1° Luglio: Assemblea metropolitana verso lo sciopero precario

Nella giornata del 22 Giugno le reti di precari e delle precarie, i sindacati di base, i movimenti per il diritto all’abitare e i collettivi studenteschi hanno sfiduciato dal basso il governo a seguito dell’approvazione del Pacchetto Sviluppo.

Dopo l’intervento della polizia e un corteo selvaggio che ha attraversato il centro storico di Roma,  passando sotto Ministero della Funzione Pubblica ed in seguito portando la solidarietà ai lavoratori dello spettacolo del Valle occupato, si è svolta un’assemblea pubblica in piazza Montecitorio che ha indicato nel percorso dello sciopero precario un momento di convergenza di tutte le reti e le soggettività che si oppongono alla precarietà.

Tutti/e quelli/e che sono intervenuti hanno sottolineato l’importanza della costruzione comune dello sciopero precario, inteso non  esclusivamente come una giornata di mobilitazione, ma come un processo che sta generando attivazione in tutta Italia.

Per costruirlo abbiamo bisogno delle intelligenza e della cospirazione di tutti i soggetti che continuano a pagare l’attuale crisi economica.

La manovra economica da 43 miliardi di euro voluta dall’Europa che il governo si appresta a varare in questi giorni sarà l’ennesimo colpo  durissimo sulle nostre vite.

In questo contesto siamo sempre più convinti che se si fermassero i precari e le precarie, definiti “la parte peggiore del paese” pochi giorni fa da un esponente dell’attuale governo, si fermerebbe l’intero paese.

L’appuntamento per ragionare verso lo sciopero precario è, per tutte e per tutti, venerdì 1° luglio, con un’assemblea metropolitana di rilancio e continuità dell’Indignazione Precaria al cinema teatro occupato Volturno, dalle 18.30.

Val Susa Ovunque

Le barricate chiudono le strade e aprono i cammini.

La grave aggressione militare in Val di Susa è l’ultima dimostrazione di come a governare questo paese siano gli interessi economici di pochi speculatori a danno della salute pubblica e in sprezzo della volontà popolare. Il TAV in Val di Susa è un’opera inutile e dannosa che comporterà la devastazione del territorio e lo spreco di denaro pubblico per arricchire qualche lobby. Lega PD e PDL invocano unanimemente la militarizzazione del territorio criminalizzando i cittadini e le cittadine in lotta, come del resto è naturale, visto che rappresentano gli stessi interessi economici. Dal TAV in Val di Susa ai rifiuti in Campania, dal Ponte sullo Stretto alla cementificazione di Roma, questo è il modello che viene applicato da chi ci governa. A questo modello opponiamo la *forza della partecipazione popolare* di chi si batte per mantenere pubblici i beni comuni, dall’acqua all’ energia ai territori. Per questo:

Martedi 28 Giugno alle 12.30 saremo a Montecitorio a fianco dei cittadini e delle cittadine napoletani

Promuoviamo una manifestazione in solidarietà con la Val di Susa per giovedì 30 Giugno alle 17.30 a piazzale della Stazione Tiburtina, futuro snodo del TAV a Roma e risponderemo agli appelli dei comitati della Valle partendo in massa per il Piemonte.

Contro devastazioni e speculazioni, 10 100 1000 Barricate

Roma Bene Comune Assemblea Romana NoTav

Roma solidale con i No-Tav

Chi tocca la Val di Susa tocca tutte e tutti noi!

