fare affari su una città martoriata dal cemento, dal traffico, dall’insicurezza sociale diffusa. Imperterrite le amministrazioni vanno avanti nel loro progetto folle di una città vetrina capace di ospitare grandi eventi ma non i cittadini che la vivono quotidianamente.

case_casermeDa pochi giorni, e nonostante tre calorose manifestazioni di piazza, è stata approvata dal Consiglio comunale la delibera sulla vendita del patrimonio demaniale delle caserme. Ministero della difesa e Comune di Roma si divideranno il bottino di circa 3 miliardi di euro che dovrebbe derivare dalla vendita di 15 immobili di gran pregio e soprattutto dal cambio di destinazione d’uso che permetterà di trasformarli in alberghi e case di lusso, uffici e centri commerciali senza riguardo per le esigenze dei territori e dei loro abitanti. Alemanno potrà così avere quei 600 milioni di euro che non è riuscito a strappare al governo di Bossi e Tremonti come finanziamenti a Roma capitale ma in cambio Roma salderà i debiti del ministero della guerra che ingoia ogni anno decine di miliardi di euro e che neppure in tempi di crisi e di tagli indiscriminati rinuncia ad investimenti inutili come i 125 milioni di euro per il nuovo cacciabombardiere F35 cui hanno rinunciato.

Roma pagherà con l’apertura di nuovi inutili e dannosi centri commerciali (siamo la capitale europea con il numero più alto), con la costruzione di nuovi uffici dagli affitti improponibili per le piccole partite iva sempre più diffuse nel mercato del lavoro capitolino, con la creazione di nuove case dai prezzi inaccessibili laddove sono già 250.000 le case sfitte a Roma.

Vendendo le caserme rinunciamo ad un’opportunità storica di recupero del patrimonio esistente, rinunciamo alla possibilità di realizzare con poca spesa abitazioni a prezzi popolari nel cuore della città anziché nelle periferie dormitorio, rinunciamo alla possibilità di aprire nuovi asili nido e scuole materne in un momento in cui le donne si ritirano dal mondo del lavoro perché mal retribuite e prive di servizi di sostegno alla genitorialità laddove invece si parla tanto di famiglia.

La ex caserma di via del porto fluviale ospita inoltre da 7 anni oltre 100 nuclei familiari che negli anni l’hanno trasformata con grande fatica e impegno in quella che oggi possono chiamare casa. 7 anni di radicamento su un territorio, 7 anni e tante storie che si vorrebbero cancellare in un sol colpo in nome di un finto progresso.

Per tutto questo occupanti di casa, movimenti per il diritto all’abitare insieme a comitati di quartiere e associazioni invitano tutti i cittadini interessati ad aprire un percorso di confronto e mobilitazione per una città bene comune in cui siano centrali gli spazi e i servizi pubblici, il diritto alla casa e alla mobilità, la scuola e la sanità, il verde e l’agroromano tramite il riuso del patrimonio immobiliare esistente e lo stop al consumo di nuovo suolo.

Contrastare oggi la vendita delle caserme significa combattere la vecchia e logora logica del cemento con cui pretendono di risolvere la crisi per riaffermare la sovranità dei territori sull’arroganza della rendita, la centralità dei diritti su quella dei profitti.

GIOVEDI’ 11 NOVEMBRE 2010, Ore 17.00

Assemblea cittadina

Parteciperanno il Presidente del Municipio XI Andrea Catarci

Enzo Foschi (Cons. Reg. PD), Luigi Nieri (Cons. Reg. SEL), Fabio Nobile(Cons. Reg. Fed. Sin.), Gianluca Peciola (Cons. Prov. SEL) e Andrea Alzetta (Cons. Com. Roma in action)

presso la caserma di via del Porto Fluviale, 12

per il riuso del patrimonio immobiliare pubblico… a seguire cena e videoproiezioni

Coordinamento cittadino di lotta per la casa > Movimenti per il diritto all’abitare > Rete Roma città bene comune

Brescia. Solidarietà diffusa

Brescia: Maroni, così non si fa!

Esprimiamo tutta la nostra indignazione e tutta la nostra rabbia per quanto succede in queste ore a Brescia, dove espulsioni e rastrellamenti stanno seguendo al violento sgombero del presidio in sostegno agli immigrati che dal 30 ottobre sono saliti su una gru per protestare contro la sanatoria “truffa”. Due ragazzi egiziani già espulsi, 20 in attesa di espulsione in custodia presso la Questura di Brescia, tre già tradotti al CIE di Torino, due, forse tre a Milano Corelli, numerosi feriti, due compagni che compariranno davanti a un giudice domani, tutto questo mentre la polizia impone di fatto il coprifuoco alla città,  rastrellando almeno altre 50 persone e portandole in Questura.  Per tutta risposta i ragazzi sulla gru hanno deciso di entrare in sciopero della fame e della sete a oltranza.

