Contro la crisi reddito a precarie e disoccupati

Non può essere una lotteria!

santo_img

A quasi 7 mesi di distanza dalla presentazione delle domande per il reddito minimo garantito nella Regioe Lazio sono uscite le prime graduatorie provvisorie riguardanti 1.000 beneficiari sui 6.000 totali. Ricordiamo che le domande sono state 120.000, dunque appena il 5% vedrà erogato ciò che gli manca per arrivare ai 583 euro al mese di tetto stabilito dalle convenzioni attuative. Una vera e propria lotteria, dunque, per un diritto ridotto ad elemosina.


Comitati di precarie e disoccupati.

[singlepic id=873 w=300 h=225 float=left] Dopo anni di battaglie per un reddito garantito per tutti, lavoro o non lavoro, i movimenti sociali hanno ottenuto una legge dalla Regione Lazio nel marzo del 2009. La legge afferma che tutti dai 18 ai 65 anni hanno diritto a raggiungere un reddito minimo garantito, viste la crisi e la precarietà dilaganti. Tutto ciò non si è avverato ed è per questo che è nato il Comitato Win for Rights! Aperto a precari e precarie, disoccupati e disoccupate. Non solo per chi ha fatto domanda dunque, ma per tutti e tutte coloro che pensano che la crisi non possa sempre ricadere su di noi e che le risorse non possano andare sempre alle banche e alle imprese.

Leggi l’articolo di Luciano Gallino sul Reddito Minimo Garantito.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

MOBILITAZIONI

29 MARZO – Precari e disoccupati votano San Precario per ottenere il reddito!

9 FEBBRAIO – Precari e disoccupati chiedono i soldi ai Monopoli di Stato!

15 DICEMBRE – Il comitato Win for rights è a controllare le graduatorie il giorno della loro uscita ufficiale presso il centro per l’impiego di Cinecittà (via Vignali). Non c’è nessuno a parte noi, dalla Provincia si sono “dimenticati” di avvertire precari e disoccupati della pubblicazione delle liste.

23 OTTOBRE – durante la giornata di sciopero generale indetto dal sindacalismo di base è stato ottenuto un incontro con il capo gabinetto del  ministero dell’economia sul tema della crisi e del reddito garantito come strumento per i disoccupati e precari non coperti da interventi di protezione sociale.

Mercoledi 30 settembre, i movimenti di precari e disoccupati si sono recati al CPI di via Vignali, a Cinecittà, per reclamare un reddito per tutti e allargare questi comitati.

[singlepic id=833 w=240 h=160 float=left] [singlepic id=813 w=240 h=160 float=]

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

Info

ROMAPRECARIA ::: SPORTELLO ANTICRISI | info@indipendenti.eu | Cell. 389.9914556 | Tel. 06 97841118 (solo mercoledi 17-19)

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

LA LEGGE REGIONALE SUL REDDITO MINIMO

Quest’anno,  i precari ed i disoccupati della Regione Lazio hanno avuto una possibilità: accedere al reddito minimo garantito (leggi la scheda informativa). Una legge che stabilisce un diritto per tutti, dai 18 ai 65 anni, vista la precarietà dilagante  nata dall trasformazioni nel mondo produttivo. Una legge frutto delle iniziative dei movimenti sociali, iniziate nel 2004.

La Regione, invece, ha ristretto d’ufficio i parametri, dai 30 ai 44 anni, tradendo lo spirito della legge, anche per le scarsissime risorse stanziate. Tutto questo mentre, con l’altra mano, la Regione ha elargito:

  1. Sostegno alle imprese in crisi: 210 milioni di euro in 3 anni
  2. Fondo rotativo per imprese turistiche per il 2009: 8 milioni di euro
  3. Sostegno al credito per le imprese nel 2009: 1 miliardo di Euro.

I soldi pubblici devono andare innanzitutto ai cittadini e non solo alle imprese. Questo vale per la Regione ma anche per il Governo nazionale, per questo siamo convinti che debbano essere investite risorse almeno equivalenti per il reddito garantito.

Le domande presentate per la legge regionale per il reddito sono state circa 120 mila nel territorio regionale di cui circa 80 mila a Roma. Questo dato ci fa comprendere la percezione sociale del reddito garantito che si è estesa al di la della scarsissima comunicazione ufficiale che è stata fatta della legge. Ricordiamo che la presentazione della domanda è stata fatta di nascosto solo nel mese di settembre.
Le risorse economiche stanziate sono 135 milioni di euro per il periodo 2009-2011, dei quali 60 per il periodo novembre 2009-novembre 2010. Per questo anno i   beneficiari del provvedimenti finanziati con il reddito garantito di 7000 mila euro l’anno (circa 580 euro al mese) saranno circa tra le 8 mila/10 mila persone.
Tra il 9 e il 16 novembre usciranno gli elenchi con le richieste ammissibili e formalmente finanziabili, le richieste formalmente ammissibili ma non finanziabili e le richieste non ammissibili e non finanziabili. Nei primi giorni di dicembre dovrebbero uscire le graduatorie e a metà mese partire l’erogazione del reddito ai beneficiari finanziati
Tra le richieste ammissibili ma non finanziabili per mancanza di risorse economiche ci saranno decine di migliaia di precari e disoccupati.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

ALTRO

LA CAMPAGNA RXTCHI HA DIRITTO AL REDDITO LA LEGGEREGOLAMENTO ATTUATIVOBROCHURE INFORMATIVACOMUNICATO STAMPA * SUL REDDITO DI BASE (articolo di  Gallino, da Repubblica.it)

QUADRO

Il “decreto anticrisi” del governo * Analisi della crisi * Ammortizzatori Sociali * Risoluzione Parlamento Europeo

Aspettando le graduatorie per il reddito a precari e disoccupati.

Non può essere una lotteria!

[singlepic id=873 w=320 h=240 float=left] Stai aspettando le graduatorie finali per sapere se sei vincitore del Reddito Minimo?

Hai meno di 30 anni o più di 44 e sei stato escluso forzatamente da un diritto per tutti?