Continua l’allerta in Val di Susa. Sono state oggi riportate sui media le dichiarazioni del ministro Maroni, che annuncia l’installazione dei cantieri entro il 30 Giugno, data utile per usufruire dei finanziamenti dell’Unione Europea ed intraprendere i lavori della linea del treno ad alta velocità Torino-Lione. Per farlo si prepara un dispiegamento ingente di forze dell’ordine (circa 2000 tra polizia e carabinieri) e si minaccia l’uso dei manganelli nei confronti della popolazione della valle, in lotta da anni contro il Tav, e che da alcuni mesi ha dato vita all’ennesimo presidio permanente e autogestito nella zona della Maddalena. A condire l’annuncio di quella che i media già definiscono come la più grande operazione di polizia degli ultimi 20 anni, c’è la solita storia di gruppi infiltrati antagonisti provenienti dai centri sociali. La realtà parla di altro: è tutto il movimento popolare della Val Susa, indipendente da partiti e composto dalle sue diverse anime politiche, ad opporsi ad un progetto che porta vantaggio esclusivamente ai profitti delle imprese costruttrici e agli interessi bi-partisan della classe politica. Anche qui a Roma abbiamo conosciuto lo scempio del Tav nella sua opera distruttrice che ha devastato la vita e i territori di diverse zone metropolitane. Riteniamo fondamentale prendere parola e dare la massima visibilità alla forte determinazione che anima la lotta No-Tav e per questo proponiamo di coordinare la molteplicità delle energie che si vorranno esprimere, convocando successivamente all’assemblea di Roma Bene comune, già indetta da diverse forze sociali e sindacali, una riunione cittadina per organizzare la solidarietà attiva alla valle ribelle.

Appuntamento oggi 27 giugno h 19 al Cine Teatro Volturno – Via Volturno 37 (Stazione Termini)

Roma solidale con i No-Tav

Link Articolo Infoaut: “L’assemblea di popolo della Libera Repubblica ha deciso: resistere, con coraggio e determinazione

Roma, 22 giugno, Montecitorio: l’indignazione precaria fa male al potere.

COMUNICATO STAMPA

Roma, 22 giugno, Montecitorio: l’indignazione precaria fa male al potere.
Dopo le cariche e un corteo selvaggio, la piazza torna permanente e rilancia:
mobilitazione fino alla “manovra Tremonti”, per costruire insieme lo sciopero precario.


Questa mattina centinaia e centinaia di precarie e precari dei più diversi settori, dalla scuola allo spettacolo alla Pubblica Amministrazione agli enti di ricerca ai servizi di trasporto agli istituti previdenziali, unitamente a studenti universitari e medi, migranti e senza casa, con la presenza del coordinamento delle lavoratrici e dei lavoratori autoconvocati, delle sigle del sindacalismo di base dall’USB ai COBAS all’USI e delle reti cittadine raccolte in Roma Bene Comune, hanno raccolto l’invito all’assedio dell’Italia precaria a Montecitorio lanciato dagli “In.dipendenti precari per la P.A.” e dai Punti San Precario protagonisti della contestazione al ministro Brunetta insieme al coordinamento dei precari della scuola che ha installato il presidio davanti alla Camera dei deputati sin da sabato scorso. L’appello, lanciato dall’assemblea della “Indignazione precaria” già svolta in piazza Montecitorio domenica 19, era rivolto a segnare con un momen to di verità una giornata politica particolare: quella della “verifica” della maggioranza di governo, all’indomani dell’incredibile approvazione del Decreto Sviluppo pur dopo il segnale univoco lanciato dalla maggioranza delle cittadine e dei cittadini con i referendum a difesa dei beni comuni e contro la cieca logica del profitto.
Così, come era stato annunciato e com’è stato giusto, l’indignazione ha preso la forma della collera durante l’intervento del capo di Brunetta, il presidente del Consiglio dei ministri Silvio Berlusconi nell’Aula di Montecitorio. Quel che il ministro della Funzione Pubblica aveva invitato i precari – “la parte peggiore dell’Italia” – a fare, e cioè “andare a scaricare cassette di frutta e verdura”, è stato fatto: all’indirizzo d’un Palazzo della Politica che non ascolta il vento di mesi di lotte e mobilitazioni e delle piazze di tutt’Europa. Frutta e verdura sono volate oltre le transenne, i cordoni e i blindati di polizia e carabinieri posti a separare la piazza indignata dal luogo della decisione politica sulle nostre vite. La reazione è stata tanto prevedibile quanto non più sopportabile: laddove la collera delle precarie e dei precari si fa sentire, il potere scatena la forza. La piazza è stata invasa dai reparti antisommossa, chi esponeva il proprio corpo a difenderla è stato malmenato. Ma la piazza si è ricomposta in un corteo selvaggio che ha bloccato il centro di Roma da piazza di Torre Argentina a piazza Sant’Eustachio, è andato a bussare proprio alla porta del ministero di Brunetta e ha raccolto la solidarietà attiva delle lavoratrici e dei lavoratori autorganizzati dello spettacolo che occupano e fanno rivivere il Teatro Valle. Proprio lì, dietro il Senato, il tentativo di blindare i Palazzi con la soppressione del diritto al dissenso e a manifestare è tornato: ma il corteo, con l’intervento anche di senatori dell’opposizione, è riuscito a riguadagnare il sacrosanto diritto di tornare in piazza Montecitorio.
Questa piazza è adesso la nostra piazza: quella della presa di parola e della solidarietà delle precarie e dei precari, quelli che non sono rappresentati da nessuno e che se solo si fermassero bloccherebbero l’Italia. E’ la piazza che fa risuonare la sempre più consapevole voglia di sciopero precario, lo sciopero del quale c’è bisogno, uno sciopero politico dentro e contro la precarietà che è lo strumento necessario e decisivo per ribaltare il piano della cosiddetta “austerità” e lo smantellamento di tutti i diritti e di tutte le garanzie.
La piazza resta e rilancia un percorso di mobilitazione in vista della prima manovra Tremonti in arrivo. L’appuntamento per tutte e per tutti, a Roma, è per il 1° luglio, con un’assemblea metropolitana di rilancio e continuità dell’Indignazione Precaria, verso un incontro nazionale di costruzione dello sciopero precario per l’autunno, al cinema teatro occupato Volturno, dalle 18 e 30.
Piazza dell’Indignazione Precaria, Montecitorio, 22 giugno 2011

