Generazioni Precarie: protesta alla sede Inps

L’Inps nasconde la verità.

Generazioni Precarie: escluse dagli ammortizzatori sociali e con un futuro non calcolabile.

13 dicembre. Questa mattina le Generazioni Precarie si sono presentate nella sede dell’Inps in via Ciro Il Grande n 21. Nell’ ottobre di quest’anno il presidente dell’INPS Antonio Mastrapasqua ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano perché l’INPS non fornisce ai precari la simulazione della loro pensione futura come fa con gli altri lavoratori, affermando quanto segue: “Se dovessimo dare la simulazione della pensione ai parasubordinati rischieremmo un sommovimento sociale”. A quanto pare non solo non è previsto che i precari maturino una pensione ma si sa già che non arriveranno nemmeno alla minima. Di conseguenza i precari oltre a passare da un lavoro intemittente ad un altro pagano i contributi per una pensione che non vedranno mai.

Come è possibile che le generazioni precarie siano senza pensione e l’inps paga le pensioni pubbliche a dirigenti, parlamentari, ministri che percepiscono contemporaneamente ricchi onorari: Mario Draghi, pensionato a 58 anni con 14.853 euro al mese ma anche Governatore con 620 mila euro l’anno, Giuliano Amato oltre alle indennità varie percepisce una pensione lorda mensile di 22 mila euro che si traduce in un assegno netto di 12.518 euro. La lista è lunga.

Nell’attuale  contesto di crisi economica i precari nativi e migranti non solo sono esclusi da un sistema arretrato ed iniquio di ammortizzatori sociali ma non avranno diritto ad un futuro.
I lavoratori migranti pagano 7,5 miliardi di euro di contributi previdenziali. Questa la stima riportata nel dossier Caritas/Migrantes 2010 secondo il quale le entrate assicurate dagli immigrati sono 11 miliardi di euro (10,827) mentre le spese per servizi a loro destinati ammontano a neanche 10 miliardi.

La struttura del welfare italiano risulta particolarmente restrittiva e orientata verso prestazioni previdenziali e servizi socio-sanitari rivolti agli “anziani”, di cui oggi precari migranti possono beneficiare solo in parte, sia per l’età media non elevata sia perché l’accesso al pensionamento, secondo la normativa vigente, non può avvenire prima  dei 65 anni. Attualmente è pensionato tra i migranti 1 residente ogni 30, mentre tra gli italiani 1 ogni 4.
Oggi siamo qui perchè vogliamo incontrare di persona il presidente dell’Inps per farci calcolare direttamente la nostra pensione e per reclamare il diritto a delle politiche di welfare adeguate. L’Italia, insieme alla Grecia e all’Ungheria, sono infatti gli unici stati membri dell’Unione Europea a non avere mai adottato significative misure contro la crisi istituendo come esiste da decenni nei paesi europei forme di protezione sociale attrevrso il reddito di cittadinanza. Inoltre dove esistevano importanti sperimentazioni l’irresponsabilità ha prevalso sui i bisogni degli oltre 115mila precari e disoccupati  che nella Regione Lazio hanno presentato domanda per accedere al reddito mino garantito. Infatti nel bilancio 2011 la Giunta Polverini ha azzerati i fondi previsti a copertura della legge regionale n.4/2009 che istituisce il reddito minimo garantito nella Regione Lazio. Siamo le stesse generezioni precarie che da lunedì 6 dicembre hanno occupato le impalcature del palazzo della
Regione Lazio, dove ormai da una settimana continuano a resistere i “magifici 7” precari/e non ottenendo nessuna risposta dalla giunta polverini.

La giornata di oggi apre la campagna del “Natale precario” nella città di Roma, uno spazio di relazione, comunicazione sociale contro la crisi e la precarietà. Non ci fermeremo finchè non saranno riconosciuti diritti e forme di protezione sociale a tutti i soggetti che nel nostro paese e nel territorio regionale stanno pagando la crisi.

Le Generazioni Precarie si ri-appropriano del proprio futuro!!

Articoli

http://roma.repubblica.it/cronaca/2010/12/13/news/precari_la_mobilitazione-10138982/

Agenzie

EUR, ATTIVISTI «GENERAZIONE PRECARIE» IN PROTESTA A SEDE INPS
OMR0000 4 CRO TXT Omniroma-EUR, ATTIVISTI «GENERAZIONE PRECARIE» IN PROTESTA A SEDE INPS (OMNIROMA) Roma, 13 dic – Una sessantina di attivisti di «Generazioni precarie» sta protestando presso la sede dell’Inps di via Ciro il Grande, all’Eur per chiedere «welfare e reddito garantito per i precari». «Abbiamo chiesto di incontrare il direttore generale dell’Inps per presentargli le nostre richieste – ha detto uno degli attivisti che insieme agli altri suoi compagni ha occupato l’androne della sede dell’istituto previdenziale – in particolare gli vogliamo chiedere il significato di una sua frase pronunciata ad ottobre scorso in cui disse che se si dovessero calcolare le contribuzioni per i precari in Italia accadrebbe un sommovimento sociale». Gli attivisti, che partecipano anche alla protesta in corso da una settimana sul tetto della regione Lazio, sono affiancati anche da un gruppo di lavoratori stranieri. «I loro contributi previdenziali ammontano a 7, 5 miliardi di euro – ha spiegato ancora l’attivista – tutto questo, per una pensione che probabilmente percepiranno in parte o forse mai». gca 131159 dic 10

