Breve storia di tre giorni inquietanti

La notte tra il 13 e il 14 aprile la Rete Sociale dell’XI municipio, rete plurale di associazioni, centri sociali, movimenti per il diritto all’abitare e collettivi studenteschi del territorio, mentre attacchinava i manifesti per la campagna referendaria per l’acqua pubblica e quelli dei collettivi studenteschi impegnati nella campagna elettorale universitaria, ha incontrato in zona Valco San Paolo un gruppo di militanti di estrema destra appartenente al Blocco Studentesco alias Casapound che si aggiravano armati di mazze chiodate, catene e bastoni fra i quali indubbiamente vanno annoverati quelli poi sequestrati dalle forze dell’ordine. Dopo aver più volte chiesto ai neofascisti di allontanarsi da un quartiere che in più occasioni ha dimostrato la sua natura antifascista e che troppo spesso è stato teatro, specie dentro e intorno all’ateneo di Roma 3, di aggressioni degli squadristi, siamo stati attaccati da una formazione paramilitare che ha rivelato gli stessi protagonisti e le stesse modalità del noto episodio dell’attacco all’Onda in Piazza Navona nel 2008.

In seguito al tentativo di aggressione fascista respinto da attivisti e militanti della rete sociale dell’XI° municipio, si è svolta all’indomani, nella sala del consiglio municipale, una pubblica conferenza stampa in cui sono intervenuti rappresentanti dell’ANPI, il Presidente dell’XI° Municipio, alcuni consiglieri della Provincia di Roma e della Regione Lazio oltre ovviamente alle numerose realtà sociali e politiche del territorio e della città tra cui studenti dell’università Roma Tre, della Sapienza e di Tor Vergata, studenti di diverse scuole del territorio oltre ai movimenti per il diritto all’abitare e contro la precarietà, i centri sociali di Roma e la rete antifascista metropolitana. Tutti hanno pubblicamente espresso la loro solidarietà, rivendicando il diritto e il dovere di garantire l’agibilità democratica nei territori davanti alle provocazioni dei neofascisti che scorzzano tra le strade della città e le stanze del potere.

Come è avvenuto ieri notte per le strade del nostro quartiere quando Blocco Studentesco e Casa Pound sono tornati in zona San Paolo Ostiense dove avevano tentato di aggredire gli attivisti della Rete sociale dell’XI municipio così come annunciato nella loro conferenza stampa tenutosi nel covo Casa Pound con l’appoggio di parlamentari del PDL, ieri notte con la consueta copertura hanno potuto svolgere la loro operazione squadrista.

Alcune decine di auto, coadiuvate da alcune volanti di Polizia e Carabinieri, hanno scorrazzato per ore in lungo e in largo. Lo hanno fatto esplicitamente scortati e protetti dalle forze dell’ordine che presidiavano tutta la zona, permettendo ai neofascisti in questione di incartare il quartiere con i loro manifesti, di fare posti di blocco per macchine e motorini, di inseguire persone “sospette”.

Ma non hanno certo potuto avvicinarsi a quello che forse era il loro obiettivo, almeno stando alle loro dichiarazioni riprese da molti giornali: il laboratorio Acrobax. L’ex cinodromo è stato infatti presidiato tutta la notte da molti compagni delle realtà antifasciste di Roma, giunte sul posto in pochissimo tempo, dimostrando così una fortissima volontà di non concedere ai neofascisti nessuno spazio oltre a quello che si guadagnano nelle stanze oscure del potere.

Siamo oggi come ieri pronti a prendere parola pubblicamente nelle nostre strade orgogliosi di essere antifascisti in un paese ormai non solo in pieno declino economico con una crisi sociale che sta strozzando la vita di tante famiglie, giovani e anziani di questo territorio che ben conosciamo, ma per di più con il segno distintivo di una gestione autoritaria di questo infame governo che toglie terreno giorno dopo giorno alla democrazia e alla libera partecipazione ed espressione politica. Ripuliremo il nostro quartiere, difenderemo la memoria della Resistenza, giorno dopo giorno per riconquistare Diritti e Libertà.

Laboratorio Acrobax – Rete Sociale XI° Municipio

Roma Tre | Aggressione Casa Pound a studenti e Rete Sociale

La Rete Sociale dell’XI Municipio sulla verità dei fatti di stanotte a Valco San Paolo e le menzogne degli squadristi di Casa Pound e della loro succursale Blocco Studentesco.

Oggi ore 14 conferenza stampa nella sala consiliare XI Municipio in via B. Croce 50.

LOCANDINARETERoma, 14 Aprile. La notte tra il 13 e il 14 aprile la rete sociale dell’XI municipio, rete plurale di associazioni, centri sociali, movimenti per il diritto all’abitare e collettivi studenteschi del territorio, mentre attacchinava i manifesti per la campagna referendaria per l’acqua pubblica e i manifesti dei collettivi studenteschi impegnati nella campagna elettorale universitaria, ha incontrato in zona Valco San Paolo un gruppo di militanti di estrema destra appartenente al Blocco Studentesco alias Casapound che si aggiravano armati di mazze chiodate, catene e bastoni fra i quali indubbiamente vanno annoverati quelli poi sequestrati, abbandonati per strada, dalle forze dell’ordine. Dopo aver più volte chiesto ai neofascisti di allontanarsi da un quartiere che in più occasioni ha dimostrato la sua natura antifascista e che troppo spesso è stato teatro, specie dentro e intorno all’ateneo di Roma 3, di aggressioni degli squadristi, siamo stati attaccati da una formazione paramilitare che ha rivelato gli stessi protagonisti e le stesse modalità del noto episodio dell’attacco all’Onda in Piazza Navona nel 2008.

La vittoria della destra alle ultime elezioni regionali ha rafforzato la convinzione di questi gruppi, che hanno le loro rappresentanze istituzionali all’interno del Pdl capitolino, di godere d’una totale impunità in forza dell’ampia copertura politica nelle istituzioni, come apparso già durante la campagna elettorale con i sanguinosi raid nell’ateneo di Tor Vergata da parte di Blocco Studentesco e di noti esponenti della sua casa-madre ossia Casapound, così come con la più folkloristica parata allestita nel quartiere Esquilino alla vigilia della “festa del Pdl” per la vittoria di Renata Polverini che ha sollevato proteste dei residenti. Non è dunque un caso che sia la stessa Casapound Italia, che si prepara a schierare le sue forze e a coinvolgere il Pdl nella marcia nazionale lanciata per il 7 maggio a Roma sotto le mentite spoglie di Blocco studentesco, a intervenire adesso sulla vicenda chiamando in causa sindaco della Capitale, neopresidente della Regione Lazio e addirittura il ministro degli Interni, oltre a cercare di imporre una pressione sulle autorità accademiche dell’Università Roma 3.