Altri Media:

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Articoli Precedenti su Indipendenti.eu:

Piazza dell’indignazione precaria

Domenica 19 a Roma abbiamo dato vita alla piazza dell’Indignazione precaria che ha avuto il suo riflesso e connessione con diverse città che, da Milano a Bari, hanno dato appuntamento ai precari e alle precarie prendendo parola e dando finalmente in questo paese visibilità e protagonismo alla condizione diffusa e generalizzata della precarietà, lavorativa e sociale.

La piazza di Roma, viva e partecipata, ha coinvolto ieri più di cinquecento persone facendo incontrare precari e precarie, singoli citaddini ma anche tantissime esperienze di lotta, collettivi di precari, movimenti per il diritto all’abitare, centri sociali, sindacati di base, associazioni e reti nate sul web che si erano date appuntamento in questa scommessa collettiva dell’indignazione precaria, accogliendo l’appello europeo alla mobilitazione lanciato dalle piazze della Spagna e della Grecia in rivolta da settimane.
Già da sabato i precari della scuola erano in presidio permanente e la cooperazione nella lotta aveva permesso un primo incontro tra alcune vertenze significative come quella dei precari In-dipendenti per la PA protagonisti della contestazione a Brunetta insieme ai lavoratori precari dello spettacolo, anche loro da giorni in mobilitazione permanente con l’occupazione del Teatro Valle. Congiuntamente si è deciso di rilanciare la mobilitazione facendo diventare lo spazio politico comune di ieri una nuova sfida collettiva, quella di mantenere il presidio permanente davanti a Montecitorio fino al 22 promuovendo con ogni mezzo necessario una manifestazione della rabbia precaria contro questo governo. Indiciamo quindi una mobilitazione diffusa e popolare per una due giorni di lotta. Già da domani la camera dei deputati sarà chiamata a votare l’approvazione del decreto sviluppo sul quale il governo ha posto la fiducia e noi saremo lì per manifestare la nostra indignazione, chiedendo il ritiro immediato del provvedimento. Anche per il giorno seguente mercoledì 22 l’assemblea ha deciso di lanciare da subito la mobilitazione davanti al Parlamento dove è previsto il voto di fiducia al governo relativamente alla verifica richiesta dal capo dello Stato dopo l’allargamento della maggioranza ai così detti Responsabili.

