Respingimenti, Libia, pacchetto sicurezza

Respingimenti nel mediterraneo, rinnovo degli accordi con la Libia, approvazione del pacchetto sicurezza: basta con la politica della paura e del razzismo.

Comunicato della Rete contro il pacchetto sicurezza.

Il ddl 733 (Pacchetto sicurezza) è in corso di approvazione al Senato.
Nonostante le proteste e le mobilitazioni organizzate in questi mesi
dalle/dai migranti, dalle/dagli occupanti di casa, dalle femministe e dalle
lesbiche, dalle/dagli studenti, dalle associazioni di medici, insegnanti e
avvocati, e partecipate da tutte e tutti coloro che non accettano più la
cultura della paura e del controllo, molte delle norme restrittive della
proposta di legge restano in piedi.

In primo luogo il reato di clandestinità, che comporta l’obbligo di
denuncia da parte di tutti gli ufficiali pubblici (medici e insegnanti
compresi) per chi non è in possesso del permesso di soggiorno; poi
l’aumento del periodo di residenza e di vita coniugale per chi vuole
ottenere la cittadinanza italiana; l’aumento (fino a 200 euro) per la
richiesta o il rinnovo del permesso di soggiorno; la cancellazione
anagrafica dopo sei mesi dalla scadenza del permesso; la cancellazione del
registro dei senza fissa dimora; l’estensione del periodo di detenzione nei
CIE fino a sei mesi; l’aumento dei dispositivi di controllo video nelle
città; l’istituzione delle ronde e la reintroduzione del reato di
oltraggio a pubblico ufficiale. Queste norme, oltre a limitare a libertà
di tutte e tutti, individuano una serie di soggetti da indicare come
potenziali criminali: dal “clandestino”, al giovane adolescente, a chi
sceglie di opporsi al razzismo, alla xenofobia e allo sfruttamento del
lavoro; alla mercificazione della cultura e allo svuotamento dei centri
delle città, trasformati in vetrina.

Tutto questo mentre il governo italiano rinnova l’amicizia con il Primo
Ministro libico, Gheddafi, che ha firmato l’accordo per il controllo delle
acque del Mediterraneo e per l’intensificazione delle misure repressive
della migrazione in Libia.

Nei mesi precedenti alla prima votazione del pacchetto sicurezza, a Roma si
è costituita una rete di collettivi, realtà territoriali, attiviste e
attivisti, singole e singoli, che hanno costruito, in linea con altre
mobilitazioni nazionali, una manifestazione contro il pacchetto sicurezza.

Pensiamo che quel percorso debba proseguire, anche volgendo lo sguardo a
chi è reclusa o recluso nei CIE italiani, come quello di Ponte Galeria a
Roma, dove sono quotidiane le notizie di torture, violenze e soprusi nei
confronti di chi ha cercato in questo paese un futuro diverso per sé o per
la propria famiglia. Per questo riteniamo che sia importante organizzare
una mobilitazione nei giorni dell’approvazione definitiva del disegno di
legge.

Per costruire insieme le mobilitazioni, invitiamo tutte e tutti a
un’assemblea pubblica che si terrà il 19 giugno prossimo, alle 18.00,
presso l’ex cinema Volturno, in via Volturno 37 (vicino stazione termini).

RETE CONTRO IL PACCHETTO SICUREZZA
http://nopacchettosicurezza.noblogs.org
pacchettosicurezza@anche.no

Comunicato della rete NoG8 di RomaRed NoG8 de RomaRome NoG8 network

La rete NoG8 di Roma raccoglie l’appello “L’Aquila e le altre, oltre il G8” lanciato dall’assemblea nazionale nel capoluogo abruzzese terremotato il 1° giugno.
La Rete aderisce perciò alla proposta di «una mobilitazione diffusa» dalla prima settimana di luglio ai giorni di svolgimento del summit dei capi di Stato e di governo dedicato alla crisi globale a Coppito, passando per la già convocata manifestazione del 4 luglio a Vicenza contro il raddoppio della base militare Usa.
La Rete NoG8 di Roma condivide l’approccio alla mobilitazione come passaggio nel quale intensificare e rilanciare in durata ed efficacia i conflitti e le pratiche sociali che quotidianamente i movimenti di lotta esprimono in ogni territorio.
La Rete intende nelle giornate di luglio mettere a valore il cammino già percorso con le mobilitazioni del 28 marzo contro il G8 dei ministri dell’Economia e del 28, 29 e 30 maggio contro quello dei ministri di Giustizia e degli Interni: un cammino che ha segnato l’affermazione di un metodo di convergenza fattiva tra movimenti, improntato all’orizzontalità e alla condivisione.
La Rete NoG8 di Roma assume in questo senso l’impegno a dare continuità alla campagna contro le politiche securitarie e segregazioniste e in particolare contro il Ddl razzista sulla “sicurezza” del governo Berlusconi, convocando una protesta sotto le finestre del Senato nei giorni della discussione finale sul testo di legge e annunciando sin d’ora nuove iniziative per la chiusura del lager-Cie di Ponte Galeria.
La Rete aderisce inoltre alla mobilitazione delle comunità terremorate dissidenti dell’Abruzzo il 16 giugno nella capitale, contro le politiche d’inganno e di speculazione del governo sull’emergenza e sulla ricostruzione.
La Rete NoG8 di Roma rilancia il principio di «diffusione» delle iniziative indicato dall’appello dell’Aquila: e propone a sua volta di costruire una “Mappa della Crisi” dinamica e partecipabile con azioni per gruppi d’affinità, com’è stata quella sperimentata a Londra in occasione del G20 e quale in realtà anche le altre mobilitazioni internazionali e le ribellioni sociali in varie parti d’Europa hanno cominciato a disegnare da tempo a questa parte.
La Rete fa quindi appello a che “Mappe della Crisi” vengano apertamente costruite e praticate nelle giornate NoG8 di luglio da tutti i movimenti, le reti, i collettivi disponibili in quante più città d’Italia, d’Europa e del “Club dei Grandi”.
In questa dimensione dislocata e territoriale della mobilitazione, e assumendo l’impegno a garantire tutela legale ai partecipanti e la piattaforma necessaria alla comunicazione indipendente, la Rete NoG8 di Roma indice per il 7 luglio, in occasione della presenza nella capitale delle delegazioni internazionali in transito verso il G8 di Coppito, una “Giornata dell’Accoglienza ai Potenti della Terra”, con iniziative diffuse e “piazze sociali anti-crisi”, al grido di: «La vostra crisi non la paghiamo, noi la crisi ve la creiamo».
La Rete propone infine che la “Mappa della Crisi”, ovunque possibile in Italia, in Europa e nel “Club dei Grandi”, si riempia di luci e gesti di liberazione nelle giornate di svolgimento del summit dei potenti della Terra, dall’8 al 10 luglio, fatte salve le decisioni che saranno prese dal nuovo incontro nazionale all’Aquila il 21 giugno riguardo le iniziative di mobilitazione nel territorio aquilano per quei giorni.La Red NoG8 de Roma recoge la demanda “L’Aquila e le altre, oltre il G-8 “(L’Aquila y las otras, además del G-8) impulsada desde la Asamblea Nacional del 1 de Junio que tuvo lugar en la capital de la région de Abbruzzo.

Esta red se une a la propuesta de “una amplia movilización” desde la primera semana de Julio hasta los días en los que los jefes de estado y de gobierno se reunirán en Coppito (Aquila) para una cumbre dedicada a la crisis global. Además, la Red NoG8 se adhiere a la manifestación de Vicenza convocada por el dia 4 de Julio en contra de la ampliación de la base militar de los EEUU.

La Red NoG8 de Roma comparte el enfoque de la “movilización” como un momento en el cual intensificar y aumentar, en duración y eficacia, los conflictos sociales que los movimientos de lucha expresan día a día en sus territorios.

La Red NoG8 en estos días de Julio quiere dar continuidad y consistencia a las movilizaciones del 28 de Marzo en contra del G8 de los ministros de Economía y del 28-29-30 de Mayo en contra de la cumbre de los ministros de Interior y de Justicia. Un camino de lucha que ha marcado un método de convergencia eficaz entre los movimientos, caracterizado por la horizontalidad y el intercambio.

La Red de Roma quiere de esta manera dar continuidad a la campaña en contra de las políticas de seguridad y segregacionistas, especialmente contra el proyecto de ley
racista sobre la “seguridad pública” (pacchetto sicurezza) del gobierno Berlusconi. Por lo tanto, se convoca una concentración frente al Senado en los días de debate definitivo de la ley, así como, desde ahora se anuncian nuevas iniciativas para el cierre de los centros de detención de inmigrantes como el de Ponte Galeria, en Roma.

La Red además apoya la movilización del 16 de Junio, día en el cual las comunidades afectadas por el terremoto de Abruzzo estarán en Roma para protestar contra las políticas de engaño sobre la reconstrucción y en contra de la especulación en materia de emergencias.

Como se ha indicado en el documento de la Asamblea de Aquila, la Red NoG8 de Roma, quiere impulsar el principio de “propagación” de las movilizaciones y, a su vez, se propone construir un “Mapa de Crisis” con acciones que se realizaran cada uno con sus grupos de afinidad como ya se experimentó en Londres en el G20 y como ya, en varias parte de Europa, se está haciendo desde hace algunos meses.