Respingiamo la montatura vittimista costruita da Casa Pound su un episodio che ha semplicemente fatto prendere corpo al clima di odio e d’intimidazione fatto crescere attraverso Blocco Studentesco nella sua scalata alle elezioni universitarie, ribadiamo la necessità di sospendere da queste la lista del Blocco Studentesco e denunciamo l’unilateralità dei fermi effettuati stanotte dalle forze dell’ordine intervenute. Chiamiamo alla solidarietà, alla vigilanza e alla mobilitazione tutta la Roma democratica, antifascista, antirazzista e antisessista, a partire dalla conferenza stampa che svolgeremo alle 14 di oggi stesso sui fatti della scorsa notte nella sala consiliare dell’XI Municipio e dall’iniziativa già da tempo stabilita per lunedì 19 aprile alle 15 nella facoltà di Lettere di Roma 3 dall’Assemblea permanente dell’ateneo e dalla rete Ram, in preparazione del prossimo 25 aprile.

Roma, 14 aprile 2010

Rete Sociale XI Municipio

S’INVITANO TUTTE E TUTTI A PARTECIPARE ALLA CONFERENZA STAMPA DI OGGI E DI

FAR GIRARE IL PIU’ POSSIBILE QUESTO COMUNICATO

Scontri Ostiense: aggressione di Casa Pound e Blocco Studentesco

La notte tra il 13 e il 14 aprile la Rete Sociale dell’XI municipio, rete plurale di associazioni, centri sociali, movimenti per il diritto all’abitare e collettivi studenteschi del territorio, affiggendo manifesti per la campagna referendaria per l’acqua pubblica e quelli dei collettivi studenteschi impegnati nella campagna elettorale universitaria, ha incontrato in zona Valco San Paolo un gruppo di militanti di estrema destra appartenente al Blocco Studentesco alias Casapound che si aggiravano armati di mazze chiodate, catene e bastoni fra i quali indubbiamente vanno annoverati quelli poi sequestrati dalle forze dell’ordine. Attaccati da una formazione paramilitare che ha rivelato gli stessi protagonisti e le stesse modalità del noto episodio dell’attacco all’Onda in Piazza Navona nel 2008 – la rete è comunque riuscita ad allontanare la squadraccia.

I giorni successivi. Il quartiere, le realtà autogestite, la rete sociale dell’XI municipio hanno risposto a modo proprio ai gravissimi eventi della notte precedente, quando appartenenti a Casa Pound/Blocco Studentesco, dopo aver incassato la partecipazione di parlamentari PDL, sono finalmente riusciti a realizzare il proprio sogno, un attacchinaggio nella zona per  cui hanno dovuto chiedere la collaborazione e la protezione esplicita delle forze dell’Ordine,che presidiavano tutta la zona. Oggi pomeriggio invece, da soli ma davanti a tutta la cittadinanza, collettivi, studenti, centri sociali e associazioni del territorio, alla luce del sole, hanno ripulito i muri del quartiere dalla propaganda elettorale neofascista, sostituendola con messaggi più degni dell sua storia recente. Seguono alcune foto dell’iniziativa.

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acro03216 Aprile. Nella notte tra giovedi e venerdi gravissimo episodio e inquietante precedente. Casa Pound e Blocco Studentesco sono tornati in zona San Paolo Ostiense, dove  nelle notte tra martedi e mercoledi avevano tentato di aggredire gli attivisti della Rete sociale dell’XI municipio che li avevano respinti. Alcune decine di auto, coadiuvate da alcune volanti di Polizia e Carabinieri, hanno scorrazzato per ore in lungo e in largo, attaccando manifesti sulla loro campagna elettorale. Lo hanno fatto protetti dalle forze dell’ordine che avevano militarizzato tutta la zona.

Nel frattempo il laboratorio Acrobax, sotto attacco neofascista e mediatico nei giorni scorsi, era presidiato da centinaia di attivisti provenienti da molteplici realtà antifasciste della città, giunte sul posto in pochissimo tempo. Come si nota nella foto, molte volanti controllavano – come richiesto dai ribelli di Casa Pound – che nessuno si avvicinasse alla coraggiosa truppa attacchinante.

22 aprile | Tentata aggressione di Casa Pound a Ostia

17 aprile | Imbrattato murales per Renato Biagetti a San Paolo

16 aprile | Breve storia di tre giorni inquietanti

14 aprile | Appello alla mobilitazione

14 aprile | Comunicato della Rete sociale XI Municipio sugli scontri di Roma Tre

Il tam tam delle agenzie stampa

Ostia. Tentata aggressione di CasaPound

Nella notte del 20 Aprile, mentre G.C. stava attaccando delle locandine per la commemorazione del 25 Aprile, due macchine e un motorino si sono fermate in viale dei Promontori con l’intenzione di aggredirlo fisicamente.

Una decina di fascisti legati a Casa Pound Ostia sono scesi dalla macchina con cinte e coltelli, gridandogli che non poteva attacchinare in quella zona. Fortunatamente il compagno è riuscito a correre in macchina e l’aggressione si è conclusa soltanto con diverse cintate sul suo veicolo.

Nella stessa notte sono comparse intorno alla Vittorio Emanuele decine di celtiche e scritte contro il Collettivo L’Officina.

Denunciamo il tentativo d’aggressione, avvenuto dopo i gravi eventi di Roma Tre, nei quali è rimasta coinvolta la rete sociale del XI Municipio. Questi fascisti del terzo millennio, di giorno fanno la parte dei cittadini democratici mentre la notte mostrano alla città il loro vero volto squadrista.

A pochi giorni dalla festa della liberazione chiediamo che tutte le forze democratiche e antifasciste si schierino contro questo clima generale di violenza. Il fascismo purtroppo non è un ricordo lontano e lo dimostrano le continue aggressione che stanno avvenendo in tutta Roma.

Collettivo L’Officina – Vittorio Occupato

Professione precario: i percorsi della crisi nel lavoro che cambia

corso_formazione

Martedì 20 aprile ore 20.00

C’ERA UNA VOLTA…

…IL POSTO FISSO – L’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO NEL MODELLO DI PRODUZIONE FORDISTA

…IL DIRITTO DEL LAVORO – IL SISTEMA DI GARANZIE PER IL LAVAORATORE PARTE DEBOLE DEL RAPPORTO

…IL CONTRATTO COLLETTIVO – L’AUTONOMIA DELLE PARTI SOCIALI IN UN SISTEMA DI REGOLE CERTE

Martedì 11 maggio ore 19:30

I SOMMERSI E I SALVATI

L’ASSALTO AL FORTINO DEL LAVORO GARANTITO

IL LAVORO ATIPICO DIVENTA LA REGOLA?

TORNARE INDIETRO E’ POSSIBILE?

ESISTE UNA FLESSIBILITA’ “BUONA”?

Martedì 18 maggio ore 19:30

L’ORGANIZZAZIONE DEL MERCATO DEL LAVORO DOPO LA “RIFORMA BIAGI”

IL RAPPORTO DI APPRENDISTATO

IL LAVORO RIPARTITO E IL LAVORO A CHIAMATA

SOMMINISTRAZIONE DI MANODOPERA

IL PART-TIME

IL LAVORO A PROGETTO

Martedi 1 giugno h 19:00

DALLO STATUTO DEI LAVORATORI ALLO STATUTO DEI LAVORI?