Quest’anno, infatti, i precari ed i disoccupati della Regione Lazio hanno avuto una possibilità: accedere al reddito minimo garantito (leggi la scheda informativa). Una legge che stabilisce un diritto per tutti, dai 18 ai 65 anni, vista la precarietà dilagante  nata dall trasformazioni nel mondo produttivo. Una legge frutto delle iniziative dei movimenti sociali, iniziate nel 2004.

La Regione, invece, ha ristretto d’ufficio i parametri, dai 30 ai 44 anni. Inoltre, a fronte di più di 100.000 domande, solo 2.000 ne verranno soddisfatte. Tutto questo perché sono stati stanziato solo 20 mln di euro (180  in tre anni).

Una vera lotteria. Ma i diritti non possono essere un privilegio, devono valere per tutti!

Tutto questo mentre, con l’altra mano, la Regione ha elargito:

  1. Sostegno alle imprese in crisi: 210 milioni di euro in 3 anni
  2. Fondo rotativo per imprese turistiche per il 2009: 8 milioni di euro
  3. Sostegno al credito per le imprese nel 2009: 1 miliardo di Euro.

I soldi pubblici devono andare innanzitutto ai cittadini e non solo alle imprese. Questo vale per la Regione ma anche per il Governo nazionale, per questo siamo convinti che debbano essere investite risorse almeno equivalenti per il reddito garantito

Per questo stanno nascendo dei comitati (vedi luoghi e orari ) di precari e disoccupati per l‘allargamento della platea dei beneficiari: da Reddito Minimo a Reddito per Tutti e Tutte.

Prossimo appuntamento:

SCIOPERO GENERALE, venerdi 23 ottobre ore 9:30 Piazza della Repubblica

***

Mercoledi 30 settembre, i movimenti di precari e disoccupati si sono recati al CPI di via Vignali, a Cinecittà, per reclamare un reddito per tutti e allargare questi comitati. Prossimo incontro: giovedi 15 ottobre ore 18 al Volturno

[singlepic id=833 w=240 h=160 float=left] [singlepic id=813 w=240 h=160 float=]

***

LA CAMPAGNA RXTCHI HA DIRITTO AL REDDITO LA LEGGEREGOLAMENTO ATTUATIVOBROCHURE INFORMATIVACOMUNICATO STAMPA * SUL REDDITO DI BASE (articolo di  Gallino, da Repubblica.it)

QUADRO

Il “decreto anticrisi” del governo * Analisi della crisi * Ammortizzatori Sociali * Risoluzione Parlamento EuropeoDal 15 ottobre le graduatorie di vincitori del Reddito minimo.

Non può essere una lotteria.

[singlepic id=843 w=320 h=240 float=left] Quest’anno i precari ed i disoccupati della Regione Lazio hanno avuto una possibilità: accedere al reddito minimo garantito. Ma questa possibilità è un diritto, non una lotteria.

Infatti una battaglia dei movimenti sociali, iniziata nel 2004, ha portato all’approvazione di questa legge con dei parametri molto larghi. Innanzi tutto un diritto individuale, dedicato tanto a chi non ha lavoro quanto a chi è precario, per una fascia larga di persone, dai 18 ai 65 anni.

La Regione, invece, ha ristretto i parametri, dai 30 ai 44 anni. Inoltre, a fronte di più di 100.000 domande, solo 2.000 ne verranno soddisfatte.Tutto questo perché la Regione Lazio ha stanziato solo 20 mln di euro (180  in tre anni), mentre con l’altra mano ha elargito:

  1. Sostegno alle imprese in crisi: 210 milioni di euro in 3 anni
  2. Fondo rotativo per imprese turistiche per il 2009: 8 milioni di euro
  3. Sostegno al credito per le imprese nel 2009: 1 miliardo di Euro.

I soldi pubblici devono andare innanzitutto ai cittadini e non solo alle imprese. Questo vale per la Regione ma anche per il Governo nazionale, per questo siamo convinti che debbano essere investite risorse almeno equivalenti per il reddito garantito

Per questo stanno nascendo dei comitati (vedi luoghi e orari ) di precari e disoccupati per l‘allargamento della platea dei beneficiari: da Reddito Minimo a Reddito per Tutti e Tutte.

***

Mercoledi 30 settembre, i movimenti di precari e disoccupati si sono recati al CPI di via Vignali, a Cinecittà, per reclamare un reddito per tutti e allargare questi comitati.

[singlepic id=833 w=320 h=240 float=] [singlepic id=823 w=320 h=240 float=] [singlepic id=813 w=320 h=240 float=] [singlepic id=833 w=320 h=240 mode=web20 float=]

Prossimo incontro: giovedi 15 ottobre ore 18 al Volturno

***

LA CAMPAGNA RXTCHI HA DIRITTO AL REDDITO LA LEGGEREGOLAMENTO ATTUATIVOBROCHURE INFORMATIVACOMUNICATO STAMPA * SUL REDDITO DI BASE (articolo di  Gallino, da Repubblica.it)

QUADRO

Il “decreto anticrisi” del governo * Analisi della crisi * Ammortizzatori Sociali * Risoluzione Parlamento Europeo

Aspettando le graduatorie per il reddito a precari e disoccupati.

Non può essere una lotteria!

[singlepic id=873 w=320 h=240 float=left] Stai aspettando le graduatorie finali per sapere se sei vincitore del Reddito Minimo?

Hai meno di 30 anni o più di 44 e sei stato escluso forzatamente da un diritto per tutti?

Quest’anno, infatti, i precari ed i disoccupati della Regione Lazio hanno avuto una possibilità: accedere al reddito minimo garantito (leggi la scheda informativa). Una legge che stabilisce un diritto per tutti, dai 18 ai 65 anni, vista la precarietà dilagante  nata dall trasformazioni nel mondo produttivo. Una legge frutto delle iniziative dei movimenti sociali, iniziate nel 2004.

La Regione, invece, ha ristretto d’ufficio i parametri, dai 30 ai 44 anni. Inoltre, a fronte di più di 100.000 domande, solo 2.000 ne verranno soddisfatte. Tutto questo perché sono stati stanziato solo 20 mln di euro (180  in tre anni).

