Se rimani neutrale nelle ingiustizie, hai scelto di stare dalla parte dell’oppressore. # Anonymous

Il nodo redazionale indipendenti.eu ritiene fondamentale l’op. #Italy e #OperationGreenRights (svolta ad Agosto 2012 e pubblicata sul sito: http://anon-news.blogspot.it/), perché ha prodotto un livello di trasparenza e controinformazione in merito alla devastazione e contaminazione ambientale realizzata dall’ILVA GROUP sulla vita di migliaia di persone nella città di Taranto.

Per continuare a dare il massimo sostegno e contributo alle lotte del Comitato cittadini e lavoratori liberi e pensanti, pubblichiamo, diffondiamo e re-interpretiamo i risultati dei dati estratti dai database dell’ILVA.

 

 

#Italy e #OperationGreenRights hanno dimostrato che l’ILVA di Taranto supera i limiti permessi dalle leggi in materia di sostanze inquinanti emesse

Anonymous è penetrato nel server dell’Ilva di Taranto, ha estrapolato i valori degli inquinanti riportati nei database dell’ILVA e del Gruppo Riva  (www.ilvataranto.com e www.rivagroup.com) ed ha dimostrato che nel mese di Maggio i valori di furano (conosciuto chimicamente come furfurano o ossido di divinilene, un pericoloso contaminante ambientale) immesso nell’atmosfera siano usciti dai limiti di legge.

Il furano (C4H4O) e’ un composto organico inquinante che persiste nell’ambiente e che si trasforma in condizioni ambientali naturali (decade naturalmente) in policlorodibenzofurani (PCDF), un composto associato alle diossine (policlorodibenzodiossine, PCDD). Il furano e’ volatile a temperatura ambiente e le concentrazioni rilevate nelle prossimità dell’ILVA sono comparabili a quelle di un disastro ambientale. Tale composto non solo e’ cancerogeno, ma puo’ anche causare sindromi respiratorie croniche, disordini immunologici atipici e neoplasie. Il furano e’ inoltre anche un teratogeno ovvero può causare di malformazioni fetali.

I dati di Anonymous pubblicati su: http://pastebin.com/RrcF5RqW mostrano come questo composto sia prodotto al di sopra del limite. Tali dati sono suddivisi per valvola (di scarico). Ogni valvola è distinta con un codice, ad esempio, CK2SO2 giornaliero – il che dovrebbe indicare il tipo di furano monitorato (una a base SO2, biossido di zolfo) e la frequenza, sebbene i controlli in alcuni casi siano mensili. Anonymous ha presentato diversi valori che mostrano una generale tendenza in crescita di alcuni contaminanti.

Riportiamo una nostra elaborazione grafica (indipendenti.eu)di una delle tabelle pubblicate da Anonymous che corrisponde a quello della valvola CK2SO2. Il grafico mostra la prima rilevazione il giorno 15 Maggio 2012, con il limite massimo posto a 640 ng/m3. Il 31 Maggio il valore massimo degli inquinanti viene innalzato a 800 ng/m3.  Qui sorge la prima domanda: come è possibile che un valore limite  fissato per legge possa essere arbitrariamente cambiato? Poiché non ci sono prove che la legislazione al riguardo sia stata cambiata, l’aumento di produzione di questa sostanza e’ illegale. Si può altresì notare che il 31 Maggio 2012, quando il limite massimo di furano rilasciabile era già stato portato arbitrariamente a 800 ng/m3, il valore dell’inquinate supera i 640 ng/m3 dimostrando come L’llva, abbia manipolato i dati in modo da rendere l’emissioni di questa sostanza all’interno dei limiti previsti dalla legge.

I limiti di legge sono stabiliti dalla Legge Regionale della Puglia del19 Dicembre 2008 (firmata da Vendola) la quale riporta, per quanto ci  interessa, i limiti dei gas di scarico (somma di PCDD e PCDF 0,4 nanogrammi  TEQ su metro cubo (ng TEQ/Nm3), soglia limite in vigore dal 31 dicembre  2010). Per quanto riguarda i fattori di equivalenza per le dibenzodiossine e i dibenzofurani la concentrazione TEQ va calcolata mediante  i fattori di equivalenza tossica riportati al punto 4 dell’allegato 1  del decreto legislativo 11 maggio 2005, n. 133 (Diossine e furani (PCDD +  PCDF) 0,1 ng/m3, idrocarburi policiclici aromatici (IPA)  0,01 mg/m3)

Da qui è possibile scaricare in formato .pdf l’allegato n.1 del Decreto legislativo 11 Maggio 2005, n. 133 riguardante le emissioni:  http://www.camera.it/parlam/leggi/deleghe/05133dl.pdf

(*) I valori limite di emissione si riferiscono alla concentrazione totale di diossine e furani, calcolata come concentrazione “tossica equivalente. Nel link riportato ci sono tutti i valori limite delle  singole sostanze prima della somma.

