Le Comunità Resistenti delle Marche fanno proprio l’appello contro il
G8 lanciato dall’assemblea nazionale del 1° giugno tenutasi nel
capoluogo abruzzese colpito dal sisma.
“L’Aquila e le altre, oltre il g8” coglie il segno della rinnovata
forza e intelligenza collettiva dei movimenti nell’interpretare e
misurare la trasformazione del presente al tempo della crisi.
Sono i bisogni e i desideri reali che attraversano i territori ad
alimentare nuove forme del conflitto, a dar vita a movimenti che
provano a ricomporre dal basso il legame sociale e cooperante delle
nostre comunita’. Comunità in resistenza che con i colori
dell’autonomia e dell’indipendenza disegnano nuove istituzioni del
comune.
E’ questo segno che ritroviamo nell’itinerario tracciato dalla
contestazione ai G8 tematici, nella centralità riconosciuta al
protagonismo dei migranti, dei precari della formazione e della
ricerca, delle soggettività attive sul terreno di rivendicazione del
diritto al reddito e alla casa, di quanti si oppongono ai nuovi
dispositivi securitari.
Lo stesso segno della dignità testimoniata dalla straordinaria
reattività delle comunità abruzzesi, che senza piegarsi all’emergenza,
tentano di rovesciarla contro chi ne vuole fare un esperimento
autoritario.
E’al loro fianco che condivideremo la battaglia per la ricostruzione
sociale e sosterremo le iniziative che realtà sociali abruzzesi e le
popolazioni sfollate autonomamente individueranno le per le giornate
del vertice.
Anche dalle Marche rilanciamo l’appello a una mobilitazione diffusa
che attraversi tutte le città italiane ed europee, le capitali degli
otto grandi.
Le porte d’oriente del nostro territorio soffrono di una ferita
aperta, che non si rimargina, che giorno dopo giorno gronda il sangue
delle centinaia di migranti e richiedenti asilo che incontrano la
morte sulle sponde dell’Adriatico.
I movimenti sociali marchigiani, le esperienze di autogestione,
l’associazionismo per la cooperazione e i diritti di cittadinanza, le
reti contro la devastazione e la speculazione, lanciano una grande
giornata di iniziativa al porto di Ancona per il fine settimana in
concomitanza con le date del summit.
Una Giornata Senza Frontiere: un giorno per recuperare alla città di
Ancona lo spazio negato del porto, per liberarlo dalle barriere e
dalle gabbie dove si infrangono i desideri di libertà di centinaia di
esseri umani: uomini e donne che affermano, col sacrificio della loro
vita, la nuova cittadinanza globale e solidale.
Una Giornata Senza Frontiere nel segno dell’autonomia e
dell’indipendenza dentro e contro la crisi dell’impero,
quell’indipendenza che sabato 4 luglio a Vicenza decreteremo insieme
al popolo No Dal Molin per liberare la terra dalle basi di guerra e
restituirla alla dignità del comune.
Comunità Resistenti delle Marche contro il G8