Una vera lotteria. Ma i diritti non possono essere un privilegio, devono valere per tutti!

Tutto questo mentre, con l’altra mano, la Regione ha elargito:

  1. Sostegno alle imprese in crisi: 210 milioni di euro in 3 anni
  2. Fondo rotativo per imprese turistiche per il 2009: 8 milioni di euro
  3. Sostegno al credito per le imprese nel 2009: 1 miliardo di Euro.

I soldi pubblici devono andare innanzitutto ai cittadini e non solo alle imprese. Questo vale per la Regione ma anche per il Governo nazionale, per questo siamo convinti che debbano essere investite risorse almeno equivalenti per il reddito garantito

Per questo stanno nascendo dei comitati (vedi luoghi e orari ) di precari e disoccupati per l‘allargamento della platea dei beneficiari: da Reddito Minimo a Reddito per Tutti e Tutte.

Prossimo appuntamento:

SCIOPERO GENERALE, venerdi 23 ottobre ore 9:30 Piazza della Repubblica

***

Mercoledi 30 settembre, i movimenti di precari e disoccupati si sono recati al CPI di via Vignali, a Cinecittà, per reclamare un reddito per tutti e allargare questi comitati. Prossimo incontro: giovedi 15 ottobre ore 18 al Volturno

[singlepic id=833 w=240 h=160 float=left] [singlepic id=813 w=240 h=160 float=]

***

LA CAMPAGNA RXTCHI HA DIRITTO AL REDDITO LA LEGGEREGOLAMENTO ATTUATIVOBROCHURE INFORMATIVACOMUNICATO STAMPA * SUL REDDITO DI BASE (articolo di  Gallino, da Repubblica.it)

QUADRO

Il “decreto anticrisi” del governo * Analisi della crisi * Ammortizzatori Sociali * Risoluzione Parlamento EuropeoDal 15 ottobre le graduatorie di vincitori del Reddito minimo.

Non può essere una lotteria.

[singlepic id=843 w=320 h=240 float=left] Quest’anno i precari ed i disoccupati della Regione Lazio hanno avuto una possibilità: accedere al reddito minimo garantito. Ma questa possibilità è un diritto, non una lotteria.

Infatti una battaglia dei movimenti sociali, iniziata nel 2004, ha portato all’approvazione di questa legge con dei parametri molto larghi. Innanzi tutto un diritto individuale, dedicato tanto a chi non ha lavoro quanto a chi è precario, per una fascia larga di persone, dai 18 ai 65 anni.

La Regione, invece, ha ristretto i parametri, dai 30 ai 44 anni. Inoltre, a fronte di più di 100.000 domande, solo 2.000 ne verranno soddisfatte.Tutto questo perché la Regione Lazio ha stanziato solo 20 mln di euro (180  in tre anni), mentre con l’altra mano ha elargito:

  1. Sostegno alle imprese in crisi: 210 milioni di euro in 3 anni
  2. Fondo rotativo per imprese turistiche per il 2009: 8 milioni di euro
  3. Sostegno al credito per le imprese nel 2009: 1 miliardo di Euro.

I soldi pubblici devono andare innanzitutto ai cittadini e non solo alle imprese. Questo vale per la Regione ma anche per il Governo nazionale, per questo siamo convinti che debbano essere investite risorse almeno equivalenti per il reddito garantito

Per questo stanno nascendo dei comitati (vedi luoghi e orari ) di precari e disoccupati per l‘allargamento della platea dei beneficiari: da Reddito Minimo a Reddito per Tutti e Tutte.

***

Mercoledi 30 settembre, i movimenti di precari e disoccupati si sono recati al CPI di via Vignali, a Cinecittà, per reclamare un reddito per tutti e allargare questi comitati.

[singlepic id=833 w=320 h=240 float=] [singlepic id=823 w=320 h=240 float=] [singlepic id=813 w=320 h=240 float=] [singlepic id=833 w=320 h=240 mode=web20 float=]

Prossimo incontro: giovedi 15 ottobre ore 18 al Volturno

***

LA CAMPAGNA RXTCHI HA DIRITTO AL REDDITO LA LEGGEREGOLAMENTO ATTUATIVOBROCHURE INFORMATIVACOMUNICATO STAMPA * SUL REDDITO DI BASE (articolo di  Gallino, da Repubblica.it)

QUADRO

Il “decreto anticrisi” del governo * Analisi della crisi * Ammortizzatori Sociali * Risoluzione Parlamento Europeo

Aspettando le graduatorie per il reddito a precari e disoccupati.

Non può essere una lotteria!

[singlepic id=873 w=320 h=240 float=left] Stai aspettando le graduatorie finali per sapere se sei vincitore del Reddito Minimo?

Hai meno di 30 anni o più di 44 e sei stato escluso forzatamente da un diritto per tutti?

Quest’anno, infatti, i precari ed i disoccupati della Regione Lazio hanno avuto una possibilità: accedere al reddito minimo garantito (leggi la scheda informativa). Una legge che stabilisce un diritto per tutti, dai 18 ai 65 anni, vista la precarietà dilagante  nata dall trasformazioni nel mondo produttivo. Una legge frutto delle iniziative dei movimenti sociali, iniziate nel 2004.

La Regione, invece, ha ristretto d’ufficio i parametri, dai 30 ai 44 anni. Inoltre, a fronte di più di 100.000 domande, solo 2.000 ne verranno soddisfatte. Tutto questo perché sono stati stanziato solo 20 mln di euro (180  in tre anni).

Una vera lotteria. Ma i diritti non possono essere un privilegio, devono valere per tutti!

Tutto questo mentre, con l’altra mano, la Regione ha elargito:

  1. Sostegno alle imprese in crisi: 210 milioni di euro in 3 anni
  2. Fondo rotativo per imprese turistiche per il 2009: 8 milioni di euro
  3. Sostegno al credito per le imprese nel 2009: 1 miliardo di Euro.

