Bella, disarmante, semplice. L’utopia concreta del Reddito Garantito

Roma 9 e 10 giugno il meeting per il reddito garantito

Il Meeting che il Bin Italia si appresta a costruire per la primavera 2011 vuole affrontare e proporre il Reddito garantito come uno strumento concreto, concretamente realizzabile, e soprattutto, con delle conseguenze concrete. Le istituzioni negli ultimi due anni stanno compiendo passi in avanti estremamente significativi: con 24 VISTO, 33 CONSIDERANDO e 58 punti, il Parlamento UE ha votato il 20 ottobre scorso una risoluzione nella quale si chiede l’introduzione di un reddito minimo a livello comunitario. Al riguardo, gli eurodeputati esortano la Commissione Europea a presentare in tempi rapidi una legge quadro.
Questo genere di iniziative sancisce un punto di non ritorno per il quale dovremo essere attivi, vigili e propositivi, ma ci dà anche la possibilità di riprendere alcuni dei temi portanti che sono alla base di una rivendicazione che oltre diritto è alternativa possibile.
L’elemento che accomuna tra loro tutte le proposte di introdurre all’interno dei sistemi sociali un Reddito garantito è l’idea che ogni sistema debba farsi carico di garantire a tutti, indipendentemente dalla loro esperienza lavorativa, la possibilità di acquisire un reddito col quale realizzare il proprio progetto di vita. Se il Reddito deve garantire ciò che il welfare sinora ha negato, ovvero l’aspirazione alla distintività ed all’autonomia dei soggetti, non basta un semplice allargamento dell’attuale welfare. In altri termini, il perseguimento dello sviluppo dell’uomo nel senso di A. Sen, può essere assicurato solo con la realizzazione di un’uguale distribuzione delle risorse personali ex post ed un’uguale distribuzione di quelle impersonali ex ante, perché in presenza di una distribuzione del prodotto sociale così realizzata i soggetti possano perseguire i propri obiettivi sulla base delle proprie scelte e delle proprie valutazioni. Allo stato attuale, il reddito garantito rappresenta lo strumento efficace per parificare ex ante la disponibilità delle risorse impersonali.
Da qui prende avvio lo spazio del possibile, di tutto ciò che potrebbe essere se quell’idea bella, come bella è la possibilità che tutti abbiano di che vivere; se quell’idea disarmante come l’affermazione che tutti, proprio tutti devono essere presi in carico dalla società; se quell’idea semplice come l’evidenza della sconfitta del suo contrario, fossero un fatto.
E perché questo avvenga abbiamo bisogno anche di dare aria all’elaborazione teorica non solo di prototipi economico-finanziari, ma anche di una società più desiderabile.
Il Meeting quindi terrà l’attenzione a queste due direttrici, quella dei passaggi che ancora dobbiamo fare perché l’Europa e con lei l’Italia abbiano davvero una misura di garanzia come questa e quella dello spazio politico, del pensiero che supera l’emergenza e guarda alla costruzione di alternative più cooperanti e meno energivore.

L’esigenza di un Meeting con queste caratteristiche ci ha portato a costruire alcuni appuntamenti nei mesi precedenti (tra marzo e maggio 2011), iniziative di approfondimento tematico.

Programma

Tavoli (partecipazione dei Punti San Precario)


Tra le montagne della Repubblica libera e indipendente della Maddalena

Siamo alla Maddalena a monte della Val di Susa verso la cantena montuosa alpina che ci divide dalla Francia. Sono diversi giorni che cooperiamo con il presidio permanente a distanza di poco più di una settimana dal tentativo da parte delle forze di polizia e carabinieri di penetrare l’area prescelta per l’apertura del cantiere del TAV.

Tentativo peraltro fallito, respinto da una pioggia di sassi volati nella più legittima resistenza diffusa e organizzata della valle ribelle, siamo ora ancora qui, più forti e liberi di prima. Nella valle che prende il nome di Libera Repubblica della Maddalena, la mobilitazione popolare rappresenta un insieme di nessi incrociati, dal protagonismo delle genti in lotta per la difesa del proprio territorio, alla visione complessiva per il bene comune, ovvero di quello spazio di partecipazione e decisione politica che parte dalla dimensione comune – da ciò che tra di noi abbiamo in comune – per la difesa dell’ambiente e per la qualità della vita, del suo equilibrio naturale. Una lotta locale di popolo, entusiasta e radicale, gentile ma determinata, che ha prodotto una motivazione collettiva che ha travalicato i confini regionali e che sta attirando la partecipazione e la cooperazione solidale di realtà geograficamente lontane, ma politicamente sempre più vicine e solidali. C’è molto in gioco in tanta umanità. C’è il simbolo di una lotta che da anni ha saputo far parlare di se, lontano dalla rappresentazione politica e mediatica che non a caso accomuna i poteri forti legati ai due partiti principali tanto quello del Cavaliere quanto quello dei democrat* nel chiedere ormai a voci unificate d’imporre i loro scellerati patti per la speculazione e la spartizione della torta di finanza pubblica chiamata TAV, con gli eserciti polizieschi in una permanente occupazione militare del territorio.

Le montagne e la lotta assomigliano alla resistenza partigiana, non a caso delegati dell’ANPI sono saliti qui su a fare questo ragionamento, istruendoci anche sui sentieri amici dei ribelli che, tra le valli e le montagne, trovano la loro ragione per nascondersi e prepararsi alla difesa e all’attacco. Qui centinaia di persone in questa settimana di attesa elettorale hanno giorno e notte picchettato, bloccato e barricato veramente, oltre il simbolico, le strade di accesso alla valle, dall’autostrada e dalle strade secondarie: cooperazione nella lotta, pratiche condivise e radicali. Questo nella piena consapevolezza degli obiettivi che si celano dietro a questo grande NO che le popolazioni della valle stampano in faccia alla Commissione europea e al governo decadente della nostra italietta.

Saranno i pochi km di confine con la Francia, ma questa mobilitazione ha un sapore intrinseco delle tante lotte contro la globalizzazione neoliberista e che in discussione non c’è solo il Tav in quanto tale, c’è la volontà dichiarata di mettere in discussione la leva di comando, il modello produttivo, la considerazione della volontà e della sovranità popolare.

