Lettera aperta sugli arresti di giovani per il G8

La coscienza civile si risvegli, la libertà di dissenso va difesa

Segnali allarmanti sullo stato di salute delle garanzie democratiche e dei diritti di libertà in Italia si sono sommati in rapida successione in questi giorni. Ne hanno fatto le spese le giovani e i giovani colpiti dai provvedimenti di privazione della libertà personale in un contesto che dovrebbe essere tra i più protetti in uno stato di diritto: quello della manifestazione di dissenso, anche il più radicale. Con sorprendente tempismo, nella settimana del secondo G8 presieduto da Silvio Berlusconi, dopo quello tristemente noto di otto anni fa a Genova, ordini di carcerazione sono stati eseguiti a carico di 21 partecipanti alla contestazione dell’Onda studentesca nei confronti del “G8 dei rettori” di Torino, risalente a due mesi prima. Il giorno seguente, durante le prime contestazioni all’incontro dei capi di Stato e di governo, in occasione del transito a Roma delle delegazioni internazionali verso la sede del summit a Coppito nell’Abruzzo terremotato, gli ordini di carcerazione hanno riguardato 8 dei 36 giovani fermati nel corso di un corteo partito dalla terza Università pubblica della capitale. Un corteo caricato dalle forze dell’ordine senza ragione alcuna, nel momento in cui i manifestanti stavano per sciogliersi e raggiungere la manifestazione convocata all’Università la Sapienza contro gli arresti del giorno prima. Nulla aveva compiuto il corteo nei confronti di cose e persone, e non risulta, né è stata contestata agli indagati, lesione alcuna all’incolumità di chicchessia. Mentre tra i fermati, chi è stato trattenuto in carcere, in stato d’arresto e perfino in regime di semi-isolamento, è noto essere impegnato in quotidiane e trasparenti attività politiche e sociali. Esattamente come è avvenuto con gli arresti di esponenti dell’Onda e dei movimenti che l’appoggiano, effettuati il giorno prima in tutta Italia.
Non è una democrazia reale quella nella quale l’attività politica organizzata e l’espressione aperta delle proprie opinioni, anche rivolte al cambiamento più profondo dell’ordine costituito, diventano motivo di repressione e restrizione della libertà personale. Né si possono considerare integre, piene ed effettivamente tutelate le garanzie di agibilità democratica in un Paese, quando in esso l’autorità esercita forme di repressione generalizzata delle contestazioni collettive di dissenso, tanto più in occasioni delicate come un vertice internazionale di governi. La manifestazione del dissenso è infatti parte della normale dialettica di una società democratica.
Se la repressione delle posizioni “radicali” si fa sistematica e continua, se chi le esprime è altrettanto sistematicamente e continuamente sottoposto all’applicazione delle misure più estreme di restrizione della propria libertà, le coscienze di chi ha a cuore la democrazia devono allarmarsi. Devono allarmarsi per le sorti della democrazia e della libertà di tutti: si comincia dalle posizioni radicali ma non si può prevedere dove ci si fermi.
Se l’autorità si trasforma in attività di repressione politica, ogni coscienza democratica deve prendere voce, poiché la vigilanza civile non può essere a tempo determinato: se chiude gli occhi, si rassegna a perdere una quota di democrazia, un pezzo di libertà. E a pagarne i costi sono tutte e tutti, giacché la democrazia e la libertà sono indivisibili.
Reagiamo con una convinta e intensa mobilitazione politica, sociale e culturale alle lesioni che democrazia e libertà hanno subito con gli episodi repressivi di questi giorni. Non lasciamo sole e soli questi giovani. Denunciamo, in ogni sede, la grave responsabilità assunta da chi questi episodi ha voluto, disposto e realizzato.

La coscienza civile si risvegli, subito.

Agenzie stampa del 6 luglio

G8: V-STRATEGY OCCUPA FACOLTÀ ARCHITETTURA ROMA TRE

ROMA, 6 LUG – Dopo l’occupazione del Rettorato della Sapienza da parte degli studenti dell’Onda, quelli del V strategy, ovvero del movimento NoG8, hanno occupato un’ala della facoltà di Archiettura dell’ex mattatoio di Testaccio a Roma. «Manifestiamo così – spiegano – il nostro totale dissenso verso il G8 e gli otto potenti che hanno generato la crisi. Saremo in piazza Barberini il 7 luglio per contestare gli 8 grandi nella ‘Giornata dell’Accoglienzà e attraverso la dinamica di blocco della circolazione e della mobilità, combinando pratiche creative e intelligentemente radicali, rivolgeremo la nostra degna rabbia ad ostacolare la funzionalità della celebrazione dei potenti della Terra e della loro bancarotta». L’8 luglio «disegneremo la mappa della crisi all’interno della metropoli, e proprio mentre ancora una volta in 8 solo in 8 si siederanno ad un tavolo per decidere delle nostre sorti, noi sanzioneremo i responsabili di questa crisi economica globale. Il 9 luglio invece porteremo di nuovo la nostra solidarietà ai migranti rinchiusi nel lager di Ponte Galeria, per denunciare le leggi razziste e infami di questo paese. Infine saremo presenti all’Aquila il 10 luglio – concludono – durante la manifestazione conclusiva di queste giornate di contestazione al G8».

G8, MANIFESTANTI OCCUPANO SEDE ARCHITETTURA ROMA TRE

Roma, 06 lug – Occupata nel pomeriggio la Facoltà di Architettura dell’Università Roma Tre in via Aldo Manunzio da una cinquantina di aderenti della Rete ‘V Strategy’ che fa parte del cartello anti G8. «Abbiamo occupato in solidarietà agli studenti arrestati questa mattina e per protestare contro l’indisponibilità del rettore Fabiani nel concedere un mese fa alcune aule per svolgere assemblee sul G8 – ha detto uno dei rappresentanti di V-Strategy – più tardi è prevista un’assemblea degli occupanti».

