Generazione P, prosegue il “Rendez-Vous”

IMG_4056I  precari proseguono l’occupazione abitativa della palazzina, ed attivano il GP. POINT

Iniziato presidio permanente dell’atrio del sottostante teatro preneste per la restituzione al quartiere dello spazio.

In queste ore si susseguono le minacce di intervento da parte delle forze dell’ordine. Si vorrebbe provare così, ancora una volta, a nascondere sotto il tappeto i problemi di questa metropoli.

Ribadiamo ancora una volta le nostre intenzioni, espresse nel comunicato diffuso nella giornata di ieri, anche a seguito della giornata. Intendiamo proseguire l’ occupazione abitativa della palazzina – per rispondere al problema abitativo di un gruppo di giovani precari, per sperimentare una nuova idea dell’abitare fondata sulla condivisione, per denunciare a tutta la città la condizione di precarietà nella quale siamo costretti. Ed intendiamo proseguire, insieme alle realtà associative e culturali del territorio, il presidio del teatro preneste per impedire qualsiasi tentativo speculativo ed avviare un processo che consenta la restituzione di questo ampio spazio al quartiere ed alla città.

Invitiamo le realtà sociali ed associative del territorio e della metropoli, i movimenti per il diritto all’abitare, gli spazi sociali e culturali della città, le forze politiche sensibili al progetto a partecipare alle seguenti iniziative pubbliche in difesa dello spazio per una presa di parola collettiva a difesa del progetto in via Scolari.

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Dopo il festival “rendez vous” che si è tenuto dal 15 al 18 ottobre nello stabile liberato in via filippo scolari, i precari e le precarie della Generazione P. – assieme alla assemblea pubblica che si è incontrata ieri hanno deciso di proseguire la occupazione abitativa in corso nella palazzina sopra l’ex cinema preneste, negli uffici della società.

Una occupazione che vuole essere la risposta concreta ad un bisogno reale ed immediato. Siamo un gruppo di precari, fra i 18 ed i 30 anni, che si trova nell’impossibilità di pagare una stanza 400euro al mese. Una occupazione che però vuole essere anche la sperimentazione di una idea di abitare differente, fondata sulla condivisione. Una occupazione che vuole essere uno strumento per l’autotutela dei precari, diffondendo pratiche di riappropriazione, conflitto, liberazione.

Per tutti questi motivi, saranno attivi presso la palazzina diversi servizi per tutti i precari e le precarie: una sala laboratorio/studio con caffetteria, un punto wireless, cineforum, un punto di informazione ed autodifesa riguardo gli affitti, il lavoro, l’antiproibizionismo. Un luogo di incontro, autorganizzazione, condivisione della Generazione Precaria. Un Gp.Point, crocevia di conflitto che speriamo si diffondano nella metropoli.

Il Gp.Point sarà attivo a partire da Venerdì, giornata nella quale sarà presentato con una iniziativa rivolta al quartiere ed a tutti i precari della città.

Nel frattempo, presidieremo – assieme a tutti i cittadini e le realtà sociali-associative interessate – l’ingresso dell’ex teatro preneste. Vogliamo si apra, assieme alla proprietà ed alle istituzioni locali, un tavolo di partecipazione per definire un progetto che consenta di restituire al quartiere questo enorme spazio, abbandonato da quasi trenta anni dalla proprietà. In attesa che si avvii questo confronto, presidieremo l’atrio del teatro – per tutelare questo luogo da qualsiasi tentativo di speculazione e per iniziare a raccogliere le proposte per l’utilizzo sociale e partecipato del teatro.

Invitiamo tutti e tutte a sostenere e difendere questa esperienza che sta evidenziando mpolte contraddizioni nella nostra metropoli, partecipando alla assemblea pubblica di venerdì 22 Ottobre.

P. RENDEZ-VOUS CONTINUA

Venerdì 22 ottobre – ore 17.00 – presentazione del Gp.Point

Sabato 23 Ottobre – ore 16.00 – giornata di comunic_azione nel quartiere

Domenica 24 Ottobre – ore 15.00 – porta la tua idea per il teatro preneste

Come è iniziata…

Questa volta non è uno scherzo! Esponendo uno striscione con riferimento alla burla mediatica dei giorni scorsi questa mattina un centinaio di precari hanno fatto ingresso in uno stabile abbandonato in via Filippo Scolari 9 in zona prenestino a Roma.
Con quest’azione vogliamo denunciare come in questa città, a causa del caro vita e del caro affitti, – e nonostante decine e decine di immobili sfitti o abbandonati – una intera generazione di precari non riesce neppure a lasciare la casa dei genitori. Convochiamo per le ore 13 una conferenza stampa nello stabile di Via Filippo Scolari 9
all’interno della quale verrà illustrato il programma della tre giorni di inizative che si intende  svolgere a partire da oggi.

Riprendiamoci il futuro

Generazione P.

Assemblea Pubblica Lunedi 18 ottobre. Venerdì mattina un centinaio di precari ha “liberato” con una comunic_azione quanto mai determinata uno stabile al pigneto, uno dei quartieri che piu’ sta subendo le trasformazioni coatte imposte dalle politiche urbanistiche degli ultimi decenni.

I precari e le precarie della GenerazioneP. hanno annunciato di volter tenere all’interno dello stabile un festivalsocioabitativo dal titolo “P. rendez-vous” all’interno dello stabile.
Lo stabile, composto da una palazzina e da un teatro di quasi ottocento posti, è abbandonato da quasi trenta anni. La proprietà dello stabile detiene anche  numerosi teatri – a partire dal Brancaccio – e diversi altri stabili nella zona per alcuni dei quali è stata firmata da poche settimane una convenzione “agevolata” per gli studenti della Sapienza con il costo delle camere compresto fra i 400 ed i 600 euro mensili.

L’occupazione è un modo concreto per dimostrare cosa potrebbe essere quello spazio. Ed infatti, in questi giorni, abbiamo vissuto all’interno della palazzina (l’unico modo, in questo momento, per aderire all’invito ai bamboccioni ad andare via di casa). Ed abbiamo animato lo spazio del teatro con una laboratorio permanente di condivisione ed autogestione, con un calendario di iniziative che ha anche riempito le strade del quartiere.

Un’azione concreta (non a caso, ci piace parlare di comunic_azione) per denunciare lo scandalo di una città nella quale una intera generazione non riesce a rispondere ad uno dei piu’ elementari bisogni, quello abitativo, e viene costretta in dinamiche di immiserimento della socialità e dell’ espressione culturale ed esistenziale

Sarebbe difficile raccontare con le parole queste giornate, e la semplice elencazione delle iniziative svolte non renderebbe il senso vero di questa esperienza.Invitiamo tutti e tutte, associazioni, centri sociali, abitanti del quartiere, istituzioni, studenti, precari, ad una assemblea pubblica nella quale affrontare le questioni che stiamo sollevando, dalla condizione di precarietà, che è la cifra di una intera generazione, alla questione dell’utilizzo dello stabile che abbiamo “liberato”.

Video dell’occupazione.

Foto.

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