Verità e giustizia per Cristian de Cupis: fiaccolata alla Garbatella venerdi 16 dicembre

“Non so praticamente nulla di lui. So che aveva trentasei anni e che abitava a Garbatella. Che il 9 novembre è stato arrestato vivo e che il 12 novembre è stato rilasciato morto. Che su un muro del quartiere c’è scritto “Verità e giustizia per Cristian”.

Il 9 novembre, alle ore 9, Cristian De Cupis, 36 anni, abitante e cittadino della Garbatella, viene fermato dalla polizia ferroviaria, accusato di oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale. Dopo nove ore trascorse presso la stazione degli agenti ferroviari Cristian è condotto al pronto soccorso del Santo Spirito di Roma.

Il 10 novembre, il giorno dopo, è trasferito al reparto di medicina protetta di Belcolle a Viterbo. La mattina di sabato 12 novembre Cristian viene trovato morto nella sua stanza d’ospedale.

La famiglia viene avvertita solo a morte avvenuta e non è stata messa nelle condizioni di inviare un perito di parte all’autopsia.

La media italiana dei morti in carcere fa spavento: un decesso ogni due giorni; un suicidio ogni cinque. Dall’inizio dell’anno a oggi, i morti sono stati 168 (59 suicidi). Di cui 8 nel Lazio. E 4 a Viterbo, maglia nera della regione.

Nel nostro Paese lo Stato può sottrarre una persona, attraverso i fermi, sospendendo ogni diritto umano e costituzionale di comunicazione con i legali e le famiglie, e restituirla morta.

Nelle carceri italiane negli ultimi dieci anni sono morte più di 1.900 detenuti: 150 morti l’anno un morto ogni due giorni di cui più di un 1/3 per suicidio. Molte morti in carcere sono stati archiviate come suicidi e morti naturali. Ma i familiari e cittadini si sono ribellati e in tutto il paese continuano a chiedere verità e giustizia per …Stefano Frapporti, Manuel Eliantonio, Stefano Cucchi, Federico Aldovrandi, Rasman, Mastrogiovanni, Marcello Lonzi, Daniele Franceschi, Aldo Bianzino……….

A un mese dalla morte di Christian, la famiglia De Cupis e il Comitato Verità e Giustizia per Cristian De Cupis, molte associazioni del quartiere e cittadini continuano a chiedere a giustizia e verità per Cristian.

Partecipa insieme a loro alla fiaccolata venerdì 16 Dicembre, ore 18 da Piazza Damiano Sauli a Piazza Biffi nel quartiere della Garbatella.

Non si può morire così….

PARTENZA: – Piazza Damiano Sauli

PERCORSO: Via F. Passino, Piazza B. Romano, Via E. Ferrati, Via

Caffaro, Circ. Ostiense, Piazza E. Biffi

ARRIVO: Piazza E. Biffi, per andare sotto casa di Cristian

DATA: Venerdì 16 Dicembre

ORARIO PARTENZA: 18,00

 

Workshop sulla crisi finanziaria | Giurisprudenza RomaTre

Dal Collettivo FuoriLegge: Cercheremo di condurre un’analisi sulle principali dimensioni della crisi e le conseguenti politiche di austerity che, come da prassi, ricadono sui soliti noti. Sono davvero queste la soluzione al problema? o non fanno altro che nasconderlo nel breve periodo? Parteciperanno alla discussione docenti di economia politica dell’università Roma Tre.

