Questa mattina Hobo è stato sgomberato. Dopo Bartleby, un altro spazio universitario di produzione comune di saperi e di iniziativa politica contro la crisi e la precarietà è stato chiuso con la forza. É un fatto grave, perché su mandato del Rettore, le camionette della polizia e dei carabinieri sono state fatte entrare all’interno di una facoltà. Un episodio che accomuna la “democratica” amministrazione universitaria, guidata dal rettore Dionigi – tesserato Pd – alla giunta greca dei colonnelli. Ma Dionigi si illude e ha paura. L’uso della forza e delle denunce non sarà sufficiente ad arrestare la potenza del sapere vivo. Esprimiamo la nostra solidarietà agli occupanti denunciati questa mattina dagli sgherri del rettore. C’è un’unica strada che possiamo percorrere nella crisi economica e dell’università, contro questa classe dirigente ormai al palo, che tenta di governare l’ingovernabile e per difendersi ha bisogno di dispiegare scudi, manganelli e camionette. Quella, al loro tempo, tracciata dagli hobos, gli inarrestabili lavoratori nomadi e precari che all’inizio del 900 diedero vita alle più importanti lotte operaie negli Stai Uniti d’America. Quella della lotta alla precarietà, della conquista di spazi di autonomia nell’Università contro la corruzione dei baroni di ogni risma. Come dicevano gli hobos e gli wobblies: “An injury to one is an injury to all”.