I soldi pubblici devono andare innanzitutto ai cittadini e non solo alle imprese. Questo vale per la Regione ma anche per il Governo nazionale, per questo siamo convinti che debbano essere investite risorse almeno equivalenti per il reddito garantito

Per questo stanno nascendo dei comitati (vedi luoghi e orari ) di precari e disoccupati per l‘allargamento della platea dei beneficiari: da Reddito Minimo a Reddito per Tutti e Tutte.

Prossimo appuntamento:

SCIOPERO GENERALE, venerdi 23 ottobre ore 9:30 Piazza della Repubblica

***

Mercoledi 30 settembre, i movimenti di precari e disoccupati si sono recati al CPI di via Vignali, a Cinecittà, per reclamare un reddito per tutti e allargare questi comitati. Prossimo incontro: giovedi 15 ottobre ore 18 al Volturno

[singlepic id=833 w=240 h=160 float=left] [singlepic id=813 w=240 h=160 float=]

***

LA CAMPAGNA RXTCHI HA DIRITTO AL REDDITO LA LEGGEREGOLAMENTO ATTUATIVOBROCHURE INFORMATIVACOMUNICATO STAMPA * SUL REDDITO DI BASE (articolo di  Gallino, da Repubblica.it)

QUADRO

Il “decreto anticrisi” del governo * Analisi della crisi * Ammortizzatori Sociali * Risoluzione Parlamento EuropeoDal 15 ottobre le graduatorie di vincitori del Reddito minimo.

Non può essere una lotteria.

[singlepic id=843 w=320 h=240 float=left] Quest’anno i precari ed i disoccupati della Regione Lazio hanno avuto una possibilità: accedere al reddito minimo garantito. Ma questa possibilità è un diritto, non una lotteria.

Infatti una battaglia dei movimenti sociali, iniziata nel 2004, ha portato all’approvazione di questa legge con dei parametri molto larghi. Innanzi tutto un diritto individuale, dedicato tanto a chi non ha lavoro quanto a chi è precario, per una fascia larga di persone, dai 18 ai 65 anni.

La Regione, invece, ha ristretto i parametri, dai 30 ai 44 anni. Inoltre, a fronte di più di 100.000 domande, solo 2.000 ne verranno soddisfatte.Tutto questo perché la Regione Lazio ha stanziato solo 20 mln di euro (180  in tre anni), mentre con l’altra mano ha elargito:

  1. Sostegno alle imprese in crisi: 210 milioni di euro in 3 anni
  2. Fondo rotativo per imprese turistiche per il 2009: 8 milioni di euro
  3. Sostegno al credito per le imprese nel 2009: 1 miliardo di Euro.

I soldi pubblici devono andare innanzitutto ai cittadini e non solo alle imprese. Questo vale per la Regione ma anche per il Governo nazionale, per questo siamo convinti che debbano essere investite risorse almeno equivalenti per il reddito garantito

Per questo stanno nascendo dei comitati (vedi luoghi e orari ) di precari e disoccupati per l‘allargamento della platea dei beneficiari: da Reddito Minimo a Reddito per Tutti e Tutte.

***

Mercoledi 30 settembre, i movimenti di precari e disoccupati si sono recati al CPI di via Vignali, a Cinecittà, per reclamare un reddito per tutti e allargare questi comitati.

[singlepic id=833 w=320 h=240 float=] [singlepic id=823 w=320 h=240 float=] [singlepic id=813 w=320 h=240 float=] [singlepic id=833 w=320 h=240 mode=web20 float=]

Prossimo incontro: giovedi 15 ottobre ore 18 al Volturno

***

LA CAMPAGNA RXTCHI HA DIRITTO AL REDDITO LA LEGGEREGOLAMENTO ATTUATIVOBROCHURE INFORMATIVACOMUNICATO STAMPA * SUL REDDITO DI BASE (articolo di  Gallino, da Repubblica.it)

QUADRO

Il “decreto anticrisi” del governo * Analisi della crisi * Ammortizzatori Sociali * Risoluzione Parlamento Europeo

Precari e disoccupati: “Ridateci i soldi dei monopoli”

0710 MARZO 2010. ROMA. Flash-mob precario questa mattina,  “Win for Rights – Welfare for Life”, alla sede dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, per sostenere lo stanziamento in un Fondo straordinario per disoccupati e precari degli utili raccolti dall’erario con giochi e lotterie, a cura di Indipendenti, Comitati per il Reddito, Generazione P… sotto lo sguardo benevolo di San Precario ovviamente.

Il flash-mob ha ottenuto un incontro con dirigenti dell’AAMS, fra i quali il dottor Tagliaferri responsabile dell’Area Giochi, che ha dichiarato di “non avere nulla in contrario alla proposta” che vede in linea con le finalità dell’AAMS. I dirigenti dell’amministrazione hanno proposto l’apertura d’un confronto con il sottosegretario competente, on. Giorgetti.

VIDEO.

[media id=243 width=400 height=300]

clicca sull’icona “schermo intero” per ingrandire.

WIN FOR RIGHTS!

Si dice in giro che sia stato il loro santo, il santo di molti, San Precario, a trasformare il celebre Win for life in Win for rights, vinci i tuoi diritti. Dopo anni di sottrazioni, di spazi e tempi di vita, di diritti, finalmente il santo ha compiuto il miracolo, sconvolto dal fatto che la vita fosse messa in palio in una lotteria, facendo in modo che tutti i precari possano rivendicare anche loro ciò che gli spetta.

Conoscete Win for Life? Certo, e saprete che si vince anche con zero. Così loro, con zero diritti, hanno capito di aver vinto a Win for rights e sono andati a prendersi i soldi direttamente dai gestori del gioco, cioè all’AAMS, amministrazione autonoma dei monopoli di stato… Ma chi erano? Precari ovviamente,  nel lavoro e nell’abitare, disoccupati, giovani e meno giovani, la generazione P, i comitati per il reddito, cioè coloro che hanno presentato domanda per il reddito garantito da mesi alla Regione lazio e non hanno ancora visto un euro, o chi è stato escluso da un diritto sancito dalla recente legge regionale. Con l’aiuto di San Precario sono andati tutti insieme a reclamare ciò che gli spetta, la loro vincita, un reddito garantito mensile, contro la crisi e la precarietà. Altro che bamboccioni

[slideshow id=273]

Comunicato.

