La migliore Italia scende in Piazza per l’Indignazione Precaria.

“Siamo la rete degli In*dipendenti precari per la PA che hanno contestato il Ministro Brunetta, la storia l’avete vista tutti, sul web ci sono centinaia di migliaia di contatti al video che testimonia come Brunetta insulti i precari… indicandoli come la parte peggiore dell’Italia.

La nostra grande visibilità in questo momento ci consegna la responsabilità di lanciare la piazza dell’indignazione precaria.  Su web e social network ci siamo ripresi un diritto di parola negato, adesso ci incontriamo per dare corpo e anima alla nostra indignazione contro la precarietà delle nostre vite. Incontriamoci tutti in piazza Montecitorio domenica 19 giugno dalle ore 18 in connessione con la giornata internazionale dell’indignazione promossa dai movimenti europei, invitando tutte le realtà in lotta contro la precarietà che in questi giorni stanno prendendo coraggiosamente parola mettendo al centro il proprio protagonismo e pensiamo ai lavoratori dello spettacolo in occupazione permanente al Teatro Valle.

Martedì 21 il Parlamento è chiamato a votare la fiducia da questo governo sfiduciato inequivocabilmente e dal basso dalla maggioranza delle cittadine e dei cittadini con il voto referendario a difesa dei beni comuni, della vita e della Terra e contro l’immunità cercata dal presidente del Consiglio dei ministri. La fiducia del Parlamento è adesso richiesta su un Decreto Sviluppo che ribadisce proprio quelle politiche contro le quali, dopo mesi di diffuse esplosioni sociali, il voto referendario si è rivolto. Il giorno dopo, mercoledì 22, lo stesso Parlamento dovrebbe effettuare quella verifica della maggioranza di governo richiesta dal presidente della Repubblica e che l’esecutivo cerca così di anticipare e blindare, disperatamente: una verifica, comunque, che nella società italiana è già stata approfonditamente effettuata, con esito seccamente negativo.

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Proponiamo che a partire da domenica 19 a Roma con un’assemblea di piazza delle indignazioni precarie che converga sul presidio indetto fin da sabato dai precari della scuola, e in tutt’Italia con azioni e incontri di piazza, siano le precarie e i precari ad aprire, in connessione col buon vento di libertà che spira in tutto l’Euromediterraneo, una settimana politica decisiva per i nostri destini.
Proponiamo che l’Italia precaria martedì 21 giugno trasformi queste prese di parole nell’assedio sociale e civile della sede che la Costituzione della Repubblica impone rappresenti la sovranità popolare, il Parlamento. Perché la sfiducia che abbiamo già lungamente espresso a questo governo e alle politiche che ovunque vogliono far pagare ai molti la crisi di pochi, si imponga definitivamente, senza lasciare più spazio a traformismi, senza più alcuna delega sul nostro futuro.

Chiediamo quindi a tutti precari di esprimere la propria indignazione in tutte le piazze d’Italia, perché il destino di questo paese e la gestione della crisi non venga lasciata nelle loro mani ma si esprima un autorevole punto di vista: quello precario!

Il 21 e 22 a Roma il Parlamento prima voterà con la fiducia il cosiddetto Pacchetto Sviluppo poi ci sarà la conta della maggioranza voluta da Napolitano, è arrivato il momento di sfiduciare questo governo.