Negl’ultimi tempi abbiamo potuto apprezzare al livello mondiale fenomeni di partecipazione con pochi precedenti. Il filo conduttore di queste esperienze si concretizza in qualcosa che da sempre connota i popoli, ma che da poco assume caratteri qualificanti: le persone sentono il bisogno di aggregarsi per condividere preoccupazioni, indignazioni, lotte e conoscenze, ma questa volta al fine di realizzare analisi e riflessioni originali, rispetto alle quali il regime mediatico/politico, per quanto apparentemente plurale, sembra impermeabile. Questo regime non contempla alcuna interpretazione della crisi economica che non sia quella dettata dal mondo finanziario, e non considera affatto quella che viene dalla Rete, frutto dell’auto produzione degli stessi soggetti che si ritrovano nelle piazze di tutto il mondo. I mercati e la finanza, infatti, vengono ormai intesi come un potere “naturale” in quanto incontestabile, sorgente di benessere per quanti lo accettano pedissequamente e vi partecipano, ma sordo determinatore della soccombenza economica di interi paesi, se non di continenti. Una sordità che si estrinseca nei confronti delle istituzioni democratiche, che perdono in modo progressivo la loro sovranità, diventando orpelli macchinosi superflui agl’occhi di chi, invece, sente prepotentemente aumentare il proprio bisogno di partecipazione democratica nella determinazione delle politiche economiche e sociali che connotano quotidianamente le loro vite. Quelle vite che in miriadi di ambiti sembrano inesorabilmente accomunate dalla dimensione precaria, da intendere oggi come la dimensione senza uscita di coloro i quali non hanno più modo di dire “noi la crisi non la paghiamo” (intendendo con ciò un moto di volontà e orgoglio nell’imputare ai veri debitori i loro debiti), quanto più attualmente “noi la crisi non la possiamo pagare”: non esistono più concrete categorie di diritti sociali da rinunciare o da scambiare per una solvenza salvifica. Ed è proprio per questo che chi interpreta gli interessi del sistema bancario, e in Italia sono gli interpreti del commissariamento europeo, ora paiono essere inclini a concetti di equità e sviluppo: è ormai troppo evidente che i superprofitti di alcuni non possono convivere con la precarietà dei molti. Ma la risposta alla speculazione finanziaria da parte di questi pseudo-tecnocrati rientra pienamente nel meccanismo della speculazione stessa. E così quegli stessi tecnocrati saranno obbligati a derogare alle regole “non regole” del mercato tanto idolatrate, aprendo le saracinesche di fondi monetari internazionali, creati, in fondo, proprio nella consapevolezza del non poter far altro che ricapitalizzare le economie predestinate al collasso. Questo ciclo, che è quantomeno intuito dai tanti che si aggregano in giro per il mondo, è praticamente ignorato dalle opposizioni del nostro paese, ancora perse nella scelta tra lo statalismo e il rispetto del dio mercato, e soprattutto ferme nell’analisi alla richiesta di dimissioni di Berlusconi, in modo talmente improduttivo che a provocarle è bastato un sorrisetto di Sarkozy.

Non esistono in questo paese proposte alternative. Questo dato di fatto ci induce inesorabilmente alla ricerca di luoghi collettivi capaci di alleviare il bisogno di confronto e di elaborazione, di analisi e di proposta, fuori da vecchi schematismi e scevri da settarismi inattuali al cospetto di una nuova sfida per i 99% di ogni dove: trovare la forza di creare dal basso una vera opposizione internazionale all’oppressione impostaci dai mercati e dai banchieri, che già ormai da tempo hanno individuato la preda, nell’imminenza di un’aggressione ai diritti sociali senza precedenti in Italia, chiamata austerity. Per far ciò, accogliendo l’intenzione generalizzata nel nostro ateneo di creare una assemblea capace di rispondere ai bisogni predetti, il collettivo di giurisprudenza di roma3 crede sia opportuno organizzare un workshop su questi temi, aperto a tutte le realtà e a tutti gli individui che si pongono criticamente gli interrogativi per la costruzione di un’alternativa reale e che, nel rispetto dei valori dell’antifascismo, dell’antisessismo e dell’antirazzismo, siano inclini al dibattito e alla discussione, ovviamente orientata prima di tutto alla conoscenza dei fenomeni economici finanziari, ma poi incline anche a criticarne i fondamenti. Le modalità di una tale presa di coscienza consisteranno, per nostra iniziativa, nella produzione di documenti di avvicinamento al workshop, contenenti analisi e prese di parola interessanti e costruttive, in un divenire di autoformazione che può e deve essere stimolato dalle adesioni alla giornata e da ciò che ognuno si sente di proporre all’attenzione degli studenti, culminando così in un giorno, nella metà di dicembre, che sarà organizzato proprio alla luce dei contributi fruiti fino a quel momento.

Nella speranza di una partecipazione ampia e condivisa.