La Red por lo tanto, hace un llamamiento a todos los movimientos de lucha, colectivos y redes disponibles para que, en los mencionados días de Julio, se construyan y se practiquen “Mapas de Crisis” con acciones descentralizadas en el mayor número de ciudades de Italia, de Europa y del “Club de los Grandes”.

Con este enfoque de acciones decentralizadas, la Red NoG8 de Roma convoca para el día de la llegada de las delegaciones internacionales (7 de Julio) en su camino hacia
el G8 en Aquila, un día de “Bienvenida a los potentes de la Tierra” bajo el lema: Vuestra crisis no la pagamos, nosotros crearemos la crisis”. La Red además se compromete a proporcionar asistencia legal a quien participe, así como acceso a los medios técnicos de comunicación independiente.

La Red propone que los “Mapas de Crisis” se llenen de luz y de actos de liberación en los días de la cumbre del 8 al 10 de Julio, dejando de momento una ventana abierta para las decisiones que se tomaran el día 21 de Junio en la Asamblea nacional a Aquila.
The NoG8 Network of the city of Rome endorses the call “L’Aquila and the others, beyond the G8” that was agreed upon during the national meeting held on the 1st of June in L’Aquila.

The roman network supports the call to “spread out the mobilizations” from the first week of July and up until the days of the summit of the heads of State and government, which will be held in Coppito and will discuss the global crisis. These spread-out mobilizations will include the national demonstration already scheduled for the 4th of July in Vicenza against the expansion of the US military base ‘Dal Molin’.

Rome’s NoG8 network shares the approach to such mobilizations as an opportunity to intensify and enhance in time and efficiency the conflicts and the social practices expressed daily by the struggles and the movements at the local level.

During the days of July the network wishes to continue the work already undertaken with the mobilization of the 28th of March against the G8 of the Ministers of Finance and with that of the 28th, 29th and 30th of May against the G8 of the Ministers of Justice and Internal Affairs: a work which was characterized by a method of concrete convergence of different movements, on the basis of horizontal relations and shared decisions.

For this reason, the NoG8 Network of Rome will contribute to giving continuity to the campaign against securitarian and discriminatory policies, and in particular against the racist Bill on ‘security’ that Berlusconi’s government is about to pass. We therefore call for a protest under the Senate during the days of the final vote on the Bill, and we announce already from now that we’ll be organizing initiatives aimed at shutting down the lager/migrants’ detention centre of Ponte Galeria, Rome.

The roman network supports the mobilization of the dissident communities of the earthquake victims, a mobilization which will take place on the 16th of June in Rome to protest against the sham and speculative policy of the government on emergency and reconstruction.

The NoG8 Network of Rome endorses the principle of “spreading out” the initiatives proposed by the national call, and proposes to take such a method further by creating a dynamic ‘Map of the Crisis’ that everyone can contribute to by organizing actions by groups of affinity, in a manner similar to that experimented in London during the G20 – a map which, as a matter of fact, the social struggles and the international mobilizations ongoing in Europe have already started drawing since a while.

The network thus calls for many ‘Maps of the Crisis’ to be openly put in practice during the NoG8 days of July by all movements, networks and collectives wishing to do so in as many towns and cities as possible in Italy, Europe and in the countries of the ‘Club of the Big Ones’.

Within such a delocalized approach, and ensuring since now legal support to the participants and the creation of a platform for independent communication, the NoG8 Network of Rome calls for a ‘Welcoming Day to the Powers of Earth’ to be held on the 7th of July, when the international delegations will transit through Rome on their way to Coppito. Such a ‘Welcoming Day’ will take the form of spread out initiatives and ‘anti-crisis social squares’, under the banner “We won’t pay for your crisis, we’ll be your crisis”.

Finally, subject to the decisions that will be taken by the next national meeting of the 21st of June in L’Aquila regarding the initiatives to be held in the territory of L’Aquila during those days, the roman network calls for the ’Map of the Crisis’ to be filled, anywhere possible in Italy, in Europe and within the ‘Club of the Big Ones’, with colors and acts of liberation during the days of the summit of the powers of the Earth, from the 8th till the 10th of July.

Repubblica su assemblea a l’Aquila del 21 giugno

G8, la strategia dei No global
“Cortei, blitz e azioni di disturbo”

Ma gli aquilani si dissociano: non aderiamo

di GIUSEPPE CAPORALE

L’AQUILA – Partirà dalla stazione di Paganica la marcia dei comitati No global contro il G8. La manifestazione di protesta si terrà all’Aquila il 10 luglio. Toccherà i luoghi simbolo del terremoto. Passerà vicino alle tendopoli di Onna, Tempera, San Gregorio, Sant’Elia, per proseguire verso Bazzano, accanto al primo cantiere del “piano di ricostruzione” voluto dal Governo, per concludersi all’ingresso del centro storico. E non è escluso che alla manifestazione aquilana partecipino anche esponenti del “Block G8 2009” provenenti da diversi parti dell’Europa.

Questo è stato deciso, ieri, durante l’assemblea nazionale della Rete dei Comitati “NoG8” che si è svolta all’Aquila. Ma la “zona rossa” (l’area posta a difesa del summit internazionale) non sarà comunque violata – almeno a quanto deciso fino a ieri – anche perché non sarà solo la città terremotata la protagonista dei “tre giorni dell’ira” della rete internazionale anti-G8. La mobilitazione sarà diffusa su tutto il territorio italiano e avrà inizio il 4 luglio, a Vicenza, in solidarietà con il comitato “No Dal Molin” e contro la base americana. La notte del 6 luglio, poi, alle 3.32 (la stessa della scossa che ha martoriato parte dell’Abruzzo) si terrà una fiaccolata in memoria delle vittime del terremoto.

Il 7 luglio, invece, un “comitato d’accoglienza” aspetterà i grandi della Terra agli aeroporti di Roma. E qui forse si rischiano i maggiori momenti di tensione. A seguire, l’8 e 9 luglio, saranno organizzate azioni di disturbo e forum disseminati sul territorio nazionale e abruzzese. Infine, il 10 luglio, si terrà la manifestazione conclusiva, dove parteciperanno quasi tutti i comitati della rete “NoG8”. A quest’ultimo evento non saranno presenti, invece, alcuni movimenti aquilani.

Ieri, durante l’assemblea, la discussione sull’opportunità della marcia, si è animata fino a raggiungere momenti di tensione. Contrari alcuni comitati abruzzesi e soprattutto il movimento 3e32, promotore della azione di protesta a Roma (davanti Montecitorio), contro il decreto del governo per la ricostruzione.

“Una massiccia manifestazione nazionale contro il G8 all’Aquila rischia di essere strumentalizzata da chi vuole bloccare le giuste ragioni di protesta dei terremotati – spiega Mattia Lolli del movimento 3e32 – Non aderiremo, ma comunque rispettiamo la volontà degli altri comitati, che intendono comunque portare avanti battaglie giuste che sono alla base del “No al G8″”.

Di segno opposto la replica dei comitati (tra cui Rete Campana, Cobas, Socialismo Rivoluzionario, Patto di Base, Medicina Democratica, Presidio Italiano, Rete dei Comunisti, Unione Universitari, Avvocati Democratici). “Non dobbiamo cadere nella trappola di non protestare contro questo summit, solo perché si svolge all’Aquila – spiega Vincenzo Miliucci dei Cobas – dobbiamo tenere assieme le ragioni dei terremotati con il diritto di manifestare contro quei pochi che decidono sulle nostre teste e sulla nostra pelle. Una manifestazione unitaria finale è necessaria e basilare”.
(22 giugno 2009)

Delusione no global (Il Manifesto)