G8: PROTESTE ONDA A VENEZIA DOPO ARRESTI TORINO

Venezia, 6 lug. – (Adnkronos) – Gli studenti dell’Onda protestano a Venezia per gli arresti di Torino davanti allo Iuav. «Quello che appare chiaro – scrive in una nota l’Onda Anomala di Venezia – è il meccanismo repressivo che mira a colpire il movimento dell’Onda: studenti, ricercatori, donne e uomini del mondo della formazione che in questi mesi hanno dimostrato con i fatti e con le analisi la vitalità di una generazione che molti vorrebbero schiacciata dalla crisi». «La spinta dell’Onda – si conclude nella nota – è comunque lontana dall’esaurirsi. Nessuna paura del futuro, nessuna nostalgia del passato. Liberi tutti, liberi subito» in chiaro riferimento agli arresti torinesi.

G8: ONDA ANOMALA TORINO, NON ARRETREREMO DI UN PASSO

Torino, 6 lug. (Adnkronos) – Gli arresti eseguiti questa mattina a carico di 21 manifestanti ritenuti responsabili dei disordini verificatisi il 19 maggio scorso a Torino in occasione del corteo contro il G8 dell’Università «non ci faranno arretrare di un passo». Così l’Onda anomala torinese nel corso di una conferenza stampa in cui annuncia: «Continueremo come sempre, inesorabili, a riprenderci i nostri spazi». Sollecitando la liberazione di tutti gli arrestati, in gran parte studenti universitari, gli esponenti dell’Onda anomala torinese che oggi sono impegnati in un presidio al Rettorato dell’Università contro l’aumento delle tasse, hanno sottolineato: «Riteniamo l’operazione compiuta un atto di debolezza del governo che rispetto alle nostre accuse ha risposto con una repressione spettacolarizzata. C’è la volontà di colpire il movimento dell’Onda, ma l’Onda non si fermerà, anzi, l’autunno prossimo scenderà nelle piazze per protestare contro i tagli all’università in modo ancora più partecipato e deciso»: I rappresentanti dell’Onda anomala torinese hanno poi ricordato che «tutto quello che è stato fatto nelle tre giornate in cui era in corso il summit dell’università è stato condiviso, così pure la decisione di sfondare la zona rossa. Ora la nostra lotta -concludono- continuerà e chiediamo che ci sia anche da parte delle istituzioni universitarie una presa di posizione che riteniamo doverosa».  Nella conferenza stampa è intervenuto anche un esponente del network antagonista torinese che ha sottolineato «per quanto ci riguarda questa inchiesta è scontata, e la prevedibilità dell’operazione non ci ha colto di sorpresa. Riteniamo che quanto è accaduto questa mattina potesse essere fatto anche nei giorni scorsi ma si è trattato di un’operazione ad orologeria per creare un clima che dia il giusto peso alle mobilitazioni dei prossimi giorni. Se questa era una forma di intimidazione -ha concluso l’esponente del network antagonista torinese- non è servirà a fermare la nostra partecipazione alle iniziative in programma nei prossimi giorni». Durante la conferenza stampa i rappresentanti dell’Onda anomala torinese hanno annunciato che per protestare contro gli arresti sono stati occupati i Rettorati di Roma, Venezia e Milano.

G8: TORINO; ONDA OCCUPA RETTORATO PISA CONTRO ARRESTI

PISA, 6 LUG – Una ventina di studenti appartenenti al movimento pisano dell’Onda ha occupato il rettorato dell’ Università di Pisa per solidarietà con gli studenti arrestati per le contestazioni avvenute al G8 dei rettori tenutosi a Torino lo scorso maggio. «Chiediamo al rettore Marco Pasquali – hanno detto i portavoce del movimento – che prenda posizione contro questa deriva di repressione ai danni degli studenti».

G8: TORINO; STUDENTI ANNUNCIANO OCCUPAZIONE RETTORATO NAPOLI

NAPOLI, 6 LUG – In una nota diffusa dai rappresentanti del movimento studentesco si evidenzia che «in questo momento oltre un centinaio di studenti dell’Università di Napoli sta occupando il Rettorato dell’Università Federico II, per protestare contro gli assurdi arresti che in tutta Italia stanno colpendo gli studenti e gli attivisti per le manifestazioni del G8 Università di Torino e con un evidente meccanismo di repressione a orologeria in vista del G8 dell’Aquila». «Ci siamo rapidamente autoconvocati a partire dalle notizie giunte fin dalla prima mattinata di oggi. È gravissimo – si afferma – il tentativo di intimidire e reprimere duramente il dissenso sociale di una generazione alla quale nel contempo si sta negando il diritto al futuro. Per questo motivo, come per le altre occupazioni di altre università a Roma, Bologna, Venezia ecc, chiediamo al Rettore e alle autorità accademiche di esprimersi immediatamente: è questo il tipo di clima autoritario che auspicano nelle università o invece solidarizzano con gli studenti colpiti da questi incredibili provvedimenti?». Per domani, si annuncia, «costruiremo una mobilitazione cittadina e invitiamo i movimenti, le forze sociali e del lavoro, gli intellettuali a partecipare».

G8: TORINO; STUDENTI ‘SAPIENZÀINVADONO UFFICIO PRO-RETTORE

ROMA, 6 LUG – «Il Rettorato di questa università è da sempre rispettoso dei diversi ambiti di competenza istituzionale e da sempre garantisce a tutte le componenti universitarie libertà di espressione e di aggregazione che considera indispensabili per una democratica convivenza civile». È questo il comunicato diffuso dal Rettorato della Sapienza di Roma in risposta alle richieste degli studenti che oggi stanno occupando una parte dell’edificio del Rettorato dell’università per chiedere «una posizione sugli arresti degli studenti da parte della Procura di Torino». Per gli studenti, che hanno invaso l’ufficio del pro-rettore Avallone, il comunicato è «irrilevante perchè non parla nello specifico e non prende una posizione sul fatto degli arresti». Gli studenti stanno adesso parlando con il pro-rettore Avallone all’interno del suo ufficio, avanzando le motivazioni della loro contestazione. «Resteremo qui fin quando non ci sarà data una risposta chiara», hanno detto.(ANSA).