PENSIONI: INPS; NEL 2037 ASSEGNI DIPENDENTI 47% SALARIO
ECO S0A QBXB PENSIONI: INPS; NEL 2037 ASSEGNI DIPENDENTI 47% SALARIO DOSSIER ANTICIPATO DAL ‘CORRIERÈ, PER AUTONOMI ANCORA PIÙBASSE (ANSA) – ROMA, 13 DIC – Nei prossimi anni gli importi medi di pensione diminuiranno rapidamente fino a scendere al di sotto della metà del salario con il quale si esce dal lavoro: è quanto si legge su un dossier dell’Inps che arriva al 2037 anticipato oggi dal «Corriere» secondo il quale il rapporto tra pensione e retribuzione per i lavoratori dipendenti che vanno in pensione con il metodo contributivo passa dal 54% attuale al 47% del 2037. I commercianti subiranno nel tempo un taglio medio degli importi più contenuto (dal 46% medio attuale al 44% nel 2037) mentre gli artigiani che escono nel 2010 con circa il 50,3% della pensione potranno contare solo sul 43,2% nel 2037. Sarà particolarmente difficile far quadrare i conti per i parasubordinati che rischieranno di uscire dal lavoro con solo il 14% della retribuzione (nel 2010 la pensione media è solo il 9% della retribuzione perchè la gestione separata è operativa solo dal 1996). Tra l’altro quest’ultimo dato – sottolinea il Corriere – è poco significativo perchè risente del fatto che si può chiedere la pensione con almeno 5 anni di contributi e spesso nella gestione separata sono iscritte persone con un’altra occupazione principale. Il dossier sottolinea anche il peggioramento dei conti per l’Istituto con il passaggio in rosso di 41 milioni nel 2015 che saliranno a 2,5 miliardi nel 2017. Fino al 2017 il patrimonio netto resterà in attivo grazie alla buona performance in questi anni della gestione dei parasubordinati e delle prestazioni temporanee (cassa integrazione ecc). (ANSA). TL 13-DIC-10 10:52 NNN

Apc-Inps/ Protesta ‘Generazioni precarie’ per futuro senza pensioni Manifestanti all’Eur, delegazione dal direttore generale Nori Roma, 13 dic. (Apcom) – Un gruppo di giovani precari della rete di ‘Generazioni precarie’ ha inscenato oggi una protesta all’Eur, presso la direzione generale dell’Inps, a nome dei lavoratori che hanno scarse prospettive di ottenere una pensione in futuro. In un comunicato, i manifestanti ricordano che nell’ottobre di quest’anno il presidente dell’Inps Antonio Mastrapasqua aveva spiegato così la ragione per la quale l’Istituto non fornisce ai precari la simulazione della loro pensione futura come fa con gli altri lavoratori: “Se dovessimo dare la simulazione della
pensione ai parasubordinati rischieremmo un sommovimento sociale”. “A quanto pare – prosegue il comunicato – non solo non è previsto che i precari maturino una pensione, ma si sa già che non arriveranno nemmeno alla minima. Di conseguenza i precari oltre a passare da un lavoro intemittente ad un altro pagano i contributi per una pensione che non vedranno mai”. Mentre continuava la protesta davanti all`androne dell`Inps una delegazione, precisa la nota di Generazioni precarie – è stata ricevuta dal direttore generale Mauro Nori. Al dirigente è stata
presentata la campagna di comunicazione sociale ‘Inps per le Generazioni Precarie. Futuro non calcolabile’. “La delegazione – prosegue il comunicato – ha espresso le forti preoccupazioni dei precari nativi e migranti che non solo sono esclusi da un sistema arretrato ed iniquio di ammortizzatori sociali, ma non avranno diritto ad un futuro dignitoso. Mauro Nori ha risposto comprendendo il clima di preoccupazione perché effettivamente i lavoratori precari non avranno mai la pensione dei loro genitori ed in ogni caso chiunque faccia previsioni sui calcoli contributivi sta dando numeri al lotto. In ogni caso l`incontro si è chiuso con la possibilità di aprire un tavolo di confronto allargato oltre che ai tecnici dell’Inps anche ai decisori politici rispetto alla chiarezza della condizione contributiva dei precari e possibili interventi legislativi in merito”. Bar 131726 dic 10

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