Martedi 13 dicembre dalle 16 – AULA 7 Facoltà di giurisprudenza Roma tre Via Ostiense 159

evento fb:
http://www.facebook.com/events/178017065626953/

Napoli, 10-11 dicembre: “Verso la costruzion​e della rete europea per l’acqua bene comune”

Il 10 e 11 dicembre si terrà a Napoli l’assemblea “Verso la costruzione della rete europea per l’acqua bene comune”, cui prenderanno parte attivisti per l’acqua bene comune provenienti da tutta Europa.

L’obiettivo dell’incontro è avviare il processo di costituzione di una rete europea che metta assieme – in uno spazio comune – tutti i movimenti, le associazioni, i sindacati e i gruppi sociali che lottano in Europa per l’acqua bene comune. Una rete che possa definire una “piattaforma condivisa”, ossia gli elementi di fondo di un’azione e di un progetto comune, identificando di volta in volta campagne e strumenti da adottare, come ad esempio l’ ICE.

Crediamo che dalla crisi non possa esserci un’uscita di tipo finanziario. Tantomeno pensiamo che le ricette neoliberiste e privatrizzatrici che ci hanno portato al disastro possano rappresentare in alcun modo una soluzione ai problemi sociali ed economici in cui versa l’Europa. Al contrario, proprio il governo partecipato dei beni comuni fondamentali, a partire dall’acqua, è una chiave di volta fondamentale per assicurare a tutti l’accesso a beni vitali essenziali, per ridefinire un nuovo modello sociale europeo, per costruire le basi di un’altra economia, sociale e solidale, e di un’ Europa dei diritti e dei beni comuni, lasciandoci alle spalle con la crisi anche l’Europa del mercato e della competizione.

 

 

Programma 10-11 dicembre 2011

Castel dell’Ovo, Napoli

“Verso la costruzione della rete europea per l’acqua bene comune”

Sabato 10 dicembre

ore 10,15-10,30 Saluti e apertura dell’assemblea

Saluto del Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris
Intervento del Comitato Acqua Pubblica Napoli

ore 10,30-13,45 prima sessione
 “La piattaforma condivisa della Rete: quali elementi e obiettivi comuni del movimento europeo per l’acqua?”
Coordinano i lavori Tommaso Fattori, Enzo Vitalesta e Gabriella Zanzanaini

ore 11,30 pausa caffè

ore 13,45-14,45 pausa pranzo

ore 14,45-19 seconda sessione
 “Come costruire la Rete? Il percorso, l’organizzazione, le prossime tappe (fra cui il FAME di Marsiglia)”
Coordinano i lavori Renato Di Nicola, Marco Iob e Franco Russo

ore 16,30 pausa caffè

Domenica 11 dicembre

ore 9-14: terza sessione
“Quali strumenti per realizzare gli obiettivi comuni? Campagne, iniziative dei cittadini europei, petizioni etc
Coordinano i lavori Caterina Amicucci, Corrado Oddi, Comitato campano/napoletano Acqua Pubblica

ore 11,30 pausa caffè
* E’ prevista la traduzione simultanea Inglese-Francese-Italiano

In assemblea potranno intervenire, nelle tre sessioni di lavoro, tutt* coloro che chiederanno la parola.

Sono previsti interventi di alcuni ospiti, fra cui Alberto Lucarelli, assessore ai Beni Comuni al Comune di Napoli e gli interventi di rappresentanti di organizzazioni, reti, sindacati e movimenti sociali europei, in particolare hanno assicurato la loro presenza: Gerasimos Arapis – Hspech (Grecia); Luis Babiano – Aeopas (Spagna-Siviglia); Eloi Badia – Engineers Without Borders (Spagna-Barcellona); Santiago Barajas (Spagna – Madrid); Pierre Bauby (France); Jacques Cambon  Attac (Francia); Barbara Castro Urio -Movimiento 15m (Spagna – Barcellona); Birgit Daiber -RLS (Germania); Pilar Esquina (Spagna-Madrid); Monica Espinoza -WSF (Belgio); Ermioni Frezouil -Medsos  (Grecia); Michal Gazovic -Ludiavoda (Slovacchia); Dorothea Härlin -Berliner Wassertisch/GiB (Germania); Santiago Matin Barajas – Ecologistas en Accion (Spagna – Madrid); Georgi Medarov – Za zemiata (Bulgaria); Quim Perez – Ecologistas en Accion (Spagna – Barcellona); Mihaela Popa (France); Anna Poydenot -Ierpe (Belgium); Renato Sabbadini -RLS (Germania);  Pablo Sanchez Centellas -European Public Services Union; Muriel Santoro -Foundation France Libertés (France); Dimitra Spatharidou- Medsos (Grecia); Theodoros – Sindacato della Funzione Pubblica (Grecia); Thierry Uso – Aquattac (Francia); Gabriella Zanzanaini -Food and Water Watch-Europe (Belgio).