G8: TORINO; STUDENTI OCCUPANO STATALE MILANO

MILANO, 6 LUG – L’ Università Statale di Milano è stata occupata per protesta contro gli arresti per gli incidenti al G8 di Torino ,da un gruppo di studenti che sono entrati nell’ufficio del rettorato, quindi hanno esposto striscioni e organizzato cortei interni. Alle manifestazioni di protesta all’interno dell’ateneo di via Festa del Perdono avrebbero partecipato alcune decine di studenti. Il loro primo passo è stato quello di entrare nell’ufficio del rettore, e presidente della Crui, Enrico Decleva, che però non era presente. Quindi hanno esposto striscioni dalle finestre del primo piano verso il cortile interno. In uno è scritto ‘Liberi tutti, liberi subitò. Infine gli studenti hanno percorso in corteo i corridoi dell’università diretti verso gli uffici della facoltà di Lettere e Filosofia per parlare con il preside.

G8: TORINO; CASARINI, CHI HA VOLUTO ARRESTI PAGHERÀ CARO

VENEZIA, 6 LUG – Gli arresti per gli incidenti al G8 delle Università a Torino sono stati al centro di una conferenza stampa improvvisata dagli esponenti del ‘Pedrò che hanno espresso dure critiche all’operato della procura di Torino. Il leader del centro sociale padovano è, infatti, uno degli arrestati. Luca Casarini ha sottolineato che «chiunque ci sia dietro pagherà molto caro quello che sta succedendo. Pagheranno molto caro quello che stanno facendo ai nostri compagni». Telefonicamente è intervenuto dall’Iran anche l’esponente dell’ala universitaria dei disobbedienti che ha parlato di «una deriva oppressiva».

G8: TORINO; CASARINI,ARRESTI SONO PREVENTIVI,C’E MANO SERVIZI

VENEZIA, 6 LUG – Gli arresti di giovani coinvolti negli scontri di Torino del 18 maggio scorso sono «arresti preventivi di stampo fascista. È un’operazione politica fatta prima del G8 e dopo il vertice si smonterà». Per Luca Casarini «dietro» quanto accaduto «c’è la mano dei servizi segreti italiani: non siamo disposti ad accettare questo tipo di imposizioni e di vergogne nazionali». Max Gallop, il leader del centro sociale Pedro di Padova, arrestato, «deve tornare ad essere punto di riferimento peer chi non ha mai abbassato la testa. Se credono di intimorirci si sbagliano di grosso. Non ci faremo stringere nella morsa del terrore», ha aggiunto il leader dei disobbedienti. Casarini ha anche ricordato che un altro studente destinatario del provvedimento di custodia cautelare è un iraniano che si trova a Teheran: «Dalla capitale iraniana ha dato un grande contributo per farci conoscere ciò che sta accadendo. Ora rischia di essere arrestato appena rientra in Italia. E questo accomuna questo regime a quello degli ayatollah».

G8: TORINO; DE STEFANO (UCIGOS), SVELATO ‘MISTERO’ BLACK BLOCK

ROMA, 6 LUG – L’indagine partita dagli scontri al G8 delle Università a Torino, che ha portato oggi a 21 arresti, ha fatto definitivamente luce sull’organizzazione dei black block. Lo assicura il direttore dell’antiterrorismo, prefetto Carlo De Stefano. «A monte» dei black block, ipotizza l’antiterrorismo, c’è «un’organizzazione composta da elementi dimoranti in città diverse, con qualche straniero, che in stretto collegamento studiano verosimilmente anche con sopralluoghi, le tecniche di guerriglia, scegliendo i luoghi, gli orari e le circostanze più opportune».

G8: CASELLI, AGGRESSIONI A SUMMIT UNIVERSITÀ PREMEDITATE

Torino, 6 lug. – (Adnkronos) – Gli scontri che si sono verificati il 19 maggio scorso a Torino in occasione del G8 dell’Università «sono stati premeditati, preparati da tempo». Lo ha detto il procuratore capo di Torino, Giancarlo Caselli nella conferenza stampa seguita ai 21 arresti disposti dal gip di Torino nei confronti di altrettanti esponenti riferibili alla cosiddetta area antagonista ritenuti responsabili dei disordini. «A fronte di un corteo di circa tremila manifestanti dissenzienti che sono rimasti al di fuori di qualsiasi iniziativa che potesse avere rilevanza penale -ha spiegato Caselli- circa 300 persone hanno messo in atto comportamenti di violenza indiscutibile. La nostra non è stata un’indagine contro questo o quel gruppo, contro questa opinione o quell’altra, è stata un’indagine contro reati commessi da soggetti singoli, autori di violenza». A questo proposito il procuratore capo di Torino ha poi tenuto a precisare che «è stata una operazione in difesa della libertà di pensiero perchè intervenendo come siamo intervenuti, contro i violenti, abbiamo inteso difendere la libertà di manifestare di quei soggetti che lo fanno con comportamenti che utilizzano legittimamente lo strumento della democrazia. Noi abbiamo voluto intervenire contro chi ha determinato la determinazione genetica di un corteo che fino ad allora -ha concluso Caselli- si era svolto in maniera legittima e pacifica». Alla conferenza stampa hanno preso parte anche il questore di Torino Aldo Faraoni, il dirigente della Digos Giuseppe Petronzi e il procuratore Franco Ausiello. Nell’incontro con i giornalisti il questore di Torino ha espresso ringraziamento a Digos e Procura «per la tempestività con cui è stata data una risposta perchè in certi momenti non si possono permettere zone franche».

G8: UNIVERSITÀ; CASELLI, A TORINO SCONTRI PARAMILITARI

TORINO, 6 LUG – «Organizzati in modo paramilitare»: il procuratore capo di Torino, Giancarlo Caselli, si è riferito così ai 21 arrestati per gli scontri avvenuti a Torino in occasione del G8 delle università il 19 maggio. L’ operazione, chiamata Rewind, e condotta dalla Digos con il coordinata dalla Direzione centrale della polizia di prevenzione, ha fatto scattare 12 arresti a Torino, 2 a Padova, 4 a Bologna, e uno a l’Aquila.