Dai nostri territori è progressivamente cresciuto negli ultimi anni l’elemento della ribellione in nome della sovranità e della decisionalità dal basso. La potenza di fermare una decisione stabilita dai grandi tavoli e consessi del potere locale e transnazionale, è una delle forme del potere costituente di cui abbiamo tutti bisogno. Una potenza che determina non solo nuova partecipazione ma che irradia, con una logica rovesciata e sovversiva della sovranità, la decisione nello spazio politico. Chi decide su cosa? E’ un quesito che rappresenta la prima forma d’indipendenza di queste comunità locali dalle nuove oligarchie e dai nuovi centri del potere. E’ la forma di vita che costruisce potere. E’ l’alterità che sul territorio sedimenta indipendenza, che si fa potenza, nuova res-pubblica. In primo luogo indipendenza dal sovrano. E immediatamente dopo anche dal sistema trasversale delle lobby. E quindi ripartiamo anche da qui, ripartiamo dalle lotte per la difesa dei beni comuni per riconquistare i diritti e la dignità, c’è tanto da imparare da questa sapienza popolare e c’è ancora tanto da costruire. Nel varco della crisi di sistema dei poteri forti e della loro rappresentanza, una comunità umile e non domata ci indica la strada della rivolta tra le montagne della Libera Repubblica della Maddalena.

[nggallery id=318]

E’ attivo Scioperoprecario.org

Immagina se un giorno i call center non rispondessero alle chiamate, se i trasporti non funzionassero, se le case editrici che sfruttano il lavoro precario fossero bloccate, se le fabbriche chiudessero, se la rete ribollisse di sabotaggi, se gli hacker fermassero le reti delle grandi aziende, se ci prendessimo la casa che non abbiamo, gli spazi che ci sono negati. Immaginate se noi precari e precarie incrociassimo le braccia, diventassimo finalmente protagonisti e dimostrassimo quanto siamo forti: il paese si bloccherebbe.

Eppure si sa, noi non possiamo scioperare: siamo soggetti a ricatti troppo grossi, siamo sottomessi al volere delle aziende, siamo addirittura i datori di lavoro di noi stessi, siamo ricattati dal contratto di soggiorno per lavoro e dal razzismo istituzionale. Non vorremo davvero osare ciò che nessuno riesce nemmeno a immaginare…

Eppure… eppure vogliamo riprenderci il diritto allo sciopero. È ora di passare all’attacco per dimostrare che la precarietà può fare male non solo a chi la subisce ma anche a chi la sfrutta. Lo sciopero precario, per la prima volta, colpirà i profitti delle aziende che ci precarizzano e sfruttano, che peggiorano ogni giorno le nostre condizioni di vita. Lo sciopero precario sarà il momento in cui l’intelligenza, i saperi, i trucchi e gli sgami di precari e precarie si rivolteranno contro chi li precarizza. Sarà lo sciopero dei precari ma soprattutto uno sciopero che nasce nella precarietà e si rivolge contro la precarietà. Vogliamo far sapere al paese che possiamo far male, colpire i profitti, creare un problema a chi ci sfrutta. Pretendiamo di essere ascoltati e vogliamo riprenderci il futuro.

Per saperne di più SCIOPEROPRECARIO.ORG

Tentativo di sgombero degli Indignati di Plaza Catalunya a Barcellona.

Ecco la risposta del governo zapatero al movimento degli indignati. Ieri  mattina mossos (polizia autonoma) e guardia urbana hanno tentato di sgomberara l’accampamento degli indignati di piazza catalunya a Barcellona. Ci sono stati decine di feriti come potete notare dal video.

La scusa formale era ripulire la piazza prima della serata di oggi , quando  si svolgerà la finale di champions. Plaza Catalunya è la piazza dove si radunano abitualmente gli ultrà catalani. Per ora sono riusciti a mantenere la piazza dove ora si stanno svolgendo assemblee, ma la situazione potrebbe farsi piu pesante sabato sera

Sabato 28 maggio tutti/e dalle ore 21.30 piazza di spagna – reclaimthesquare – solidarietà ai ragazzi d barcellona e di tutte le piazze spagnole

ara toca reconstruÏr la plaça!

Porteu taules, cadires, toldos, cables, router’s, pancartes,…i menjar a un dinar per celebrar que la plaça torna a ser del poble!

13:00hs: hemos vuelto a la plaza y te necesitamos! la policia se retira con el coro de abucheos popular

12:40hs: ESTAN TIRANDO BOLAS DE GOMA Y PESE A ESO COMPAÑERXS TOMAN CARRERA Y SE LANZAN AL CENTRO DE LA PLAZA!!

12:30HS ESTAN DESALOJANDO BADALONA TAMBIEN

SI TIENES INFO DE DETENIDXS LLAMA AL EQUIPO DE ABOGADXS: 689 819 905

HOY A LAS 19HS CONCENTRACION MASIVA EN PLAZA CATALUNYA, Y EN TODAS LAS ACAMPADAS DEL ESTADO TENEMOS QUE SER CIENTOS DE MILES!!!

Descarga e imprime la octaveta para convocar la concentracion de las 19hs

Fotos del secuestro de ordenadores + mossos mofandose

ENVIAR LINKS DE VIDEOS DE LA REPRESION A comunicacio.acampadabcn@gmail.com

VIDEO 1 – Represión

VIDEO 2 – El pueblo unido jamas será vencido

VIDEO 3 – Mas brutalidad policíaca

VIDEO 4: Carga “higienica”

VIDEO 5: Resistencia pacífica

10:20H: ESTAN CARGANDO DESDE HACE DOS HORAS SIN PARAR Y TIRANDO GAS PIMIENTA

Se han llevado ordenadores y materiales con contactos de personas, para controlar las redes creadas entre personas. Son peores que la CIA!!!

Ecco la risposta del governo zapatero al movimento degli indignati

Questa mattina mossos (polizia autonoma) e guardia urbana hanno tentato di sgomberara l’accampamento degli indignati
di piazza catalunya a barcellona. Ci sono stati decine di feriti come potete notare dal video.
La scusa formale era ripulire la piazza prima della serata di domani
perchè si svolgera la finale di champions. Plaza catalunya è la piazza dove si radunano abitualmente gli ultrà catalani
Flavia qualche ora fa mi diceva che erano riusciti a mantenere la piazza dove ora si stanno svolgendo assemblee
La situazione potrebbe farsi piu pesante domani sera

Cara Gerit, io non ti pago!