LO STATUTO DEI LAVORATORI – PROFILO STORICO E VALORE ATTUALE

RIGIDITA’ E FLESSIBILITA’ NEL RAPPORTO E NEL MERCATO

LO ZOCCOLO DURO – LE TUTELE DENTRO IL RAPPORTO – LICENZIAMENTI, CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO – I LIMITI AL POTERE DISCIPLINARE DEL DATORE DI LAVORO – LA TUTELA DELLA MATERNITA’

QUALI TUTELE NEL RAPPORTO PER I LAVORATORI PRECARI?

Martedì 15 giugno ore 19:30

E SE NON SI APRE IL PARACADUTE?

LE TUTELE NEL MERCATO – GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI

I MODELLI DI FLEXICURITY FUORI DALL’ITALIA

IL REDDITO GARANTITO – IL SOSTEGNO NELLA TRANSIZIONE DA UN LAVORO AD UN ALTRO

WELFARE E WORKFARE – DOV’E’ LA SOLUZIONE?

Martedì 29 giugno ore 19:30

INVISIBILE A CHI?

IL MODELLO ATTUALE DELLA RAPPRESENTANZA SINDACALE

I PERCORSI E GLI STRUMENTI DI AUTORGANIZZAZIONE DEI LAVORATORI PRECARI

L’abitare prima del costruire

Sul convegno sull’autorecupero del patrimonio in abbandono. Roma 27/28 febbraio 2010

Con questo titolo si potrebbe riassumere il convegno che si è svolto a Roma il 27 e il 28 Febbraio sul tema dell’autorecupero, a fini abitativi, del patrimonio in disuso.

Partendo dal racconto di un’esperienza pratica che dodici anni orsono, nel 1998, portò alla prima legge italiana, approvata dalla regione Lazio, è stato ricostruito attraverso passaggi rivendicativi, istituzionali, normativi, l’iter che a portato la cooperativa Inventare l’abitare, nata dall’esperienza del Coordinamento cittadino di lotta per la casa, a pianificare otto progetti di autorecupero nella Regione (di cui due conclusi e altri tre in fase di consegna). Un racconto che suggeriva una possibilità altra di immaginare la metropoli.

La proposta dell’autorecupero consiste nel recuperare e valorizzare il patrimonio edilizio esistente (e in abbandono) a vantaggio dei cittadini e delle cittadine della Capitale in emergenza abitativa. Ciò potrebbe arrestare l’avanzata di costruzioni e cemento per migliaia di metri cubi nella periferia di Roma, scongiurando l’ennesima speculazione a vantaggio dei soliti noti, l’ennesima devastazione ambientale, l’ennesima deportazione degli abitanti in nuovi quartieri ghetto fuori dal raccordo anulare. Gli autorecuperi, infatti, sono progettati su stabili precedentemente occupati e abitati dai movimenti per il diritto all’abitare, dove gli inquilini tornano da autorecuperanti una volta conclusi i lavori.

Questo significa chiaramente porre attenzione alla qualità e alla sostenibilità della nostra vita e, di conseguenza, alla scelta di tecnologie di bioedilizia, di valorizzazione delle energie rinnovabili, di coesione ed integrazione del tessuto sociale.

La possibilità creata da una legge regionale, voluta dai movimenti e da una parte ricettiva delle istituzioni regionali e comunali, rappresenta uno strumento concreto che apre prospettive nuove sia nella pratica che nei principi. Nel convegno si sono confrontate diverse esperienze, da Abitare 2000 alla Cooperativa Corallo, che hanno raccontato metodi differenti, autocostruzioni e meccanismi economici, difficoltà e soluzioni. Dinamiche che sono state toccate con mano anche nella seconda giornata dell’incontro, quando si sono aperte le porte dell’autorecupero di via Colomberti, a Serpentara (Salaria). Qui una sorta di visita guidata ha accompagnato i partecipanti in una vecchia scuola che, dopo anni di lavori, è divenuta un condominio con 12 appartamenti circondati da un giardino e dagli impersonali palazzi della Serpentara.

Nuove prospettive e possibilità si sono intraviste, le stesse che da anni chi amministra i nostri territori continua a non considerare, ostacolando l’autorecupero con prepotenze e lungaggini burocratiche, dimostrandosi impegnato a regalare questo immenso patrimonio ed enormi porzioni di città agli speculatori. Di questo le amministrazioni dovrebbero assumersi la responsabilità, spiegando a tutti i cittadini perché continuino a sprecare milioni di euro per sgomberi, residence in assistenza alloggiativa, bonus all’affitto, insomma per regalare risorse pubbliche ai privati, quando esiste uno strumento economico come l’autorecupero, realizzato con la cooperazione dei futuri inquilini. Ma soprattutto dovrebbero spiegare perché non vogliono realizzare o dirigersi verso quello che i movimenti reclamano da anni, un nuovo diritto di cittadinanza: il diritto all’abitare.

Elezioni regionali: precari e disoccupati al seggio per votare San Precario

ROMA, 29 MARZO. Ultimi minuti per votare nelle elezioni regionali, ancora una volta un panino fatale. Fedeli di San Precario, Generazione P, incazzati che hanno fatto domanda per il reddito minimo nel Lazio e individualità indipendenti hanno deciso all’ultimo minuto di votare per San Precario presso il seggio di Piazza del Collegio Romano, proprio vicino al palazzo di San Silvio, sperando che il loro santo facesse il miracolo di riportare i contenuti e i temi sociali all’ordine del giorno della politica. Nonostante San Precario avesse loro intimato di votare a digiuno, precari e disoccupati affamati, fermatisi a prendere un panino, si sono presentati al seggio alle 15:01 trovando le porte sbarrate. A nulla sono valse le preghiere al Santo, le invocazioni agli scrutatori del seggio, le proposte di scambiare il proprio pranzo con il diritto di voto. Neanche l’idea di istituire una lotteria just-in-time con in palio un voto extra per le regionali 2010 ha avuto buon esito.

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Il popolo dei fedeli, scontento e forse timoroso dell’ira del Santo, ha dunque iniziato ad urlare “San Precario facci un decreto!” (interpretativo, innovativo o interreligioso non aveva importanza), oltre a “le nostre liste sono state escluse a priori” forse riferendosi a chi nel Lazio è stato espulso dalla possibilità di richiedere il reddito minimo. Uno dei fedeli infatti chiarisce: “Prima con la legge hanno detto che tutti avevano diritto al reddito. Poi quando si è parlato di soldi hanno cominciato a stringere: solo quelli tra i 30 e i 44 anni”. E tra i 130.000 che hanno potuto fare domanda a settembre scorso – si legge sul santino di San Precario – solo 6.000 lo vinceranno. Forse. Sull’accaduto si è poi espresso anche Benedetto XVI: il pontefice  si è detto possibilista sull’eventualità che i Santi entrino in politica e vengano eletti a cariche politiche.