«Noi non ci saremo» La delusione no global

di Paolo Gerbaudo – LONDRA

Dall’estero nessuna mobilitazione. È la prima volta dal 1984
Non si preoccupino il ministro Maroni e il capo della polizia Manganelli. Nessuna “orda no-global” si appresta a valicare i patri confini in vista del G8 dell’Aquila. E certo non perché gli att ivisti anti-globalizzazione d’oltralpe e d’oltremare siano terrorizzati dai controlli frontalieri rimessi in piedi grazie alla sospensione del trattato di Schengen che scatterà nei prossimi giorni.
«Sarà un anti-G8 tutto italiano»: questa l’impressione che rimbalza da Parigi, a Berlino, a Londra tra quei gruppi di attivisti che in passato hanno partecipato in massa alle mobilitazioni contro il G8 e altri vertici internazionali. Anche dopo l’annuncio del calendario di protesta uscito dall’assemblea di domenica scorsa, in pochi sembrano intenzionati ad unirsi alle proteste a Roma e in Abruzzo, e chi vorrebbe partecipare è preoccupato per la mancanza di informazioni e turbato dalle polemiche e dal nervosismo che serpeggia in quel che resta del movimento no-global in Italia.
A due settimane dall’arrivo in Italia delle delegazioni dei potenti della terra le proteste contro il G8 sono invisibili all’estero e non solo su quotidiani e televisioni ma pure su indymedia (network nato proprio sull’onda delle proteste globali, a partire da Seattle nel ’99) e altri siti di informazione alternativa, dove in altre occasioni l’avrebbero fatta da padrone per mesi. «In che giorni ci saranno le manifestazioni?», chiede confusa Liza, un’attivista tedesca che due anni fa ha partecipato alla mobilitazione contro il G8 a Rostock in Germania. «Qua non se ne parla proprio. Non credo che verranno in molti».
I grandi gruppi organizzati che negli anni passati avevano organizzato pullman e treni per portare i sostenitori alle proteste hanno già dato tutti forfait. Dal Nouveau Parti Anticapitaliste di Besancenot al Socialist Workers Party inglese, i trotzkisti non si metteranno in viaggio per l’Aquila. «Siamo concentrati su altre cose», afferma Chris Bambery, direttore di Socialist Workers, organo ufficiale del Swp, «lo spostamento del vertice all’ultimo minuto sembra aver mandato tutto all’aria». «Siamo stremati dopo la campagna per le europee», si giustificano invece dall’Npa, che pure invierà una delegazione simbolica alle proteste.
A tenersi alla larga dalle proteste contro il G8 saranno pure i contingenti nazionali di Attac, che dal 1998 in poi non avevano mancato una protesta globale sul continente europeo. «Purtroppo non possiamo aderire a proteste organizzate ad appena due settimane dall’evento ed i cui contenuti non ci sono noti», afferma Nicolas Berthonneau di Attac France. «È un po’ un peccato che vada così. Anche perché sarà il primo G8 dal 1984 per il quale non viene organizzato un controvertice».
Simile sembra essere il clima tra autonomi e anarchici. «Alcuni gruppetti sparuti andranno, ma sarà ben poca cosa rispetto a 8 anni fa», afferma Hannah Jobst di Gipfelsoli, un’organizzazione che ha sostenuto le mobilitazioni contro il G8 negli ul timi anni. «Sappiamo bene che il movimento italiano sta facendo del suo meglio in una situazione difficile e dichiariamo la nostra solidarietà». Solidarietà che sarà espressa in Germania con due manifestazioni anti-G8: una il 4 luglio a Berlino e un’altra l’11 luglio a Friburgo subito dopo la conclusione del vertice.
Per i piccoli gruppi e individui che nonostante l’incertezza che impera sulle proteste vogliono manifestare all’Aquila, l’impressione è quella di non essere i benvenuti. «Ci sono campeggi di protesta o centri sociali dove è possibile dormire?» chiedono invano gli attivisti stranieri sulle tante mailing list rimaste in piedi dagli anni delle grandi proteste no-global. «Non è chiaro quali siano i piani per la protesta e penso che molti internazionali non verranno per questo motivo», afferma Shimri, un refusenik israeliano che dopo aver partecipato a diverse proteste globali negli anni sco rsi si sta preparando per venire in Italia con alcuni amici. «Non so quali siano le ragioni di tutta questa confusione, per cui al momento non voglio emettere giudizi».
Ma dietro la prudenza e il rispetto per le decisioni prese nelle assemblee degli ultimi giorni si avverte l’incredulità per quanto poco sia rimasto del movimento anti-globalizzazione ad appena otto anni di distanza da Genova, se non le lacerazioni aperte tra le diverse anime del movimento in Italia e le ferite mai rimarginate di quegli attivisti internazionali che, passati per la “macelleria” della Diaz e di Bolzaneto, si sono ripromessi di non rimettere mai più piede in Italia.

fonte:
http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/in-edicola/numero/20090624/pagina/07/pezzo/253166/

No-Global & Black Block a L’Aquila per il G8

Articolo di Abruzzo 24 ore.
Nessuno tra i cittadini aquilani, almeno tra quelli rimasti nel
capoluogo di regione, permetterà abusi da nessuno. Questo il pensiero
di una comunità provata da circa 90 giorni di continui terremoti e
disaggi dovuti alla perdita di beni, amici o parenti. Il riferimento,
chiaro, è ai No-Global, ai Black Blok ed agli altri manifestanti che
dall’11 all’8 Luglio si sono dati appuntamento qui a L’Aquila per
contestare le scelte di Obama e company.
I ragazzi che incontriamo lungo Corso Federico II, nell’apposito
corridoio metallico che conduce fin su a piazza Duomo, vanno anche
oltre.
“Nessuno deve permettersi di venire qui per fare danni, ce ne sono
già abbastanza. Le manifestazioni spontanee – ci dice Gianni – sono
ben accette, ma poi tutti a casa“.
Gli fa eco Michele – “qui la gente è stanca, stressata e pronta a
tutto, non so come potrebbe reagire a atti di vandalismo come quelli
di Genova“.
In un bar nei pressi dello Stadio Fattori un simpatico signore dice
che “È meglio che qui non si presenti nessuno. Li caccieremo a calci“.
Insomma riassumendo i No-Global e i Black Blok qui non sono ben visti
in quanto associati al vandalismo e, pare, che anche il mondo ultras
aquilano si stia organizzando per controbattere a eventuali
manifestazioni di violenza nei giorni del Summit…
Intanto i dintorni della città continuano ad essere battuti al
tappeto, controlli in ogni dove e i posti di blocco delle forze
dell’odine continua a farsi sempre più serrati soprattutto dopo le 18
e nei quartieri di Coppito, Pettino e Cansatessa.

fonte:
http://www.abruzzo24ore.tv/news.php?id=11619

Il “decreto anticrisi”

ROMA – Via libera del Consiglio dei ministri al decreto legge anti-crisi: la cosiddetta «manovrina» che prevede misure per circa 2 miliardi di euro tra tagli e nuovi prelievi. Tra queste la detassazione degli utili reinvestiti e i rimborsi per i piccoli azionisti e obbligazionisti Alitalia. «Abbiamo approvato tutto» ha detto il ministro Giorgia Meloni uscendo da Palazzo Chigi.
TREMONTI TER – Nel decreto è stata inserito anche il provvedimento che prevede la detassazione per le aziende degli utili reinvestiti, la cosiddetta norma «Tremonti ter».
CASSA INTEGRAZIONE – Arrivano anche i progetti di formazione per i lavoratori che altrimenti sarebbero costretti a stare in cassa integrazione. «Al fine di incentivare la conservazione e la valorizzazione del capitale umano nelle imprese nell’eccezionale periodo di crisi – si legge nel testo – in via sperimentale per gli anni 2009-2010 i lavoratori già destinatari di trattamenti di sostegno al reddito di rapporto di lavoro, possono essere utilizzati dall’impresa di appartenenza in progetti di formazione o riqualificazione che possono includere attività produttiva connessa all’apprendimento». Il provvedimento stabilisce anche che «al lavoratore spetta a titolo retributivo la differenza tra trattamento di sostegno a reddito e retribuzione».
GAS – Deliberata una «riduzione del costo dell’energia per imprese e famiglie».
CONTRATTI DI SOLIDARIETÀ – Stanziati 190 milioni di euro per aumentare gli assegni legati ai contratti di solidarietà. «In via sperimentale per gli anni 2009-2010 – si legge – l’ammontare del trattamento di integrazione salariale per i contratti di solidarietà è aumentato nella misura del 20% del trattamento perso a seguito della riduzione di orario nel limite massimo di 40 milioni di euro per l’anno 2009 e 150 milioni di euro per l’anno 2010».
RIMBORSI ALITALIA BOND – I rimborsi per le obbligazioni Alitalia in mano ai piccoli azionisti salgono «al 70,97% del valore nominale». Rimborsi in arrivo anche per gli obbligazionisti.
AIUTI PER START-UP – Aiuti per aprire un’attività, destinati ai lavoratori che altrimenti a causa della crisi sarebbero destinatari di trattamenti di sostegno a reddito. A questi lavoratori vengono estesi gli incentivi già previsti dalla legge per le imprese che assumono lavoratori licenziati o in cassa integrazione. L’incentivo «è erogato al lavoratore destinatario del trattamento di sostegno al reddito – si legge nella bozza del decreto – nel caso in cui il medesimo ne faccia richiesta per intraprendere un’attività autonoma, avviare una microimpresa o per associarsi in cooperativa».
PROCEDURA D’URGENZA – Decisa una procedura per sbloccare gli investimenti privati e per realizzare opere infrastrutturali urgenti. Al pari di quanto accade per calamità naturali, catastrofi o grandi eventi il governo potrà dichiarare «lo stato d’emergenza» e nominare un «commissario delegato» che sarà incaricato di sovraintendere alla realizzazione delle infrastrutture. Agli eventi eccezionali si aggiungono dunque gli «interventi infrastrutturali, grandi opere, reti e altri investimenti, anche realizzati con capitale prevalentemente o interamente privato, per i quali ricorrano particolari ragioni di urgenza in riferimento allo sviluppo socio-economico del territorio e devono essere effettuati con mezzi e poteri straordinari».
PAGAMENTI PUBBLICA AMMINISTRAZIONE – Una norma velocizza i pagamenti delle pubbliche amministrazioni nei confronti delle imprese per evitare che gli enti continuino ad accumulare debiti nei confronti dei privati. La norma stabilisce anche una responsabilità del funzionario che decide gli impegni di spesa.
BANCHE DATI – Integrazione tra le banche dati dei ministeri dell’Economia e del Lavoro. «I sistemi informativi del ministero dell’Economia e delle Finanze, del ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, nonché dei soggetti ad essi collegati o da essi vigilati o controllati, sono senza oneri aggiuntivi utilizzabili in modo coordinato e integrato al fine di poter disporre di una base unitaria di dati funzionale ad analisi e studi mirati alla elaborazione delle politiche economiche e sociali».
COMMISSIONE MASSIMO SCOPERTO – Il decreto prevede anche nuove normative relativamente alla commissione di massimo scoperto. «Sono nulle tutte le clausole contrattuali aventi ad oggetto la commissione di massimo scoperto e ogni altra clausola avente il medesimo scopo o finalità». Nell’articolo dedicato al «contenimento del costo delle commissioni bancarie», c’è anche una norma secondo la quale «per tutti gli assegni bancari versati in conto corrente la data di valuta e di disponibilità per il beneficiario non può superare i tre giorni lavorativi successivi alla data di versamento. Per tutti gli assegni circolari e i bonifici la data di valuta e di disponibilità non può superare un giorno. È nulla ogni pattuizione contraria».
STIPENDI – In arrivo anche una norma «di contenimento per stipendi e consulenze nelle società pubbliche. In pratica dovranno adeguarsi ai limiti che vengono posti in generale alle amministrazioni pubbliche.
ABRUZZESI E TASSE – I terremotati dell’Abruzzo riprenderanno a pagare le tasse ma a rate e da gennaio 2010. La ripresa della riscossione, sospesa con un’ordinanza dello scorso 6 giugno, avverrà «senza sanzioni e interessi» e attraverso 24 rate mensili. Gli adempimenti diversi dai versamenti dovranno essere effettuati entro marzo 2010. Sarà l’Agenzia delle Entrate a comunicare le modalità di versamenti e adempimenti.
ARRIVANO ALTRI 1250 MILITARI – Arrivano 1.250 militari in più a pattugliare le strade delle città. Il piano per le città sicure viene inoltre prorogato dal 4 agosto fino al 31 dicembre. Il personale sarà a disposizione dei Prefetti delle province «per l’impiego nei comuni dove si rende maggiormente necessario».
PARADISI FISCALI – Arrivano anche le misure per rafforzare la lotta ai paradisi fiscali. L’articolo 1 del decreto riguarda proprio il contrasto ai paradisi fiscali ed è prevista anche una norma sugli arbitraggi fiscali internazionali.