 

 
Informazioni logistiche:

 

l’incontro si svolgerà presso Castel dell’Ovo, Via Eldorado, 3 Napoli (vedi mappa).

Per arrivare dall’aeroporto di Capodichino:
Prendere l’Alibus e scendere a P.zza Municipio. Da qui bus R3 (o equivalente) in direzione Mergellina, fermata piazza Vittoria.

Per arrivare dalla stazione centrale di piazza Garibaldi:
– metropolitana in direzione Pozzuoli con fermata a piazza Amedeo* o Napoli Mergellina;
– bus 601 per piazza Vittoria;
*(da piazza Amedeo si può raggiungere la sede con una passeggiata a piedi)

Orario di apertura: lun-ven 8:00-19:00; festivi 8:00-14:00 La zona del Castello non ha una buona disponibilità di parcheggi. Il Castello è accessibile per i disabili.
per l’ospitalità potete consultare il sito dell’Ostello per la Gioventù e prenotare direttamente con convenzione per il convegno. Questi i costi:
Camerata 4 letti, con bagno: euro 16,00
Camera doppia, con bagno: euro 19,00
Camera doppia, uso singola, con bagno: euro 25,00

E’ anche possibile prenotare via mail a questo indirizzo: napoli@aighostels.com.
E’ necessario indicare: partecipazione al convegno, nome, cognome, numero e data delle notti, tipologia di camera e numero di telefono.
E’ necessario portare con se asciugamani e sapone.
 

Per arrivare: dall’areoporto di Capodichino prendere l’ALIBUS fino a Piazza Garibaldi, dove si trova la stazione Centrale, al cui interno puoi prendere la metro linea 2 direzione Pozzuoli e scendere a Mergellina, la quarta fermata.
Quando esci dalla stazione vai a destra prima del Tunnel sempre sulla destra c’è una salita in cima alla quale c’è l’ostello.

Altre possibilità di alloggio non convenzionate a questo link

 

Vi aspettiamo a Napoli!

Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua
Per Info:

E-mail: segreteria@acquabenecomune.org
Telefono: 329 5315090

Acrobax, 10 dicembre: presentazione Scarceranda 2012 e 15 ottobre

Partendo dai processi per il G8 di Genova 2001 e passando per la gogna mediatico-giudiziaria scatenatasi all’indomani del corteo del 15 ottobre scorso, vorremmo discutere collettivamente su come le forme di potere releghino sullo sfondo della scena qualsiasi forma di critica all’esistente, in una società basata sull’emergenza e sulla sicurezza, che esclude dalla politica chi “pone il problema”.

Saranno con noi
Gli avvocati e le avvocate che seguono i processi di Genova 2001 e del 15 ottobre
Gennaro Santoro, Associazione Antigone
A seguire
Proiezione del video di Indymedia sulla manifestazione del 15 ottobre
Aperitivo e cena a sostegno delle spese legali del 15 ottobre
CONCERTO FESTINA LENTE
Perché di carcere non si muoia più ma neanche di carcere si viva

Dalle lotte universitarie catalane al movimento 15M

Rotte indipendenti dei movimenti globali

Mercoledì 7 nella facoltà di lettere di Roma3 si svolgerà un incontro con i compagn@ della Universitat Lliure La Rimaia, crear, lluitar, poder popular di Barcellona.

Progetto politico, popolare ed autogestito, che nasce nel 2008 in piena fermentazione delle lotte universitarie contro la riforma Bologna, processo che persegue la realizzazione di uno spazio europeo per l’università e la ricerca basato sulla competizione. Voluto dai poteri forti come grande sforzo di convergenza dei sistemi universitari, tale riforma è, in realtà, l’ennesimo tentativo di voler ridurre l’accesso ai saperi ad una logica mercantile volta più a valorizzare i profitti piuttosto che la libera conoscenza.