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03

Oggi 29 Marzo, alle 15.10, i comitati per il reddito si sono ritrovati a votare al seggio di Piazza del Collegio Romano, vicino Palazzo Grazioli, per votare per il proprio unico candidato: S.Precario!

Quelli in ritardo siete voi, vogliamo votare San Precario!

“Abbiamo fatto tardi ma abbiamo un decreto interpretativo dalla nostra parte! Eravamo solo usciti un attimo a mangiare un panino e ora vogliamo che ci facciate esprimere per il nostro candidato che è l’unico che parli di contenuti in queste elezioni. Vogliamo rivendicare un reddito di cittadinanza garantito per disoccupati e precari.

Nella Regione Lazio è stata approvata una legge per il reddito garantito, unica in Italia,  ma con pochissimi soldi: infatti a oggi su 130.000 domande ne sono state soddisfatte solo 1.000. Da qui vogliamo che si parta per affermare un nuovo sistema di welfare degno di questo nome, dove si garantiscano i servizi a partire dalla sanità e dalla formazione, fino ad arrivare al diritto all’abitare e ai trasporti.”

Comitati per il reddito | San Precario | Generazione P | Rete degli Indipendenti

AGENZIE.

REGIONALI: COMITATI PER REDDITO VOTANO ‘SAN PRECARIÒ (ANSA) – ROMA, 29 MAR – Pezzi di pane raffermo e uno striscione inneggiante a San Precario. Così un gruppo di aderenti ai Comitati per il reddito ha partecipato ad una manifestazione a Roma davanti al seggio elettorale allestito al Liceo Visconti in piazza del Collegio Romano. Il seggio era già chiuso e i manifestanti si sono presentati con pane raffermo con lo slogan «sono andato a mangiare un panino», la frase ormai celebre di Alfredo Milioni rappresentante di lista delPdl che si scusò così per non essere riuscito a presentare in tempo la lista ora esclusa dalla tornata elettorale. I manifestanti hanno anche srotolato uno striscione con su scritto «Viva San Precario». (ANSA).

REGIONALI, FLASH-MOB CON PANINI DAVANTI A SEGGIO CENTRO (OMNIROMA) Roma, 29 mar – Un flash-mob con panini depositati davanti al seggio elettorale di piazza del Collegio Romano per segnalare, come spiegano gli organizzatori di questa protesta, «che così come è stata esclusa la lista del Pdl alla Provincia di Roma, la Regione Lazio ha escluso 120mila cittadini che avevano fatto richiesta del reddito minimo garantito. Loro, pur avendo i requisiti, non hanno ottenuto quanto avevano richiesto a causa della mancanza di fondi ulteriori». La manifestazione si è tenuta questo pomeriggio davanti «al seggio elettorale più vicino a palazzo Grazioli», così come sottolineano ancora i manifestanti. «Lo abbiamo fatto con un chiaro riferimento al ‘paninò di Alfredo Milioni», proseguono.

Contro la crisi reddito a precarie e disoccupati

Non può essere una lotteria!

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A quasi 7 mesi di distanza dalla presentazione delle domande per il reddito minimo garantito nella Regioe Lazio sono uscite le prime graduatorie provvisorie riguardanti 1.000 beneficiari sui 6.000 totali. Ricordiamo che le domande sono state 120.000, dunque appena il 5% vedrà erogato ciò che gli manca per arrivare ai 583 euro al mese di tetto stabilito dalle convenzioni attuative. Una vera e propria lotteria, dunque, per un diritto ridotto ad elemosina.


Comitati di precarie e disoccupati.

[singlepic id=873 w=300 h=225 float=left] Dopo anni di battaglie per un reddito garantito per tutti, lavoro o non lavoro, i movimenti sociali hanno ottenuto una legge dalla Regione Lazio nel marzo del 2009. La legge afferma che tutti dai 18 ai 65 anni hanno diritto a raggiungere un reddito minimo garantito, viste la crisi e la precarietà dilaganti. Tutto ciò non si è avverato ed è per questo che è nato il Comitato Win for Rights! Aperto a precari e precarie, disoccupati e disoccupate. Non solo per chi ha fatto domanda dunque, ma per tutti e tutte coloro che pensano che la crisi non possa sempre ricadere su di noi e che le risorse non possano andare sempre alle banche e alle imprese.

Leggi l’articolo di Luciano Gallino sul Reddito Minimo Garantito.

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MOBILITAZIONI

29 MARZO – Precari e disoccupati votano San Precario per ottenere il reddito!

9 FEBBRAIO – Precari e disoccupati chiedono i soldi ai Monopoli di Stato!

15 DICEMBRE – Il comitato Win for rights è a controllare le graduatorie il giorno della loro uscita ufficiale presso il centro per l’impiego di Cinecittà (via Vignali). Non c’è nessuno a parte noi, dalla Provincia si sono “dimenticati” di avvertire precari e disoccupati della pubblicazione delle liste.

23 OTTOBRE – durante la giornata di sciopero generale indetto dal sindacalismo di base è stato ottenuto un incontro con il capo gabinetto del  ministero dell’economia sul tema della crisi e del reddito garantito come strumento per i disoccupati e precari non coperti da interventi di protezione sociale.

Mercoledi 30 settembre, i movimenti di precari e disoccupati si sono recati al CPI di via Vignali, a Cinecittà, per reclamare un reddito per tutti e allargare questi comitati.

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Info

ROMAPRECARIA ::: SPORTELLO ANTICRISI | info@indipendenti.eu | Cell. 389.9914556 | Tel. 06 97841118 (solo mercoledi 17-19)

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LA LEGGE REGIONALE SUL REDDITO MINIMO

Quest’anno,  i precari ed i disoccupati della Regione Lazio hanno avuto una possibilità: accedere al reddito minimo garantito (leggi la scheda informativa). Una legge che stabilisce un diritto per tutti, dai 18 ai 65 anni, vista la precarietà dilagante  nata dall trasformazioni nel mondo produttivo. Una legge frutto delle iniziative dei movimenti sociali, iniziate nel 2004.

La Regione, invece, ha ristretto d’ufficio i parametri, dai 30 ai 44 anni, tradendo lo spirito della legge, anche per le scarsissime risorse stanziate. Tutto questo mentre, con l’altra mano, la Regione ha elargito:

  1. Sostegno alle imprese in crisi: 210 milioni di euro in 3 anni
  2. Fondo rotativo per imprese turistiche per il 2009: 8 milioni di euro
  3. Sostegno al credito per le imprese nel 2009: 1 miliardo di Euro.

I soldi pubblici devono andare innanzitutto ai cittadini e non solo alle imprese. Questo vale per la Regione ma anche per il Governo nazionale, per questo siamo convinti che debbano essere investite risorse almeno equivalenti per il reddito garantito.