G8: UNIVERSITÀ; CASELLI, A TORINO SCONTRI PARAMILITARI (2)

TORINO, 6 LUG – L’ operazione, chiamata Rewind, e condotta dalla Digos con il coordinata dalla Direzione centrale della polizia di prevenzione, ha fatto scattare 12 arresti a Torino, 2 a Padova, 4 a Bologna, e uno a l’Aquila.Trentacinque le perquisizioni in case private e centri sociali, fra cui la palazzina occupata Askatasuna , dove risiedevano due degli arrestati. Una ventina gli indagati a piede libero per i reati di violenza e minaccia a pubblico ufficiale aggravata, lesioni personali aggravate e violenza privata. Nel capoluogo piemontese sette giovani, tra i 20 e i 35 anni, sono stati portati in carcere alle Vallette, mentre gli altri cinque sono andati agli arresti domiciliari. Due manifestanti padovani sono ancora latitanti. Gli arresti sono stati ordinati dal gip sulla base, tra l’altro, di prove fotografiche e filmati, che hanno consentito di individuare, sulla base dell’abbigliamento e dell’aspetto fisico, i 21 arrestati e alcuni degli indagati. Fotografie e riprese mostrano, in particolare, quella che il procuratore capo di Torino, Giancarlo Caselli, ha definito la «mutazione genetica» del corteo: poco prima di arrivare al Castello del Valentino «si vedono le componenti pacifiche del corteo allontanarsi, e i restanti 300 coprirsi il volto con sciarpe, caschi e cappucci». Alla testa del corteo spunta uno striscione «corazzato» con scudi di plexiglass e feritoie all’altezza degli occhi; da un cassonetto alcuni manifestanti estraggono mazze, piccozze, fumogeni e caschi. Prove video inconfutabili «di un’organizzazione premeditata e si può dire paramilitare degli scontri».

V-Strategy @ Mattatoio

DAL MATTATOIO INIZIA LA V-STRATEGY

G8 2009-V Strategy-occupazione a Roma 3 – Jul 6, 2009 – Mentre prosegue l’occupazione del Rettorato alla Sapienza, gli studenti e le studentesse di Roma 3, insieme ad altri attiviste ed attivsti, hanno dato inizio alla V Strategy occupando uno spazio vuoto della Facoltà di Architettura e lanciando le inizaitve dei prossimi giorno contro il G8.
ascolta la corrispondenza dall’occupazione
www.ondarossa.info/audio/2009_07_6_3920.mp3 Continua a leggere

G8 di Torino: ventuno arresti

TORINO: DISORDINI A G8 UNIVERSITA’, IN CORSO 21 ARRESTI

Torino, 6 lug – (Adnkronos) – E’  in corso a Torino, Padova, Bologna e
Napoli l’esecuzione di 21  arresti per i disordini accaduti scorso maggio a
Torino in occasione del G8 dell’Universita’. Le misure cautelari, 16 in
carcere e 5 ai domiciliari, riguardano esponenti di movimenti legati
all’area cosidetta antagonista che si sarebbero resi responsabili delle
violenze accadute nel capoluogo piemontese. Dodici gli arresti in corso a
Torino.
I reati contestati sono violenza, resistenza, lesioni, danneggiamenti in
concorso aggravato. Le misure sono state emesse a seguito delle indagini
condotte dalla Digos e dalla Polizia di Torino coordinate dalla direzione
contrale della Polizia di prevenzione.

Perquisizioni all’Askatasuna (infoaut).

http://www.infoaut.org/articolo/g8-univesita-arresti-e-perquisizioni

Arrestati 21 compagni in tutta Italia (globalproject)

http://www.globalproject.info/it/in_movimento/Perquisizioni-e-mandati-di-
arresto-in-tutta-Italia/1216

http://www.infoaut.org/articolo/g8-univesita-
arresti-e-perquisizioni

L’Aquila e le altre contro il G8

la versione finale del documento prodotto a L’Aquila il 1 giugno.

L’Aquila e le altre contro il G8

Siamo contrari al G8 e siamo in particolare contrari al G8 all’Aquila. Questo territorio si appresta a vivere la fase più drammatica del dopo terremoto, dove la militarizzazione è sempre più sofferta dagli sfollati che vivono in situazioni drammatiche nei campi e in generale sul tutto il territorio abruzzese, azzerando sul nascere ogni tentativo di partecipazione, dove vengono proibite libere assemblee nelle tendopoli, dove la tragedia si trasforma in occasione per il piano di speculazione edilizia che il governo Berlusconi aveva già pronto nel cassetto. Ma questa emergenza non esclude nessuno: la pratica autoritaria avallata dal Decreto 39/2009 rappresenta un allarme democratico che riguarda il futuro di tutto il nostro paese.
I territori, le comunità e le organizzazioni sociali in resistenza contro la crisi, il carovita, la precarietà, la disoccupazione, la devastazione ambientale, la mercificazione dei beni comuni, la militarizzazione, si uniscono nella solidarietà attiva e partecipe alle cittadine e ai cittadini dell’aquilano. Da Vicenza a Chiaiano passando per tutti i presidi di partecipazione e democrazia che r-Esistono in Italia condannano la scelta dello spostamento del G8 all’Aquila.
Dal 2 al 10 Luglio chiamiamo alla mobilitazione diffusa in tutte le città; diverse manifestazioni sono già promosse da associazioni e realtà territoriali in Sardegna e il 4 luglio a Vicenza contro la base militare Dal Molin.
Le mobilitazioni saranno rivolte contro i responsabili della crisi e caratterizzate dalle questioni della ricostruzione sociale del territorio abruzzese.
Invitiamo tutte le realtà sociali e di movimento ad assumere questa proposta e a generalizzarla esprimendo un’indignazione e una radicalità diffusa, che già nei prossimi giorni vedranno momenti di confronto e di iniziative territoriali.
L’Aquila, che rappresenta l’imposizione di un nuovo modello di gestione dell’emergenza e della crisi attraverso la militarizzazione del territorio e la centralizzazione delle decisioni, sostiene le mobilitazioni nazionali, organizzerà una giornata di forum sui temi della crisi e della ricostruzione sociale e politica dell’aquilano che l’assemblea di oggi assume come responsabilità e condivisione comune.
Per quanto riguarda l’iniziativa da realizzare nel territorio aquilano – che tutti gli interventi dell’assemblea di oggi hanno ritenuto centrale – forme e modalità saranno stabilite nei prossimi giorni dalle soggettività attive sul territorio regionale e dalle popolazioni terremotate.
Il prossimo incontro nazionale si terrà a L’Aquila il 21 giugno, in occasione del quale verrà effettuato un sopralluogo nella località atta ad ospitare la giornata di forum.