L’appello dei sindacati di base: il 10 luglio a l’Aquila

IL 10 LUGLIO IN MARCIA VERSO L’AQUILA PER LA RICOSTRUZIONE SOCIALE E SOLIDALE, CONTRO IL VERTICE G8 RESPONSABILE DELLA CRISI GLOBALE.

Siamo contrari al G8 e lo abbiamo dimostrato in questi mesi, a partire dalla manifestazione nazionale del 28 marzo a Roma, e poi con quelle di Siracusa, Torino, ancora Roma e Lecce,  protestando contro i G8 tematici gestiti da coloro che hanno provocato la crisi globale e che vorrebbero continuare a guidare il mondo sulla stessa catastrofica china.

E’questo dominio incontrastato del profitto e della mercificazione totale – che il movimento noglobal contesta  da almeno un decennio – il responsabile di una crisi mondiale che non è solo economica e finanziaria, ma anche ambientale, climatica, energetica, alimentare e bellica. Abbiamo detto in questi mesi che non vogliamo essere noi – popoli del mondo – a pagare la crisi causata dai padroni del globo: e abbiamo messo in campo, da Belem ad Atene, da Londra a Strasburgo, fino alle città italiane antiG8 , un programma alternativo di uscita dalla crisi, egualitario, solidale, pacifico, ecologico, a favore dei popoli, dei lavoratori, dei più deboli e indifesi.

Siamo in particolare contrari al G8 a L’Aquila . Al meschino tentativo del governo Berlusconi di usare il terremoto e le disgrazie della popolazione aquilana per tentare di impedire le legittime proteste contro il G8 e contro la gigantesca truffa della ricostruzione affaristica , imposta con la gestione proconsolare e militare delle tendopoli da parte della Protezione Civile.

Il governo cerca di trasformare la tragedia degli aquilani in una gigantesca speculazione edilizia-vedi il decreto capestro sul terremoto 39/2009 trasformato in legge rigettando ogni emendamento- che ridisegni il territorio a favore di lorsignori, che cerchi di mascherare la più generale crisi economica della provincia e della regione, imponendo condizioni di vita drammatiche agli sfollati, azzerando ogni tentativo di partecipazione e ricostruzione dal basso, sociale e solidale, impedendo persino assemblee – riunioni nei campi e la diffusione di materiale informativo.

Berlusconi vuole usare il G8 per deprimere la crescente protesta degli aquilani – manifestatasi in modo cristallino nelle due manifestazioni cittadine e in quella del 16 giugno a Roma davanti al Parlamento – che si sta unendo e rafforzando intorno alla CAMPAGNA 100%.
Ovvero : 100% DI RICOSTRUZIONE con contributi che coprano la totalità dei danni subiti da tutte le case e da tutte le attività; 100% DI PARTECIPAZIONE perché città e paesi vanno ricostruiti dagli abitanti; 100% DI TRASPARENZA, perché ogni euro impiegato va reso pubblico; 100% DI AQUILANI A L’AQUILA perché tutti/e devono tornare nelle loro case , e a settembre in particolare tutti gli studenti devono potere essere a scuola e nelle Università del loro territorio.

Nel quadro del programma condiviso dalle Assemblee nazionali svoltesi a L’Aquila il 1 e il 21 giugno, della mobilitazione antiG8 diffusa su tutto il territorio nazionale, oltre a varie altre forme di protesta che ci vedranno impegnati/e in tante città italiane dal 2 al 7 luglio – in particolare a Roma il 7 luglio nella “ giornata dell’accoglienza” – promuoviamo una iniziativa nazionale che possa consentire a tutti/e  di portare più vicino possibile ai luoghi del disastro e del vertice G8 la nostra indignazione contro i responsabili della crisi globale e gli sciacalli speculatori del terremoto.

Convochiamo per venerdi’ 10 luglio la “ marcia della rinascita” partenza ore 14 dalla stazione fs di paganica a l’Aquila a sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto e della ricostruzione sociale-solidale proposta dalla campagna 100% contro il vertice g8 responsabile della crisi globale.

Per info:
cub.nazionale@tiscali.it        cobas@cobas.it             segreterianazionale@sdlintercategoriale.it

Come ti blocco una città

Viabilità durante il G8

Il Prefetto della Provincia dell’Aquila

Viste le note Cat. A.4/Gab/G8/33/2009 del 30/05/2009 e Cat. A.4/Gab./G8/048/2009 del 17/06/2009 della Questura dell’Aquila con le quali sono state proposte misure interdittive alla circolazione stradale da attuarsi in occasione del Vertice Internazionale G8 previsto in L’Aquila dall’8 al 10 luglio p.v.;
Ritenuto che per motivi di sicurezza pubblica e per motivi inerenti alla sicurezza della circolazione si rende necessario sospendere temporaneamente la circolazione sulle strade di seguito indicate;
Visto l’articolo 6 del Codice della Strada;
O R D I N A
per motivi di ordine e sicurezza pubblica, dalle ore 7,00 del 5 luglio 2009 alle ore 12.00 dell’11 luglio 2009, le sotto indicate sospensioni temporanee della circolazione:
A. interdizione della circolazione veicolare, compresi i mezzi pesanti (7,5 t.), nonché della circolazione pedonale lungo:

1. Viale delle Fiamme Gialle, intero tratto;
2. Nuovo raccordo di collegamento tra l’Aeroporto di Preturo e Viale delle Fiamme Gialle;
3. Tutte le strade interpoderali adducenti al perimetro dell’Aeroporto di Preturo;
4. Via del Colatoio Seconda e relativi accessi sterrati adducenti a Viale delle Fiamme Gialle;
5. Via del Poppleto (tratto adducente al centro abitato di Coppito e tratto opposto in direzione S.S. 80);
6. Via Cerritola, intero tratto;
7. Via Cagnano, intero tratto;
8. Via Borgorose, intero tratto, fino all’intersezione con la S. R. 80 DIR Via Amiternina di Preturo;
9. Via San Vittorino, intero tratto;
10. Strade interpoderali che da Viale delle Fiamme Gialle adducono ad alcune abitazioni private;
11. Via del Campo, intero tratto;
12. Via Fontecchio, intero tratto;
13. Via Capitignano.

