Si può fare! La cospirazione precaria colpisce ancora. Il caso delle librerie Rinascita.

Lunedì 28 Marzo, presso la libreria Rinascita di Viale Agosta, si è svolto l’incontro pubblico proposto dall’amministratore delle librerie Rinascita di Roma ai Punti San Precario. L’incontro era stato ottenuto in conseguenza dell’incursione dei PSP nella libreria Rinascita di Via Savoia durante la presentazione di un libro in cui sarebbe dovuta intervenire il segretario generale della CGIL. Ma Susanna Camusso ancora una volta ha perso l’occasione di schierarsi a favore delle legittime denuncie sulla condizione di precarietà esistenti all’interno delle librerie del gruppo Rinascita.

L’assemblea pubblica ha rappresentato un importante momento di confronto al quale hanno partecipato lavoratori e lavoratrici delle librerie Rinascita, ex dipendenti e numerosi utenti. Gli interventi dei presenti hanno confermato la condizione inaccettabile di precarietà di chi lavora nelle librerie Rinascita, già denunciata ai Punti San Precario da un lavoratore anonimo in un intervista pubblicata sul sito indipendenti.eu e sul Fatto Quotidiano il 21 marzo.

Nel corso dell’assemblea sono emerse le responsabilità dell’azienda riguardo alla presenza di lavoro nero, ai pesanti ritardi nei pagamenti degli stipendi e ai licenziamenti senza preavviso, l’amministratore si è impegnato sia a risolvere le situazioni di irregolarità assumendo chi lavora in nero, che a pagare tutti gli arretrati entro il breve periodo. Pur essendoci una gravissima crisi economica, ed in particolare nel settore dell’editoria, si è più volte ricordato che neanche un progetto culturale come quello che vuole rappresentare il marchio Rinascita può sacrificare i diritti leggittimi di chi lavora.

I lavoratori e le lavoratrici di Rinascita inoltre, hanno espresso più volte durante l’assemblea la necessità di cominciare un loro percorso interno di autorganizzazione, lanciando un primo appuntamento per giovedì 31 marzo presso la libreria di viale Agosta.

I Punti San Precario vigileranno sulle promesse del signor Massimiliano Iadecicco, pronti ad intervenire in complicità, supporto e cooperazione con i lavoratori e le lavoratrici nel caso in cui non fossero mantenuti gli impegni presi. Azioni legali e vertenze sono già partite ai danni del gruppo Rinascita.

Nei prossimi giorni Radio Onda Rossa 87.9 fm farà degli approfondimenti sulla vicenda di Rinascita attraverso interviste e dirette radio.

La nostra prossima tappa saranno gli Stati Generali della Precarietà 3.0 verso lo sciopero Precario.

Invitiamo i precar@ a partecipare all’aperitivo che si svolgerà venerdi 1 Aprile dalle ore 18 presso Generazione P. , via scolari n 22 (zona pigneto).

In questa occasione saranno presentati i workshop e la prima stesura del programma del meeting nazionale che si svolgerà il 15-16 e 17 Aprile a Roma.

Puntate precedenti:

27 Marzo. Raccontare la crisi comincia da uno sguardo

OCCHIROSSI, COMITATO NOMORTI SUL LAVORO e COMITATO DI QUARTIERE PIGNETO-PRENESTINO
presentano

“RACCONTARE LA CRISI COMINCIA DA UNO SGUARDO”
mostra fotografica dedicata ad Antonio Salerno Piccinino

Domenica 27 marzo 2011
CASA DEL QUARTIERE
Via del Pigneto, 22 (Ex Serono)


Se l’unica lente per leggere il presente è la visione dei media su collasso finanziario, crack, crisi dei mercati, licenziamenti, cassa integrazione, esuberi, disoccupazione, noi abbiamo voluto coinvolgere tutte e tutti in una narrazione diversa della crisi in cui siamo immersi.

Lo abbiamo fatto attraverso il linguaggio della fotografia e del video, allargando poi l’invito anche a scrittori e scrittrici.

Attraverso il blog narratingcrisis.org stiamo raccogliendo le foto e gli scritti di chi vuole raccontare le proprie esperienze di vita in costante equilibrio precario.