Le domande presentate per la legge regionale per il reddito sono state circa 120 mila nel territorio regionale di cui circa 80 mila a Roma. Questo dato ci fa comprendere la percezione sociale del reddito garantito che si è estesa al di la della scarsissima comunicazione ufficiale che è stata fatta della legge. Ricordiamo che la presentazione della domanda è stata fatta di nascosto solo nel mese di settembre.
Le risorse economiche stanziate sono 135 milioni di euro per il periodo 2009-2011, dei quali 60 per il periodo novembre 2009-novembre 2010. Per questo anno i   beneficiari del provvedimenti finanziati con il reddito garantito di 7000 mila euro l’anno (circa 580 euro al mese) saranno circa tra le 8 mila/10 mila persone.
Tra il 9 e il 16 novembre usciranno gli elenchi con le richieste ammissibili e formalmente finanziabili, le richieste formalmente ammissibili ma non finanziabili e le richieste non ammissibili e non finanziabili. Nei primi giorni di dicembre dovrebbero uscire le graduatorie e a metà mese partire l’erogazione del reddito ai beneficiari finanziati
Tra le richieste ammissibili ma non finanziabili per mancanza di risorse economiche ci saranno decine di migliaia di precari e disoccupati.

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ALTRO

LA CAMPAGNA RXTCHI HA DIRITTO AL REDDITO LA LEGGEREGOLAMENTO ATTUATIVOBROCHURE INFORMATIVACOMUNICATO STAMPA * SUL REDDITO DI BASE (articolo di  Gallino, da Repubblica.it)

QUADRO

Il “decreto anticrisi” del governo * Analisi della crisi * Ammortizzatori Sociali * Risoluzione Parlamento Europeo

Aspettando le graduatorie per il reddito a precari e disoccupati.

Non può essere una lotteria!

[singlepic id=873 w=320 h=240 float=left] Stai aspettando le graduatorie finali per sapere se sei vincitore del Reddito Minimo?

Hai meno di 30 anni o più di 44 e sei stato escluso forzatamente da un diritto per tutti?

Quest’anno, infatti, i precari ed i disoccupati della Regione Lazio hanno avuto una possibilità: accedere al reddito minimo garantito (leggi la scheda informativa). Una legge che stabilisce un diritto per tutti, dai 18 ai 65 anni, vista la precarietà dilagante  nata dall trasformazioni nel mondo produttivo. Una legge frutto delle iniziative dei movimenti sociali, iniziate nel 2004.

La Regione, invece, ha ristretto d’ufficio i parametri, dai 30 ai 44 anni. Inoltre, a fronte di più di 100.000 domande, solo 2.000 ne verranno soddisfatte. Tutto questo perché sono stati stanziato solo 20 mln di euro (180  in tre anni).

Una vera lotteria. Ma i diritti non possono essere un privilegio, devono valere per tutti!

Tutto questo mentre, con l’altra mano, la Regione ha elargito:

  1. Sostegno alle imprese in crisi: 210 milioni di euro in 3 anni
  2. Fondo rotativo per imprese turistiche per il 2009: 8 milioni di euro
  3. Sostegno al credito per le imprese nel 2009: 1 miliardo di Euro.

I soldi pubblici devono andare innanzitutto ai cittadini e non solo alle imprese. Questo vale per la Regione ma anche per il Governo nazionale, per questo siamo convinti che debbano essere investite risorse almeno equivalenti per il reddito garantito

Per questo stanno nascendo dei comitati (vedi luoghi e orari ) di precari e disoccupati per l‘allargamento della platea dei beneficiari: da Reddito Minimo a Reddito per Tutti e Tutte.

Prossimo appuntamento:

SCIOPERO GENERALE, venerdi 23 ottobre ore 9:30 Piazza della Repubblica

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Mercoledi 30 settembre, i movimenti di precari e disoccupati si sono recati al CPI di via Vignali, a Cinecittà, per reclamare un reddito per tutti e allargare questi comitati. Prossimo incontro: giovedi 15 ottobre ore 18 al Volturno

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LA CAMPAGNA RXTCHI HA DIRITTO AL REDDITO LA LEGGEREGOLAMENTO ATTUATIVOBROCHURE INFORMATIVACOMUNICATO STAMPA * SUL REDDITO DI BASE (articolo di  Gallino, da Repubblica.it)

QUADRO

Il “decreto anticrisi” del governo * Analisi della crisi * Ammortizzatori Sociali * Risoluzione Parlamento EuropeoDal 15 ottobre le graduatorie di vincitori del Reddito minimo.

Non può essere una lotteria.

[singlepic id=843 w=320 h=240 float=left] Quest’anno i precari ed i disoccupati della Regione Lazio hanno avuto una possibilità: accedere al reddito minimo garantito. Ma questa possibilità è un diritto, non una lotteria.

Infatti una battaglia dei movimenti sociali, iniziata nel 2004, ha portato all’approvazione di questa legge con dei parametri molto larghi. Innanzi tutto un diritto individuale, dedicato tanto a chi non ha lavoro quanto a chi è precario, per una fascia larga di persone, dai 18 ai 65 anni.

La Regione, invece, ha ristretto i parametri, dai 30 ai 44 anni. Inoltre, a fronte di più di 100.000 domande, solo 2.000 ne verranno soddisfatte.Tutto questo perché la Regione Lazio ha stanziato solo 20 mln di euro (180  in tre anni), mentre con l’altra mano ha elargito:

  1. Sostegno alle imprese in crisi: 210 milioni di euro in 3 anni
  2. Fondo rotativo per imprese turistiche per il 2009: 8 milioni di euro
  3. Sostegno al credito per le imprese nel 2009: 1 miliardo di Euro.

I soldi pubblici devono andare innanzitutto ai cittadini e non solo alle imprese. Questo vale per la Regione ma anche per il Governo nazionale, per questo siamo convinti che debbano essere investite risorse almeno equivalenti per il reddito garantito

Per questo stanno nascendo dei comitati (vedi luoghi e orari ) di precari e disoccupati per l‘allargamento della platea dei beneficiari: da Reddito Minimo a Reddito per Tutti e Tutte.

***

Mercoledi 30 settembre, i movimenti di precari e disoccupati si sono recati al CPI di via Vignali, a Cinecittà, per reclamare un reddito per tutti e allargare questi comitati.

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Prossimo incontro: giovedi 15 ottobre ore 18 al Volturno

***

LA CAMPAGNA RXTCHI HA DIRITTO AL REDDITO LA LEGGEREGOLAMENTO ATTUATIVOBROCHURE INFORMATIVACOMUNICATO STAMPA * SUL REDDITO DI BASE (articolo di  Gallino, da Repubblica.it)

QUADRO

Il “decreto anticrisi” del governo * Analisi della crisi * Ammortizzatori Sociali * Risoluzione Parlamento Europeo

Aspettando le graduatorie per il reddito a precari e disoccupati.

Non può essere una lotteria!

[singlepic id=873 w=320 h=240 float=left] Stai aspettando le graduatorie finali per sapere se sei vincitore del Reddito Minimo?

Hai meno di 30 anni o più di 44 e sei stato escluso forzatamente da un diritto per tutti?