L’università libera La Rimaia é uno spazio fisico e simbolico, statico e dinamico, che raggruppa soggettività e collettivi, che vogliono praticare una trasformazione radicale dello status quo attuale.

Tale esperienza é stata anche una delle tante che in Catalunya e più in generale nello stato spagnolo, ha creato un tessuto sociale, attivo e recettivo, che ha permesso, negli ultimi mesi, l’esplosione di quel processo radicale, innovatore e trasformatore conosciuto come movimiento 15M o movimento de los y las indignad@s.

Un movimento indipendente che sta dando origine a un processo costituente dal basso caratterizzato da una forte critica all’attuale sistema di rappresentanza politica e che pratica un attivo conflitto contro il clima di misure antisociali di austerity neoliberali promotrici solo di segregazione ed esclusione sociale.

Un movimento nato con l’occupazione delle piazze contro la zonizzazione capitalista dello spazio pubblico, sovvertendo l’uso commerciale, immobiliario, finanziario e turistico del centro metropolitano. Uno spazio in cui é emerso uno straordinario dispositivo territoriale di potenziamento della cooperazione sociale e che si sta traducendo in un movimento di assemblee territoriali e in una nuova architettura della politica sociale del comune.

Il 15M sperimenta pratiche e processi nella costruzione di una rete coordinata di contropotere attraverso le assemblee di quartiere (asambleas de barrios). Un movimento che, dallo stato spagnolo, assume un carattere di spazio pubblico di cooperazione internazionale grazie all’Hub Meeting di Barcellona nel quale si è promossa la giornata di lotta globale contro l’austerity del 15 Ottobre in cui più di 950 cittá hanno gridato un “determinato no” alle politiche di gestione dell’attuale crisi.

Nella città di Barcellona la divisione del multitudinario corteo del 15 Ottobre in tre parti e l’occupazione dei posti emblematici dei tre diritti sociali – educazione, sanità e diritto all’abitare- duramente colpiti dall’implosione della ristrutturazione capitalistica segna la volontà di passare dall’indignazione generalizzata all’azione collettiva. Una presa di parola che attraverso la trasformazione e indipendenza sta cambiando il nostro futuro!

La facoltà di lettere di Roma Tre, del resto, in questi mesi è stata il luogo di costruzione di processi di autorganizzazione sui saperi e i beni comuni, dall’esperienza della libera università autogestita (L.u.i.s.a), al laboratorio inchiesta, entrambe nate dentro i percorsi politici di Retelettere. Per questo l’incontro con i compagni e le compagne di Barcellona segna un momento di continuità rispetto alle lotte nella facoltà e nel territorio, e un utile strumento di confronto con realtà, seppur lontane geograficamente, con le quali molto può essere condiviso nello scenario europeo della crisi.

Programma della giornata

Pranzo sociale alle ore 13:00

Assemblea/dibattito: ore 14:00

Visto che il prossimo HubMeeting si svolgerá in Italia, invitiamo tutte e tutti a prendere parola e ad arricchire la discussione mettendo a confronto le esperienze, le analisi e i progetti.

 

Retelettere per L.u.i.s.a., LOA Acrobax

Pensione: siamo tutt* insolvibili

Generazioni Precarie: escluse dagli ammortizzatori sociali e con un futuro non calcolabile.

Oggi 22 dicembre, giorno di Occupy Christmas e del Natale Precario,  San Precario con un centinaio di devoti è apparso alla sede INPS di via dell’ Amba Aradam 5 a Roma.

Scopo dell’apparizione era la consegna della lettera del Santo dei precario (riportata qui sotto anche in formato video) alla piangente Ministra del Lavoro e del Welfare Elsa Fornero.

La processione ha raggiunto il 5° piano dell’edificio, ma della Ministra nessuna traccia e sembra proprio che di confrontarsi con il Santo più Santo d’ Italia non ne voglia sapere.

Si sa: scherza coi fanti ma lascia stare i santi e infatti scatta l’occupazione del piano e così appaiono in forze   gli angeli custodi della celere con Digos a seguito.

I devoti sono in attesa della contro-apparizione del Direttore Generale dell’Inps per capire le possibilità di incontro con la Ministra preannunciando che sono disposti all’occupazione ad oltranza se la Fornero non si da disponibile a ricevere i devoti.