Siamo i precari, parasubordinati, cassaintegrati, senza casa, parite iva, lavoratori autonomi e dipendenti, insomma quelli che producono la ricchezza di questa città! Spesso malpagati, ricattati, con contratti senza diritti e condizioni di lavoro inaccettabili. Siamo i precari che pagano la crisi tutti i giorni sulla propria pelle e che stringono la cinghia quotidianamente per arrivare a fine mese. Come se non bastasse molti di noi si sono indebitati e con mutui, bollette, prestiti, finanziarie, carte revolving, multe non pagate e si trovano oggi ad essere insolventi e perseguitati dalla Gerit/Equitalia, nota a tutti come agenzia dello strozzinaggio istituzionalizzato, che oggi attraverso una normativa di emergenza è addirittura autorizzata dal governo ad entrare direttamente sui i nostri conti correnti e congelare le poche disponibilità finanziarie che abbiamo o pignorare i nostri beni. Spesso l’unica casa, per chi ce l’ha, o addirittura sequestrando dal giorno alla notte le nostre automobili, motorini, a volte l’intero garage, sempre per chi lo possiede. A fronte di questa situazione inaccettabile ed insostenibile andremo il prossimo 26 di Maggio a manifestare la nostra rabbia ed indignazione che guarda in prima battuta alla Gerit/Equitalia, ma che nel mentre, urla al Governo di questo paese la responsabilità politica della repressione fiscale, capillare e incontrollata che stiamo subendo.

[media id=11 width=320 height=240]

Noi la così detta crisi la stiamo già pagando, per le scelte di politica economica che questo governo ha intrapreso peraltro perfettamente in linea con le indicazioni della Commissione Europea e della BCE. Provvedimenti che hanno salvato i debiti privati delle banche causate dalle speculazioni finanziarie manovrate dai burattinai che spesso etero dirigono la rappresentanza politica, facendoli pagare dal pubblico, ovvero con i nostri soldi, attraverso i contributi che versiamo non solo per mantenere una pubblica amministrazione corrotta e inefficace, lontana dai bisogni dei cittadini, ma oggi anche per mantenere e ripianare i debiti delle banche e delle loro indegne speculazioni. E’ veramente troppo, è veramente inaccettabile.

Rivendichiamo il diritto all’insolvenza per tutti i precari e le famiglie indebitate e ingiustamente perseguitate dalla Gerit/Equitalia, chiediamo una sanatoria immediata e generalizzata per tutti i precari, disoccupati, pensionati e lavoratori. Sarà una manifestazione costruita dal basso a partire dai movimenti sociali dei precari, dei senza casa, degli studenti delle scuole e delle università, dalle rappresentanze di base dei sindacati, dai centri sociali, ma soprattutto sarà dei tanti singoli debitori e famiglie che vogliono manifestare la loro indignazione e che da oggi non saranno soli contro le ingiustizie che si celano dietro i tanti contenziosi accumulati a centinaia di migliaia in tutto il paese.

Un’agenzia la Gerit/Equitalia, nata inizialmente con il compito di contrastare l’evasione fiscale che in Italia arriva a superare ormai i 120 Miliardi ogni anno e che invece di segnalare i grandi e piccoli noti evasori, perseguita i precari, i senza casa, la povera gente che onestamente e con dignità arranca tutta la vita. Dentro questa importante giornata di mobilitazione che si lega idelamente e materialmente alla giornata di azione indetta dagli Stati Generali della Precarietà che si sono visti a Roma a metà aprile e che accolgono l’appello internazionale contro l’austerity diffuso dalle reti sociali francesi in occasione del vertice del G8, cominciano le prove generali e diffuse sul territorio del nostro sciopero, uno sciopero precario. Lo sciopero sociale della rabbia dei precari, che tornerà già a partire dal prossimo 30 Maggio ad occupare le piazze e le strada di Roma con lo sciopero metropolitano dei sindacati di base e dei movimenti indipendenti. Cominciano le prove generali della ricomposizione sociale e della lotta dal basso senza quartiere contro i cravattari dello Stato.

We are anticapitalist – we are everywhere-get ready for us – Expect us –

Reddito x Tutt@

Giovedì 26 Maggio h 12:00 Manifestazione davanti alla sede della Gerit/Equitalia in Via Palmiro Togliatti 1545 – Roma

www.scioperoprecario.org

CARA GERIT, IO NON TI PAGO!
Siamo i precari, parasubordinati, cassaintegrati, senza casa, parite iva, lavoratori autonomi e dipendenti, insomma quelli che producono la ricchezza di questa città! Spesso malpagati, ricattati, con contratti senza diritti e condizioni di lavoro inaccettabili. Siamo i precari che pagano la crisi tutti i giorni sulla propria pelle e che stringono la cinghia quotidianamente per arrivare a fine mese. Come se non bastasse molti di noi si sono indebitati e con mutui, bollette, prestiti, finanziarie, carte revolving, multe non pagate e si trovano oggi ad essere insolventi e perseguitati dalla Gerit/Equitalia, nota a tutti come agenzia dello strozzinaggio istituzionalizzato, che oggi attraverso una normativa di emergenza è addirittura autorizzata dal governo ad entrare direttamente sui i nostri conti correnti e congelare le poche disponibilità finanziarie che abbiamo o pignorare i nostri beni. Spesso l’unica casa, per chi ce l’ha, o addirittura sequestrando dal giorno alla notte le nostre automobili, motorini, a volte l’intero garage, sempre per chi lo possiede. A fronte di questa situazione inaccettabile ed insostenibile andremo il prossimo 26 di Maggio a manifestare la nostra rabbia ed indignazione che guarda in prima battuta alla Gerit/Equitalia, ma che nel mentre, urla al Governo di questo paese la responsabilità politica della repressione fiscale, capillare e incontrollata che stiamo subendo.

Noi la così detta crisi la stiamo già pagando, per le scelte di politica economica che questo governo ha intrapreso peraltro perfettamente in linea con le indicazioni della Commissione Europea e della BCE. Provvedimenti che hanno salvato i debiti privati delle banche causate dalle speculazioni finanziarie manovrate dai burattinai che spesso etero dirigono la rappresentanza politica, facendoli pagare dal pubblico, ovvero con i nostri soldi, attraverso i contributi che versiamo non solo per mantenere una pubblica amministrazione corrotta e inefficace, lontana dai bisogni dei cittadini, ma oggi anche per mantenere e ripianare i debiti delle banche e delle loro indegne speculazioni. E’ veramente troppo, è veramente inaccettabile.

Rivendichiamo il diritto all’insolvenza per tutti i precari e le famiglie indebitate e ingiustamente perseguitate dalla Gerit/Equitalia, chiediamo una sanatoria immediata e generalizzata per tutti i precari, disoccupati, pensionati e lavoratori. Sarà una manifestazione costruita dal basso a partire dai movimenti sociali dei precari, dei senza casa, degli studenti delle scuole e delle università, dalle rappresentanze di base dei sindacati, dai centri sociali, ma soprattutto sarà dei tanti singoli debitori e famiglie che vogliono manifestare la loro indignazione e che da oggi non saranno soli contro le ingiustizie che si celano dietro i tanti contenziosi accumulati a centinaia di migliaia in tutto il paese.