In-dipendenti precari per la PA – Punti San Precario Roma

www.italiasenzalavoro.blogspot.com

www.scioperoprecario.org

Roma-Milano: 19 giugno, i precari prendono parola

Il 19 giugno è la giornata dell’indignazione precaria! A fianco del movimento della Global Revolution che dalle piazze di Madrid e Barcellona ha contagiato l’Europa da Atene a Lisbona, i precari e le precarie italiane scenderanno in strada per prendere parola contro la politica che ci umilia e le imprese che ci precarizzano. Brunetta ci ha umiliato chiamandoci la parte peggiore d’Italia. Noi invece crediamo che la parte peggiore del paese siano proprio i politici che vivono nel mondo dei loro palazzi dorati e le imprese che si sono arricchite sfruttando il lavoro precario.
A Roma dalle 18 in piazza Montecitorio comincerà il presidio permanente che fino al 22 giugno griderà la sua voglia di sfiduciare Brunetta e il governo.
A Milano dalle 18 in piazza Mercanti manderemo la nostra solidarietà ai precari di Roma e lanceremo un microfono aperto, un momento di presa di parola collettiva.
Chiediamo a tutti i precari e le precarie, ai lavoratori, a chi ha a cuore le sorti della generazione precaria e non sopporta più chi dall’alto dei palazzi della politica ci umilia e maltratta, di venire in piazza. Portate la vostra creatività, le vostre idee, la vostra rabbia. Contro chi non ci vuole far parlare, contro chi ci vuole zitti e con la testa china, risponderemo parlando di idee, di futuro, di conflitto, di sciopero, delle nostre rivendicazioni e delle nostre emozioni.

San Precario

19 giugno 2011 h 18:00
ROMA – piazza Montecitorio
MILANO – piazza Mercanti
I precari prendono parola!

L’innovazione per il ministro Brunetta? Negare a precari la parola ed investirli con l’auto blu

Oggi durante il Convegno Nazionale dell’Innovazione svoltosi presso il Macro di Testaccio, verso le ore 16 dopo il discorso di apertura del Ministro Brunetta , abbiamo aperto uno striscione con la scritta “Si scrive innovazione, si legge precarietà”.  Siamo gli in-dipendenti precari per la PA, esprimiamo le varie figure professionali precarizzate degli enti parastatali: ItaliaLavoro , Formez, Sviluppo Lazio.

Con il supporto ed il sostegno della rete dei Punti San Precario di Roma ci siamo recati al convegno dell’innovazione per denunciare l’abuso della flessibilità e la precarietà istituzionalizzata all’interno delle agenzie tecniche che curano per conto della Pubblica Amministrazione le politiche che dovrebbero combattere la crisi occupazionale, promuovere la coesione sociale e favorire i processi di sviluppo ed innovazione.

La risposta del Ministro Brunetta è stata una vile aggressione da parte della scorta  ai danni dei precari, con dei feriti investiti dall’auto blu del ministro che è fuggito dal Convegno affermando la seguente frase: “Io con i precari non parlo, siete la parte peggiore dell’Italia” . Riteniamo gravissima la reazione violenta e spropositata da parte un rappresentante di questo governo, erano presenti dei giornalisti che possono testimoniare i fatti attraverso le immagini che presto diffonderemo.

Comitato IN-DIPENDENTI PER LA P.A, Punti San Precario Roma.

Video. Brunetta rivolto ai precari: ” siete la peggiore Italia”

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Video del Fatto Quotidiano

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La risposta di Brunetta (giudicate voi rispetto alle immagini)

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http://italiasenzalavoro.blogspot.com/

Rassegna stampa

Fatto Quotidiano – [2]

Corriere della Sera

Repubblica[2]

Unità

Foto iniziativa

Durante il convegno era stata annunciata la possibilità d’intervenire nel dibattito da parte del pubblico e per questo, appena il ministro Brunetta ha finito di parlare, abbiamo provato a dire la nostra. Alla parola “precari” immediatamente il ministro per la pubblica amministrazione è corso via dal palco sgusciando fuori la sala da sotto uno striscione che recitava: “si scrive innovazione, si legge precarietà”.

Mentre noi a gran voce continuavamo a chiedere che ci ascoltasse, il ministro impartiva direttive ben precise ai suoi uomini.

Con noi non voleva parlare.

Quindi tra chi ha provato a prenderci a pugni…

…e chi ha provato a investirci…

..noi abbiamo continuato a parlare, tra concitati signori a cui premeva che finissimo in fretta ed in assenza di chi, di fretta invece, ha deciso di fuggire furtivo, ancora una volta ingnorando le voci dei precari e delle precarie.