Dentro e oltre la “crisi”, un modo per incrociare sguardi diversi su una condizione di vita che ci accomuna.
Il 27 marzo 2011, presso la CASA DEL QUARTIERE, via del Pigneto 22, presenteremo le foto raccolte sul blog, un reading di testi inediti ispirati alle fotografie e “IN-PrecaVideo: interviste precarie in tempi di crisi”.

ROVESCIA LA CRISI, ALLARGA IL TUO SGUARDO!
Invia la tua foto al blog: http://narratingcrisis.org

Prime adesioni al contest di scrittura: giulia alberico, cristina ali farah, ivan arillotta, giosuè calaciura, lanfranco caminiti, roberto carvelli, giuseppe casa, elisa davoglio, anton de guglielmo, erri de luca, duka, tommaso giagni, luigi lorusso, marco mantello, monica mazzitelli, giusi palomba, marco philopat, christian raimo, giovanna paola soriga, carola susani.
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PROGRAMMA DELLA GIORNATA
dalle ore 11:00 apertura della mostra
dalle ore 17:00 presentazione del progetto, reading degli scritti, proiezione di “IN-PrecaVideo: interviste precarie in tempo di crisi”, incursioni musicali e aperitivo.

INGRESSO LIBERO

http://nomortilavoro.noblogs.org
http://occhirossifestival.org

San Precario vs Librerie Rinascita e Camusso

Da San Precario vs Librerie Rinascita a San Precario vs Susanna Camusso:

La segretaria generale Cgil Camusso non accetta la denuncia contro i precarizzatori.

22 marzo 2011. i Punti San Precario hanno effettuato un’incursione comunicativa alla presentazione d’un libro nella Libreria Rinascita di via Savoia 30 a Roma, dove fra i relatori sedeva la segretaria generale Cgil.

Precarie e precari hanno chiesto a Susanna Camusso di prendere parola contro la precarizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori delle Librerie Rinascita, già denunciata pubblicamente in precedenza: lavoratrici e lavoratori che sono impiegati al nero, non pagati da mesi, talvolta licenziati senza preavviso come quelle e quelli d’una delle tre librerire romane, chiusa di recente in via Ostiense.
La segretaria generale della Cgil è stata invitata a prendere atto della natura del luogo nel quale era stata invitata a parlare di morti sul lavoro, nello specifico sulla nocività delle produzioni d’amianto, ma ha rifiutato duramente ogni confronto.
Letteralmente, di fronte all’insistenza delle domande su una sua presa di posizione a sostegno delle precarie e dei precari, e in seguito alla richiesta di chiarire come alle precarie e ai precari intenda parlare la piattaforma dello sciopero generale del 6 maggio, ha risposto: “Non mi interessa niente, con voi non parlo”.
Punti San Precario e l’intelligence delle precarie e dei precari di Roma, capitale della precarietà in Italia, convenutì nella libreria Rinascita, hanno così disturbato il camuffamento della precarizzazione sotto le vesti dell’impegno della “sinistra” e delle sue istituzioni sindacali.
Uno striscione è stato esposto davanti alla libreria, che recava scritto: “Sciopericchio del 6 maggio, si può fare di più. Voglia di sciopero precario”.

Ai Punti San Precario il Santo ha sorriso anche questa volta: e, come per miracolo, dopo il muro di Susanna Camusso il proprietario della catena di librerie si è fatto vivo personalmente, via telefonica, fissando con urgenza un incontro sulla questione delle condizioni di lavoro (o meglio, precarietà assoluta) nella sua azienda, per lunedì prossimo nella sede di Largo Agosta.

La luce di San Precario, accesa così sui precarizzatori più imprevedibili, ha rischiarato al termine dell’iniziativa la prossima tappa della cospirazione precaria: gli Stati Generali della Precarietà 3.0, il 15-16-17 aprile a Roma, interamente dedicati alla costruzione dello sciopero precario che verrà.