Un’agenzia la Gerit/Equitalia, nata inizialmente con il compito di contrastare l’evasione fiscale che in Italia arriva a superare ormai i 120 Miliardi ogni anno e che invece di segnalare i grandi e piccoli noti evasori, perseguita i precari, i senza casa, la povera gente che onestamente e con dignità arranca tutta la vita. Dentro questa importante giornata di mobilitazione che si lega idelamente e materialmente alla giornata di azione indetta dagli Stati Generali della Precarietà che si sono visti a Roma a metà aprile e che accolgono l’appello internazionale contro l’austerity diffuso dalle reti sociali francesi in occasione del vertice del G8, cominciano le prove generali e diffuse sul territorio del nostro sciopero, uno sciopero precario. Lo sciopero sociale della rabbia dei precari, che tornerà già a partire dal prossimo 30 Maggio ad occupare le piazze e le strada di Roma con lo sciopero metropolitano dei sindacati di base e dei movimenti indipendenti. Cominciano le prove generali della ricomposizione sociale e della lotta dal basso senza quartiere contro i cravattari dello Stato.

We are anticapitalist – we are everywhere-get ready for us – Expect us –

Reddito x Tutt@

Giovedì 26 Maggio h 12:00 Manifestazione davanti alla sede della Gerit/Equitalia in Via Palmiro Togliatti 1545 – Roma

www.scioperoprecario.org

Anonymous, l’ora della guerra lampo

Il collettivo di cyberattivisti ha sferrato un attacco ai siti delle organizzazioni neonaziste. Portatori di odio, si legge nel comunicato. E un’altra operazione arriva in favore dei dissidenti iraniani

Questa volta gli attivisti di Anonymous se la prendono con i neonazisti attivi in Rete. È stato ribattezzato “Operazione Blitzkrieg” il cyberattacco condotto contro l’ideologia nazista che ha generato e continua a generare odio e tragedie nel mondo.

“Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la vostra ideologia ha affondato il mondo nel caos. Avete provocato una piaga conosciuta come antisemitismo e inculcato il razzismo nelle vostre coscienze allo scopo di far accettare al mondo queste idee come assodate, la maggior parte delle quali senza essere discusse” si legge nel comunicato redatto dal collettivo di attivisti. Gli Anonymous sostengono, inoltre, che il nazismo e la politica da esso ispirata siano stati causa della Guerra Fredda. La colpa più grave addebitata al nazismo è il pensiero fondato sull’abbinamento tra il mito dell’industrializzazione e il massacro di massa, costato la vita a 6 milioni di persone.

Per questi motivi e per le ingiurie che ancora oggi gruppi di neonazisti muovono contro i disabili e persone che non hanno colpe, il gruppo ha già lanciato attacchi contro l’ala più estremista della destra tedesca e alcuni siti neonazi tra cui Rocknord.net, Thiazi.com, Wolfsfront.com e 01mai2011.de.I cyberattivisti hanno anche chiesto aiuto ai propri sostenitori nell’identificare altri siti di ritrovo di neonazisti allo scopo di raccogliere altre informazioni e coordinare futuri attacchi.

E l’impegno del collettivo arriva fino in Iran con l’appoggio alla guerra online condotta dai dissidenti al regime.

Con “Operation Iran”, gli Anonymous hanno lanciato una serie di attacchi DDoS e lasciato messaggi su alcuni siti precedentemente caduti sotto scacco dell’Iran Cyber Army nel giorno della festa internazionale del lavoro, il primo maggio.

Il comunicato di appoggio ai dissidenti iraniani recita: “La gente dell’Iran ha la stima degli Anonymous e del resto del mondo. Vediamo che l’Iran soffre ancora nelle mani di coloro che detengono il potere. Il vostro governo detiene il controllo e cerca di reprimervi. Gente dell’Iran, i vostri diritti appartengono a voi”.

segue comunicato di Anonymous:

Cyber activists associated with Anonymous have kicked off a digital campaign against neo-Nazis on the Internet.

“Your incomprehensible actions, and your reluctance to accept the freedom and equality that every single human being possesses by right from birth, causes the birth to hatred and worldwide racism,” the group explained in an online communiqué.

“After the first World War, your ideology plunged the world into chaos. You took over a plague, known as anti-Semitism, and made sure that racism was drilled into our collective consciousness, in order for humanity to accept this crude ideas as given, mostly without ever questioning them.”

Anonymous also emphasized that Nazi ideology and politics have not only blurred individual perception, but prompted a bloody Cold War which lasted decades.

“The Holocaust against the Jews, the Sinti and the Roma, your so called ‘euthanasia’ imposed on disabled people, all of them are considered the cruel climax of the Second World War, to a cost of 6.000.000 innocent people’s lives. You have combined the ideals of industrialization with the abomination of mass murder, a circumstance that led to destruction of human life, in a scale never seen before.

“All this are known facts and yet you are still following and spreading such ideals, in order to enhance the symbolism of this despicable hate further. You are still causing injuries and killing people, people who have that done nothing against you, and yet you do it partly out of disgust or simply for your own personal pleasure.”

According to Anonymous, such behavior – including attacks against helpless refugees and immigrants – has prompted the group to take “crucial actions” against neo-Nazi activity online.

“This behavior can no longer be tolerated. You have convicted yourself to many crimes against humanity… With this hypocritical attitude and your drive to become a mirror of your inspirational criminals, you have brought the attention of the collective known as Anonymous upon yourself.”

Indeed, the group has already launched attacks against a number of (German) extremist right-wing and neo-Nazi sites, including Rocknord.net, Thiazi.com, Wolfsfront.com and 01ma12011.de.

Anonymous is currently asking its supporters to help identify additional sites “where Nazis gather,” collect relevant data and coordinate future attacks.

“Can you accept an uprising of fascist hate and violence spreading propaganda through your Internet? [So] get in Operation Blitzkrieg and fire your LAZOR!!11!

Fonte: http://punto-informatico.it/3149823/PI/News/anonymous-ora-della-guerra-lampo.aspx

18 maggio: Per un laboratorio metropolitano sullo Sciopero Precario

Immaginate se un giorno i call center non rispondessero alle chiamate, se i trasporti non funzionassero, se le case editrici che sfruttano il lavoro precario fossero bloccate, se le fabbriche chiudessero, se la rete ribollisse di sabotaggi, se gli hacker fermassero le reti delle grandi aziende, se i precari si prendessero la casa che non hanno, gli spazi che gli sono negati.

