La lotteria della vita

sigmaE’ dunque ufficiale, cioè ne abbiamo la controprova. Da anni i movimenti dicono che non è solo una questione di trasformazioni nel mondo del lavoro. E quindi non è solo risolvendo le vertenze lavoratiche si risolveranno i problemi della precarietà.

Ops, l’abbiamo detta la parola magica che prima faceva etichettare come visionario chi la pronunciava e da un pò di tempo è sulla bocca di tutti, più per esorcizzare gli incubi di qualcuno che per risolvere i problemi di molti altri, quasi tutti.

Dicevamo insomma che la precarietà investe tutti gli ambiti della vita. Quale sarebbe la controprova? La prima e molto italiana risposta alla precarietà e alla mancanza di reddito: la lotteria. Come la sua antagonista precarietà, infatti, la lotteria si espande come un virus ad ogni ambito della vita.

Abbiamo visto in questi mesi, nel Lazio, come un diritto sancito per tutti, il reddito garantito, sia diventato un privilegio per pochi. Abbiamo tutti sufficientemente commentato il delirio di Win for life, che offre come un sogno e un agognato premio cosa? Una vita più che dignitosa, certo, la certezza di arrivare a fine mese, quella di non avere il coltello fra i denti e la bava alla bocca 24h 7 giorni su 7. Un lusso insomma.

Come se non bastasse iniziano a spuntare come funghi queste trovate di puro marketing che ti fanno spendere dei soldi per sperare di cavare dal cappello come chissà quale magia qualcosa che dovrebbe essere scontato, sacrosanto, sancito, scolpito nella roccia. Così a Varese e in Sardegna la lotteria ti regala un lavoro, chiaramente a tempo indeterminato, chiaramente per loro che hanno bandito il fanstastico concorso. Che svolta! Così dopo averli ringraziati con una spesa di 30 euro, dopo averli ringraziati per averti fatto vincere qualcosa di stra-normale, dovranno ringraziarli anche quando non gli rinnoveranno il contratto perchè avranno avviato una nuova lotteria per altri bramosi.

Così anche  a Roma, nell’innovativo Parco Leonardo, dove tutti possono abitare e lavorare, produrre e consumare, insomma vivere nel raggio di 500 metri senza essere obbligati a vedere il resto dell’universo ad altri conosciuto, figurarsi se non mettevano a punto l’innovazione del momento. Qui viene offerta nientepopodimeno che…una casa. Che strano, del resto Roma non è certo la capitale del mattone. Lascia stupiti anche che proprio Caltagirone offra questa opportunità. A se stesso, forse, visto che non riesce a venderli in altro modo perché cadono a pezzi anche nuovi (vedi Ponte di Nona). Insomma anche a Roma queste lotterie che mettono in palio pezzi di vita sono una sorpresa continua.

Che dire, avanti con la prossima brillante idea, che metterà in palio un pezzo di vita: una ragazza o un ragazzo per un fortunato vincitore? No, per questo già ci pensa Maria De Filippi. Potrebbe allora trattarsi di una fornitura d’acqua per un anno.

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