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Altri articoli.

15 ottobre. Azione della Generazione Precaria all’Inps

12 ottobre. Mastrapasqua, presidente Inps: “Per i precari nessuna pensione”

Oltre il welfare verso il commonfare: dalla ri/produzione sociale alla rendita sociale

da www.uninomade.org

Convegno Internazionale UniNomade – Milano 3-4 dicembre 2011

Il seminario intende analizzare come i sistemi di welfare attuali siano solo in parte adeguati a far fronte ai cambiamenti sociali ed economici che hanno caratterizzato il processo di accumulazione e valorizzazione contemporaneo, alla luce, e sulla base, delle soggettività che oggi definiscono il mercato del lavoro.

 

Il seminario è articolato in tre sezioni, tra sabato 3 dicembre e domenica 4 dicembre.

 

Le prime due sessioni hanno come oggetto la discussione del concetto di welfare del comune. L’ipotesi di partenza è che il welfare del comune (che va oltre il welfare pubblico e va oltre il workfare) si fondi sui due pilastri principali della garanzia di reddito e dell’accesso ai beni comuni come strumenti per favorire la riappropriazione sociale e la distribuzione più equa della rendita socialmente prodotta. La terza si propone di riflettere sul tema della governance dei beni comuni e di quali strumenti e proposizioni sia necessario attuare per immaginare una gestione degli stessi.

 

Prima sessione:

Analisi del rapporto “comune”, moneta, ricchezza: sabato 3 dicembre: h. 10.30-13.00

 

Presso: Unione femminile nazionale- Corso di Porta Nuova, 32 – Milano (Mezzi pubblici: Metrò – linea verde: Moscova – linea gialla: Turati – Autobus – 43, 94 – Tram – 29, 30, 33, 11, 1, 2 – http://www.unionefemminile.it/raggiungerci.php)

 

Programma:

 

Introduce: Andrea Fumagalli

Relazioni di Michael Hardt e Guy Standing (30 minuti per intervento)

Dibattito con interventi programmati di Marco Silvestri (Il diritto all’insolvenza) e Christian Marazzi (Moneta o reddito come bene comune)

 

Seconda sessione:

Analisi del rapporto “comune” /pubblico, “comune”/famiglia: sabato 3 dicembre, h. 15.00-19.00

 

Presso: Unione femminile nazionale – Corso di Porta Nuova, 32 – Milano (Mezzi pubblici: Metrò – linea verde: Moscova – linea gialla: Turati – Autobus – 43, 94 – Tram – 29, 30, 33, 11, 1, 2 – http://www.unionefemminile.it/raggiungerci.php)

 

Programma

 

Introduce: Cristina Morini

Relazioni di Carlo Vercellone e Montserrat Galceran (30 minuti per intervento)

 

h. 16.30 – h. 17.30

Lavoro di discussione in due workshop distinti sui temi:

 

1.Territorio: esperienze No-Tav  e No-Expo di Milano

2. Trasporto: esperienza del ticket crossing di Genova e delle battaglie sui treni regionali nell’hinterland milanese

3. Casa: esperienze di lotta sulla casa esempio, a Milano. Le forme di riappropriazione nel quartiere San Siro.

4.Esperienze di autogestione dei corsi universitari: riappropriazione del sapere.

5.Lavoro di cura e riproduzione: esperienze di gestione del rapporto “comune” – famiglia

6.Sanità: esperienze di gestione e relazione con i degenti

7.Comunità migranti: nuovi modelli possibili di mutuo soccorso

 

Ore 17.30 -19.00 Relazione sui workshop e dibattito

 

 

Terza sessione:

Analisi del rapporto “comune” /istituzioni: domenica 4 dicembre, h. 10.30 – 13-30.

 

Presso: Circolo Arci Bellezza- Via Bellezza, 16 – Milano (Mezzi pubblici: Autobus 90-91 – Tram – 9, 24. Metrò- linea gialla: Porta Romana)

 

Programma

 

Introduce: Sandro Mezzadra

Relazioni di Ugo Mattei e Toni Negri (30 minuti per intervento)

Dibattito conclusivo

Si ringrazia l’Unione femminile nazionale per il sostegno e la disponibilità degli spazi della sede di Corso Porta Nuova 32 per la giornata di sabato 3 dicembre e L’Arci Bellezza per la giornata di domenica 4 dicembre.