Noi saremo lì per sfiduciare questo Governo con un moto dal basso, sociale, costituente, per aprire una nuova stagione politica, che sia implicitamente anche una sfiducia anticipata a qualsiasi ipotesi di governo tecnico o di alternativa che sia, che voglia seguire le politiche di austerity imposte dalla Commissione europea che obbliga i singoli Stati a mettere in ginocchio i propri cittadini caricando sui precari, sui lavoratori dipendenti, sull’esercito delle partite IVA e sui pensionati il costo materiale della crisi provocata dalla speculazione finanziaria nel nome del neoliberismo della guerra e della precarietà. Che sia quindi una sfiducia all’intera classe politica corrotta e venduta alle sorti del mercato.

Chiediamo a tutti precari di esprimere la propria rabbia e indignazione per una due giorni di lotta che non dovrà più essere dimenticata.

Piazza romana x l’Indignazione precaria.

***

Appello GENERAZIONE P. – laboratorio di comunic/azione metropolitana

http://www.facebook.com/notes/generazione-p-precaria/21-e-22-giugno-assediamo-montecitorio-sfiduciamoli/235648169780638

21 e 22 GIUGNO – ASSEDIAMO MONTECITORIO, SFIDUCIAMOLI

A partire dal presidio permanente promosso dai lavoratori precari dell’istruzione, in questi giorni davanti montecitorio abbiamo visto animarsi una piazza permanente nella quale si stanno iniziando ad incontrare precari e precari di tutta roma e di tutta italia – come è accaduto nella assemblea di domenica 19 all’interno di una giornata internazionale di mobilitazione, promossa dagli ormai famosi “contestatori di brunetta” e cui hanno partecipato quasi duecento persone.

E’ il segno del bel vento che tira in questo paese, il vento che la sera della vittoria del referendum ha riempito di gioia le piazza di tutta italia – dalle metropoli ai piccoli comuni – ed ha visto brindare assieme persone che forse mai avrebbero avuto occasione di incontrarsi.

E’ un vento di partecipazione, di indignazione, di rivolta costituente in grado, dalla val di susa ai referendum, di resistere all’italia delle speculazioni e dello sfruttamento, e praticare una via di fuga.

E’ il vento che sta tirando in tutto l’euromediterraneo, e che rappresenta l’alternativa viva alla decadenza di una classe dirigente e di una organizzazione sociale sempre piu’ inadeguata.L’Italia dei palazzi, nel frattempo, vive di un dibattito autistico ed autoreferenziale, senza piu’ un pubblico ad assistere.

Non sappiamo bene come e perchè, ma pare che domani il governo Berlusoni avrà ancora la fiducia – chissà dopo quale mercanteggiamento o quale dichiarazione ambigua di leader di verde vestiti, o dopo quale accordo implicito od esplicito con quella che viene definita “opposizione”.

Sappiamo però che questo governo e tutta la classe politica, al di là di quello che possono fare nel chiuso delle aule, non hanno la nostra fiducia, non hanno la fiducia del corpo vivo del paese, non hanno la fiducia dei milioni di persone che hanno votato per i referendum, non hanno la fiducia degli studenti e dei giovani che riempiono da mesi le piazze e le strade di questa città.

Non hanno la fiducia della c.d. “generazione precaria”, la generazione che non avrà pensione, la generazione che al contratto ha rinunciato, la generazione che lo sciopero non sa neanche cosa sia e della quale i sindacati si dimenticano spesso, la generazione che nei politici non ha mai creduto piu’ di tanto, la generazione che era stata cresciuta per essere rassegnata e passiva ed invece, in italia ed in tutto il mondo, si sta rivoltando.

La generazione precaria che già il 14 ed il 22 dicembre ha espresso con chiarezza cosa pensa di questa classe politica, e continua a farlo ogni giorno.

Crediamo che la verifica parlamentare in corso oggi e domani 22 giugno possa essere un’altra occasione per incontrarci e riconoscerci, e per affermare ancora che quello che accade in quel palazzo ormai quasi non ci riguarda piu’ – che il paese reale siamo noi, e che noi siamo stufi di tutti loro.