Gli immigrati di Brescia chiedono il rilascio del permesso di soggiorno per chi ha partecipato alla sanatoria “truffa”, il prolungamento del permesso per chi ha perso il lavoro e per chi denuncia il datore di lavoro in nero e lo sfruttamento, una legge per il diritto di asilo, cittadinanza per chi nasce e cresce in Italia, e diritto di voto per chi vive in Italia da almeno 5 anni. Le stesse richieste che altri  5 ragazzi immigrati fanno dall’alto della torre di via Imbonati a Milano da tre giorni. Domani a Roma faremo nostra la loro lotta, e manifesteremo contro le politiche assurdamente repressive del governo italiano schiavo delle posizioni estremiste di una Lega razzista e xenofoba. I fatti di Brescia rappresentano solo l’ultimo degli sfaceli di cui si è reso responsabile questo governo inadeguato e dalla mano pesante: da Rosarno  a Terzigno, dai pastori sardi, alla tav finanche contro i terremotati de L’Aquila.

Domani 9 novembre  dalle ore 15.00 appuntamento in piazza dell’Esquilino per un presidio pubblico con assedio sonoro e di massa al Ministero dell’Interno.

Da Brescia a Milano, da Roma in tutta Italia, la lotta non si ferma, si allarga!

Prime adesioni: Comitato Immigrati in Italia, Coordinamento cittadino di lotta per la casa, Associazione Senzaconfine, Acrobax, Blocchi Precari Metropolitani, , Horus project, Action, Sinistra critica, Partito della Rifondazione Comunista, ex51, collettivo antagonista prima valle, macchia rossa, Partizan

Brescia May day! May day!

gru bresciaDa settimane i migranti bresciani sono in mobilitazione permanente contro la sanatoria truffa che dopo aver aperto una speranza di regolarizzazione ha sbattuto le porta in faccia ai tanti e tante costretti alla clandestinità da leggi disumane come la Bossi- Fini e il Pacchetto Sicurezza targato Maroni.

Proprio da Maroni arriva l’ordine perentorio di stroncare la protesta: distruggendo i presidi che si erano organizzati e costringendo sei persone a salire su una gru a 35 metri di altezza dove stanno dal 30 ottobre. Ma la follia sanguinaria di chi gestisce l’ordine pubblico non si è fermata neanche di fronte a questo gesto di disperata determinazione e alla
imponente manifestazione di massa tenutasi sabato scorso: questa mattina all’alba hanno scaricato la loro violenza sui presenti al presidio provocando decine di feriti e oltre 30 persone in stato di fermo.

Brescia lancia l’allarme rosso e Roma risponde convocando un’assemblea cittadina per questa sera alle ore 19.00 presso il Volturno con lo scopo di (auto)organizzare la nostra solidarietà attiva, quella di tutte le realtà ed
i singoli impegnati quotidianamente nella battaglia per i diritti per tutti/e.

Siamo tutt@ clandestin@
Antirazzisti e antirazziste roman@

ARRESTI E CARICHE DURANTE LO SGOMBERO DEL PRESIDIO PERMANENTE SOTTO LA GRU

Da Radio onda d’urto
http://88.149.230.224/2010/11/sgomberato-il-presidio-permanente-sotto-la…

Questa mattina verso le 6, decine di carabinieri e poliziotti sono intervenuti al presidio permanente sotto la gru di Piazzale Cesare Battisti per sgomberarlo. Sono state fermate diversi migranti e antirazzisti presenti, come sempre da una settimana a questa parte, nel piazzale antistante al cantiere del metrobus. Tra questi anche due nostri redattori. La corrispondenza con lo sgombero del presidio con Rosangela della redazione e il suo fermo.

Ore 7: l’aggiornamento con corrispondenze dallo sgombero e collegamenti con la gru

Ore 7.30: Le forze di polizia avrebbero affermato che non è loro intenzione intervenire sulla gru, ma solo sgomberare il presidio permanente. Vi proponiamo alcune corrispondenze dallo sgombero

ore 7.15: Sono stati perquisiti da parte elle forze di polizia anche i locali dell’oratorio di San Faustino, a pochi passi dalla gru, dove diversi migranti avevano trovato rifugio e ospitalità nell’ultima settimana. Sentiamo l’aggiornamento sullo sgombero con Umberto della redazione in questa corrispondenza

ore 7.30: dai dintorni della gru l’aggiornamento con Sauro e Umberto

ore 7.45: L’aggiornamento con Sergio , avvocato dell’associazione Diritti per tutti, da sotto la gru. Ascolta

ore 8: Azione di polizia nei dintorni della gru. Fermi e arresti di compagni e compagne presenti in zona. Dall presidio sgomberato e dalle cariche la corrispondenza di Leo, giornalista presente sul posto

Ore 8.20: Numerosi compagni e compagne arrestati. Tra loro anche diversi nostri redattori e collaboratori. Un’altra corrispondenza con Leo

Ore 8.45: Dalla gru lancio di oggetti nei confronti di poliziotti che sono entrati nel cantiere. Cariche sui manifestanti sotto la gru. 14 fermi di compagni e compagne oltre a decine di migranti. Cariche ripetute anche nei dintorni e caccia all’uomo nelle vie adiacenti.