Immaginate lo sciopero precario!

Uno sciopero fatto di cospirazione e di cooperazione. Sarà lo sciopero dei precari, ma soprattutto uno sciopero che nasce nella precarietà e che le si rivolge contro. Una volta tanto, non saranno i precari e le precarie, né i movimenti sociali ad allargare e generalizzare lo sciopero dei sindacati, ma sarò l’occasione perr chiedere finalmente ai sindacati di rendere possibile uno sciopero in cui i precari siano non solo testimonial o feticcio, ma pienamente protagonisti.

Dopo gli Stati Generali della Precarietà, vogliamo far nascere un Laboratorio Metropolitano Permanente per lo Sciopero Precario e vi invitiamo a partecipare al primo appuntamento Mercoledi 18 maggio alle ore 18:30 a Generazione P (via alberto da giussano, pigneto).

Perché lo sciopero precario è quello di cui abbiamo bisogno.

E quello che, insieme a tutt*, vogliamo rendere possibile.

Sull’operazione di polizia contro il movimento fiorentino

QUELLO CHE ABBIAMO IN COMUNE

Quello che è accaduto a Firenze – arresti, firme, perquisizioni e denunce a carico di ben 78 persone – non è un fatto circoscrivibile all’attività di un collettivo di facoltà, tantomeno a quella di un’area politica in particolare o, ancora, alle vicende interne di una triste città del centro-Italia. Le persone colpite non sono iscrivibili, come vogliono stampa e polizia, a una identità politico-sociale (gli “anarchici” o gli “studenti” in questo caso) e sbaglia di grosso chi, magari pensando di fare un favore agli incriminati, asseconda questa operazione di “profiling”. In realtà l’operazione giudiziaria riguarda chiunque si sia impegnato nell’ultimo ciclo di lotte a Firenze, a prescindere dall’appartenenza a un collettivo piuttosto che a un altro. Per questo sono i movimenti o meglio tutti coloro che, ovunque siano, si sentono parte delle insorgenze del nostro tempo che devono riconoscere questi compagni e compagne come “cosa loro” e ascriverli con forza alla loro intelligenza e alla loro esistenza, cioè alla loro stessa potenza. Tutti quelli raggiunti oggi dalle grinfie della “giustizia” sono parte di me, di te, di noi. Tutti loro, indistintamente, sono la nostra parte. Perché di questo stiamo parlando e cioè di decine di persone che in questo tempo di rivolte hanno scelto, insieme a migliaia di altri, di scendere insieme in strada piuttosto che continuare a rimuginare solitariamente in qualche social network, di occupare le scuole e le università piuttosto che perdersi nella gestione della protesta, di compiere un gesto di insubordinazione in accordo con il proprio pensiero piuttosto che di limitarsi ad enunciarlo, di far vibrare di rabbia un territorio piuttosto che rinchiudersi a ciarlare tra quattro mura.

Ormai in Italia – e non solo – un qualsiasi sodalizio, la condivisione di una forma di vita, una qualsiasi amicizia che si vuole politica o la semplice circolazione di una sensibilità comune è passibile di essere inquadrata nella dizione “associazione a delinquere”. Guardate infatti gli atti di cui vengono accusati i nostri amici: scritte, blocchi, occupazioni. Nulla di più che le forme naturali di un movimento che voglia incidere nel reale. Nulla di meno che un desiderio collettivo che segue il suo ritmo. Pensateci bene: sono le pratiche di tutti noi. Di tutti noi che abbiamo creduto sia possibile ribellarsi all’intollerabile. Tutto quello che, in questo senso, ha importanza in un movimento, in una lotta o in una rivolta è sempre qualcosa di comune.

Allora ai “giustizieri” non resta che criminalizzare i legami, legami tra le persone, tra queste e le loro parole, tra queste e un luogo, tra questo e un movimento e così via. L’accusa di “associazione a delinquere” non è solo un mezzo pseudo-giuridico per poter procedere a degli arresti facili: essa in realtà si configura come la volontà governamentale di criminalizzare ogni comune, ogni vera condivisione, ogni relazione che sfugga all’individualismo attraverso cui si governa il “sociale”. Non esiste un movimento che non si fondi sulla comunanza di idee, parole e gesti. Dalle università ai luoghi di lavoro, dai centri sociali alle mille sperimentazioni collettive che continuano, malgrado tutto, a vivere in questo paese pulsa un comune che è più forte di qualsiasi identità o differenza. Per questo desideriamo essere al fianco dei compagni e delle compagne di Firenze e per questo invitiamo tutti a sentirsi parte insieme a loro, così come loro sono sempre stati parte dei movimenti in cui abbiamo creduto.

Sebbene sia prassi che l’accusa di “associazione” non regga mai alla prova del primo esame, questo non vuol dire che dobbiamo restare passivi, in attesa non si sa di che sviluppi e limitarsi alle parole di prammatica. Comprendere che sono i legami tra le singolarità che si tessono nelle lotte e che tendono a costituirsi in forme di vita ingovernabili a costituire il vero problema della polizia sociale significa comprendere cosa dobbiamo non solo salvaguardare ma rafforzare. Siamo chiari: non c’è una “lotta alla repressione” che aspetta di essere intrapresa per l’ennesima volta. La solidarietà non è un insieme di parole sempre uguali messe insieme per l’occasione, ma la capacità di risuonare con ciò che ci tocca e che così diviene parte della nostra vita, dei nostri pensieri, delle nostre parole.

È questo l’augurio che facciamo ai compagni di Firenze e che ci facciamo: di continuare a risuonare sempre più intensamente.

LIBERI TUTTI/E !

Primo risultato del comitato licenziati ItaliaLavoro e Punti San Precario

La giornata di mobilitazione del 28 aprile che ha visto i Punti San Precario di Roma cospirare con i precari e i licenziati di Italia Lavoro spa contestando il ministro Sacconi presso la sede del Cnel, ha avuto un primo importante risultato sancito dalle dichiarazioni del Ministro del Lavoro riportate nelle agenzie stampa di questa mattina.

Ci sarà  un primo incontro con i vertici aziendali, le rappresentanze sindacali e il comitato licenziati di ItaliaLavoro spa.

Accogliamo la notizia con la dovuta cautela auspicando che nell’incontro si concretizzino dei risultati reali per i lavoratori licenziati e per gli oltre 500 precari che attualmente lavorano per ItaliaLavoro spa .

Intervista a Maurizia, licenziata da ItaliaLavoro

La cospirazione continua…..