Quest’anno, infatti, i precari ed i disoccupati della Regione Lazio hanno avuto una possibilità: accedere al reddito minimo garantito (leggi la scheda informativa). Una legge che stabilisce un diritto per tutti, dai 18 ai 65 anni, vista la precarietà dilagante  nata dall trasformazioni nel mondo produttivo. Una legge frutto delle iniziative dei movimenti sociali, iniziate nel 2004.

La Regione, invece, ha ristretto d’ufficio i parametri, dai 30 ai 44 anni. Inoltre, a fronte di più di 100.000 domande, solo 2.000 ne verranno soddisfatte. Tutto questo perché sono stati stanziato solo 20 mln di euro (180  in tre anni).

Una vera lotteria. Ma i diritti non possono essere un privilegio, devono valere per tutti!

Tutto questo mentre, con l’altra mano, la Regione ha elargito:

  1. Sostegno alle imprese in crisi: 210 milioni di euro in 3 anni
  2. Fondo rotativo per imprese turistiche per il 2009: 8 milioni di euro
  3. Sostegno al credito per le imprese nel 2009: 1 miliardo di Euro.

I soldi pubblici devono andare innanzitutto ai cittadini e non solo alle imprese. Questo vale per la Regione ma anche per il Governo nazionale, per questo siamo convinti che debbano essere investite risorse almeno equivalenti per il reddito garantito

Per questo stanno nascendo dei comitati (vedi luoghi e orari ) di precari e disoccupati per l‘allargamento della platea dei beneficiari: da Reddito Minimo a Reddito per Tutti e Tutte.

Prossimo appuntamento:

SCIOPERO GENERALE, venerdi 23 ottobre ore 9:30 Piazza della Repubblica

***

Mercoledi 30 settembre, i movimenti di precari e disoccupati si sono recati al CPI di via Vignali, a Cinecittà, per reclamare un reddito per tutti e allargare questi comitati. Prossimo incontro: giovedi 15 ottobre ore 18 al Volturno

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LA CAMPAGNA RXTCHI HA DIRITTO AL REDDITO LA LEGGEREGOLAMENTO ATTUATIVOBROCHURE INFORMATIVACOMUNICATO STAMPA * SUL REDDITO DI BASE (articolo di  Gallino, da Repubblica.it)

QUADRO

Il “decreto anticrisi” del governo * Analisi della crisi * Ammortizzatori Sociali * Risoluzione Parlamento EuropeoDal 15 ottobre le graduatorie di vincitori del Reddito minimo.

Non può essere una lotteria.

[singlepic id=843 w=320 h=240 float=left] Quest’anno i precari ed i disoccupati della Regione Lazio hanno avuto una possibilità: accedere al reddito minimo garantito. Ma questa possibilità è un diritto, non una lotteria.

Infatti una battaglia dei movimenti sociali, iniziata nel 2004, ha portato all’approvazione di questa legge con dei parametri molto larghi. Innanzi tutto un diritto individuale, dedicato tanto a chi non ha lavoro quanto a chi è precario, per una fascia larga di persone, dai 18 ai 65 anni.

La Regione, invece, ha ristretto i parametri, dai 30 ai 44 anni. Inoltre, a fronte di più di 100.000 domande, solo 2.000 ne verranno soddisfatte.Tutto questo perché la Regione Lazio ha stanziato solo 20 mln di euro (180  in tre anni), mentre con l’altra mano ha elargito:

  1. Sostegno alle imprese in crisi: 210 milioni di euro in 3 anni
  2. Fondo rotativo per imprese turistiche per il 2009: 8 milioni di euro
  3. Sostegno al credito per le imprese nel 2009: 1 miliardo di Euro.

I soldi pubblici devono andare innanzitutto ai cittadini e non solo alle imprese. Questo vale per la Regione ma anche per il Governo nazionale, per questo siamo convinti che debbano essere investite risorse almeno equivalenti per il reddito garantito

Per questo stanno nascendo dei comitati (vedi luoghi e orari ) di precari e disoccupati per l‘allargamento della platea dei beneficiari: da Reddito Minimo a Reddito per Tutti e Tutte.

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Mercoledi 30 settembre, i movimenti di precari e disoccupati si sono recati al CPI di via Vignali, a Cinecittà, per reclamare un reddito per tutti e allargare questi comitati.

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Prossimo incontro: giovedi 15 ottobre ore 18 al Volturno

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Aspettando le graduatorie per il reddito a precari e disoccupati.

Non può essere una lotteria!

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Hai meno di 30 anni o più di 44 e sei stato escluso forzatamente da un diritto per tutti?

Quest’anno, infatti, i precari ed i disoccupati della Regione Lazio hanno avuto una possibilità: accedere al reddito minimo garantito (leggi la scheda informativa). Una legge che stabilisce un diritto per tutti, dai 18 ai 65 anni, vista la precarietà dilagante  nata dall trasformazioni nel mondo produttivo. Una legge frutto delle iniziative dei movimenti sociali, iniziate nel 2004.

La Regione, invece, ha ristretto d’ufficio i parametri, dai 30 ai 44 anni. Inoltre, a fronte di più di 100.000 domande, solo 2.000 ne verranno soddisfatte. Tutto questo perché sono stati stanziato solo 20 mln di euro (180  in tre anni).

Una vera lotteria. Ma i diritti non possono essere un privilegio, devono valere per tutti!

Tutto questo mentre, con l’altra mano, la Regione ha elargito:

  1. Sostegno alle imprese in crisi: 210 milioni di euro in 3 anni
  2. Fondo rotativo per imprese turistiche per il 2009: 8 milioni di euro
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I soldi pubblici devono andare innanzitutto ai cittadini e non solo alle imprese. Questo vale per la Regione ma anche per il Governo nazionale, per questo siamo convinti che debbano essere investite risorse almeno equivalenti per il reddito garantito

Per questo stanno nascendo dei comitati (vedi luoghi e orari ) di precari e disoccupati per l‘allargamento della platea dei beneficiari: da Reddito Minimo a Reddito per Tutti e Tutte.

Prossimo appuntamento:

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Infatti una battaglia dei movimenti sociali, iniziata nel 2004, ha portato all’approvazione di questa legge con dei parametri molto larghi. Innanzi tutto un diritto individuale, dedicato tanto a chi non ha lavoro quanto a chi è precario, per una fascia larga di persone, dai 18 ai 65 anni.

La Regione, invece, ha ristretto i parametri, dai 30 ai 44 anni. Inoltre, a fronte di più di 100.000 domande, solo 2.000 ne verranno soddisfatte.Tutto questo perché la Regione Lazio ha stanziato solo 20 mln di euro (180  in tre anni), mentre con l’altra mano ha elargito:

  1. Sostegno alle imprese in crisi: 210 milioni di euro in 3 anni
  2. Fondo rotativo per imprese turistiche per il 2009: 8 milioni di euro
  3. Sostegno al credito per le imprese nel 2009: 1 miliardo di Euro.