Stay tuned…

Punti San Precario – Roma

www.indipendenti.eu  |  www.precaria.org

Video della contestazione

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Camusso: “Non mi interessa niente…con voi non parlo”

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Intervista ex lavoratrice Rinascita

Puntate precedenti di San Precario vs Librerie Rinascita:

Agenzie

RINASCITA, GIOVANI PRECARI CONTESTANO CAMUSSO
OMR0208 3 CRO LAV TXT Omniroma-RINASCITA, GIOVANI PRECARI CONTESTANO CAMUSSO (OMNIROMA) Roma, 22 MAR
– Slogan, striscione e urla questo pomeriggio contro il segretario generale della Cgil Susanna Camusso da parte di alcune decine di manifestanti dei «Punti San Precario». La contestazione è avvenuta all’interno della libreria Rinascita di Via Savoia dove la leader sindacale era intervenuta per una conferenza. «Abbiamo chiesto al segretario di non essere presente in questa libreria perchè da tempo i lavoratori delle tre librerie Rinascita attendono di essere pagati e sono precari – ha detto uno dei ragazzi dei Punti San Precario – e invece lei non ha voluto ascoltarci ed è intervenuta lo stesso». I manifestanti hanno esposto alcuni striscioni uno tra i quali recitava «Rinascita libreria di precarietà, la Cgil da che parte sta?». Continuando ad interrompere l’intervento della Camusso con slogans. A parte l’accesa discussione comunque non ci sono stati momenti di tensione. Poco fa la direzione della libreria ha proposto ai ragazzi un incontro per discutere della vicenda. gca 221823 MAR 11

LAVORO:CONTESTAZIONE PRECARI PRESENTAZIONE LIBRO CON CAMUSSO
ECO S0A QBXB LAVORO:CONTESTAZIONE PRECARI PRESENTAZIONE LIBRO CON CAMUSSO (ANSA) – ROMA, 22 MAR
– Contestazione di un gruppo di giovani della rete ‘San Precariò in una delle sedi della libreria Rinascita a Roma, storico marchio legato al Pci, a cui partecipa il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. I giovani, una ventina, hanno fatto irruzione nella libreria poco prima che cominciasse la presentazione di un libro sui morti causati dall’amianto a Casale Monferrato. Hanno denunciato l’impiego da parte della nuova proprietà di lavoratori precari, in nero e ritardi nei pagamenti e contestato, tra striscioni e qualche urla la leader della Cgil per la sua presenza in tale luogo. «Si parla con i lavoratori e non con chi urla», è stata la replica di Camusso. (ANSA). MRG/ML 22-MAR-11 19:00 NNN

Voglia di sciopero precario: e tu che sciopero faresti?


Scioperare, di questi tempi, è diventato difficile, se non impossibile. Bisogna ripartire da zero. Dall’immaginazione di ognuno di sottrarsi ai meccanismi di profitto, produzione, valorizzazione, non solo sul posto di lavoro.  La precarietà infatti non è più solo una forma contrattuale, ma una condizione esistenziale, un dispositivo di controllo, una dimensione che riguarda i vari aspetti della vita. Ma allora, se la precarietà è ovunque, ovunque può esserci un precario o una precaria che si vogliono sottrarre, e scioperare.
Allora abbiamo deciso di auto-inchiestarci.  Naturalmente è un indagine che non ha valore sociologico e/o statistico, ma una vera è propria inchiesta-attiva che deve suscitare curiosità, spirito di immaginazione ma sopratutto idee ed attivazione cospirativa.  Vogliamo iniziare a capire qual’è potrebbe essere la nostra forma di sciopero.
Siamo partiti dall’assunto: cosa accadrebbe se ci fosse una giornata senza precari? Una giornata in cui i precari non spariscono, anzi si rendono proprio visibili. Nel nostro paese uno sciopero precario non c’è mai stato (in realtà è tanto che non si vede neanche uno sciopero generale), quindi c’è bisogno del più grande sforzo immaginativo mai fatto dalla cospirazione dei precar@ per organizzarne uno.
Uno sciopero sulla precarietà che deve parlare della nostra condizione esistenziale e generazionale. Non più nei termini di autonarrazione e autocommiserazione. Il racconto della sfiga lo fanno ormai i politici, i media, il papa.
La precarietà è diventata un feticcio ormai. Questo è il tempo della rabbia precaria, quella che vive nel presente e non può immaginare un progetto di futuro.

***

Suggestioni

http://cualestuhuelga.net/

E tu che sciopero faresti?

Scrivi nei commenti qui di seguito  la situazione di precarietà in cui ti trovi e proponi il tuo sciopero precario..

12 e 13 Giugno, Referendum per l’Acqua Bene Comune

Oltre un milione e quattrocentomila donne e uomini hanno sottoscritto i referendum per togliere la gestione del servizio idrico dal mercato e i profitti dall’acqua.