LAVORO: SACCONI INVITA VERTICI ITALIA LAVORO CONFRONTO PARTI

(ANSA) – ROMA, 29 APR – Il Ministro del Lavoro e delle
Politiche Sociali, Maurizio Sacconi, ha invitato i vertici della
Società per azioni Italia Lavoro, nell’ambito della sua
autonomia gestionale e nel rispetto di leggi e contratti, ad
aprire un confronto con le organizzazioni sindacali sul
complesso dei rapporti di lavoro instaurati “con lo scopo di
verificarne l’adeguatezza rispetto alle esigenze organizzative,
individuando i modi possibili per valorizzare e non disperdere
le specifiche professionalità”. Lo rende noto il Ministero del
lavoro in una nota, precisando che Sacconi ha anche “auspicato
la composizione dei contenziosi in corso”. (ANSA).

ITALIA LAVORO: SACCONI INVITA VERTICI A CONFRONTO CON SINDACATI
ITALIA LAVORO: SACCONI INVITA VERTICI A CONFRONTO CON SINDACATI = Roma, 29 apr. (Adnkronos) – Aprire un confronto con le organizzazioni sindacali sul complesso dei rapporti di lavoro instaurati. È la richiesta che il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, rivolge ai vertici della società per azioni Italia Lavoro. «Nell’ambito della sua autonomia gestionale e nel rispetto di leggi e contratti», il ministro invita la società ad aprire un confronto «con lo scopo di verificarne l’adeguatezza rispetto alle esigenze organizzative, individuando i modi possibili per valorizzare e non disperdere le specifiche professionalità». Il ministro ha altresì auspicato la «composizione dei contenziosi in corso». (Sec-Sim/Zn/Adnkronos) 29-APR-11 15:02 NNN

Sacconi contestato al Cnel da licenziati d’Italia Lavoro e Punti San Precario

[media id=9 width=400 height=300]

Roma, 28 aprile 2011. Decine di precarie e precari hanno contestato oggi pomeriggio a Roma il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, pr esente ad un convegno nella sede nazionale del Cnel. Protagonisti, le licenziate e i licenziati da Italia Lavoro SpA, agenzia tecnica dello stesso Ministero del Lavoro, e i Punti San Precario Roma, che sostengono la loro vertenza. La contestazione è stata rivolta al ministro per il suo rifiuto di offrire risposte di merito e in ordine alla propria diretta responsabilità, come pubblicamente ricordatagli, alle vittime del licenziamento ingiustificato e collettivo con il quale Italia Lavoro ha punito le lavoratrici e i lavoratori, nel numero di 50, firmatari delle lettere richieste dallo stesso articolo 32 del Collegato Lavoro per poter impugnare le cessazioni o le violazioni dei rapporti di lavoro a termine. Tutto questo mentre, ad oggi, vi sono in Italia Lavoro altri 500 collaboratori e collaboratrici i cui contratti sono in scadenza. Le precarie e i precari intervenuti al Cnel, fra i quali anche una giovane donna al sesto mese di gravidanza, sono stati poi identificati e quindi rilasciati da agenti di polizia in borghese, all’interno della stessa sede del Consiglio Nazionale, dove nella sala del convegno i Punti San Precario hanno esposto uno striscione recante la scritta: “Le politiche attive di Italialavoro Spa: i precari s-collegati dal lavoro”, preceduta dal logo dell’agenzia così deturnato: “Italia Senza Lavoro”.

La vertenza Italia Lavoro è stata in questo modo posta clamorosamente al livello più alto e al tempo stesso più sostanziale di questa ennesima vicenda di precarizzazione: quello del governo nazionale.

Comitato Licenziate e Licenziati da Italia Lavoro | Punti San Precario – Roma

Agenzie

CNEL, EX PRECARI ITALIA LAVORO CONTESTANO MINISTRO SACCONI
OMR0141 3 POL LAV TXT Omniroma-CNEL, EX PRECARI ITALIA LAVORO CONTESTANO MINISTRO SACCONI (OMNIROMA) Roma, 28 APR – Nella sede del Cnel è oggi pomeriggio alcune decine di persone hanno contestato il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi. Si tratta degli ex collaboratori a progetto dell’agenzia Italia Lavoro, che fa capo al ministero del Lavoro, che questa mattina erano già scesi in piazza con un presidio sotto la sede del dicastero ai Parioli. I manifestanti, riuniti nel Coordinamento licenziati Italia Lavoro ed appoggiati dai Punti San Precario, riferiscono di aver chiesto al ministro, al suo arrivo al Cnel, di aprire un tavolo di contrattazione per il reinserimento dei circa 50 precari a cui non è stato rinnovato il contratto. A parlare con Sacconi è stata una rappresentante dei lavoratori, una ragazza al sesto mese di gravidanza. «Quando è entrato il ministro abbiamo srotolato il nostro striscione e gli abbiamo chiesto un incontro – spiega Gianluca, dei Punti San Precario – ma da Sacconi abbiamo avuto solo risposte interlocutorie che non chiariscono la situazione. Siamo preoccupati – prosegue – perchè oltre alle 50 persone a cui non è stato rinnovato il contratto dentro Italia Lavoro ci sono altri 500 precari in scadenza». anm 281705 APR 11

ITALIA LAVORO: PRECARI A SACCONI, PAESE NON CI RICONOSCE DIRITTI
ITALIA LAVORO: PRECARI A SACCONI, PAESE NON CI RICONOSCE DIRITTI = Roma, 28 apr. – (Adnkronos) – «Come è possibile che ci ritroviamo oggi, noi lavoratori più che qualificati, in un Paese che non ci riconosce i nostri diritti?». È questo l’interrogativo posto oggi, nel corso del convegno ‘il rilancio della previdenza complementare: il ruolo delle Parti Socialì, alla sede romana del Cnel, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali Maurizio Sacconi, da alcuni precari di ‘Italia Lavoro Spà, società che opera per il Ministero dello stesso Sacconi. Sacconi, stupito quanto gli altri presenti per l’intervento inaspettato, ha rassicurato i precari sulla possibilità di discutere della questione in altre sedi, precisando però che «società come ‘Italia Lavoro Spà non possono pensare di operare a costi fissi: ovviamente, operano a costi variabili, in base alla presenza o meno di progetti». I precari rivendicano il diritto di portare a termine il contratto, che per molti dovrebbe scadere il 31 dicembre 2011, e che invece è stato rescisso ad aprile 2011. (Cba/Pn/Adnkronos) 28-APR-11 17:47 NNN