No G8 – Appello delle Comunità Resistenti delle Marche

Le Comunità Resistenti delle Marche fanno proprio l’appello contro il
G8 lanciato dall’assemblea nazionale del 1° giugno tenutasi nel
capoluogo abruzzese colpito dal sisma.

“L’Aquila e le altre, oltre il g8” coglie il segno della rinnovata
forza e intelligenza collettiva dei movimenti nell’interpretare e
misurare la trasformazione del presente al tempo della crisi.

Sono i bisogni e i desideri reali che attraversano i territori ad
alimentare nuove forme del conflitto, a dar vita a movimenti che
provano a ricomporre dal basso il legame sociale e cooperante delle
nostre comunita’. Comunità in resistenza che con i colori
dell’autonomia e dell’indipendenza disegnano nuove istituzioni del
comune.

E’ questo segno che ritroviamo nell’itinerario tracciato dalla
contestazione ai G8 tematici, nella centralità riconosciuta al
protagonismo dei migranti, dei precari della formazione e della
ricerca, delle soggettività attive sul terreno di rivendicazione del
diritto al reddito e alla casa, di quanti si oppongono ai nuovi
dispositivi securitari.

Lo stesso segno della dignità testimoniata dalla straordinaria
reattività delle comunità abruzzesi, che senza piegarsi all’emergenza,
tentano di rovesciarla contro chi ne vuole fare un esperimento
autoritario.

E’al loro fianco che condivideremo la battaglia per la ricostruzione
sociale e sosterremo le iniziative che realtà sociali abruzzesi e le
popolazioni sfollate autonomamente individueranno le per le giornate
del vertice.

Anche dalle Marche rilanciamo l’appello a una mobilitazione diffusa
che attraversi tutte le città italiane ed europee, le capitali degli
otto grandi.

Le porte d’oriente del nostro territorio soffrono di una ferita
aperta, che non si rimargina, che giorno dopo giorno gronda il sangue
delle centinaia di migranti e richiedenti asilo che incontrano la
morte sulle sponde dell’Adriatico.

I movimenti sociali marchigiani, le esperienze di autogestione,
l’associazionismo per la cooperazione e i diritti di cittadinanza, le
reti contro la devastazione e la speculazione, lanciano una grande
giornata di iniziativa al porto di Ancona per il fine settimana in
concomitanza con le date del summit.

Una Giornata Senza Frontiere: un giorno per recuperare alla città di
Ancona lo spazio negato del porto, per liberarlo dalle barriere e
dalle gabbie dove si infrangono i desideri di libertà di centinaia di
esseri umani: uomini e donne che affermano, col sacrificio della loro
vita, la nuova cittadinanza globale e solidale.

Una Giornata Senza Frontiere nel segno dell’autonomia e
dell’indipendenza dentro e contro la crisi dell’impero,
quell’indipendenza che sabato 4 luglio a Vicenza decreteremo insieme
al popolo No Dal Molin per liberare la terra dalle basi di guerra e
restituirla alla dignità del comune.

Comunità Resistenti delle Marche contro il G8

Comunicato della rete NoG8 di RomaRed NoG8 de RomaRome NoG8 network

La rete NoG8 di Roma raccoglie l’appello “L’Aquila e le altre, oltre il G8” lanciato dall’assemblea nazionale nel capoluogo abruzzese terremotato il 1° giugno.
La Rete aderisce perciò alla proposta di «una mobilitazione diffusa» dalla prima settimana di luglio ai giorni di svolgimento del summit dei capi di Stato e di governo dedicato alla crisi globale a Coppito, passando per la già convocata manifestazione del 4 luglio a Vicenza contro il raddoppio della base militare Usa.
La Rete NoG8 di Roma condivide l’approccio alla mobilitazione come passaggio nel quale intensificare e rilanciare in durata ed efficacia i conflitti e le pratiche sociali che quotidianamente i movimenti di lotta esprimono in ogni territorio.
La Rete intende nelle giornate di luglio mettere a valore il cammino già percorso con le mobilitazioni del 28 marzo contro il G8 dei ministri dell’Economia e del 28, 29 e 30 maggio contro quello dei ministri di Giustizia e degli Interni: un cammino che ha segnato l’affermazione di un metodo di convergenza fattiva tra movimenti, improntato all’orizzontalità e alla condivisione.
La Rete NoG8 di Roma assume in questo senso l’impegno a dare continuità alla campagna contro le politiche securitarie e segregazioniste e in particolare contro il Ddl razzista sulla “sicurezza” del governo Berlusconi, convocando una protesta sotto le finestre del Senato nei giorni della discussione finale sul testo di legge e annunciando sin d’ora nuove iniziative per la chiusura del lager-Cie di Ponte Galeria.
La Rete aderisce inoltre alla mobilitazione delle comunità terremorate dissidenti dell’Abruzzo il 16 giugno nella capitale, contro le politiche d’inganno e di speculazione del governo sull’emergenza e sulla ricostruzione.
La Rete NoG8 di Roma rilancia il principio di «diffusione» delle iniziative indicato dall’appello dell’Aquila: e propone a sua volta di costruire una “Mappa della Crisi” dinamica e partecipabile con azioni per gruppi d’affinità, com’è stata quella sperimentata a Londra in occasione del G20 e quale in realtà anche le altre mobilitazioni internazionali e le ribellioni sociali in varie parti d’Europa hanno cominciato a disegnare da tempo a questa parte.
La Rete fa quindi appello a che “Mappe della Crisi” vengano apertamente costruite e praticate nelle giornate NoG8 di luglio da tutti i movimenti, le reti, i collettivi disponibili in quante più città d’Italia, d’Europa e del “Club dei Grandi”.
In questa dimensione dislocata e territoriale della mobilitazione, e assumendo l’impegno a garantire tutela legale ai partecipanti e la piattaforma necessaria alla comunicazione indipendente, la Rete NoG8 di Roma indice per il 7 luglio, in occasione della presenza nella capitale delle delegazioni internazionali in transito verso il G8 di Coppito, una “Giornata dell’Accoglienza ai Potenti della Terra”, con iniziative diffuse e “piazze sociali anti-crisi”, al grido di: «La vostra crisi non la paghiamo, noi la crisi ve la creiamo».
La Rete propone infine che la “Mappa della Crisi”, ovunque possibile in Italia, in Europa e nel “Club dei Grandi”, si riempia di luci e gesti di liberazione nelle giornate di svolgimento del summit dei potenti della Terra, dall’8 al 10 luglio, fatte salve le decisioni che saranno prese dal nuovo incontro nazionale all’Aquila il 21 giugno riguardo le iniziative di mobilitazione nel territorio aquilano per quei giorni.La Red NoG8 de Roma recoge la demanda “L’Aquila e le altre, oltre il G-8 “(L’Aquila y las otras, además del G-8) impulsada desde la Asamblea Nacional del 1 de Junio que tuvo lugar en la capital de la région de Abbruzzo.