Sarà consentita la circolazione pedonale (ma non veicolare) esclusivamente a coloro che a vario titolo saranno muniti di apposito “badge” rilasciato dalla Struttura di Missione G8 nonchè ai residenti preventivamente censiti, muniti anch’essi dell’ apposito “badge” rilasciato dalla Struttura di Missione G8.
Detta circolazione avverrà lungo appositi corridoi di transito con accesso all’altezza della nuova rotonda posta all’intersezione della S.S.80 con Via Borsellino e Via Fermi.
Sarà altresì consentito, ai soli residenti muniti dell’anzidetto “badge” ed al personale dell’organizzazione, l’accesso a mezzo di apposito servizio di navette, ad orari prestabiliti e sotto il controllo delle Forze di Polizia, con partenza dall’ingresso di Viale delle Fiamme Gialle.
Sarà altresì consentito l’accesso veicolare a coloro che devono assicurare servizi inderogabili di pubblica utilità (preventivamente censiti a cura delle Forze di Polizia e muniti di Passi Identificativo rilasciato dal Gruppo Operativo Interforze G8), al personale e mezzi delle Forze di Polizia, delle Forze Armate e di Soccorso Pubblico, ai mezzi del Dipartimento della Protezione Civile, la cui targa rechi la sigla DPC, nonché ai mezzi addetti al trasferimento delle delegazioni.
***
B. interdizione della circolazione veicolare, compresi i mezzi pesanti (7,5 t.), nonché della circolazione pedonale lungo:

1. S.S. 80, tratto compreso tra l’intersezione con la S.R. 80 DIR e l’intersezione con le Via E. Fermi e Borsellino (Centro Commerciale “Amiternum”);
2. S.P. 33 – Via Dell’Aringo – Via Preturo, tratto delimitato ad Ovest dall’incrocio con la S.R. 80 DIR e ad Est con l’inizio dell’abitato di Coppito all’altezza di Via Montagnino;
3. Via Borsellino, fino alla confluenza con la Via Vetoio.
4.
Sarà consentito il transito di navette della Società A.M.A. all’uopo predisposte.
Sarà consentito l’accesso pedonale (ma non veicolare), esclusivamente nei tratti immediatamente prospicienti le suddette vie, ai residenti, ai domiciliati, ai dimoranti di fatto ed agli esercenti attività lavorative preventivamente censiti a cura delle Forze di Polizia e muniti di Passi Identificativo rilasciato dal Gruppo Operativo Interforze G8 nonché a coloro che devono assolvere a compiti di assistenza purché anch’essi preventivamente censiti a cura delle Forze di Polizia e muniti dell’anzidetto Passi Identificativo.
Sarà altresì consentito l’accesso veicolare e pedonale a coloro che devono assicurare servizi inderogabili di pubblica utilità (preventivamente censiti a cura delle Forze di Polizia e muniti di Passi Identificativo rilasciato dal Gruppo Operativo Interforze G8) ed a coloro che, a qualunque titolo, saranno muniti del “badge” della Struttura di Missione G8 per l’accesso all’area dei lavori ed al personale e mezzi delle Forze di Polizia, delle Forze Armate e di Soccorso Pubblico, ai mezzi del Dipartimento della Protezione Civile, la cui targa rechi la sigla DPC, nonché ai mezzi addetti al trasferimento delle delegazioni.
C. interdizione della circolazione veicolare, compresi i mezzi pesanti (7,5 t.), lungo:

1. S.S. 80, tratto compreso tra l’intersezione con le Vie Enrico Fermi e Borsellino e la confluenza con l’uscita autostradale L’Aquila Ovest.
Sarà consentito il transito di navette della Società A.M.A. all’uopo predisposte.
Sarà, altresì, consentito l’accesso veicolare a coloro che devono assicurare servizi inderogabili di pubblica utilità, preventivamente censiti a cura delle Forze di Polizia e muniti di Passi Identificativo rilasciato dal Gruppo Operativo Interforze G8, a coloro che, a qualunque titolo, saranno muniti di apposito “badge” rilasciato dalla Struttura di Missione G8 per l’accesso all’area dei lavori ed al personale e mezzi delle Forze di Polizia, delle Forze Armate e di Soccorso Pubblico, ai mezzi del Dipartimento della Protezione Civile, la cui targa rechi la sigla DPC, nonché ai mezzi addetti al trasferimento delle delegazioni.
D. interdizione della circolazione veicolare e pedonale, in concomitanza con l’arrivo e le partenze delle delegazioni, lungo:

1. SR 80 Dir – Via Amiternina, nel tratto compreso a nord della confluenza con la S.S. 80 e a sud di quella con la S.P. 33 – Via del Laringo – Via Preturo;

E. interdizione della circolazione di mezzi pesanti (7,5 t.) lungo:
1. Via Antica Arischia;
2. Via Enrico Fermi;
3. Via Giovanni Falcone;
4. Strada Provinciale di Preturo;
5. Via Borsellino, fino all’incrocio con la S.S. 80;
Sarà consentito l’accesso veicolare esclusivamente ai mezzi pesanti dell’Organizzazione del Vertice G8 muniti di “badge” ed ai mezzi pesanti delle Forze di Polizia, delle Forze Armate e di Soccorso Pubblico.
F. interdizione della circolazione delle greggi di animali lungo:
1. S.P. 33 – Via Del Laringo – Via Preturo, nel tratto compreso tra la S.R. 80 DIR ed il limite dell’abitato di Coppito – altezza Via Montagnino;
2. Viale delle Fiamme Gialle e strade ad essa adducenti.

G. circolazione delle betoniere addette al trasporto di materiali cementizi per il Progetto C.A.S.E..
Sarà, inoltre, consentito il traffico veicolare dei mezzi, anche pesanti, adibiti al trasporto di materiali cementizi per le realizzazioni del Progetto C.A.S.E. lungo il seguente itinerario:
Via Borsellino – Via Falcone in entrambi i sensi di marcia.

Tale facoltà è consentita a condizione che i predetti veicoli e i relativi conducenti siano muniti di Passi Identificativo rilasciato dal Gruppo Operativo Interforze G8.
Le Forze di polizia sono incaricate di effettuare mirati servizi di controllo sui trasporti effettuati da tali veicoli.
***
Nell’intero arco delle 24 ore del periodo in questione (dalle ore 7,00 del 5 luglio 2009 alle ore 12.00 dell’11 luglio 2009), sarà predisposto, lungo le vie di seguito indicate, un servizio di navette scortate da equipaggi delle Forze di Polizia, per il trasporto dei residenti e degli esercenti interessati a raggiungere le località sottoposte alle interdizioni veicolari:
1. S.S. 80, intero tratto;
2. S.P. 33 – Via dell’Aringo – Via Preturo;
3. Viale delle Fiamme Gialle e strade adducenti.
Il Questore dell’Aquila è incaricato di sovrintendere all’esecuzione del presente provvedimento avvalendosi, per l’attuazione dei necessari interventi e servizi, del Corpo della Polizia Municipale dell’Aquila, nonché dei Corpi e Servizi di polizia locale di altri Enti locali che prestano la loro attività nella Provincia ai sensi delle vigenti disposizioni.
L’Aquila, 23 giugno 2009
Il Prefetto
(Gabrielli )

Obama da Napolitano, poi Berlusconi e l’Aquila

G8: OBAMA 8/7 A ROMA DA NAPOLITANO, POI BERLUSCONI E L’AQUILA

ROMA, 24 GIU – Staffetta tra Roma e l’Aquila per il presidente americano Barack Obama in occasione del G8 in programma dall’8 al 10 luglio nel capoluogo abruzzese. Proveniente dalla Russia, Obama sbarcherà a Roma l’8 mattina per recarsi al Quirinale, dove alle 11.00 – si è appreso da fonti diplo matiche – è in agenda il colloquio con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Sempre in giornata, l’inquilino della Casa Bianca – come consuetudine in occasione dei vertici del G8 – avrà un incontro con il presidente di turno, Silvio Berlusconi. Un faccia a faccia – ancora da decidere se avverrà a Roma o all’Aquila – che cade a meno di un mese dal loro primo colloquio a Washington. La sera stessa il presidente Usa sarà a Coppito, in Abruzzo, per la cena informale con gli Otto leader mondiali che, per tradizione, apre i lavori del summit. Il 9 luglio il presidente americano si dedicherà completamente al G8, presiedendo insieme a Berlusconi l’incontro del Mef (Major economies forum) dedicato al clima. Tutta da confermare, l’ipotesi di una visita di Obama per le strade dell’Aquila colpite dal terremoto. La sera – riferiscono fonti informate – sempre all’Aquila dovrebbe esserci una cena offerta ai protagonisti del summ it da Napolitano. Il 10 luglio, a conclusione dei lavori del vertice, che proseguiranno tutta la mattina, Obama farà ritorno a Roma. Nel pomeriggio, lo attende in Vaticano il Papa per il loro primo incontro, come confermato oggi dal portavoce della Santa Sede. Subito dopo l’udienza con Benedetto XVI il presidente Obama lascerà l’Italia diretto in Africa, in Ghana. Una missione piena di attese quella del primo presidente afroamericano nella terra dei suoi avi. (ANSA)

La strategia VThe V Strategy

La strategia V

V di viola
V di vendetta
V di vittoria

G8 2009, da Roma guardando a l’Aquila e al mondo

“Siete vientos en los calendarios y geografias de abajo: primer viento, una digna juventud rabiosa”

(Subcomandante Marcos, Ezln, Chiapas, Mexico, messaggio alla Grecia ribelle, dicembre 2008)

L’8, il 9 e il 10 luglio il presidente-padrone del governo italiano Silvio Berlusconi ospiterà il summit dei “Grandi” della Terra nella fortezza di un corpo di polizia dello Stato a Coppito, nei dintorni dell’Aquila, fra le terre e le popolazioni  convolte dal terremoto d’Abruzzo: là dove per sua espressa volontà è stato  spostato il vertice dedicato alla crisi globale, originariamente previsto al largo delle coste sarde della Maddalena, nel mare della Costa Smeralda e su una nave extra-lusso. Ad opera di questo satrapo del sistema di speculazione e guerra cui questa crisi risale, prende così corpo anche sul piano dell’immagine il tentativo di rilegittimare la fallimentare governance politica globale, che non a caso vedrà la riunione del G8 trasformarsi in G14 e poi G21.