La nostra vita non è un gioco! Tremonti fa il pieno di soldi con i giochi dei Monopoli di Stato? Noi vogliamo quei soldi per reddito, welfare, diritti!

La “finanza creativa” del superministro Giulio Tremonti, nel fuoco della crisi economica e sociale, è ridotta ormai all’essenza: è stata infatti quella dei giochi e delle lotterie dei Monopoli di Stato la performance migliore del 2009, quanto a gettito fiscale. Ben 54 miliardi e 400 milioni di euro entrati nelle casse dello Stato per questa via, circa il 15 per cento in più dell’anno precedente.

Si invita a giocare e si gioca a tutto, nell’Italia della crisi. Chi si aggrappa alle leve delle Slot Machine è quasi la metà del gettito totale dei giochi. Per chi gratta il fondo del salario e del reddito disponibile alla terza settimana del mese, se non prima, è il Gratta e Vinci la scommessa della disperazione: da solo, nel 2009, ha portato all’erario 9 miliardi e 400 milioni. Per le tanti e i tanti la cui vita è sempre più una lotteria, non resta che il Superenalotto: 3 miliardi e 300 milioni di euro, aumentato di oltre un terzo rispetto al 2008.

Win For Life ha portato alle casse del governo, in tre mesi, poco meno di mezzo miliardo di euro. Il sogno d’una rendita. E una nuova tassa mascherata. Già nel 2008 questa forma di fiscalità rapace quanto subdola, puntata alla desolazione in cui sono costretti precari e disoccupati, aveva rappresentato da sola il 3 per cento del Prodotto interno lordo italiano. Nella settimana della discussione in Parlamento sulla crisi, abbiamo scelto di presidiare la sede dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato.

La migliore fonte di introito dello Stato sono i giochi cui si fa giocare chi è gettato nella miseria? Allora noi diciamo che debbono vincere tutti!

Una briciola dei soldi ottenuti dalle casse pubbliche con questi giochi è stata devoluta all’emergenza del terremoto in Abruzzo? Noi puntiamo l’indice sul gettito dei giochi e delle lotterie, per parlare del gettito fiscale tutto. E per dire che occorre ridistribuire questi soldi per un reddito a tutti i precari e i disoccupati. Occorrono nuovi ammortizzatori sociali per I lavoratori che attualmente ne sono scoperti e per le centinaia di lavoratori a cui da mesi non vengono erogati gli stipendi.

Ogni giorno centinaia di migliaia di persone restano senza stipendio, non sanno più come pagare l’affitto o il mutuo. Ma giorno dopo giorno migliaia stanno imparando a riconoscersi: perché si ritrovano sugli stessi tetti, dalle fabbriche occupate contro le dismissioni, al Campidoglio e al Colosseo occupati dai movimenti per il diritto all’abitare, agli istituti d’eccellenza della ricerca in lotta per difendere salario e ambiente.

Questi siamo noi, Roma dentro e contro la crisi. Ci ritroviamo oggi qui per dire che non giochiamo più.

AGENZIA STAMPA.

ROMA, 10 MARZO. SIT-IN COMITATO PER REDDITO GARANTITO DAVANTI A MONOPOLI (Adnkronos) – Usare parte degli introiti dei monopoli di Stato come integrazione ai fondi stanziati dalla regione Lazio per il sussidio minimo garantito. Lo hanno chiesto i rappresentanti dei comitati per il reddito che questa mattina hanno manifestato davanti alla sede dei monopoli di Stato, a Roma. «La legge garantisce un reddito minimo a disoccupati o cassaintegrati, ma – dichiarano dal comitato – meno del 10% delle domande presentate sono state soddisfate per via della scarsità dei fondi messi a disposizione dalla regione». Una delegazione degli attivisti del movimento è riuscita ad ottenere un incontro con il direttore dell’Area Giochi dei monopoli, Antonio Tagliaferri, che ha espresso un giudizio positivo sul progetto «ma – ha precisato – certo non possiamo essere noi a prendere l’iniziativa. È una scelta che deve avvenire a livello parlamentare. Dal canto nostro, possiamo sicuramente dire che non siamo contrari e che non abbiamo ostacoli a livello tecnino o amministrativo che ci impediscano di dare un parere favorevole ad un progetto di questo tipo». (Bro/Col/Adnkronos)DicoDicoDico

Contro la crisi, siamo tutti sullo stesso tetto!