Esta red se une a la propuesta de “una amplia movilización” desde la primera semana de Julio hasta los días en los que los jefes de estado y de gobierno se reunirán en Coppito (Aquila) para una cumbre dedicada a la crisis global. Además, la Red NoG8 se adhiere a la manifestación de Vicenza convocada por el dia 4 de Julio en contra de la ampliación de la base militar de los EEUU.

La Red NoG8 de Roma comparte el enfoque de la “movilización” como un momento en el cual intensificar y aumentar, en duración y eficacia, los conflictos sociales que los movimientos de lucha expresan día a día en sus territorios.

La Red NoG8 en estos días de Julio quiere dar continuidad y consistencia a las movilizaciones del 28 de Marzo en contra del G8 de los ministros de Economía y del 28-29-30 de Mayo en contra de la cumbre de los ministros de Interior y de Justicia. Un camino de lucha que ha marcado un método de convergencia eficaz entre los movimientos, caracterizado por la horizontalidad y el intercambio.

La Red de Roma quiere de esta manera dar continuidad a la campaña en contra de las políticas de seguridad y segregacionistas, especialmente contra el proyecto de ley
racista sobre la “seguridad pública” (pacchetto sicurezza) del gobierno Berlusconi. Por lo tanto, se convoca una concentración frente al Senado en los días de debate definitivo de la ley, así como, desde ahora se anuncian nuevas iniciativas para el cierre de los centros de detención de inmigrantes como el de Ponte Galeria, en Roma.

La Red además apoya la movilización del 16 de Junio, día en el cual las comunidades afectadas por el terremoto de Abruzzo estarán en Roma para protestar contra las políticas de engaño sobre la reconstrucción y en contra de la especulación en materia de emergencias.

Como se ha indicado en el documento de la Asamblea de Aquila, la Red NoG8 de Roma, quiere impulsar el principio de “propagación” de las movilizaciones y, a su vez, se propone construir un “Mapa de Crisis” con acciones que se realizaran cada uno con sus grupos de afinidad como ya se experimentó en Londres en el G20 y como ya, en varias parte de Europa, se está haciendo desde hace algunos meses.

La Red por lo tanto, hace un llamamiento a todos los movimientos de lucha, colectivos y redes disponibles para que, en los mencionados días de Julio, se construyan y se practiquen “Mapas de Crisis” con acciones descentralizadas en el mayor número de ciudades de Italia, de Europa y del “Club de los Grandes”.

Con este enfoque de acciones decentralizadas, la Red NoG8 de Roma convoca para el día de la llegada de las delegaciones internacionales (7 de Julio) en su camino hacia
el G8 en Aquila, un día de “Bienvenida a los potentes de la Tierra” bajo el lema: Vuestra crisis no la pagamos, nosotros crearemos la crisis”. La Red además se compromete a proporcionar asistencia legal a quien participe, así como acceso a los medios técnicos de comunicación independiente.

La Red propone que los “Mapas de Crisis” se llenen de luz y de actos de liberación en los días de la cumbre del 8 al 10 de Julio, dejando de momento una ventana abierta para las decisiones que se tomaran el día 21 de Junio en la Asamblea nacional a Aquila.
The NoG8 Network of the city of Rome endorses the call “L’Aquila and the others, beyond the G8” that was agreed upon during the national meeting held on the 1st of June in L’Aquila.

The roman network supports the call to “spread out the mobilizations” from the first week of July and up until the days of the summit of the heads of State and government, which will be held in Coppito and will discuss the global crisis. These spread-out mobilizations will include the national demonstration already scheduled for the 4th of July in Vicenza against the expansion of the US military base ‘Dal Molin’.

Rome’s NoG8 network shares the approach to such mobilizations as an opportunity to intensify and enhance in time and efficiency the conflicts and the social practices expressed daily by the struggles and the movements at the local level.

During the days of July the network wishes to continue the work already undertaken with the mobilization of the 28th of March against the G8 of the Ministers of Finance and with that of the 28th, 29th and 30th of May against the G8 of the Ministers of Justice and Internal Affairs: a work which was characterized by a method of concrete convergence of different movements, on the basis of horizontal relations and shared decisions.

For this reason, the NoG8 Network of Rome will contribute to giving continuity to the campaign against securitarian and discriminatory policies, and in particular against the racist Bill on ‘security’ that Berlusconi’s government is about to pass. We therefore call for a protest under the Senate during the days of the final vote on the Bill, and we announce already from now that we’ll be organizing initiatives aimed at shutting down the lager/migrants’ detention centre of Ponte Galeria, Rome.