 

Di seguito i comunicati stampa di Anonymous pubblicati su:

http://pastebin.com/jzBzzpNV

 

COMUNICATO STAMPA UFFICIALE

A seguito delle nostre ricerche, emerge che i grafici dei valori delle polveri emesse dall’impianto dell’ILVA sono stati manipolati. Ancora una volta, gli interessi economici e l’avidità di padroni e istituzioni relegano in secondo piano i diritti umani e la questione ambientale. In nome del profitto, la menzogna e l’inganno diventano routine.
Nella maggioranza dei casi, i valori riportati rimangono molto al di sotto della soglia legale ma la variazione è minima. In altre parole, rilevazioni compiute a settimane di distanza l’una dall’altra e in condizioni atmosferiche differenti non presentano variazioni significative degli agenti inquinanti. Ciò chiaramente induce a pensare a una manipolazione dei rilevamenti effettuati.
Nel caso della valvola CK2NO2, invece, vediamo che la rilevazione della concentrazione ambientale di contaminanti sale di giorno in giorno fino ad arrivare a quota 561.3 il 31 di Maggio 2012. Il limite è fissato a 600. I dati estrapolati mostrano inoltre come l’Ilva abbia deliberatamente aumentato il valore della soglia di tolleranza iniziale, che passa da 640 a 800. L’andamento dei dati rende plausibile analoghi incrementi delle emissioni dell’inquinante anche nei mesi successivi (superando, in data attuale, i valori limite di molti punti).
A tal proposito segnaliamo che Ilva ha cancellato dal proprio database la cronologia dei rilasci di contaminanti (furfurani) rilevati dalla valvola CK2SO2 a giugno. Tutto ciò costituisce un indizio del fatto che Ilva ha deliberatamente cancellato dai database dati compromettenti. Possiamo quindi affermare non solo che l’Ilva ha avvelenato i lavoratori e i cittadini di Taranto ma persino che ha anche agito in modo tale da nascondere la verità a spese della salute pubblica e dell’ambiente. Le valvole in questione servono a misurare la concentrazione di diossine, in particolare del furano.
Il furano o furfurano (anche conosciuto come ossido di divinilene) è un contaminate organico ambientale persistente che decade naturalmente in benzofurani policlorurati, i quali sono associati alle diossine. Già allo stato naturale, il furano è volatile a temperatura ambiente e le concentrazioni rilevate sono comparabili a quelle rilevabili in caso di disastro ambientale. L’azione del furano non è solo cancerogena: la sola concentrazione del prodotto volatile basta ad incrementare di una percentuale considerevole il manifestarsi di malattie pneumologiche croniche, disordini immunologici atipici e persino malattie neoplastiche, ma è anche teratogena, ovvero causa problemi fetali.
Invitiamo i lavoratori dell’Ilva a riflettere sui rischi del furano che mette a rischio il futuro dei loro figli oltre che di loro stessi; l’alterazione del genoma può dare origine a deformità, malattie immunologicamente congenite e persino aumentare la probabilità di malattie neoplastiche nei nascituri.
Lottare per difendere non solo il posto di lavoro ma anche la propria salute è un diritto e un dovere allo stesso tempo. Chi ricatta i propri dipendenti obbligandoli a scegliere tra salario o malattia è solo un deplorevole profittatore accecato dal denaro. Continueremo a scagliarci contro i fautori dell’inganno e dell’estorsione e reclamiamo a gran voce, insieme ai lavoratori, il diritto di ogni persona a poter svolgere il proprio lavoro nel rispetto dei diritti.

 