Lo hanno fatto attraverso una straordinaria esperienza di partecipazione dal basso, senza sponsorizzazioni politiche e grandi finanziatori, nel quasi totale silenzio dei principali mass-media.

Grazie a queste donne e questi uomini, nella prossima primavera l’intero popolo italiano sarà chiamato a pronunciarsi su una grande battaglia di civiltà: decidere se l’acqua debba essere un bene comune, un diritto umano universale e quindi gestita in forma pubblica e partecipativa o una merce da mettere a disposizione del mercato e dei grandi capitali finanziari, anche stranieri.

Noi che ci siamo impegnati nelle mobilitazioni del popolo dell’acqua, nelle battaglie per la riappropriazione sociale dei beni comuni e per la difesa dei diritti pensiamo che i referendum siano un’espressione sostanziale della democrazia attraverso la quale i cittadini esercitano la sovranità popolare su scelte essenziali della politica che riguardano l’esistenza collettiva.

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Per consentire la massima partecipazione, chiediamo che il voto referendario sia accorpato alle prossime elezioni amministrative e che prima della celebrazione dei referendum si imponga la moratoria ai processi di privatizzazione.

Crediamo anche che il ricorso all’energia nucleare sia una una scelta sbagliata perché è una fonte rischiosa, costosa, non sicura e nei fatti alternativa al risparmio energetico e all’utilizzo delle fonti rinnovabili.

Siamo convinti che una vittoria dei SI ai referendum della prossima primavera possa costituire una prima e fondamentale tappa, non solo per riconsegnare il bene comune acqua alla gestione partecipativa delle comunità locali, bensì per invertire la rotta e sconfiggere le politiche liberiste e le privatizzazioni dei beni comuni che negli ultimi trent’anni hanno prodotto solo l’impoverimento di larga parte delle popolazioni e dei territori e arricchito pochi gruppi finanziari con una drastica riduzione dei diritti conquistati, determinando la drammatica crisi economica, sociale, ecologica e di democrazia nella quale siamo tuttora immersi.

Cambiare si può e possiamo farlo tutte e tutti assieme.

VOTA SI’ AI REFERENDUM PER L’ACQUA BENE COMUNE!

SI’ per fermare il nucleare, per la difesa dei beni comuni,

dei diritti, della democrazia

Referendum Acqua

Rinascita, libreria della precarietà

Da storico marchio culturale del PCI a libreria della precarietà. Rinascita oggi è stipendi non pagati, lavoro nero, licenziamenti ingiustificati. Per il ciclo: sputtanamenti dei precarizzatori, intervista ad un lavoratore, a cura dei Punti San Precario Roma.

VS.

1. Perché ti sei rivolto ai Punti San Precario?

Perché volevo capire come riuscire ad ottenere sei mesi di stipendio arretrati pur essendo un lavoratore in nero. Sono preoccupato perché in caso l’azienda dichiari fallimento rischio di perdere tutto quello che mi devono.

2. In che azienda lavori?

Lavoro in una delle tre sedi (Viale Agosta, Via Savoia e Via Prospero Alpino, ormai due, ndr) della Libreria Rinascita di Roma. L’amministratore della società, e mio datore di lavoro, ha acquistato lo storico marchio Rinascita e da circa 6 anni gestisce le librerie romane. Anche se si spaccia per uomo di sinistra, e sfrutta l’immaginario culturale legato alla storica libreria del PCI, in realtà impone condizioni di lavoro intollerabili ai suoi dipendenti.

3. Quante persone lavorano per la libreria?

Rinascita è una s.r.l. e ci lavorano una trentina di persone in tutto, compresi i librari e i baristi, visto che in ognuna delle librerie c’è un bar.

4. Quali sono le vostre condizioni di lavoro?

Io lavoro in nero. Ho iniziato a Settembre 2010 e mi è stato detto che m’avrebbero fatto il contratto subito, sto ancora aspettando. Inoltre – le poche volte che vengono effettuati – i pagamenti non sono mai puntuali. Fino ad adesso ho percepito una sola mensilità in sei mesi di lavoro.