Contro la crisi,
siamo tutti sullo stesso tetto!
Il 10 febbraio 2010 in Prefettura si affronterà il tema del lavoro. Lo faranno gli enti locali, il governo e parti sociali individuate per l’occasione. Come dire: un tavolo non si nega a nessuno. Ne sono stati fatti sull’emergenza abitativa, sull’immigrazione, sulla sicurezza e ora anche sul lavoro. In questo quadro il sindaco ha sparato le sue cifre: 100mila posti di lavoro, ripetendo un proclama che suonava pressappoco così alla vigilia della sua elezione, 40mila casa popolari. Nello stesso tempo Alemanno non ha detto una parola in difesa dei lavoratori delle aziende in crisi.
Le parole non si sono tramutate in fatti e temiamo che anche sul tema lavoro si andrà nella stessa direzione. Demagogia tanta concretezza zero.
Non sappiamo cosa diranno le parti sociali che siederanno al tavolo e per questo abbiamo deciso di mobilitarci e invitiamo tutta la città che soffre la crisi a farlo.
Alle 15 di mercoledì 10 febbraio saremo in piazza SS Apostoli con gli inquilini resistenti, con i precari, con i disoccupati, con i cassaintegrati, con gli sfrattati, con chi non arriva a fine mese, con chi non ha un reddito, con i lavoratori in lotta dell’Eutelia e di altre decine di aziende che minacciano licenziamenti.
Roma contro la crisi e dentro la crisi deve diventare visibile e rompere con l’idea di città che ci vogliono propinare, dove la strada maestra immaginata dalla rendita ci condanna all’emergenza permanente e alla cementificazione selvaggia, dove l’unica prospettiva di lavoro è legata ad un pacchetto edilizio e ad eventuali possibilità occupazionali legate ad esso. In una città che sta subendo un aumento esponenziale della cassa integrazione ordinaria e straordinaria oltre che della disoccupazione non abbiamo bisogno di proclami elettorali in vista delle prossime regionali.
Non ci stiamo! Invitiamo tutti e tutte a mobilitarci per sostenere le proposte dei movimenti e delle reti sociali in lotta. Insieme con i migranti impegnati con i cittadini e le cittadine italiani/e in una battaglia senza precedenti contro il razzismo e la xenofobia, rivendicando diritti primari continuamente negati.
Se la città è di chi la abita, è arrivato il momento che questa voce inascoltata prevalga su quella dei costruttori, delle banche, degli speculatori come Bonifaci, Caltagirone, Santarelli, Toti, Mezzaroma. Gli amministratori devono segnare un significativo cambio di passo nella tutela della città come “bene comune” e nella difesa della qualità della vita nella sua interezza.
Saremo in piazza per rivendicare un reale piano anticrisi che passi attraverso la difesa, qui ed ora, dei posti di lavoro; la realizzazione di un piano straordinario di case popolari; un finanziamento adeguato alla legge regionale per il reddito che permetta di coprire le 120mila domande depositate e garantire a tutti i disoccupati e precari oltre all’erogazione monetaria anche il reddito indiretto (casa, trasporti, tariffe e formazione) previsti dalla legge.
Saremo in piazza con i migranti deportati e costretti alla fuga da Rosarno, abbandonati dalle istituzioni per le strade di Roma, per chiedere la realizzazione di un piano straordinario di accoglienza.
La mobilitazione del 10 febbraio deve diventare il punto di partenza verso una mobilitazione nazionale, che imponga al Governo misure economiche e di welfare mirate su chi paga la crisi e non più a sostegno delle banche e delle imprese.
Mercoledì 10 febbraio 2010
Dalle ore 15.00
Piazza SS Apostoli sotto la Prefettura
MANIFESTAZIONE
Prime adesioni: Rete Romana Contro la Crisi, Lavoratori Eutelia, Precari ISPRA, Lavoratori Italtel, Movimenti per il diritto all’abitare, cassintegrati Alitalia, autoconvocati Sirti, lavoratori telecom, Coordinamento Precari Scuola, Comitati per il RedditoContro la crisi,
siamo tutti sullo stesso tetto!
Il 10 febbraio 2010 in Prefettura si affronterà il tema del lavoro. Lo faranno gli enti locali, il governo e parti sociali individuate per l’occasione. Come dire: un tavolo non si nega a nessuno. Ne sono stati fatti sull’emergenza abitativa, sull’immigrazione, sulla sicurezza e ora anche sul lavoro. In questo quadro il sindaco ha sparato le sue cifre: 100mila posti di lavoro, ripetendo un proclama che suonava pressappoco così alla vigilia della sua elezione, 40mila casa popolari. Nello stesso tempo Alemanno non ha detto una parola in difesa dei lavoratori delle aziende in crisi.
Le parole non si sono tramutate in fatti e temiamo che anche sul tema lavoro si andrà nella stessa direzione. Demagogia tanta concretezza zero.
Non sappiamo cosa diranno le parti sociali che siederanno al tavolo e per questo abbiamo deciso di mobilitarci e invitiamo tutta la città che soffre la crisi a farlo.
Alle 15 di mercoledì 10 febbraio saremo in piazza SS Apostoli con gli inquilini resistenti, con i precari, con i disoccupati, con i cassaintegrati, con gli sfrattati, con chi non arriva a fine mese, con chi non ha un reddito, con i lavoratori in lotta dell’Eutelia e di altre decine di aziende che minacciano licenziamenti.
Roma contro la crisi e dentro la crisi deve diventare visibile e rompere con l’idea di città che ci vogliono propinare, dove la strada maestra immaginata dalla rendita ci condanna all’emergenza permanente e alla cementificazione selvaggia, dove l’unica prospettiva di lavoro è legata ad un pacchetto edilizio e ad eventuali possibilità occupazionali legate ad esso. In una città che sta subendo un aumento esponenziale della cassa integrazione ordinaria e straordinaria oltre che della disoccupazione non abbiamo bisogno di proclami elettorali in vista delle prossime regionali.
Non ci stiamo! Invitiamo tutti e tutte a mobilitarci per sostenere le proposte dei movimenti e delle reti sociali in lotta. Insieme con i migranti impegnati con i cittadini e le cittadine italiani/e in una battaglia senza precedenti contro il razzismo e la xenofobia, rivendicando diritti primari continuamente negati.
Se la città è di chi la abita, è arrivato il momento che questa voce inascoltata prevalga su quella dei costruttori, delle banche, degli speculatori come Bonifaci, Caltagirone, Santarelli, Toti, Mezzaroma. Gli amministratori devono segnare un significativo cambio di passo nella tutela della città come “bene comune” e nella difesa della qualità della vita nella sua interezza.
Saremo in piazza per rivendicare un reale piano anticrisi che passi attraverso la difesa, qui ed ora, dei posti di lavoro; la realizzazione di un piano straordinario di case popolari; un finanziamento adeguato alla legge regionale per il reddito che permetta di coprire le 120mila domande depositate e garantire a tutti i disoccupati e precari oltre all’erogazione monetaria anche il reddito indiretto (casa, trasporti, tariffe e formazione) previsti dalla legge.
Saremo in piazza con i migranti deportati e costretti alla fuga da Rosarno, abbandonati dalle istituzioni per le strade di Roma, per chiedere la realizzazione di un piano straordinario di accoglienza.
La mobilitazione del 10 febbraio deve diventare il punto di partenza verso una mobilitazione nazionale, che imponga al Governo misure economiche e di welfare mirate su chi paga la crisi e non più a sostegno delle banche e delle imprese.
Mercoledì 10 febbraio 2010
Dalle ore 15.00
Piazza SS Apostoli sotto la Prefettura
MANIFESTAZIONE
Prime adesioni: Rete Romana Contro la Crisi, Lavoratori Eutelia, Precari ISPRA, Lavoratori Italtel, Movimenti per il diritto all’abitare, cassintegrati Alitalia, autoconvocati Sirti, lavoratori telecom, Coordinamento Precari Scuola, Comitati per il Reddito
tettoIl 10 febbraio 2010 in Prefettura si affronterà il tema del lavoro. Lo faranno gli enti locali, il governo e parti sociali individuate per l’occasione. Come dire: un tavolo non si nega a nessuno. Ne sono stati fatti sull’emergenza abitativa, sull’immigrazione, sulla sicurezza e ora anche sul lavoro. In questo quadro il sindaco ha sparato le sue cifre: 100mila posti di lavoro, ripetendo un proclama che suonava pressappoco così alla vigilia della sua elezione, 40mila casa popolari. Nello stesso tempo Alemanno non ha detto una parola in difesa dei lavoratori delle aziende in crisi.
Le parole non si sono tramutate in fatti e temiamo che anche sul tema lavoro si andrà nella stessa direzione. Demagogia tanta concretezza zero.
Non sappiamo cosa diranno le parti sociali che siederanno al tavolo e per questo abbiamo deciso di mobilitarci e invitiamo tutta la città che soffre la crisi a farlo.
Alle 15 di mercoledì 10 febbraio saremo in piazza SS Apostoli con gli inquilini resistenti, con i precari, con i disoccupati, con i cassaintegrati, con gli sfrattati, con chi non arriva a fine mese, con chi non ha un reddito, con i lavoratori in lotta dell’Eutelia e di altre decine di aziende che minacciano licenziamenti.
Roma contro la crisi e dentro la crisi deve diventare visibile e rompere con l’idea di città che ci vogliono propinare, dove la strada maestra immaginata dalla rendita ci condanna all’emergenza permanente e alla cementificazione selvaggia, dove l’unica prospettiva di lavoro è legata ad un pacchetto edilizio e ad eventuali possibilità occupazionali legate ad esso. In una città che sta subendo un aumento esponenziale della cassa integrazione ordinaria e straordinaria oltre che della disoccupazione non abbiamo bisogno di proclami elettorali in vista delle prossime regionali.
Non ci stiamo! Invitiamo tutti e tutte a mobilitarci per sostenere le proposte dei movimenti e delle reti sociali in lotta. Insieme con i migranti impegnati con i cittadini e le cittadine italiani/e in una battaglia senza precedenti contro il razzismo e la xenofobia, rivendicando diritti primari continuamente negati.
Se la città è di chi la abita, è arrivato il momento che questa voce inascoltata prevalga su quella dei costruttori, delle banche, degli speculatori come Bonifaci, Caltagirone, Santarelli, Toti, Mezzaroma. Gli amministratori devono segnare un significativo cambio di passo nella tutela della città come “bene comune” e nella difesa della qualità della vita nella sua interezza.
Saremo in piazza per rivendicare un reale piano anticrisi che passi attraverso la difesa, qui ed ora, dei posti di lavoro; la realizzazione di un piano straordinario di case popolari; un finanziamento adeguato alla legge regionale per il reddito che permetta di coprire le 120mila domande depositate e garantire a tutti i disoccupati e precari oltre all’erogazione monetaria anche il reddito indiretto (casa, trasporti, tariffe e formazione) previsti dalla legge.
Saremo in piazza con i migranti deportati e costretti alla fuga da Rosarno, abbandonati dalle istituzioni per le strade di Roma, per chiedere la realizzazione di un piano straordinario di accoglienza.
La mobilitazione del 10 febbraio deve diventare il punto di partenza verso una mobilitazione nazionale, che imponga al Governo misure economiche e di welfare mirate su chi paga la crisi e non più a sostegno delle banche e delle imprese.
[embedit BmeyFZcEwC 466 400]
Mercoledì 10 febbraio 2010
Dalle ore 15.00
Piazza SS Apostoli sotto la Prefettura
MANIFESTAZIONE