Per questo invitiamo tutti i precari e le precarie a partecipare e sostenere il presidio permanente in corso di fronte a Montecitorio che sta raccogliendo la partecipazione di associazioni di precari, universitari, singoli ed in particolare:

STASERA, DALLE 19.00 ALLE 24.00

aperitivo, musica, foto, teatro

invitiamo tutti a portare il proprio contributo, la propria chitarra, una foto, uno striscione

SPETTACOLO TEATRALE CON ULDERICO PESCE E MUSICA CON ANDREA RIVERA

MERCOLEDI’ 22 GIUGNO

dalle ore 9.00 colazione e comunicazione

ore 15.00 AZIONI DI COMUNICAZIONE

invitiamo tutti e tutte a raccogliere l’invito di brunetta e portare una cassa di frutta e verdura, per dare vita ad un flashmob collettivo

Siamo la parte peggiore dell’Italia ma se ci fermiamo noi si ferma il paese!

Mailinglist: indignazioneprecaria06@inventati.org
Fb: indignazione precaria
www.scioperoprecario.org

Solidarietà con i No-Tav

A fianco dei Ribelli della Valle!

Questa mattina compagn* e attivist* di Torino e della Val Susa sono stati svegliati dall’operazione orchestrata dalla Procura di Torino con 65 avvisi di garanzia e 5 perquisizioni di cui una al centro sociale Askatasuna, con accuse inverosimili e infamanti. Provano a mettere il bavaglio agli attivisti che da anni sostengono e difendono la lotta contro lo scempio chiamato Tav. I fatti contestati sono relativi alla notte del 23 maggio a Chiomonte, quando il movimento ha respinto il primo tentativo di presa del cantiere della Maddalena. Una lotta locale di popolo, quella NO-Tav entusiasta e radicale, gentile ma determinata, che ha prodotto una motivazione collettiva che ha travalicato i confini regionali e che sta attirando la partecipazione e la cooperazione solidale di realtà geograficamente lontane, ma politicamente sempre più vicine e solidali. C’è molto in gioco in tanta umanità. C’è il simbolo di una lotta che da anni ha saputo far parlare di se, lontano dalla rappresentazione politica e mediatica che non a caso accomuna i poteri forti legati ai due partiti principali tanto quello del Cavaliere quanto quello dei democrat* nel chiedere ormai a voci unificate d’imporre i loro scellerati patti per la speculazione e la spartizione della torta di finanza pubblica chiamata TAV, con gli eserciti polizieschi in una permanente occupazione militare del territorio. Lo diciamo con chiarezza a tutti gli apparati dello Stato coinvolti nell’operazione di questa mattina, che non ci spaventeranno mai queste sortite, che la prova muscolare del governo coperta dalla avanguardie repressive della sinistra – di governo – come la Procura di Torino è destinata anche questa volta a fallire e che a difesa dell’umanità in lotta della Valle ribelle si unirà la parte migliore dell’Italia che cambierà il volto di questo paese ormai alla rovina.

Laboratorio Acrobax – Coordinamento cittadino di lotta x la casa

La migliore Italia scende in Piazza per l’Indignazione Precaria.

“Siamo la rete degli In*dipendenti precari per la PA che hanno contestato il Ministro Brunetta, la storia l’avete vista tutti, sul web ci sono centinaia di migliaia di contatti al video che testimonia come Brunetta insulti i precari… indicandoli come la parte peggiore dell’Italia.

La nostra grande visibilità in questo momento ci consegna la responsabilità di lanciare la piazza dell’indignazione precaria.  Su web e social network ci siamo ripresi un diritto di parola negato, adesso ci incontriamo per dare corpo e anima alla nostra indignazione contro la precarietà delle nostre vite. Incontriamoci tutti in piazza Montecitorio domenica 19 giugno dalle ore 18 in connessione con la giornata internazionale dell’indignazione promossa dai movimenti europei, invitando tutte le realtà in lotta contro la precarietà che in questi giorni stanno prendendo coraggiosamente parola mettendo al centro il proprio protagonismo e pensiamo ai lavoratori dello spettacolo in occupazione permanente al Teatro Valle.