The roman network supports the mobilization of the dissident communities of the earthquake victims, a mobilization which will take place on the 16th of June in Rome to protest against the sham and speculative policy of the government on emergency and reconstruction.

The NoG8 Network of Rome endorses the principle of “spreading out” the initiatives proposed by the national call, and proposes to take such a method further by creating a dynamic ‘Map of the Crisis’ that everyone can contribute to by organizing actions by groups of affinity, in a manner similar to that experimented in London during the G20 – a map which, as a matter of fact, the social struggles and the international mobilizations ongoing in Europe have already started drawing since a while.

The network thus calls for many ‘Maps of the Crisis’ to be openly put in practice during the NoG8 days of July by all movements, networks and collectives wishing to do so in as many towns and cities as possible in Italy, Europe and in the countries of the ‘Club of the Big Ones’.

Within such a delocalized approach, and ensuring since now legal support to the participants and the creation of a platform for independent communication, the NoG8 Network of Rome calls for a ‘Welcoming Day to the Powers of Earth’ to be held on the 7th of July, when the international delegations will transit through Rome on their way to Coppito. Such a ‘Welcoming Day’ will take the form of spread out initiatives and ‘anti-crisis social squares’, under the banner “We won’t pay for your crisis, we’ll be your crisis”.

Finally, subject to the decisions that will be taken by the next national meeting of the 21st of June in L’Aquila regarding the initiatives to be held in the territory of L’Aquila during those days, the roman network calls for the ’Map of the Crisis’ to be filled, anywhere possible in Italy, in Europe and within the ‘Club of the Big Ones’, with colors and acts of liberation during the days of the summit of the powers of the Earth, from the 8th till the 10th of July.

Repubblica su assemblea a l’Aquila del 21 giugno

G8, la strategia dei No global
“Cortei, blitz e azioni di disturbo”

Ma gli aquilani si dissociano: non aderiamo

di GIUSEPPE CAPORALE

L’AQUILA – Partirà dalla stazione di Paganica la marcia dei comitati No global contro il G8. La manifestazione di protesta si terrà all’Aquila il 10 luglio. Toccherà i luoghi simbolo del terremoto. Passerà vicino alle tendopoli di Onna, Tempera, San Gregorio, Sant’Elia, per proseguire verso Bazzano, accanto al primo cantiere del “piano di ricostruzione” voluto dal Governo, per concludersi all’ingresso del centro storico. E non è escluso che alla manifestazione aquilana partecipino anche esponenti del “Block G8 2009” provenenti da diversi parti dell’Europa.

Questo è stato deciso, ieri, durante l’assemblea nazionale della Rete dei Comitati “NoG8” che si è svolta all’Aquila. Ma la “zona rossa” (l’area posta a difesa del summit internazionale) non sarà comunque violata – almeno a quanto deciso fino a ieri – anche perché non sarà solo la città terremotata la protagonista dei “tre giorni dell’ira” della rete internazionale anti-G8. La mobilitazione sarà diffusa su tutto il territorio italiano e avrà inizio il 4 luglio, a Vicenza, in solidarietà con il comitato “No Dal Molin” e contro la base americana. La notte del 6 luglio, poi, alle 3.32 (la stessa della scossa che ha martoriato parte dell’Abruzzo) si terrà una fiaccolata in memoria delle vittime del terremoto.

Il 7 luglio, invece, un “comitato d’accoglienza” aspetterà i grandi della Terra agli aeroporti di Roma. E qui forse si rischiano i maggiori momenti di tensione. A seguire, l’8 e 9 luglio, saranno organizzate azioni di disturbo e forum disseminati sul territorio nazionale e abruzzese. Infine, il 10 luglio, si terrà la manifestazione conclusiva, dove parteciperanno quasi tutti i comitati della rete “NoG8”. A quest’ultimo evento non saranno presenti, invece, alcuni movimenti aquilani.

Ieri, durante l’assemblea, la discussione sull’opportunità della marcia, si è animata fino a raggiungere momenti di tensione. Contrari alcuni comitati abruzzesi e soprattutto il movimento 3e32, promotore della azione di protesta a Roma (davanti Montecitorio), contro il decreto del governo per la ricostruzione.

“Una massiccia manifestazione nazionale contro il G8 all’Aquila rischia di essere strumentalizzata da chi vuole bloccare le giuste ragioni di protesta dei terremotati – spiega Mattia Lolli del movimento 3e32 – Non aderiremo, ma comunque rispettiamo la volontà degli altri comitati, che intendono comunque portare avanti battaglie giuste che sono alla base del “No al G8″”.

Di segno opposto la replica dei comitati (tra cui Rete Campana, Cobas, Socialismo Rivoluzionario, Patto di Base, Medicina Democratica, Presidio Italiano, Rete dei Comunisti, Unione Universitari, Avvocati Democratici). “Non dobbiamo cadere nella trappola di non protestare contro questo summit, solo perché si svolge all’Aquila – spiega Vincenzo Miliucci dei Cobas – dobbiamo tenere assieme le ragioni dei terremotati con il diritto di manifestare contro quei pochi che decidono sulle nostre teste e sulla nostra pelle. Una manifestazione unitaria finale è necessaria e basilare”.
(22 giugno 2009)

Delusione no global (Il Manifesto)