I soldi pubblici devono andare innanzitutto ai cittadini e non solo alle imprese. Questo vale per la Regione ma anche per il Governo nazionale, per questo siamo convinti che debbano essere investite risorse almeno equivalenti per il reddito garantito

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Mercoledi 30 settembre, i movimenti di precari e disoccupati si sono recati al CPI di via Vignali, a Cinecittà, per reclamare un reddito per tutti e allargare questi comitati.

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Prossimo incontro: giovedi 15 ottobre ore 18 al Volturno

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Una “barcaccia” d’acqua

barcaccia9ROMA, 18 MARZO. Nella mattinanta si è tenuta una grande azione improvvisata del Forum italiano dei movimenti per l’acqua a Roma cui ha partecipato anche la Rete de*** Indipendenti. Diverse persone hanno circondato la «barcaccia» di piazza di Spagna con un gigantesco striscione blu e ne hanno appesi altri, tra cui quello «L’Acqua bene comune. Fuori l’acqua dal mercato. Fuori i profitti dall’acqua». Nel frattempo alcuni artisti di strada hanno improvvisato un’asta per vendere diverse bottiglie con l’acqua della «barcaccia» partendo da 20 euro e arrivando a oltre duecento. Moltissimi passanti e turisti si sono fermati per assistere all’azione, che serviva anche a lanciare l’appuntamento della manifestazione nazionale di sabato 20 marzo, a Roma, «per la ripubblicizzazione dell’acqua», con partenza alle ore 14 da piazza della Repubblica.

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“L’acqua è di tutti e deve essere pubblica. Difendiamo i beni comuni”

Il Governo, con la complicità attiva e passiva di gran parte del Parlamento, sta privatizzando il prelievo e la vendita dell’acqua, insieme agli altri servizi pubblici. Lo scorso 19 Novembre la Camera dei Deputati ha, infatti, convertito in Legge il DL 135/09 (Decreto Ronchi), all’interno del quale l’art. 15 – che ha modificato il precedente art. 23 bis – consegna, di fatto, l’acqua ai privati e alle multinazionali (Veolia, Suez, Bechtel, e allo stesso Caltagirone)!

Il Comune di Roma, tra il Sindaco fascista e un’opposizione sottovoce, si prepara, in tutta fretta, a svendere le azioni pubbliche dell’acqua alla multinazionale ACEA s.p.a., capeggiata da quel Calta-girone signore e padrone della speculazione immobiliare a Roma.

La Giunta Regionale del Lazio, di centrosinistra, ha consegnato nel 2009 la totalità dell’acqua del-la sorgente principale del fiume Aniene all’ACEA s.p.a., completando un disastro ambientale già in stato avanzato.

In ogni Comune e in ogni Paese in giro per il mondo dove l’acqua viene gestita dai privati sono aumentati i costi delle bollette, è peggiorato il servizio, è stato licenziato personale, è negato l’ac-cesso all’acqua a chi non può pagare ed è aumentato a dismisura il deterioramento ambientale dei bacini idrici e delle zone limitrofe.

Sentiamo la necessità di portare avanti questa battaglia popolare così come in questi anni significa-tive mobilitazioni popolari hanno tenacemente contrastando la politica delle “grandi opere” devasta-trici dei territori, dalla TAV al Dal Molin, al Ponte sullo Stretto, dalla gestione dei rifiuti legata al business degli inceneritori fino ad un modello energetico autoritario e nocivo, basato su combustibili inquinanti, per poi riproporre, di nuovo, il nucleare.

Per questo invitiamo tutte e tutti, tutte le realtà sociali, studentesche ed artistiche ad aderire e partecipare alla manifestazione nazionale del 20 marzo a Roma per

– bloccare le politiche di privatizzazione dell’acqua,

– riaffermarne il suo valore di bene comune e diritto umano universale,

– rivendicarne una gestione pubblica e partecipativa,

– rivendicare la tutela di beni comuni, biodiversità e clima,

– chiedere l’approvazione della legge d’iniziativa popolare presentata da 400.000 cittadini,

– dire tutte e tutti assieme: L’acqua è un bene comune privo di rilevanza economica!

Fuori i privati dai nostri NASONI

Roma, sabato 20 marzo ore 14 Piazza della Repubblica

Tor Vergata: aggressione neofascista

rissa

Sotto campagna elettorale riemergono le tensioni e i provocatori che, ben collaudati ormai, e sostenuti da forze politiche e con la connivenza immobilista delle forze dell’ordine, compiono aggressioni squadristiche di antica memoria ma evidentemente molto attuali. Stampa e media ripropongono la solita litania degli opposti estremismi e degli scontri fra bande. Per questo, per rompere questa cortina fumogena di menzogne e mezze verità, pubblichiamo il racconto più lucido dei fatti, opera del Collettivo Lavori in Corso di Tor Vergata.

Tor Vergata: dopo i 7 feriti di ieri, altre pesanti aggressioni squadriste in  ateneo durante la seduta del Senato Accademico.

Oggi alle 15.00 si è riunito il Senato Accademico di Tor Vergata, luogo in cui si voleva far esprimere l’Ateneo in merito ai fatti accaduti ieri durante i quali 40 neofascisti di “Casapound” e “Blocco Studentesco” provenienti da tutta  Roma e provincia hanno aggredito venti studenti e studentesse che stavano iniziando un volantinaggio a Giurisprudenza per smascherare la prima iniziativa pubblica di questi soggetti, coperta dal prestanome di una onlus ad essi collegata (“Comunità solidarista Popoli”). Ieri sono stati feriti e medicati in diversi pronto soccorso della città cinque studenti, una studentessa e un lavoratore dell’ateneo tutti/e colpiti/e ripetutamente alla testa, con nasi e braccia fratturate, traumi causati da pugni, calci, cinghiate, caschi ed altri oggetti contundenti. La polizia già presente in loco non ha fermato i neofascisti che hanno poi continuato ad effettuare ronde squadriste dentro e fuori Giurisprudenza.

Oggi è successo ancora di peggio, se possibile. Davanti al Rettorato dal primo pomeriggio erano presenti un centinaio di fascisti armati di spranghe, bastoni, manganelli telescopici, cinghie e caschi che hanno impedito al rappresentate del Collettivo di prendere parte al Senato Accademico e agli altri studenti e studentesse che lo stavano accompagnando di  avvicinarsi, aggredendoli sotto gli occhi delle forze dell’ordine che hanno permesso agli squadristi di fare i loro comodi. C’erano oltre ai 40 di “Casapound” e “Blocco Studentesco” altre decine di camerati da loro reclutati per l’occasione.

La polizia era presente sia a Lettere, da dove ci si stava trasferendo a seguito della conferenza stampa da noi indetta, che a Giurisprudenza e ha collaborato attivamente alla riuscita dell’agguato squadrista che ha per altro portato al fermo di 7 ragazzi antifascisti che si trovano presso il commissariato di zona. Il Rettore e gli altri componenti del Senato Accademico hanno continuato, come se nulla stesse succedendo, ad eccezione di due senatori accademici (RDB e CGIL) che hanno chiesto invano la sospensione della seduta per quanto accadeva all’esterno e per il fatto che ad un senatore è stato impedito fisicamente di esercitare il suo diritto a partecipare alla seduta.