Il situazionista della reazione Berlusconi offre in tal modo ai potenti della Terra – e alla scommessa dettata dall’emergenza di allargare il loro “club” – l’occasione d’uno spettacolo di «sobrietà», come ha detto lui stesso: uno spettacolo che si vorrebbe adeguato a fronteggiare i crescenti segnali di ostilità e di ribellione, diffusi in ogni angolo della Terra, a scelte strategiche poste al servizio degli interessi delle poche corporations espropriatrici di quasi tutta la ricchezza globale e affamatrici di oltre 1 miliardo di persone nel mondo.

Dietro il cabaret compassionevole allestito per portare a spasso i massimi decisori politici mondiali fra le tende dei terremotati, in verità il summit dei Grandi si prepara a confermare quelle scelte e quel dominio: rifinanziare la speculazione finanziaria, salvare le banche, precarizzare ed asservire ancor più il lavoro e al contempo rafforzare
le architetture securitarie, implementare la cooperazione degli Stati nelle pratiche di repressione e accompagnare lo sfruttamento senza frontiere dell’umanità e delle risorse del pianeta con l’innalzamento ulteriore delle frontiere di sangue e vergogna che affrontano le grandi migrazioni dalle terre umiliate, martoriate e desertificate da tale
sfruttamento, continuare la militarizzazione delle università, rendendole sempre più luogo della repressione e non di socialità, con il fine di disciplinare le vite degli studenti e normalizzare il conflitto.

Ma questo G8-G14-G21, oltre che sulla scena disastrata d’un terremoto come quello d’Abruzzo reso micidiale dalla speculazione e dall’ingiustizia sociale, oltre che alll’ombra degli scandali addensati intorno alla figura dell'”ospite” Berlusconi, si svolgerà sullo sfondo d’una serie recente di rivolte contro l’oppressione, esplose ad ogni latitudine e in diverse dimensioni precisamente nel pieno del dispiegamento della dinamica di crisi: dall’Argentinazo alla rivolta di
El Alto in Bolivia a quella dell’Appo a Oaxaca in Messico e oggi alla resistenza dei popoli originari dell’Amazzonia peruviana, alle rivolte contro il Cpe e di sollevazione delle banlieues in Francia del 2005; da quelle delle e dei migranti dentro e contro i lager e i sistemi di espulsione e respingimento dei contrafforti dell’Unione europea, dal Peloponneso a Ceuta e Melilla a Lampedusa, alla recente rivolta giovanile in Grecia contro lo Stato e la repressione dopo l’assassinio poliziesco di Alexandros Grigoropoulos a 16 anni; dalle tumultuose proteste contro i poteri economici e i governi responsabili della crisi in Islanda come a Dublino, alle rivoltose contestazioni del summit G20 a Londra – dov’è stato ucciso dalla polizia il cittadino Ian Thomlison – e poi di quello Nato a Strasburgo, fino alla notte di rabbia del 1° maggio  a Berlino.

Anche sul piano delle mobilitazioni d’attivismo contro il G8, l’appuntamento di luglio è stato preceduto in Italia da una sequenza di campagne, manifestazioni e iniziative di lotta rivolte ai vertici a livello ministeriale e di lobbies che l’hanno preparato: nel caso dei summit sull’Agricoltura e sull’Ambiente come in quello dei rettori universitari che a Torino ha visto il corteo dell’Onda studentesca concludersi in scontro frontale con lo schieramento repressivo, come  pure nei casi degli appuntamenti a Roma dei ministri economici il 28 Marzo, quando sono state sanzionate sedi di banche e assicurazioni durante un corteo di sindacati di base e di giovani studenti e precari che ha battuto il tentativo di vietare il centro storico e politico alle manifestazioni di dissenso, e dei ministri di Giustizia e degli Interni il 29 e il 30 maggio, quando azioni dirette creative hanno colpito l’Oim, occupato simbolicamente chiese e comunicato coi reclusi del lager-Cie di Ponte Galeria e un corteo antisecuritario e antirazzista si è svolto nelle strade della capitale italiana in continuità con quello delle e dei migranti la settimana precedente a Milano.

Mentre nelle ultime settimane parti significative delle stesse popolazioni terremotate dell’Aquilano hanno espresso ribellione, portandola fin sotto i palazzi del Parlamento e del governo nella capitale, contro le politiche di menzogna sulla “ricostruzione” e contro la scelta di trasferire lo spettacolo del G8 fra le loro tende.

L’assemblea nazionale a L’Aquila il 1° giugno ha lanciato un appello a realizzare contro il G8 «una mobilitazione diffusa» nel segno della «radicalità», la successiva assemblea del 21 ne ha stilato il calendario. In questa cornice la Rete NoG8 di Roma, convergenza di movimenti di lotta diversi della città che ha organizzato gli appuntamenti di marzo e di maggio prima ricordati, propone per le giornate del summit dei capi di Stato e di governo dei “Grandi” una  “Giornata d’Accoglienza ai Potenti della Terra” individuata nel 7 luglio, quando le delegazioni internazionali transiteranno per la capitale, anche garantendo in diverse parti della città alcuni “info-point” rivolti a chi voglia parteciparvi; e di praticare con azioni per gruppi d’affinità una “Mappa della Crisi”, sul modello di quella sperimentata a Londra durante il G20, in più città italiane, europee e dei Paesi del “Club dei Grandi” nei giorni di effettivo svolgimento del summit in Abruzzo.

Il 10, ultimo giorno del vertice, i sindacati di base e varie reti di autorganizzazione sociale danno appuntamento proprio a l’Aquila per un corteo generale al cospetto dei potenti del malgoverno globale.

Noi, attiviste e attivisti autocton* e migranti delle lotte metropolitane, precarie e studentesche, umili costruttrici e costruttori di forme di vita indipendenti, gelose e gelosi della nostra sincera e convinta indipendenza politica, anticapitalist* e antifascist* tanto quanto antiautoritar* e antimilitarist*, antirazzist* quanto antisessist*, alternativ* quanto libertar*, aderiamo alla manifestazione finale all’Aquila; e ci proponiamo di realizzare intanto nella “Giornata d’Accoglienza” del 7 luglio a Roma una dinamica di blocco della circolazione e della mobilità che, combinando pratiche creative e intelligentemente radicali, rivolga la nostra degna rabbia ad ostacolare la funzionalità della celebrazione dei potenti della Terra e della loro bancarotta. La cooperazione tra realtà diverse che condividono pratiche e interessi spaventa chi gestisce la crisi, per questo riteniamo che questa inter-azione sia un passaggio fondamentale e necessario, un punto di forza per contrastare insieme il disegno di un mondo invivibile e asservito dalle logiche di profitto.

Lo stesso proponiamo alle reti e a* singol* del movimento – italiano, europeo e globale – che vogliano convergere con noi e che accoglieremo per quanto possibile, con risorse ed iniziative di movimento a partire dalla costituzione di almeno un “info-point” in un luogo da strappare alla normalizzazione e alla pacificazione imposte, nel quadro delle caratteristiche locali e delle modalità condivise della mobilitazione unitaria a Roma.

Proponiamo ancora a tutte le reti, i movimenti, i collettivi, le singole e i singoli attivist* nelle metropoli del “Club dei Grandi” di condividere una “Mappa della Crisi”, aperta e quanto più possibile globale; e di praticarla attivamente, in comunicazione reciproca, nelle giornate successive.

Proponiamo di far convergere iniziative ed azioni su alcune direttrici della crescita e della continuità d’un movimento di ribellione da sviluppare nei mesi a venire, attraverso la denuncia pubblica e l’assedio sociale:
– dei maggiori responsabili della crisi, della sottrazione di reddito, di libertà e di diritti;
– delle strutture di architettura securitaria;
– dei maggiori responsabili della precarietà, dei licenziamenti, delle morti sul lavoro;
– dei centri di distruzione delle risorse e della vita del pianeta;
– dei centri di aggressione contro le condizioni materiali primarie di vita;
– dei centri responsabili dell’espropriazione della ricchezza sociale e della conoscenza.

Con queste proposte e con questi obiettivi, da oggi ci poniamo a disposizione d’una cooperazione politica attiva e d’una connessione tra pratiche sociali alternative, a partire dalle giornate di luglio 2009.