«Noi non ci saremo» La delusione no global

di Paolo Gerbaudo – LONDRA

Dall’estero nessuna mobilitazione. È la prima volta dal 1984
Non si preoccupino il ministro Maroni e il capo della polizia Manganelli. Nessuna “orda no-global” si appresta a valicare i patri confini in vista del G8 dell’Aquila. E certo non perché gli att ivisti anti-globalizzazione d’oltralpe e d’oltremare siano terrorizzati dai controlli frontalieri rimessi in piedi grazie alla sospensione del trattato di Schengen che scatterà nei prossimi giorni.
«Sarà un anti-G8 tutto italiano»: questa l’impressione che rimbalza da Parigi, a Berlino, a Londra tra quei gruppi di attivisti che in passato hanno partecipato in massa alle mobilitazioni contro il G8 e altri vertici internazionali. Anche dopo l’annuncio del calendario di protesta uscito dall’assemblea di domenica scorsa, in pochi sembrano intenzionati ad unirsi alle proteste a Roma e in Abruzzo, e chi vorrebbe partecipare è preoccupato per la mancanza di informazioni e turbato dalle polemiche e dal nervosismo che serpeggia in quel che resta del movimento no-global in Italia.
A due settimane dall’arrivo in Italia delle delegazioni dei potenti della terra le proteste contro il G8 sono invisibili all’estero e non solo su quotidiani e televisioni ma pure su indymedia (network nato proprio sull’onda delle proteste globali, a partire da Seattle nel ’99) e altri siti di informazione alternativa, dove in altre occasioni l’avrebbero fatta da padrone per mesi. «In che giorni ci saranno le manifestazioni?», chiede confusa Liza, un’attivista tedesca che due anni fa ha partecipato alla mobilitazione contro il G8 a Rostock in Germania. «Qua non se ne parla proprio. Non credo che verranno in molti».
I grandi gruppi organizzati che negli anni passati avevano organizzato pullman e treni per portare i sostenitori alle proteste hanno già dato tutti forfait. Dal Nouveau Parti Anticapitaliste di Besancenot al Socialist Workers Party inglese, i trotzkisti non si metteranno in viaggio per l’Aquila. «Siamo concentrati su altre cose», afferma Chris Bambery, direttore di Socialist Workers, organo ufficiale del Swp, «lo spostamento del vertice all’ultimo minuto sembra aver mandato tutto all’aria». «Siamo stremati dopo la campagna per le europee», si giustificano invece dall’Npa, che pure invierà una delegazione simbolica alle proteste.
A tenersi alla larga dalle proteste contro il G8 saranno pure i contingenti nazionali di Attac, che dal 1998 in poi non avevano mancato una protesta globale sul continente europeo. «Purtroppo non possiamo aderire a proteste organizzate ad appena due settimane dall’evento ed i cui contenuti non ci sono noti», afferma Nicolas Berthonneau di Attac France. «È un po’ un peccato che vada così. Anche perché sarà il primo G8 dal 1984 per il quale non viene organizzato un controvertice».
Simile sembra essere il clima tra autonomi e anarchici. «Alcuni gruppetti sparuti andranno, ma sarà ben poca cosa rispetto a 8 anni fa», afferma Hannah Jobst di Gipfelsoli, un’organizzazione che ha sostenuto le mobilitazioni contro il G8 negli ul timi anni. «Sappiamo bene che il movimento italiano sta facendo del suo meglio in una situazione difficile e dichiariamo la nostra solidarietà». Solidarietà che sarà espressa in Germania con due manifestazioni anti-G8: una il 4 luglio a Berlino e un’altra l’11 luglio a Friburgo subito dopo la conclusione del vertice.
Per i piccoli gruppi e individui che nonostante l’incertezza che impera sulle proteste vogliono manifestare all’Aquila, l’impressione è quella di non essere i benvenuti. «Ci sono campeggi di protesta o centri sociali dove è possibile dormire?» chiedono invano gli attivisti stranieri sulle tante mailing list rimaste in piedi dagli anni delle grandi proteste no-global. «Non è chiaro quali siano i piani per la protesta e penso che molti internazionali non verranno per questo motivo», afferma Shimri, un refusenik israeliano che dopo aver partecipato a diverse proteste globali negli anni sco rsi si sta preparando per venire in Italia con alcuni amici. «Non so quali siano le ragioni di tutta questa confusione, per cui al momento non voglio emettere giudizi».
Ma dietro la prudenza e il rispetto per le decisioni prese nelle assemblee degli ultimi giorni si avverte l’incredulità per quanto poco sia rimasto del movimento anti-globalizzazione ad appena otto anni di distanza da Genova, se non le lacerazioni aperte tra le diverse anime del movimento in Italia e le ferite mai rimarginate di quegli attivisti internazionali che, passati per la “macelleria” della Diaz e di Bolzaneto, si sono ripromessi di non rimettere mai più piede in Italia.

fonte:
http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/in-edicola/numero/20090624/pagina/07/pezzo/253166/

No-Global & Black Block a L’Aquila per il G8

Articolo di Abruzzo 24 ore.
Nessuno tra i cittadini aquilani, almeno tra quelli rimasti nel
capoluogo di regione, permetterà abusi da nessuno. Questo il pensiero
di una comunità provata da circa 90 giorni di continui terremoti e
disaggi dovuti alla perdita di beni, amici o parenti. Il riferimento,
chiaro, è ai No-Global, ai Black Blok ed agli altri manifestanti che
dall’11 all’8 Luglio si sono dati appuntamento qui a L’Aquila per
contestare le scelte di Obama e company.
I ragazzi che incontriamo lungo Corso Federico II, nell’apposito
corridoio metallico che conduce fin su a piazza Duomo, vanno anche
oltre.
“Nessuno deve permettersi di venire qui per fare danni, ce ne sono
già abbastanza. Le manifestazioni spontanee – ci dice Gianni – sono
ben accette, ma poi tutti a casa“.
Gli fa eco Michele – “qui la gente è stanca, stressata e pronta a
tutto, non so come potrebbe reagire a atti di vandalismo come quelli
di Genova“.
In un bar nei pressi dello Stadio Fattori un simpatico signore dice
che “È meglio che qui non si presenti nessuno. Li caccieremo a calci“.
Insomma riassumendo i No-Global e i Black Blok qui non sono ben visti
in quanto associati al vandalismo e, pare, che anche il mondo ultras
aquilano si stia organizzando per controbattere a eventuali
manifestazioni di violenza nei giorni del Summit…
Intanto i dintorni della città continuano ad essere battuti al
tappeto, controlli in ogni dove e i posti di blocco delle forze
dell’odine continua a farsi sempre più serrati soprattutto dopo le 18
e nei quartieri di Coppito, Pettino e Cansatessa.

fonte:
http://www.abruzzo24ore.tv/news.php?id=11619