Al fianco della Rimaia di Barcellona

…ogni sgombero dovrà diventare una barricata!

Con rabbia apprendiamo la notizia che questa mattina, verso le sei, un cospicuo e ingente dispiegamento di mossos d’esquadra ha sgomberato
uno degli edifici emblematici del movimento catalano:

La Rimaia.

 

Uno spazio occupato e autogestito nato tre anni fa in un contesto di
piena fermentazione delle lotte universitarie contro la, ormai
vigente, riforma Bologna. Uno spazio nato non solo con l’idea di voler
lottare contro chi ha voluto ridurre l’accesso ai saperi ad una logica
mercantile volta più a valorizzare i profitti piuttosto che la libera
conoscenza, ma anche uno spazio che ha saputo essere punto di
accumulazione, di espressione, di riappropriazione dal basso e di
presa di parola da parte di chi non solo questa crisi non la vuole
pagare, ma si propone, piuttosto, di superare le condizioni di
precarizzazione e frammentazione sociale in atto sulle nostre vite.
Lo sgombero è avvenuto senza preavviso, in mancanza di ordine di
sgombero e, soprattutto, nonostante il caso fosse già stato
archiviato, nel lontano 2008, dalle autorità giudiziarie. Durato più
di 5 ore e concluso con 14 denunce e un fermo. Dovremmo dunque
definirlo, come stanno facendo i media mainstream nella democratica
Catalunya, come sgombero illegale? No, noi questa la definiamo
retorica. Il quid non risiede nel concetto d’illegalità. Noi che
barcolliamo nell’incertezza costante e che, costantemente, facciamo
acrobazie per riprenderci quello che è nostro siamo ampiamente
coscienti che l’illegalità è un fattore che impregna la vita, un’arma
a doppio taglio che a volte ci si ritorce contro, dipende da chi la
usa e da qunato è potente, tutto qua.

 

Piuttosto dovremmo pronunciare
il più ben appropriato concetto d’illegittimità. Ma, nuovamente,
anche l’illegittimità è un principio duale, dicotomico che dipende
dal punto di vista. Per noi è illegittimo chi specula sulle nostre
vite e chi, in questo forte contesto di crisi, continua proponendo,
come unica soluzione, l’ingestione di pillole neoliberiste. Per noi è illegittimo
chi sgombera spazi pensando di annientare visibili segni di una
volontà diffusa di invertire la rotta e sottrarsi ad una speculazione
costante.
Inoltre a nessuno deve sfuggire la vicinanza con le date di
mobilitazioni del 12 e 15M che, proprio, a partire dai quei territori,
hanno assunto un carattere di spazio pubblico di cooperazione
internazionale. La logica filo-governativa dei buoni e dei cattivi ha
oggi provato a ripetere lo schema di sempre, definendo pericolosi e
violenti antisistema chi di fronte all’evidenza della catastrofe
sperimenta forme di autorganizzazione sociale volte a ribaltare lo
schema esistente.  La prossimità delle date di mobilitazione con
l’illegittimo sgombero di oggi convalida che il moralismo che
caratterizza questo genere di situazioni nel dibattito dei media non
regge piú facendo del conflitto sociale l’unica posizione e opzione
possibile.

Di fronte a questa società in sfacelo, c’è chi si indigna, chi
denuncia e chi si autorganizza. Noi siamo dal lato di quelli che si
organizzano. Solidarietà a La Rimaia, mai un passo indietro!

Laboratorio Acrobax

 

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