Martedì 21 il Parlamento è chiamato a votare la fiducia da questo governo sfiduciato inequivocabilmente e dal basso dalla maggioranza delle cittadine e dei cittadini con il voto referendario a difesa dei beni comuni, della vita e della Terra e contro l’immunità cercata dal presidente del Consiglio dei ministri. La fiducia del Parlamento è adesso richiesta su un Decreto Sviluppo che ribadisce proprio quelle politiche contro le quali, dopo mesi di diffuse esplosioni sociali, il voto referendario si è rivolto. Il giorno dopo, mercoledì 22, lo stesso Parlamento dovrebbe effettuare quella verifica della maggioranza di governo richiesta dal presidente della Repubblica e che l’esecutivo cerca così di anticipare e blindare, disperatamente: una verifica, comunque, che nella società italiana è già stata approfonditamente effettuata, con esito seccamente negativo.

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Proponiamo che a partire da domenica 19 a Roma con un’assemblea di piazza delle indignazioni precarie che converga sul presidio indetto fin da sabato dai precari della scuola, e in tutt’Italia con azioni e incontri di piazza, siano le precarie e i precari ad aprire, in connessione col buon vento di libertà che spira in tutto l’Euromediterraneo, una settimana politica decisiva per i nostri destini.
Proponiamo che l’Italia precaria martedì 21 giugno trasformi queste prese di parole nell’assedio sociale e civile della sede che la Costituzione della Repubblica impone rappresenti la sovranità popolare, il Parlamento. Perché la sfiducia che abbiamo già lungamente espresso a questo governo e alle politiche che ovunque vogliono far pagare ai molti la crisi di pochi, si imponga definitivamente, senza lasciare più spazio a traformismi, senza più alcuna delega sul nostro futuro.

Chiediamo quindi a tutti precari di esprimere la propria indignazione in tutte le piazze d’Italia, perché il destino di questo paese e la gestione della crisi non venga lasciata nelle loro mani ma si esprima un autorevole punto di vista: quello precario!

Il 21 e 22 a Roma il Parlamento prima voterà con la fiducia il cosiddetto Pacchetto Sviluppo poi ci sarà la conta della maggioranza voluta da Napolitano, è arrivato il momento di sfiduciare questo governo.

In-dipendenti precari per la PA – Punti San Precario Roma

www.italiasenzalavoro.blogspot.com

www.scioperoprecario.org

Roma-Milano: 19 giugno, i precari prendono parola

Il 19 giugno è la giornata dell’indignazione precaria! A fianco del movimento della Global Revolution che dalle piazze di Madrid e Barcellona ha contagiato l’Europa da Atene a Lisbona, i precari e le precarie italiane scenderanno in strada per prendere parola contro la politica che ci umilia e le imprese che ci precarizzano. Brunetta ci ha umiliato chiamandoci la parte peggiore d’Italia. Noi invece crediamo che la parte peggiore del paese siano proprio i politici che vivono nel mondo dei loro palazzi dorati e le imprese che si sono arricchite sfruttando il lavoro precario.
A Roma dalle 18 in piazza Montecitorio comincerà il presidio permanente che fino al 22 giugno griderà la sua voglia di sfiduciare Brunetta e il governo.
A Milano dalle 18 in piazza Mercanti manderemo la nostra solidarietà ai precari di Roma e lanceremo un microfono aperto, un momento di presa di parola collettiva.
Chiediamo a tutti i precari e le precarie, ai lavoratori, a chi ha a cuore le sorti della generazione precaria e non sopporta più chi dall’alto dei palazzi della politica ci umilia e maltratta, di venire in piazza. Portate la vostra creatività, le vostre idee, la vostra rabbia. Contro chi non ci vuole far parlare, contro chi ci vuole zitti e con la testa china, risponderemo parlando di idee, di futuro, di conflitto, di sciopero, delle nostre rivendicazioni e delle nostre emozioni.

San Precario

19 giugno 2011 h 18:00
ROMA – piazza Montecitorio
MILANO – piazza Mercanti
I precari prendono parola!