Prime adesioni: Rete Romana Contro la Crisi, Lavoratori Eutelia, Precari ISPRA, Lavoratori Italtel, Movimenti per il diritto all’abitare, cassintegrati Alitalia, autoconvocati Sirti, lavoratori telecom, Coordinamento Precari Scuola, Comitati per il Reddito

Dentro la crisi contro la crisi

eutelia_A52L’assemblea riunita il 28 gennaio lo stabilimento di Eutelia e che ha visto la partecipazione di diverse realtà di lotta (Eutelia, ISPRA, Italtel, MVS ex-IBM, Coordinamento precari della scuola, Movimenti per il diritto all’abitare, Comitati per il reddito, Rete romana contro la crisi), lancia una prima giornata di mobilitazione comune per giovedì 11 febbraio sotto la Prefettura di Roma e  invita tutti e tutte a sostenere la manifestazione dei lavoratori di Eutelia prevista per il 1° Febbraio alle 20,30.sotto palazzo Chigi.

Nel confronto è emerso un filo comune che lega le mille facce e le diverse storie di chi subisce il vero prezzo della crisi. I lavoratori e i precari, italiani e migranti, che hanno perso, rischiano di perdere il posto di lavoro o finiscono in cassa integrazione, chi un lavoro nemmeno ce l’ha. Una crisi che investe ogni singola persona nella quotidianità e ne mina i diritti primari: la casa, la salute, lo studio, la dignità.

L’assemblea ha riconosciuto inoltre la necessità di costruire iniziative, incontri nei territori, nei quartieri di periferia, e una mobilitazione per respingere l’attacco al mondo della conoscenza, che colpisce particolarmente l’università, scuola ed enti di ricerca pubblica per mettere insieme lotte comuni che inchiodano alle loro responsabilità il governo ed enti locali.

