Chiudere Casa Pound: squadristi del Terzo Millennio

logo_chiudere_cpDopo i fatti di Firenze, che non permettono dubbi sulla matrice razzista e fascista della strage. Altro che follia. Abbiamo avuto anche noi il nostro Breivik, ecco dove scriveva questo “pazzo”.

Noi riproponiamo invece quanto scrivevamo un anno e mezzo fa.

Non sono democratici, è che li dipingono così. Perché se guardiamo ai loro atti restano ben pochi dubbi. Sono loro che aggrediscono realtà organizzate e persone isolate, che si definiscono fascisti del terzo millennio, che hanno stampato manifesti con la “squadra del cuore” e una foto delle squadracce del 1922, sempre loro che fecero saluti romani durante i caroselli per le elezioni vittoriose del centrodestra. Il fatto che ormai siano organici alla compagine PDL non consola affatto, anzi inquieta decisamente.

Al di là dei fatti, i fascisti del terzo millennio hanno capito, come il loro capo B., che la comunicazione è fondamentale e che i comunicati non riproducono, ma producono la realtà.  Il lavoro è ancora più facile, poi, quando di giorno fai il politico e lo squadrista di notte, aggredendo con caschi, bastoni, martelli da fabbro e accette. O peggio con le lame. E ancora più facile, il lavoro di squadrista, quando un Italo Bocchino qualsiasi conferma autorevolmente la tua versione dei fatti in Parlamento, nonostante tu abbia caricato una manifestazione studentesca davanti al Senato, come a Piazza Navona nell’ottobre del 2008.

Una connivenza tra istituzioni e neofascisti che riporta la mente al passato. Che la politica stia pensando di usarli per colpire i movimenti durante la crisi economica e sociale che stiamo vivendo non è poi dietrologia. E forse stanno anche pensando che un giorno, quando non saranno più utili, potranno gettarli via comodamente. Un’illusione già vista e costata cara. Certo, la storia non si ripete. Ma in Italia tutto appare possibile.

Di seguito trovate 3 dossier autoprodotti. Il primo e il terzo sono due aggressioni durante attacchinaggi: il recente caso di San Paolo e di Casalbertone nel 2007. L’altro è sui già ricordati fatti di Piazza Navona nel 2008.

Interno Pound: Maroni soccorre le squadracce

MARONI copiaDopo il divieto a manifestare per Blocco Studentesco espresso dalla questura di Roma, anche in seguito alla denuncia dell’ANPI proprio a ridosso del 25 Aprile e dell’anniversario della Liberazione, la processione dei fascisti del terzo millennio dal Ministro dell’Interno Roberto Maroni ha evidentemente portato i suoi frutti e aggiornato chissà quali accordi. La Questura fa dunque dietro front concedendo l’autorizzazione a Blocco Studentesco alias Caserma Pound (da oggi Interno Pound): manifestazione stanziale a Piazza della Repubblica dalla mattina alla sera del 7 maggio.

Un atto gravissimo di ingerenza che, dopo gli attacchinaggi notturni in compagnia delle forze dell’ordine, mostra anche la copertura che tali formazioni neo-squadriste in doppiopetto godono tra le fila dell’alta politica e del potere. Del resto, nessuno ha dimenticato la difesa strenua di Bocchino in Parlamento  in occasione dei fatti di Piazza Navona.

Il senso di questo evento è espresso bene dalle parole sul blog di loro altri:  (cfr http://www.vivamafarka.com/forum/index.php?topic=85762.msg1411311;topicseen#new ): “Forse è perchè sono giovane ma non ho memoria ne ho mai letto di avvenimenti simili. Un associazione fascista che riceve appoggio da esponenti del partito di maggioranza. Se è realmente così questa ha l’aria di essere una svolta storica, corteo o presidio che sia. Una prova di forza e compattezza nonchè dimostrazione di peso politico“.  Per svolta si intende, per chi non avesse afferrato, svolta neoautoritaria…(ndr)

La paura è una marea, torna indietro a chi la crea

Tavolo di discussione all’interno di ID09, Independence Days Festival, nella giornata di venerdi 20 marzo.

Il governo della crisi ha instaurato di fatto uno stato di eccezione permanente, in cui attraverso la paura e in nome dell’interesse nazionale vengono colpite le fasce più deboli e viene repressa ogni forma di dissenso, di alternativa, ogni spazio di libertà. Attraverso questo meccanismo,diffuso e amplificato tramite media,  dalla mancanza e restrizione dei diritti il discorso viene deviato, nel tentativo di individuare di volta in volta soggetti da indicare come responsabili. Continua a leggere