LAVORO: MADIA (PD), SACCONI LICENZIA, È SFRUTTATORE
POL S0A QBXB LAVORO: MADIA (PD), SACCONI LICENZIA, È SFRUTTATORE (ANSA) – ROMA, 28 APR – «La società Italia lavoro Spa, Agenzia tecnica del ministero del Lavoro, sta attuando una vergognosa serie di licenziamenti al suo interno mandando a casa lavoratori precari, e non facendosi scrupoli nel gettare in mezzo a una strada anche una giovane donna,al sesto mese di gravidanza». Lo dichiara la deputata del Pd, componente della commissione Lavoro della Camera, Marianna Madia. Sostiene la parlamentare del Pd: «Italia lavoro spa, guidata da Paolo Reboani già capo della segreteria tecnica del ministro Sacconi, ha infatti licenziato in tronco decine di collaboratori, spesso precari da molti anni. La loro colpa? Essersi attenuti all’art. 32 del collegato lavoro voluto dallo stesso Sacconi. Questa legge fissava al 23 gennaio 2011 il termine per comunicare ai datori di lavoro la volontà di impugnare i licenziamenti o le violazioni delle clausole dei contratti a termine. I precari hanno comunicato che avrebbero potuto far valere i loro diritti. La risposta di Italia lavoro è stata il licenziamento. Senza alcuna motivazione o relazione con il lavoro svolto da queste persone. Sono stati gli stessi vertici interni di Italia lavoro ad esprimere informalmente ai precari il loro disagio per questi licenziamenti. E da notare che non era assolutamente certo che i precari avrebbero fatto causa. Si attenevano semplicemente a quanto voluto dalla legge, per la tutela dei propri diritti. Sacconi, con questi licenziamenti, si è comportato come il peggiore degli sfruttatori. Abbiamo presentato, con Maria Grazia Gatti, un’interrogazione con la speranza che il governo si ravveda da un tale, disgustoso, comportamento». (ANSA). DEL 28-APR-11 17:08 NNN

CNEL, PECIOLA (SEL): COLLABORATORI ITALIA LAVORO IDENTIFICATI
OMR0152 3 POL LAV TXT Omniroma-CNEL, PECIOLA (SEL): COLLABORATORI ITALIA LAVORO IDENTIFICATI (OMNIROMA) Roma, 28 APR – «Sono stati chiusi in una stanza e identificati dalle forze dell’ordine una decina di collaboratori di Italia Lavoro, al termine del loro intervento nel corso di un convegno al Cnel al quale ha partecipato il Ministro del Lavoro Sacconi. È quanto riferiscono i collaboratori dell’agenzia tecnica del Ministero del Lavoro che hanno raccontato di aver esposto uno striscione e di essere riusciti a prendere la parola per chiedere al Ministro Sacconi una spiegazione rispetto ai loro licenziamenti, non ottenendo tra l’altro alcun tipo di risposta. Una volta usciti dalla sala in cui si stava svolgendo il convegno hanno trovato le forze dell’ordine, che li hanno identificati. È questa l’accoglienza che il Governo dà a lavoratori ingiustamente licenziati, che hanno pacificamente esposto le loro ragioni al Ministro. L’identificazione come unica risposta data a lavoratori incredibilmente allontanati dal loro posto di lavoro da una società che si dovrebbe occupare di inclusione lavorativa. Ai collaboratori di Italia Lavoro va tutta la solidarietà del Gruppo di Sinistra Ecologia e Libertà della Provincia di Roma». A dichiararlo in una nota è Gianluca Peciola, consigliere provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà. red 281733 APR 11

CNEL, EX PRECARI ITALIA LAVORO CONTESTANO MINISTRO SACCONI

OMR0141 3 POL LAV TXT Omniroma-CNEL, EX PRECARI ITALIA LAVORO CONTESTANO MINISTRO SACCONI (OMNIROMA) Roma, 28 APR – Nella sede del Cnel è oggi pomeriggio alcune decine di persone hanno contestato il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi. Si tratta degli ex collaboratori a progetto dell’agenzia Italia Lavoro, che fa capo al ministero del Lavoro, che questa mattina erano già scesi in piazza con un presidio sotto la sede del dicastero ai Parioli. I manifestanti, riuniti nel Coordinamento licenziati Italia Lavoro ed appoggiati dai Punti San Precario, riferiscono di aver chiesto al ministro, al suo arrivo al Cnel, di aprire un tavolo di contrattazione per il reinserimento dei circa 50 precari a cui non è stato rinnovato il contratto. A parlare con Sacconi è stata una rappresentante dei lavoratori, una ragazza al sesto mese di gravidanza. «Quando è entrato il ministro abbiamo srotolato il nostro striscione e gli abbiamo chiesto un incontro – spiega Gianluca, dei Punti San Precario – ma da Sacconi abbiamo avuto solo risposte interlocutorie che non chiariscono la situazione. Siamo preoccupati – prosegue – perchè oltre alle 50 persone a cui non è stato rinnovato il contratto dentro Italia Lavoro ci sono altri 500 precari in scadenza». anm 281705 APR 11