Dopo l’aggressione fascista di ieri, il Rettore è stato inoltre protagonista di un provvedimento disciplinare vergognoso: ha annunciato di voler bloccare le  iniziative studentesche fino al mese di maggio. Reputiamo tale misura cautelativa sbagliata e del tutto fuori luogo rispetto ai fatti accaduti. Sono quasi due anni che denunciamo i tentativi portati avanti tramite minacce, intimidazioni e aggressioni fisiche dai neofascisti di queste organizzazioni alleate con Azione Universitaria e PdL che li hanno sempre coperti e tutelati politicamente per via di comuni accordi elettorali.
Dopo l’ennesima aggressione il Rettore Renato Lauro e l’Amministrazione dovranno assumersi la responsabilità politica e giuridica di quanto avvenuto in Ateneo, per aver permesso una seconda volta, dopo aver visto i corridoi  insanguinati, a questi picchiatori di farla da padroni nell’Ateneo di Tor Vergata.

Convochiamo quindi un’assemblea pubblica d’ateneo per giovedì alle ore 13.00 presso la Facoltà di Lettere e, a seguire, nel pomeriggio un’assemblea cittadina sempre a Lettere a Tor Vergata per portare alla luce la verità e la gravità dei fatti che si stanno susseguendo in questi giorni. Invitiamo studenti, ricercatori, professori e realtà sociali e politiche a partecipare a questi appuntamenti dove sarà illustrato quanto avvenuto e per dare un’immediata risposta a questa pesante situazione. Invitiamo tutti/e ad esprimere pubblicamente la propria solidarietà nelle forme che ciascuno riterrà più opportuno.

GIOVEDI’ 18 MARZO – ORE 13.00 – FACOLTA’ DI LETTERE E FILOSOFIA – ASSEMBLEA D’ATENEO
SUBITO DOPO, A SEGUIRE, ASSEMBLEA CITTADINA SEMPRE A LETTERE E FILOSOFIA

Roma, 16 marzo 2010

audio ror sulla giornata di oggi:
> http://roma.indymedia.org/node/18135

comunicato dopo le aggressioni di ieri:
http://roma.indymedia.org/node/18117

ALTRI COMUNICATI DI SOLIDARIETA’

MADRI X ROMA CITTA’ APERTA. Anche nell’Università di Tor Vergata, dopo quella di Romatre di un anno fa, è avvenuta l’ennesima gravissima aggressione che ha portato tre studenti feriti in ospedale. Questo è l’ esito delle attività che nelle università romane sono portate avanti da Blocco Studentesco, gruppo che ha nell’organizzazione neofascista di Casa Pound il suo partito di riferimento.

Noi Madri di Roma Città Aperta esprimiamo tutta la nostra preoccupazione perchè riteniamo che sia in atto proprio a causa di queste iniziative, un attacco alla vita democratica degli atenei romani , delle nostre scuole e della nostra città.

Da una parte infatti, si organizzano negli ambienti universitari, con l’approvazione delle istituzioni accademiche che dovrebbero formare gli studenti alla cultura e ai principi nati dalla costituzione, convegni sul tema dei cosiddetti ”popoli identitari” che ormai trova grande rilievo nei siti della destra fascista e neonazista , dove parlare di popoli perseguitati è occasione di deliranti analisi di complotti delle attuali democrazie con richiami ad epoche e a stati facilmente identificabili in quelli che hanno portato , a regimi assassini e liberticidi ,alla guerra mondiale e alla morte di milioni di uomini.

Dall’altra si continua da anni a portare lo scontro fisico negli atenei stessi con continue provocazioni tali da rendere impossibile lo svolgimento democratico delle attività , in modo tale da configurare un progetto politico di “occupazione fisica ” delle istituzioni accademiche da parte dei gruppi neofascisti.

Le istituzioni, anche quelle accademiche, stano sottovalutando la presenze e le azioni negli atenei e nelle scuole superiori di Blocco Studentesco e nel sociale di Casa Pound, due organizzazioni neofasciste ormai diffusa a livello nazionale che si rifanno al “patrimonio ideale ed umano che il Fascismo italiano ha costruito con immenso sacrificio”.

Nelle disgregate periferie urbane sta crescendo una generazione sottoposta ad ossessioni sicuritarie; la rinascita ed il proliferare di gruppi neofascisti e neonazisti per i quali la violenza, la prevaricazione e la xenofobia sono azioni e condizioni quotidiane di vita, favorite spesso da un atteggiamento di tolleranza e di sottovalutazione della portata reale del pericolo da parte delle istituzioni, che sembrano dimenticare il legame indissolubile fra democrazia e antifascismo, un legame che ha trovato la sua radice più profonda, nei principi fondamentali e, secondo noi, intoccabili, custoditi nella nostra Costituzione.

E’ il ritorno di un’area fascista, con la sua componente di consenso in molte frange della società , della scuola e delle istituzioni. .

Invitiamo quindi tutte le associazioni, i partiti, le organizzazioni sindacali, i cittadini democratici ad impedire il tentativo dei neofascisti di legittimarsi nella nostra città e chiedere che non venga concesso nessuno spazio politico e istituzionale , né venga consentito l’ingresso nelle scuole e nelle università a chi si rifà al fascismo in qualsiasi forma.

Fuori Blocco Studentesco e Casa Pound dalle scuole, dagli atenei e dalla città.

Madri per Roma Città Aperta

madrixromacittaperta.noblogs.org

ACROBAX E COORDINAMENTO PER LA CASA. Esprimiamo la nostra solidarietà ai compagni e alle compagne del collettivo Lavori in Corso che questa mattina hanno subito la violenta aggressione fascista da parte dei soliti noti di Casapound e Blocco Studentesco.

Una violenta aggressione a freddo, mentre gli studenti dell’Ateneo ancora una volta difendevano un principio fondamentale della nostra Costituzione, l’Antifascismo.

Una responsabilità che avrebbero dovuto assumersi le istituzioni universitarie non concedendo iniziative a chi sui propri siti e nei propri modi di fare si dichiara e si dimostra espressamente fascista.

Istituzioni che invece ancora una volta si sono voltate dall’altra parte.

Ci rendiamo conto di quanto sia sempre più importante e sempre più difficile difendere questo principio in una città e in un paese in cui i fascisti sono al governo, in cui continuano a fare giochi di potere con le mafie, in cui diffondono odio e intolleranza con le loro politiche securitarie e si preparano con i soliti modi ad affrontare la fase elettorale alle regionali e all’università.

Per questo ribadiamo ancora una volta Fuori i fascisti dall’Università!

Non un passo indietro!

Perché citando il Partigiano Foco “ Per combattere questo nuovo fascismo non ci saranno i vostri nonni, o i padri dei vostri nonni. Affrontarlo toccherà a voi”.