“Akat qhiparux waranq waranqanakax kutinixa (tornerò e saremo milioni)”
Tupac Katari, 1781

Viola: è il colore dello spettro visibile a maggior frequenza e minore lunghezza d’onda, è il colore del movimento di liberazione delle donne e dell’autodeterminazione sessuale, è il colore del sogno, della metamorfosi, della transizione, della magia, dell’urgenza d’espressione dei bambini.
Pure, viola è il colore della schiavitù, nel XVI secolo in Inghilterra designava il lutto estremo, nella capoeira è associato all’Orixa Iansa dea dei venti e delle tempeste, a Lima è il colore della dedizione al Cristo Nero, “Signore dei Miracoli”, dipinto e venerato dagli schiavi africani e su cui gli indios trasferirono la devozione a Pachacamac, “Colui che muove il mondo”, il padrone dei terremoti…
Nelle giornate contro il G8 della crisi, il viola sarà il nostro colore.

Vendetta: è una parola dura, che non lascia spazi.  E’ una dedica a chi si alza una mattina, prende un autobus o la macchina o una moto, arriva al lavoro e vi trova la morte. E’ dedicata alle statistiche che conteggiano queste morti, più numerose di quelle d’una guerra. E’ una dedica, ancora, a chi parte dalle proprie radici per cercare un
futuro migliore e trova confini, muri e razzismo: in Italia non è certo raro trovare una vergogna chiamata Cie, “centri d’identificazione ed espulsione”, formula anodina per aggirare qualsiasi rispetto dell’umanità e che nascondo quelli già conosciuti nella storia come lager. Sono le nostre parole e le nostre mani, le nostre emozioni e le nostre ragioni, che disegnano la vendetta. Sono un corpo collettivo che si muove veloce per la metropoli. Quella stessa velocità che ci porta da uno sfruttamento ad un altro, dall’incertezza del presente alla negazione d’un futuro, la rivoltiamo contro chi ci espropria della nostra vita.

Vittoria: immagine classica, indice e medio divaricati in segno d’una resistenza che vince. Perché è necessario volere e perseguire un cambiamento reale e radicale. La vittoria che cerchiamo non è fatta certo della stessa pasta del potere
che combattiamo. Ciò che vogliamo è il nostro tempo che ci rubano; la partecipazione che impediscono e la voce che ci soffocano; la ricchezza che ci sottraggono. Quella che ci muove è la necessità di nuove scelte politiche, economiche e sociali di contro al segno di continuità nel profondo di questa crisi che sarà riprodotta all’infinito per riprodurre
il capitale e il suo dominio. Quella che cerchiamo è la vittoria che sta nell’aver strappato un metro in più, aver ripreso un respiro a pieni polmoni, aver attestato la realizzabilità d’un progetto di liberazione. E’ vittoria anticapitalista che cerchiamo di riprodurre e sostenere. Le vittorie possono essere anche molto piccole, ma costruiscono un cammino.
Noi siamo decise e decisi a perseguirle. Questa volta, molte altre volte ancora.

Roma, Italia, giugno 2009

ENGLISH

V Strategy

V as violet
V as vengeance
V as victory

G8 2009. From Rome, looking at L’Aquila and the World.

“Seven winds in the lower calendars and geographies:

first wind, a worthy and angry youth”.

Subcomandante Marcos, Ezln, Chiapas, Mexico.

Message to the greek rebels on december 2008.

On July 8th, 9th and 10th the president-master of the italian government, Silvio Berlusconi, will host the summit of the “Big Eight” of the Planet. The summit will take place in the fortress of a State Police Corps, in Coppito, a town close to L’Aquila, a city where people and land are still devasted by the earthquake of the 6th of April 2009. The president moved there the summit from its original destination: a luxury liner off the sardinian coast of La Maddalena.

Due by the action of this arrogant governor, leader of a speculation and war system responsible for the crisis, is taking shape an attempt to validate again the failed global political governance. The situationist of reaction, Silvio Berlusconi, gives to the “Big” of the Planet the opportunity to perform a show of “sobrity”, as he called it. A show he would like to be appropriate to face the growing ostilities and rebellions rising in every corner of the World against the G8’s decisions and dominance.

Behind the pitiful cabaret – set up to take for a walk the highest political offices of the world, along  the tent-camps of the earthquake’s victims – the summit will confirm those decisions and that dominance: to fund again the financial speculation; to save the banks; to make labour more precarious and instable; to reinforce the security architecture; to implement cooperation among Nations in the matter of repression; to keep on with the no-border exploitation of human beings and natural resources and to build up, at the same time, new frontiers of blood and shame, to appease universities through control and police.

The G8/G14/G21 is not just taking place on a scene devasted by an earthquake, whose consequences are worsened by speculation and social injustice, but it will be held in the middle of a global crisis, in a period of riots against oppressions bursting at different latitudes. From the Argentinazo to the revolt in El Alto, Bolivia; from the Appo, in Oaxaca, Mexico, to the resistance of  indigenous people in Peruvian Amazonia; from the rebellions in the french banlieues to those of migrant people against the lagers they live in, and against the deportation systems that work in the buttres of European Union – as in Ceuta, Melilla, Peloponnese and Lampedusa; from the recent riots in Greece after the murder of Alexandros Grigoropoulos – 16 years old, shot dead by the police – to the protests against the G20 in London – where Ian Thomlison was murdered by the police too – until the night of the riots in Berlin, on the first of May, and the Nato meeting in Strasbourg.

The July appointment has been preceded in Italy by a sequence of campaigns, protests and marches addressed to the highest ministerial offices and to the lobbies that organized the G8. As in the cases of the summits on Agriculture and Environment; of the meeting organized by the chancellors in Torino – ended with a clash between the march of the students and the repressive police; of the encounter among the Ministers of Economy in Rome, on March 28th, welcomed by a demonstration of students, unions and flex workers that succeded in breaking the prohibition to access to the center of the city; of the actions on May 29th and 30th in Rome: the one against Oim, the symbolic occupation of churches, the contacts with the migrant people inside the Cie (centers of identification and deportation for immigrants) at Ponte Galeria, and the antiracist and antisecuritarian march that went all over the streets of the city, in line with the march in Milan a week before.

On the first of June a national meeting in L’Aquila launched a call-out for realizing an “extended mobilization” in the name of “radicality”against the G8. On june 21st, a following meeting  drew up a calendar. Into this frame, the No-G8 network of Rome – a convergence of different movements of social struggle that organized the March and May actions reported above – proposes a “Welcoming Day for the Mighty of the Planet” on July the 7th, when the international deputations will pass through the italian capital. Moreover, the No-G8 network proposes to practice a “Map of the crisis”, through actions carried out by affinity groups. A “Map of the crisis” based on the one sperimented in London during the G20: decentralized actions in different cities during the days of the summit – in Italy, in Europe and in the countries belonging to the “Club of the Mighty”.

We, social activists, natives and migrants, flex workers, builders of indipendent ways of life, jealous of our sincere and convinced political indipendence, anticapitalists and antifascists as much as antiauthoritarians and antimilitaristics, antiracists and antisexists, support the final demonstration in L’Aquila. In the meantime, we intend to realize during the “Welcoming Day” on July the 7th, a block of the traffic and of the mobility that, by combining creative and smartly radical practices, addresses our worthy rage to obstruct the functionality of the celebrations of the Mighty of the Planet and of their bankruptcy. Cooperation between different subjects scares the Crisis rulers, and so we believe in this interaction as fundamental.

We propose the same to all the no-border networks, movements and individuals that want to join us. We are going to receive you at the best of our possibilities, through the resources and the initiatives of the movement, in the frame of the local features and of the methods shared by the unitary mobilization in Rome.

We propose again, to all the networks, groups, movements, activists living in the big cities of the “Club of Mighty” to share a “Map of the crisis”, as much as possible open and global, and to practice it actively, in a reciprocal communication, during the following days.

We propose to make converge actions in the guiding lines of growth and continuity, of a protest  movement to develop during the months to come, through the public denunciation and the social siege:

–        of the principal responsibles for the crisis and for the subtraction of income, freedom and rights.

–        of the structures belonging to the security architecture.

–        of the principal responsibles for precarious labour, for firing, for death on the job.

–        of the centers responsible for the distruction of resources and life on the planet.

–        of the centers responsibles for the aggression against the material conditions of life.

–        of the centers responsibles for the expropriation of social wealth and knowledge.

With these suggestions and purposes, we are open to an active political cooperation and to a connection with alternative social practices. From the July days of the meeting and on.

“Akat qhiparux waranq waranqanakax kutinixa (I’ll be back and we’ll be millions) Tupac Katari, 1781

Purple: is, among the colors of the visible spectrum, the one that has the shortest wave length and the highest frequency, it’s the color of the women’s liberation movement, of the sexual self determination, it’s the color of dreams, of metamorphosis, of transition, of magic, of children’s urgency to express themselves.

Purple is the color of slavery too. In England, during the XVI century, it representesed deep mourning; for the candomblé, a brasilian religion, it is linked to the Orixà Iansà, Goddes of Storms; in Lima it is the color of the cult to the Black Christ, “God of Miracles”, venerated by the african slaves, the same on which the indigenous transfered their devotion for Pachacamac, “He, who moves the World”, God of Earthquakes.