ITALIA LAVORO: CGIL, BLOCCARE RESCISSIONE CONTRATTI COCOPRO

ITALIA LAVORO: CGIL, BLOCCARE RESCISSIONE CONTRATTI COCOPRO = OGGI SIT-IN DI PROTESTA A ROMA DAVANTI AD AGENZIA MINISTERO Roma, 28 apr. – (Adnkronos) – Presidio di protesta oggi a Roma davanti alla sede di Italia Lavoro, l’agenzia del ministero del lavoro nata per promuovere lavoro e occupazione, dei suoi collaboratori a progetto che si sono visti rescindere unilateralmente dall’azienda i propri contratti, come ritorsione per l’invio delle lettere cautelative previste dal ‘collegato lavorò. A darne notizia è una nota della Cgil nel sostenere che: «Numerosi i lavoratori dell’ente che si sono fermati a solidarizzare con gli ex colleghi, dai dipendenti ai collaboratori preoccupati dall’entrata in vigore del termine dei 36 mesi: anche loro infatti rischiano di perdere il posto a causa dell’applicazione di un regolamento interno che non trova alcun fondamento normativo». «Nel più totale disinteresse dei ministeri competenti – ha commentato il segretario confederale della Cgil Fulvio Fammoni – l’agenzia strumentale del Ministero del Lavoro che, ironia della sorte, avrebbe fra i propri compiti anche la promozione dell’occupazione e dell’inclusione sociale rescinde il rapporto di lavoro con decine di collaboratori, che anche oggi hanno manifestato per chiedere il ritiro dei licenziamenti». La causa, prosegue il sindacalista, «è sempre il collegato lavoro. Nella confusione e nel giustificato timore degli effetti di quella legge sbagliata alcuni lavoratori hanno inviato delle semplici comunicazioni cautelative in vista della scadenza dei loro contratti. Italia Lavoro ha colto la palla al balzo per rescindere unilateralmente quei contratti, senza che vi fossero motivazioni legate alle prestazioni lavorative o al raggiungimento degli obiettivi assegnati. Licenziamenti ingiustificati che devono essere ritirati e per questo continuerà l’iniziativa di mobilitazione nelle diverse forme possibili» . Inoltre, rincara la dose Fammoni, «non è tutto qui: Italia Lavoro è un ente i cui dipendenti sono al 60% circa contratti di collaborazione e nel restante 40% oltre al lavoro stabile anche tanti contratti a tempo determinato. C’è un uso dunque altissimo del precariato. La giustificazione portata sono i compiti dell’istituto e le caratteristiche temporanee dei progetti, ma quello che non è giustificabile è che per questi lavori si utilizzano in modo pressochè stabile le stesse persone ormai da molti anni, ma sempre con un lavoro precario». Si sono formate così competenze e professionalità in una situazione però insostenibile. Allora che fa l’istituto? «Risolve il suo problema -spiega Fammoni- non pensando a come stabilizzare i lavoratori ma stabilendo un limite massimo di utilizzo (3 anni) retroattivo che porterà al progressivo allontanamento di centinaia di persone. Così non va. Oggi l’emergenza è bloccare la rescissione dei contratti. Ma occorre anche fare luce sulla situazione di un ente pubblico che funziona così». Per questo, conclude Fammoni, «oltre alle tutele sindacali alle persone, oltre alla richiesta già inviata di intervento ai ministri, chiederemo anche un intervento a livello parlamentare, restando in attesa di essere convocati dall’azienda, così come richiesto dalle categorie». (Sec-Ada/Zn/Adnkronos) 28-APR-11 15:45 NNN

LAVORO: IDV, SACCONI LICENZIA PRECARI MINISTERO

POL S0A QBXB LAVORO: IDV, SACCONI LICENZIA PRECARI MINISTERO (ANSA) – ROMA, 28 APR – «Oggi è arrivata una bella notizia per i lavoratori europei: scende il numero dei disoccupati e il tasso di disoccupazione si attesta al 7%. Peccato che tutto questo si verifichi in Germania, mentre in Italia il ministro della disoccupazione Sacconi licenzia i dipendenti precari di una società del suo dicastero, Italia Lavoro». Lo afferma in una nota il responsabile welfare e lavoro dell’Italia dei Valori, Maurizio Zipponi. «Con il governo Berlusconi – aggiunge – il tasso di disoccupazione reale ha sfondato la soglia dell’11% ed è aumentato a dismisura il numero di quei disoccupati che non si iscrivono più neanche alle liste di collocamento». «Insomma – conclude l’esponente di IdV – mentre nel resto d’Europa i governi provano a dare risposte concrete all’economia e alle esigenze dei lavoratori, in Italia il presidente del Consiglio continua ad occupare le istituzioni per garantirsi l’impunità, provocando così danni giganteschi al nostro Paese». (ANSA). DEL 28-APR-11 14:44 NNN

LAVORO: SIT IN DEI COLLABORATORI DI ‘ITALIA LAVORÒ A ROMA
ECO S0A QBXB LAVORO: SIT IN DEI COLLABORATORI DI ‘ITALIA LAVORÒ A ROMA (ANSA) – ROMA, 28 APR – Circa 50 collaboratori a progetto di «Italia Lavoro», agenzia del Ministero del Lavoro stanno protestando davanti alla sede in via Monti Parioli per denunciare le rescissioni anticipate dei loro contratti. «Siamo vicini ai collaboratori di Italia Lavoro – afferma il consigliere provinciale di Sel Gianluca Peciola – che sono stati licenziati, tramite raccomandata con rescissione unilaterale dei contratti in essere. È paradossale, in un momento di grave crisi economica e occupazionale del Paese, che siano stati licenziati da un’agenzia partecipata interamente dallo Stato quelle categorie di lavoratori che si occupano principalmente del ricollocamento di soggetti fragili nel mercato del lavoro e della riqualificazione delle professionalità». «Il Ministero del Lavoro faccia un passo indietro e si apra urgentemente un tavolo con i sindacati – conclude – per avviare un percorso di reinserimento lavorativo di queste persone ingiustamente licenziate».(ANSA). DE 28-APR-11 13:30 NNN

LAVORO: SIT IN DEI COLLABORATORI DI ‘ITALIA LAVORÒ A ROMA
CRO S43 QBXL LAVORO: SIT IN DEI COLLABORATORI DI ‘ITALIA LAVORÒ A ROMA (ANSA) – ROMA, 28 APR – Circa 50 collaboratori a progetto di «Italia Lavoro», agenzia del Ministero del Lavoro stanno protestando davanti alla sede in via Monti Parioli per denunciare le rescissioni anticipate dei loro contratti. «Siamo vicini ai collaboratori di Italia Lavoro – afferma il consigliere provinciale di Sel Gianluca Peciola – che sono stati licenziati, tramite raccomandata con rescissione unilaterale dei contratti in essere. È paradossale, in un momento di grave crisi economica e occupazionale del Paese, che siano stati licenziati da un’agenzia partecipata interamente dallo Stato quelle categorie di lavoratori che si occupano principalmente del ricollocamento di soggetti fragili nel mercato del lavoro e della riqualificazione delle professionalità». «Il Ministero del Lavoro faccia un passo indietro e si apra urgentemente un tavolo con i sindacati – conclude – per avviare un percorso di reinserimento lavorativo di queste persone ingiustamente licenziate».(ANSA). DE 28-APR-11 11:50 NNN

PARIOLI, SIT-IN PROTESTA DAVANTI SEDE ITALIA LAVORO
OMR0008 3 CRO LAV TXT Omniroma-PARIOLI, SIT-IN PROTESTA DAVANTI SEDE ITALIA LAVORO (OMNIROMA) Roma, 28 APR – Sit-in di protesta di un gruppo di ex lavoratori fuori dalla sede di Italia Lavoro, agenzia tecnica del ministero, in via dei Monti Parioli. «Chiediamo che venga aperto un tavolo di confronto con i sindacati per il reintegro dei lavoratori a progetto a cui è stato rescisso il contratto o non rinnovato – spiega Maurizia, una ex lavoratrice – tra questi ci sono anche donne incinte. Si tratta di circa 20 persone a cui è stato rescisso il contratto e una 40ina a cui non è stato rinnovato». kia 281036 APR 11

[media id=9 width=400 height=300]