5. Nella tua situazione ci sono anche altri lavoratori?

Si, la maggior parte dei lavoratori delle tre librerie vive la mia stessa condizione, non percepisce lo stipendio da mesi pur continuando a lavorare quotidianamente. Anche i lavoratori contrattualizzati non vengono pagati regolarmente, alcuni hanno arretrati di migliaia di euro. Una delle tre librerie, quella di via Prospero Alpino, è appena stata chiusa, con il conseguente licenziamento di librai e baristi, alcuni dei quali lavoravano per la libreria da moltissimi anni.

6. Quali sono le motivazioni del datore di lavoro?

Alle nostre legittime richieste si risponde con generici: “Non ci sono soldi, dovete essere comprensivi, gestire una libreria è difficile, non si possono pagare gli stipendi e i libri insieme.” Inoltre, i discorsi del datore di lavoro agiscono sul livello psicologico, innescando meccanismi di fidelizzazione: “Insieme dobbiamo fare in modo che la libreria vada meglio, il nostro è un progetto culturale, tutti dobbiamo impegnarci a vendere più libri, se la libreria va meglio ci saranno stipendi per tutti.” Alcuni lavoratori dopo mesi di attesa, sono stati addirittura pagati con assegni scoperti.

7. Avete mai fatto delle proteste?

Non molte. A parte alcune azioni individuali di lavoratori arrivati all’esasperazione che non riuscivano a pagare l’affitto e a fare la spesa. I lavoratori della neonata sede di via Savoia però, hanno scioperato per due settimane, tenendo la libreria chiusa.

8. Qual è l’età media dei lavoratori?

Tra i 20 e i 40 anni.

9. Come fai a sopravvivere se non ti pagano?

Molti lavoratori di Rinascita fanno altri lavori. Io per esempio ho fatto e faccio mille lavoretti precari: call center, promozioni, indagini di mercato, cameriere nei ristoranti.

10. Perché continuate a lavorare lì?

Perché questo lavoro ci piace, e ci piacerebbe farlo con professionalità. E anche perché non è facilissimo trovare un altro lavoro.

11. La CGIL ha proclamato per il 6 maggio uno sciopero generale di 4 ore, tra i punti della piattaforma ci sono: “ridare fiducia ai giovani”, secondo te è sufficiente?

Non è sufficiente, non posso scioperare perché lavoro in nero, c’è una grandissima parte dei giovani che non può scioperare perché lavora in nero, è disoccupata o ha contratti di lavoro intermittenti. Mi sembra un momento importante, ma non rappresentativo del mondo della precarietà che non potrà partecipare.

12. In molte città d’Italia si stanno creando dei laboratori per lo sciopero precario, una sperimentazione importante che dovrebbe creare le condizioni per far esplodere la rabbia delle Generazioni Precarie. Non parliamo solamente di sciopero dei precari, ma di sciopero tout court, uno sciopero sulla precarietà e nella precarietà. Aderiresti all’iniziativa e se si, quali rivendicazioni dovrebbero caratterizzare lo sciopero precario?

Certo aderisco, la condizione di precarietà è la vera centralità in questo momento storico. Io vorrei nuovi diritti sociali per i precari, la possibilità di progettare il proprio futuro, uscire dal ricatto del lavoro nero e precario, la possibilità di scegliere il proprio lavoro e non accettare qualsiasi prestazione lavorativa.

***

L’intervista  è una delle tante testimonianze della giungla che rappresenta la precarietà nella nostra città e nell’intero paese. Per ovvi motivi di ricattabilità sul posto di lavoro l’intervistato è rimasto anonimo. I punti San Precario sono parte di un network nazionale. Sono un innovativo spazio di relazione e conflitto contro la precarietà, una camera del lavoro e non lavoro di chi rivendica diritti sindacali e reclama un reddito di cittadinanza e nuovi ammortizzatori sociali per tutti i precari. Attraverso la consulenza del nostro team legale i PSP mettono in campo dispositivi di difesa, agitazione e cospirazione contro i  precarizzatori. La cosa che ci riesce meglio è sputtanare l’immagine delle imprese che precarizzano. I PSP sono aperti il martedi all’ex cinema volturno (via volturno 37) dalle 17 alle 20, il mercoledi ad  Acrobax Project (via della vasca navale 6) dalle 19 alle 21).

Per informazioni contattateci a questo recapito, per consulenza on line contattateci su Facebook: Punti San Precario Roma o via mail sanprecario@indipendenti.eu