During the days of the protests against the G8, Purple will be our color.

Revenge: It’s a strong word that doesn’t leave any space.

It’s dedicated to the ones who get up in the morning, take a bus, their car or a motorcycle, get to their workplace and find their death. It’s dedicated to the statistics that count the deaths on job, statistics longer than the war’s ones. It’s dedicated to the people that leave their countries, their roots, to go and look for a better future, but find borders, walls and racism: in Italy it is not strange to ear about a shame called Cie – centers for the identification and deportation of immigrants – a dull definition to hide what history already knows as lagers. Our words, our hands, our emotions, our reasons trace the revenge. It’s a collective body that moves along the metropolis. We turn upon who dispossess us of our life, the same speed that bring us from a place of exploitation to another, from the uncertainty of the present to the negation of a future.

Victory: the classical image, the two fingers signing a resistance that will win. Because it’s necessary to desire and pursue a real and radical change. Victory we are looking for and power we are struggle against are not birds of a feather.

We want the time they steal from us, the participation they prevent us from, the voice they stifle, the richness they take away. What move us is our necessity of new political, economic and social choices, opposed to a crisis that will reproduce itself endlessly, to recreate the capital and its dominion. The kind of victory we are looking for is that of wresting a meter more, of taking a full breath, of stating that a project of liberation is feasible. It’s the anticapitalist victory we are trying to reproduce and support. Victories can be little but they build a way. We are resolute in pursuing it. This time, and many others again.

It will be difficult to stop us.

Rome, Italy, June 2009

ESPANOL

Estrategia V

V de Violeta
V de Venganza
V de Victoria

G8 2009, desde Roma mirando hacia Aquila y el mundo

“Siete vientos en los calendarios y las geografías de abajo: Primer viento, una digna juventud rabiosa”
(Subcomandante Marcos, Ezln, Chiapas, México, mensaje para la Grecia rebelde, Diciembre 2009)

El 8, 9 y 10 de Julio el presidente-patrón del gobierno italiano Silvio Berlusconi será el portavoz oficial de la cumbre de los “Potentes” de la tierra dedicada a la crisis global que se reunirá en la  fortaleza de la policía de estado (guardia di finanza) de Coppito (Aquila).

En esta temporada de especulación y guerra, la decisión de ampliar la cumbre a otras naciones (trasformando un formal G-8 en un real G14-G21), refleja la necesidad de aumentar el nivel de consentimiento global para seguir legitimando la quiebra de la política capitalista. De esta manera, esta cumbre ofrece la posibilidad de hacer frente a los crecientes signos de hostilidad que se están extendiendo en todos los rincones de la tierra, dictando medidas estratégicas para seguir protegiendo un sistema que explota las riquezas mundiales en beneficio de unos pocos.

Detrás de la comedia creada a punto para llevar a los jefes de la política mundial en el acampamento de quien ha sufrido el terremoto, está la voluntad de confirmar el dominio capitalista sobre las nuestras vidas: re-financiar la especulación financiera, salvar a los bancos, aumentar la precariedad laboral y fortalecer la política secretaria, impulsar cooperación internacional en prácticas de represión social, acompañar la explotación sin fronteras de la humanidad y de los recursos del planeta.

Este G8-G14-G21 además de ubicarse en un contexto que quiere transformar una “tragedia” en un plan de especulación, se desarrolla en una escenografía social-histórica pintada por fuertes contestaciones globales en contra de la crisis: desde “el corralito” de Argentina 2001, a la revuelta de El Alto en Bolivia, a la Appo a Oaxaca hasta la reciente y activa resistencia de los pueblos de la Amazonia peruana. Siguiendo por la revuelta en contra del Cpe y la explosión de las “banlieues” en Francia 2006 y a las numerosas revueltas de los migrantes encarcelados en los lager de toda Europa, (desde el Peloponneso hasta Ceuta, Melilla y Lampedusa). Por ultimo, la revuelta griega de diciembre 2008 y su consecuente represión, las contestaciones en contra de las medidas económicas anticrisis en Islandia como en Dublín, los violentos disturbios en el cumbre del G20 de Londres donde Ian Thomlison fue matado por un policía, en el de la Nato a Estrasburgo y en el del 1 de Mayo en Berlín.

La contestación del G8 de Julio es la cita última de unas series de manifestaciones y acciones directas que se han practicados en estos últimos meses en Italia. A partir de las cumbres sobre Agricultura y Ambiente, sobre la privatización de las universidades, el G20 de los ministros de economía del 28 Marzo y la cumbre de los ministros de justicias y de interiores del 28/29 Mayo. Hasta llegar a la movilización del 16 de Junio, día en el cual las comunidades afectadas por el terremoto de Abruzzo han protestado en Roma contra las políticas de engaño sobre la reconstrucción y en contra de la especulación en materia de emergencias.

La Asamblea Nacional del 1 de Junio que tuvo lugar en la capital de la región de Abruzzo ha impulsado la propuesta de “una radical y amplia movilización” desde la primera semana de Julio hasta los días en los que los jefes de estado y de gobierno se reunirán en Coppito para una cumbre dedicada a la crisis global.
En este marco, la Red NoG8 de Roma recoge la demanda y convoca para el día de la llegada de las delegaciones internacionales  (7 de Julio) en su camino hacia el G8 en Aquila, un día de “Bienvenida a los responsables de esta crisis” bloqueando la ciudad y proporcionando “Info Point” para quien quiera participar. Además se propone construir un “Mapa de Crisis” con acciones directas que se realizaran cada uno con sus grupos de afinidad como ya se experimentó en Londres en el G20 y como ya, en varias partes de Europa, se está haciendo desde hace algunos meses. Por ultimo, el día 10 de julio, se convoca en Aquila una manifestación internacional en solidaridad con las poblaciones afectadas por el terremoto, en contra del G8 y para reclamar una reconstrucción social de los territorios.

Nosotros, activistas y militantes autóctonos, migrantes, precarios, creadores de formas de vida independiente, antifascistas, antirracistas y antimilitaristas adherimos a la maní del 10 de Julio en Aquila impulsando el principio de “propagación” de las movilizaciones y haciendo un llamamiento a todos los movimientos de lucha, colectivos y redes disponibles para que se construyan y se practiquen “Mapas de Crisis” con acciones descentralizadas en el mayor número de ciudades de Italia, de Europa.

Proponemos, además, un método de convergencia eficaz entre los movimientos, caracterizado por la horizontalidad y el intercambio, dando de esta manera continuidad a las iniciativas y acciones directas contra quien son los verdaderos responsables de la crisis. De esta manera denunciaremos públicamente:

Los responsables de quien sigue alimentando un sistema capitalista que explota los recursos del planeta
Los responsables de quien quita la libertad individual.
Los responsables de la precariedad laboral y de las muertes en el trabajo.

Con estas propuestas, y con estos objetivos, hoy proponemos una política de cooperación activa y una conexión entre las prácticas sociales,  a partir de los días de julio de 2009.

Akat qhiparux waranq waranqanakax kutinixa (volveré y seremos millones)
Tupac Katari, 1781

V de Violeta:
es el color del espectro visible con mayor frecuencia y menor longitud de onda.
Es el color del movimiento de liberación de las mujeres y de la autodeterminación sexual, es el color del sueño, de la metamorfosis, de la magia. Además, es el color de la esclavitud, en el siglo XVI en Inglaterra era el color del luto, en la capoeira se asocia a Orixa Iansa, diosa de los vientos y de las tormentas, en la ciudad de Lima es el color del homenaje a Cristo Negro, “Señor de los Milagros”, y el hombre que mueve el mundo, el capitán de los terremotos.
En los días del G8 el violeta será el nuestro color.

V de Venganza: es una palabra dura, que no deja espacios.
Es un homenaje para quien se levanta por la mañana, agarra un autobús o un coche o una moto, llega al trabajo y encuentra la muerte. Es un homenaje para quien abandona su país en búsqueda de un futuro mejor y choca con verdaderos lager que hoy en día se llaman CIE (Centros de Identificación y de Expulsión).
Serán nuestras palabras, nuestras manos, nuestras emociones y nuestra rabia que dibujará la venganza. Es un cuerpo colectivo que se mueve rápidamente dentro la metrópoli.
Esa misma velocidad que nos lleva de una explotación a otra y que determina una constante negación de un futuro, la re-enviamos a quien expropia y explota nuestras vidas.

V de Victoria: la imagen clásica, dedos índice y medio levantado, signo de una fuerza que gana.
La victoria que buscamos es querer el tiempo que nos roban y la voz que nos ahogan. Es la necesidad de nuevas opciones políticas, económicas y sociales y en contra de quien constantemente reproducirá las crisis, el capital y su dominio.
Lo que buscamos es la victoria por haber ganado un metro más, por tomar aire a plenos pulmones después de haber abierto un posible proyecto de liberación y de lucha.
Es la victoria anticapitalista que queremos reproducir y sostener. Son las pequeñas victorias que construyen un camino. Son las decisiones de seguir y comprometerse, esta vez, así como muchas veces más.

Roma, Italia, Junio 2009