Queste prime proposte sono il punto di partenza di un confronto utile per trasformare le decine di resistenze diffuse in una sola forte voce in grado di far cambiare passo alle amministrazioni comunale, provinciale e regionale, troppo subalterne agli interessi della rendita, delle banche e del padronato. La convocazione del consiglio comunale straordinario sull’emergenza abitativa viene così assunta come giornata di mobilitazione generale da proporre alla città intera.

Guarda il video dell’irruzione squadristica durante l’occupazione di Eutelia

[media id=163 width=280 height=210]

Roma si ribella alla crisi

Dietro i numeri drammatici − dei licenziamenti, della disoccupazione crescente, della cassa integrazione, della messa in mobilità, del mancato rinnovo dei contratti a termine e della miriade di contratti precari –  ci sono persone: lavoratici, lavoratori, giovani, famiglie che non hanno reddito sufficiente per pagare affitti, rate del mutuo, bollette, ticket; che non hanno risorse sufficienti per vivere una vita dignitosa.

Insieme alle disastrate condizioni economiche, alla crescente precarietà di vita,  nella nostra città dilaga l’emergenza abitativa: migliaia di famiglie sono sotto sfratto (la maggior parte ormai per morosità), gli inquilini degli alloggi degli enti previdenziali “irregolari” e quindi a rischio, oppure regolari ma oggetto delle nuove ondate di dismissione (ENASARCO). Altre migliaia sono le persone costrette a vivere nelle occupazioni o in residence privati pagati a peso d’oro dall’amministrazione. Questo mentre la Giunta Alemanno annulla la graduatoria delle case popolari cancellando i 40.000 nuclei familiari inseriti tra gli aventi diritto e riduce la previsione di nuove case popolari alle briciole, sole 1500 alloggi previsti nei prossimi anni, scegliendo ancora una volta di premiare la rendita e gli interessi forti del mattone privato.

I governi ed istituzioni locali hanno praticato per anni politiche liberiste, privatizzando servizi e beni comuni, alimentando la speculazione finanziaria insieme ad una deregolamentazione del mercato del lavoro che ha selvaggiamente precarizzato, minato alla radice conquiste e diritti del lavoro, generato una diffusa insicurezza sociale. Ed anche nel rispondere alla crisi, preferiscono sostenere banche, imprese, pescecani dell’edilizia, elargendo loro milioni di euro ed abbandonando lavoratori e le lavoratrici appesi ad indennità di disoccupazione e di cassa integrazione sempre insufficienti, lasciando completamente soli, senza alcun tipo di sostegno, centinaia di migliaia di precari.

Ora il razzismo di stato dilaga, come dimostra anche la vicenda di Rosarno, in un’oppressione senza confine che riduce i migranti a semplice merce, a forza-lavoro da sfruttare, senza nessun diritto; le politiche xenofobe del governo provocano ad arte tensioni che investono i settori sociali colpiti dalla crisi, per creare un’assurda guerra fra poveri.

Oggi a essere schiacciati ed espulsi dal lavoro non sono solo le fasce meno professionalizzate, sono lavoratori e lavoratrici del settore privato, ma anche di quello pubblico, con alte professionalità: si pensi alla scuola e all’universita’, colpite pesantemente da tagli complessivi per 9,5 miliardi di euro, che hanno espresso nei mesi trascorsi alti livelli di resistenza. Anche l’EUTELIA e l’ISPRA sono due centri altamente qualificati nell’informatica e nella ricerca. Insieme ad essi sono centinaia le aziende che chiudono o espellono manodopera.

Le lotte dei lavoratori di EUTELIA e di ISPRA, sono divenute per tutti un importante riferimento, simbolo della necessità di uscire dall’inerzia, di attivare forme di lotta ed un nuovo protagonismo per uscire dalla crisi con nuove  misure e diritti sociali, per nuova e buona occupazione che cambi il modello di sviluppo..

Dall’Eutelia, dall’Ispra, dai Precari della Scuola, dai Movimenti per il Diritto All’Abitare e da altre lotte che hanno avuto meno risalto mediatico,  sono venute resistenze forti, con l’occupazione degli stabilimenti, le manifestazioni, le tendopoli ed i presidi ad oltranza. Le proteste sui tetti, dall’ISPRA ai musei capitolini, hanno rappresentato anche simbolicamente le diverse facce della lotta alla crisi delle banche e dei padroni, ed evidenziato condizioni di vita e problemi del tutto simili, e la vicinanza delle lotte.

Una vicinanza che è divenuta in queste settimane contatto, capacità di attraversamento, che hanno le potenzialità per divenire incontro. Un incontro che mostri la possibilità di ricomporre il mosaico, i diversi frammenti e spaccati di chi vive la crisi e di chi contro la crisi ha iniziato o vuole ribellarsi.

Molte sono le comuni rivendicazioni e vertenze e possibili: dalla predisposizione di nuove misure di tutela del lavoro alla conquista di Tariffe Sociali (gas, luce, trasporti, asili nido e spese scolastiche etc.), dall’estensione e potenziamento finanziario del Reddito Minimo Regionale alla richiesta di una moratoria sui mutui, sulle imposte, sulla cessione del quinto dello stipendio (come avvenuto per i debiti delle imprese), fino alla conquista di un vero Piano di Casa Popolari per la nostra città.  Perché la lotta per il diritto all’abitare, la richiesta di sospensione degli sfratti, di case da pagare in proporzione alle proprie tasche, è domanda di investimenti pubblici, di “bene comune”, è richiesta di reddito.

Nella convinzione che il lavoro, il reddito, i servizi pubblici, il diritto all’abitare, i diritti di cittadinanza per i/le migranti possano rappresentare un comune oggetto del desiderio, il terreno di incontro delle nostre storie e di molte altre storie simili alle nostre, lanciamo questo appello aperto e alla città insieme all’ invito a partecipare all’ assemblea.

GIOVEDI’ 28 GENNAIO ORE 17.30 IN EUTELIA
(VIA BONA 50)

Rete Romana Contro la Crisi, Lavoratori Eutelia, Movimenti per il diritto all’abitare, lavoratori ISPRA, Italtel, appalti Sirti, Almaviva Atesia, cassintegrati lav. Alitalia, coord. precari scuola