Il 5 dicembre tutti e tutte a P.le Clodio!

La caccia alle streghe scatenata dai mass-media capitanati da “La
Repubblica” dopo la manifestazione del 15 ottobre, comincia a dare i
suoi frutti avvelenati. Dopo l’ormai abituale abuso della carcerazione
preventiva, stavolta ai danni di giovani manifestanti rastrellate/i a
caso il 15 ottobre stesso, si è avuta la prima, vergognosa sentenza.
Giovanni, 22 anni, è stato condannato a 3 anni e 4 mesi per il reato di
resistenza a pubblico ufficiale.

Avete capito bene: in un paese dove si muore sotto le macerie dei
palazzi costruiti da speculatori senza scrupoli, dove i prefetti versano
rifiuti tossici in mare, dove si muore lavorando per 4 euro l’ora in
nero, i giudici puniscono la ribellione di massa alle selvagge cariche
della polizia in p.za San Giovanni con una spropositata pena detentiva,
alla pari di una condanna per omicidio. Poco importa se l’impianto
accusatorio appare debolissimo, così come gli indizi a carico dei
singoli denunciati; la giurisprudenza non c’entra nulla: lo scopo è
quello di spaventare chiunque nei prossimi mesi vorrà di nuovo scendere
in piazza per opporsi alle condizioni di sfruttamento che governanti,
banche e padroni ci stanno imponendo. é questo che sta pagando chi si
trova ai domiciliari o in carcere (Giovanni e Carlo) da oltre un mese.

Per non lasciare che questa la repressione agisca nel silenzio,
invitiamo tutte e tutti ad essere presenti a piazzale Clodio il 5
dicembre h 10, giorno in cui si terrà l’udienza del processo contro tre
delle/degli arrestate/i del 15 Ottobre: Ilaria, Robert e Stefano.

Lo stato chiama la propria violenza giustizia e quella di chi gli
resiste crimine.

Le Compagne e i Compagni di Roma

Chiudere Casa Pound: squadristi del Terzo Millennio

logo_chiudere_cpDopo i fatti di Firenze, che non permettono dubbi sulla matrice razzista e fascista della strage. Altro che follia. Abbiamo avuto anche noi il nostro Breivik, ecco dove scriveva questo “pazzo”.

Noi riproponiamo invece quanto scrivevamo un anno e mezzo fa.

Non sono democratici, è che li dipingono così. Perché se guardiamo ai loro atti restano ben pochi dubbi. Sono loro che aggrediscono realtà organizzate e persone isolate, che si definiscono fascisti del terzo millennio, che hanno stampato manifesti con la “squadra del cuore” e una foto delle squadracce del 1922, sempre loro che fecero saluti romani durante i caroselli per le elezioni vittoriose del centrodestra. Il fatto che ormai siano organici alla compagine PDL non consola affatto, anzi inquieta decisamente.

Al di là dei fatti, i fascisti del terzo millennio hanno capito, come il loro capo B., che la comunicazione è fondamentale e che i comunicati non riproducono, ma producono la realtà.  Il lavoro è ancora più facile, poi, quando di giorno fai il politico e lo squadrista di notte, aggredendo con caschi, bastoni, martelli da fabbro e accette. O peggio con le lame. E ancora più facile, il lavoro di squadrista, quando un Italo Bocchino qualsiasi conferma autorevolmente la tua versione dei fatti in Parlamento, nonostante tu abbia caricato una manifestazione studentesca davanti al Senato, come a Piazza Navona nell’ottobre del 2008.

Una connivenza tra istituzioni e neofascisti che riporta la mente al passato. Che la politica stia pensando di usarli per colpire i movimenti durante la crisi economica e sociale che stiamo vivendo non è poi dietrologia. E forse stanno anche pensando che un giorno, quando non saranno più utili, potranno gettarli via comodamente. Un’illusione già vista e costata cara. Certo, la storia non si ripete. Ma in Italia tutto appare possibile.

Di seguito trovate 3 dossier autoprodotti. Il primo e il terzo sono due aggressioni durante attacchinaggi: il recente caso di San Paolo e di Casalbertone nel 2007. L’altro è sui già ricordati fatti di Piazza Navona nel 2008.