COMUNICATO STAMPA PRECEDENTE 8/8/2012

Oggi, quando entrerete in fabbrica, saranno le 8 del mattino, ma quando ne uscirete sarà già buio. Per voi la luce del sole, oggi, non splenderà (dal film “La classe operaia va in paradiso”)
La spietata logica del profitto non ci lascia scelta, se vogliamo vivere dobbiamo lavorare. Questo non solo è inumano, ma nessuno può chiederci di morire per la nostra sopravvivenza. Nessuno può utilizzare una persona come pedina per far pressione sulla politica al fine di incrementare il profitto. Lo sappiamo, e lo sapete, acciaierie come l’Ilva provocano malattie terribili.
Guardiamoci attorno: le amministrazioni provinciali e regionali hanno abbandonato Taranto; stanno trasformando la città in una discarica a cielo aperto. In pochi anni sono stati costruiti 4 inceneratori. Che futuro possiamo avere in queste condizioni?
OPERAIO!
Nessuno è moralmente autorizzato a chiederti di sacrificare la tua vita, tantomeno tua moglie o i tuoi figli. Nessun ideale o bisogno materiale vale la tua esistenza. Opeai, occupiamo la fabbrica e sabotiamo ogni impianto.
L ‘Ilva di Taranto non è altro che un lager che devasta l’ambiente e laclede il diritto alla vita. Non abbiamo bisogno del loro acciaio!
Costringere un uomo a scegliere tra lo stipendio e la salute è non solo un deplorevole ricatto ma anche una gravissima infrazione del diritto di ogni persona a poter esercitare un mestiere nel rispetto delle normative vigenti (in materia di sicurezza sul lavoro e protezione ambientale). Ci sentiamo offesi innanzitutto come esseri umani perché numerosi lavoratori rischiano la vita ogni giorno, avvelenati dall’alta tossicità di quei luoghi, per portare a casa un misero salario. Siamo fortemente indignati anche come Cittadini: questa fabbrica non si preoccupa minimamente dei suoi dipendenti, trattandoli come merce di scambio facilmente sostituibile.
Come si evince dal cosiddetto ‘Codice Etico’ dell’azienda, la tutela sanitaria non solo è un diritto ma anche una priorità innegabile, un diritto inviolabile. Ecco alcuni passaggi tratti dal Codice Etico della fabbrica dell’Ilva (http://www.rivagroup.com/download/ita/ILVA_CodiceEtico.pdf):
2.1 DIGNITA’, SALUTE, SICUREZZA E PARI OPPORTUNITA’ SUL LAVORO: La Società tutela la dignità, salute e sicurezza sul lavoro, attraverso l’applicazione di tutte le normative vigenti in materia. La Società, essendosi sempre distinta nel campo della protezione della salute umana e della difesa dell’ambiente, promuove e protegge la salute dei propri collaboratori.
7.1.2 RAPPORTI CON GLI OPERATORI SANITARI: La Società si impegna, alo scopo di tutelare la salubrità dell’ambiente in cui svolge la propria attività, a conformare il proprio comportamento alla normativa sanitaria e/o ambientale vigente. A tal proposito, la Società conferma il proprio impegno nel rispetto delle direttive emanate dalle competenti autorità sanitarie locali e nazionali; un trasparente e collaborativo rapporto con le autorità in campo sanitario costituisce un criterio guida nello sviluppo dei propri programmi industriali e commerciali.
Come viene sopracitato, questi diritti di tutela verso i lavoratori dovrebbero essere rispettati poiché conformi alle norme imposte dall’azienda stessa. Invece, come numerose testimonianze e condanne subite dalla società confermano, niente di tutto ciò esiste: la storia dell’Ilva è la storia di una fabbrica perennemente manipolata dagli artigli di chi baratta salari col veleno per ingrassare le proprie tasche.
Già nel 1982, il direttore dell’allora Italsider (l’attuale Ilva) subì una condanna per “emissioni di polveri”; venti anni dopo, il magnate Emilio Riva viene condannato per i cosiddetti “parchi minerali” con l’accusa di getto pericoloso di materiali e violazione dell’articolo 13 del PDR 203-244 del maggio 1988; nel 2007 Emilio Riva viene condannato per estorsione (ricatto occupazionale) e truffa (incasso dei contributi Inps attraverso le assunzioni dalla mobilità); inoltre, sia lui che suo figlio Claudio vengono interdetti dall’esercizio di attività industriale.
Siamo davanti ad una vera mancanza di umanità e responsabilità da parte di questi datori di lavoro. Gli operai sono costretti ad interminabili turni, trattati quasi come bestie, condannati a rinunciare alla salute. Il rispetto e la tutela per la Persona devono essere una priorità, non un optional.
I colpevoli hanno avvelenato le coscienze e i corpi di chi è stato costretto a vivere per lavorare; hanno tarpato le ali a settori occupazionali che avrebbero altrimenti trovato una rigogliosa espansione; hanno obbligato gli abitanti di un’ intera città a respirare la tossicità dell’accumulazione del Capitale sprezzante dei Diritti Umani.
Siamo vicini alle famiglie di chi si è spento, avvelenato dalla sete incondizionata di vili profittatori.
Siamo vicini a chi ancora lotta per sopravvivere e trascina ogni giorno la sua malattia, messo spalle al muro da uno Stato che copre la sua sporca coscienza con miseri indennizzi, e dietro le quinte stringe loschi accordi con i padroni.
Disprezziamo l’operato di chi, con i propri tentacoli, ha elargito ricatti lavorativi e seminato menzogne cavalcando accordi e deroghe in barba alle leggi sulle emissioni: lucrare sulla pelle dei Cittadini, trincerandosi dietro protocolli d’intesa e burocrazia, è una forma di criminalità legalizzata.

We’re Anonymous.

We’re legion.

We don’t forgive.

We don’t forget.

Expect us!

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