Non numeri ma persone

CONCORSO FOTOGRAFICO “ANTONIO SALERNO PICCININO”.

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Stiamo organizzando un contest di fotografia con occhirossi dedicato ad Antonio. Le foto ci permettono di avere una mappa narrativa e visiva della crisi che possiamo utilizzare come suggetioni immaginifiche, testimonianze reali, documentazione. I vincitori vedranno le loro foto prodotte e esibite in varie iniziative.

La foto che vedete  è un’interpretazione di altissimo livello del senso che vogliamo attribuire al progetto. E’ di Stefano Parrini. Questo il testo che l’accompagna:

“Io penso che l’aspetto peggiore della crisi sia la mancanza di scelte, la mancanza di poter individuare una propria prerogativa di vita. Penso che Antonio, come tanti altri lavoratori, sia morto proprio perche’ non aveva altra scelta, se non quella di essere “Affidabile”. Questa immagine vuol essere una riflessione per chi afferma che nella societa’ moderna si abbia il piacere di poter sceglere e che sia una societa’ delle possibilita’, spesso dietro questo piacere si cela la mancanza di aspettative e la mortificazione.”

PER PARTECIPARE: http://occhirossifestival.org/contest-antonio

NON NUMERI MA PERSONE. Il comitato contro le morti sul lavoro di Roma presenterà nel mese di Marzo a Roma la mostra fotografica “Non numeri,ma persone” dell’Associazione per la sicurezza nazionale Ruggero Toffolutti di Piombino. Per le agenzie di stampa sono morti bianche, per l’Inail numeri, come se queste morti fossero il frutto della casualità o della sfortuna. Questa mostra vuole ridare un volto, un nome e un cognome a chi tutti i giorni muore perchè vittima dello sfruttamento e di chi fa della sicurezza sul lavoro solo uno slogan propagandistico. La mostra, accompagnata anche da un’installazione a cura di Eraldo Riti è composta da fotografie, scelte dai familiari delle vittime sul lavoro durante la loro vita quotidiana. Si tratta di 28 foto che non danno un volto a tutte le persone morte ma che vuole comunque essere un primo passo per cominciare ad urlare che non vogliamo rientrare in nessuna statistica nè tanto meno essere sacrificati per superare la crisi. Tra le 28 fotografie della mostra ci sono anche quelle di Antonio Salerno Piccinino, pony express morto il 17 Gennaio 2006 e Anthony Harold Forsythe, operaio di Rfi morto la notte tra il 9 e il 10 Dicembre 2007. Per non dimenticare.

Programma

fronteweb-1*12 marzo – Inaugurazione mostra e concerto dei 24 Grana al LOA

Acrobax – Via della Vasca Navale 6 – Ponte Marconi

*18 marzo – Proiezione della video-intervista Cantieri Letali di Francesca Mannoni che racconta la vicenda del RLS di Palermo Salvatore Palumbo licenziato per aver denunciato le condizioni di insicurezza dei lavoratori della Fincantieri e Articoli Amari di Marco Ferini, vincitore del Premio Giornalistico Ilaria Alpi 2009 al LOA Acrobax – Via della Vasca Navale 6 – Ponte Marconi

*19 marzo – Aperitivo e spettacolo Il Teatro delle ceneri presenta

“Ballata per una morte bianca” al Volturno Occupato, via volturno 37 Nell’aprile del 2006, debutta “Ballata per una morte bianca”, scritto e interpretato da Stefano Seproni (collaborazione alla regia di Claudio Beghelli), con Ljuba De Angelis, Eros Lancianese e Filippo Brandimarte; luci e fotografie di Luca Mennon. Lo spettacolo prende le mosse da un fatto di cronaca: un operaio perde la vita sul posto di lavoro. Questo doloroso episodio, uno dei molti che si verificano quotidianamente in Italia (nel nostro Paese, ogni anno, si contano più di mille incidenti mortali sul lavoro), diventa il tema centrale di un ‘monologo a più voci’ dal quale emerge il drammatico ritratto di uomini che lavoravano per vivere e che, a causa del lavoro, hanno sacrificato la vita. Lo spettacolo ha già fatto più di 40 date in tutta Italia.

*28 marzo – Dibattito “La salute e la sicurezza sul lavoro nel tempo della crisi” interverranno Fabrizio Ricci autore del libro “Se la colpa è di chi muore”, Claudio Petrelli (Ispettore del Lavoro), Associazione Ruggero Toffolutti di Piombino, Vincenzo Di Nucci, presidente associazione tecnici della prevenzione, Comitato contro le morti sul lavoro di Roma presso la Libreria Rinascita – Viale Agosta 36.

Info: nomortilavoro@noblogs.org | www.acrobax.org | www.indipendenti.eu

DATI INAIL SUGLI INCIDENTI SUL LAVORO.

Le stime sull’ultimo numero di Dati INAIL: nel 2008 gli incidenti dei lavoratori stranieri residenti in Italia sono stati 143mila, con 189 casi mortali. Il 57% delle denunce complessive pervenute all’Istituto si è concentrato in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto
ROMA – Cresce in Italia, accanto al fabbisogno di manodopera straniera, anche il numero di infortuni sul lavoro che coinvolgono gli immigrati. Nel 2008 sono stati il 2% in più rispetto all’anno precedente. Un fenomeno a cui Dati INAIL ha deciso di dedicare un focus nell’ultimo numero della rivista disponibile su questo portale. Secondo le stime dell’Istituto, il 16,4% degli incidenti ha interessato un immigrato, con un’incidenza media che oscilla tra il 12,3% delle donne e il 18,1% degli uomini. In totale sono stati 143mila gli infortuni sul lavoro che hanno colpito i nati all’estero: il 15,1% in più rispetto al 2005. I casi mortali sono stati, invece, 189. A livello territoriale si confermano differenze significative. Oltre il 57% delle denunce relative a questa categoria di lavoratori si concentra, infatti, in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. Le tre regioni sono al primo posto anche per quanto riguarda i decessi, con il 49,2% dei casi registrati contro il 36% della media nazionale. La distanza tra Nord e Sud è estremamente evidente se si considera la percentuale di infortuni (denunciati) di immigrati rispetto al totale. L’incidenza oscilla infatti tra i 4-5 punti percentuali del Mezzogiorno e i 29-30 del Nord. In particolare, al primo posto si colloca il Friuli Venezia Giulia, dove un infortunio su quattro riguarda un lavoratore nato all’estero. La punta massima si raggiunge, poi, nella provincia di Pordenone, dove uno ogni tre incidenti coinvolge un immigrato, seguono Treviso e Piacenza con il 27,5%. Per quanto riguarda le comunità di provenienza, se a livello nazionale le principali comunità sono la marocchina, l’albanese e la rumena che insieme raggiungono il 41% dei casi di infortunio, la comunità marocchina è, invece, al primo posto in cinque regioni del Paese. Per le donne, invece, quella rumene è la nazionalità più a rischio in ben dodici regioni. Anche per i casi mortali il primato spetta alla Romania che, nel 2008, ha registrato 50 casi (uno ogni quattro stranieri deceduti). In totale dei circa quattro milioni di stranieri in Italia, più di tre sono lavoratori assicurati all’INAIL (fonte Denuncia Nominativa Assicurati), con aumento del 34% rispetto al 2005. Si tratta in prevalenza di dipendenti di piccole aziende dell’Italia settentrionale, che operano nell’Industria e nel terziario. fonte inail.it

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