L’innovazione per il ministro Brunetta? Negare a precari la parola ed investirli con l’auto blu

Oggi durante il Convegno Nazionale dell’Innovazione svoltosi presso il Macro di Testaccio, verso le ore 16 dopo il discorso di apertura del Ministro Brunetta , abbiamo aperto uno striscione con la scritta “Si scrive innovazione, si legge precarietà”.  Siamo gli in-dipendenti precari per la PA, esprimiamo le varie figure professionali precarizzate degli enti parastatali: ItaliaLavoro , Formez, Sviluppo Lazio.

Con il supporto ed il sostegno della rete dei Punti San Precario di Roma ci siamo recati al convegno dell’innovazione per denunciare l’abuso della flessibilità e la precarietà istituzionalizzata all’interno delle agenzie tecniche che curano per conto della Pubblica Amministrazione le politiche che dovrebbero combattere la crisi occupazionale, promuovere la coesione sociale e favorire i processi di sviluppo ed innovazione.

La risposta del Ministro Brunetta è stata una vile aggressione da parte della scorta  ai danni dei precari, con dei feriti investiti dall’auto blu del ministro che è fuggito dal Convegno affermando la seguente frase: “Io con i precari non parlo, siete la parte peggiore dell’Italia” . Riteniamo gravissima la reazione violenta e spropositata da parte un rappresentante di questo governo, erano presenti dei giornalisti che possono testimoniare i fatti attraverso le immagini che presto diffonderemo.

Comitato IN-DIPENDENTI PER LA P.A, Punti San Precario Roma.

Video. Brunetta rivolto ai precari: ” siete la peggiore Italia”

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Video del Fatto Quotidiano

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La risposta di Brunetta (giudicate voi rispetto alle immagini)

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http://italiasenzalavoro.blogspot.com/

Rassegna stampa

Fatto Quotidiano – [2]

Corriere della Sera

Repubblica[2]

Unità

Foto iniziativa

Durante il convegno era stata annunciata la possibilità d’intervenire nel dibattito da parte del pubblico e per questo, appena il ministro Brunetta ha finito di parlare, abbiamo provato a dire la nostra. Alla parola “precari” immediatamente il ministro per la pubblica amministrazione è corso via dal palco sgusciando fuori la sala da sotto uno striscione che recitava: “si scrive innovazione, si legge precarietà”.

Mentre noi a gran voce continuavamo a chiedere che ci ascoltasse, il ministro impartiva direttive ben precise ai suoi uomini.

Con noi non voleva parlare.

Quindi tra chi ha provato a prenderci a pugni…

…e chi ha provato a investirci…

..noi abbiamo continuato a parlare, tra concitati signori a cui premeva che finissimo in fretta ed in assenza di chi, di fretta invece, ha deciso di fuggire furtivo, ancora una volta ingnorando le voci dei precari e delle precarie.

Dalla Val Susa: venite a trovarci

Da tre settimane resiste e persiste il presidio permanente del territorio della Maddalena a Chiomonte. In seguito ai proclami del ministro Maroni e alle provocazioni dei vertici piemontesi del PD abbiamo validi motivi per pensare che dall’inizio della prossima settimana possa verificarsi il tentativo di sgombero del presidio finalizzato all’ installazione del cantiere.

A questo proposito rinnoviamo l’invito a venirci a trovare, non soltanto per aiutarci a difendere la terra e il futuro di tutti dai blitz invocati a gran voce da maggioranza e minoranza in parlamento e a Torino, ma anche per condividere con noi tutto il resto.

Fino ad oggi, tra un allarme e l’altro, abbiamo continuato con ciò che abbiamo sempre fatto: confrontarci con chi ci viene a trovare, organizzare conferenze, concerti, assemblee, spettacoli teatrali, visite guidate a siti archeologici nei luoghi interessati dal progetto TAV…. Così come non rinunciamo alle nostre cene condivise e alla convivialità.

La val di Susa è incorreggibile, a volte perfino incosciente: ma forse anche per questo la resistenza notav è vista come una sorta di bene comune da difendere, una ricchezza anche per molti che non vivono in valle. Beh, venite. Se vi fermate a dormire non dimenticate tenda e sacco a pelo…

per la cucina ci pensa la Val di Susa!

L’ASSEMBLEA DELLA LIBERA REPUBBLICA DELLA MADDALENA NO TAV

Chiomonte 11 giugno 2011