Si scrive innovazione, si legge precarietà

Gli “IN-DIPENDENTI PRECARI PER LA PA” vogliono difendere il loro lavoro, la loro competenza e la loro professionalità e vogliono contrastare l’uso distorto e illegittimo di forme contrattuali lesive di diritti costituzionalmente garantiti

Gli Enti Strumentali della PA e le società a capitale pubblico che dovrebbero combattere la crisi occupazionale, promuovere la coesione sociale e favorire i processi di sviluppo e innovazione sono generatrici di precarietà, instabilità, disoccupazione.

Gli Enti Strumentali della PA e le società a capitale pubblico PERSEVERANO al proprio interno nella disapplicazione di principi di TRASPARENZA, ETICA, MERITOCRAZIA ED EQUITA’

Questo PARADOSSO ISTITUZIONALE è un “costo sociale” che:

  • ricade direttamente sui tanti lavoratori, precari e non, che quotidianamente svolgono con passione, impegno e responsabilità il loro lavoro;
  • determina una gestione inadeguata e distorta del capitale umano e dei fondi pubblici;
  • genera risultati non rispondenti agli obiettivi dichiarati e non commisurati alle risorse impiegate

Il Comitato “IN-DIPENDENTI PRECARI PER LA PA” denuncia e si oppone a questo sistema insostenibile, a tempo indeterminato.

NO all’abuso di flessibilità, NO all’istituzionalizzazione della precarietà.

Sì ai diritti e alla nostra LIBERTA’ di scelta

Bella, disarmante, semplice. L’utopia concreta del Reddito Garantito

Roma 9 e 10 giugno il meeting per il reddito garantito

Il Meeting che il Bin Italia si appresta a costruire per la primavera 2011 vuole affrontare e proporre il Reddito garantito come uno strumento concreto, concretamente realizzabile, e soprattutto, con delle conseguenze concrete. Le istituzioni negli ultimi due anni stanno compiendo passi in avanti estremamente significativi: con 24 VISTO, 33 CONSIDERANDO e 58 punti, il Parlamento UE ha votato il 20 ottobre scorso una risoluzione nella quale si chiede l’introduzione di un reddito minimo a livello comunitario. Al riguardo, gli eurodeputati esortano la Commissione Europea a presentare in tempi rapidi una legge quadro.
Questo genere di iniziative sancisce un punto di non ritorno per il quale dovremo essere attivi, vigili e propositivi, ma ci dà anche la possibilità di riprendere alcuni dei temi portanti che sono alla base di una rivendicazione che oltre diritto è alternativa possibile.
L’elemento che accomuna tra loro tutte le proposte di introdurre all’interno dei sistemi sociali un Reddito garantito è l’idea che ogni sistema debba farsi carico di garantire a tutti, indipendentemente dalla loro esperienza lavorativa, la possibilità di acquisire un reddito col quale realizzare il proprio progetto di vita. Se il Reddito deve garantire ciò che il welfare sinora ha negato, ovvero l’aspirazione alla distintività ed all’autonomia dei soggetti, non basta un semplice allargamento dell’attuale welfare. In altri termini, il perseguimento dello sviluppo dell’uomo nel senso di A. Sen, può essere assicurato solo con la realizzazione di un’uguale distribuzione delle risorse personali ex post ed un’uguale distribuzione di quelle impersonali ex ante, perché in presenza di una distribuzione del prodotto sociale così realizzata i soggetti possano perseguire i propri obiettivi sulla base delle proprie scelte e delle proprie valutazioni. Allo stato attuale, il reddito garantito rappresenta lo strumento efficace per parificare ex ante la disponibilità delle risorse impersonali.
Da qui prende avvio lo spazio del possibile, di tutto ciò che potrebbe essere se quell’idea bella, come bella è la possibilità che tutti abbiano di che vivere; se quell’idea disarmante come l’affermazione che tutti, proprio tutti devono essere presi in carico dalla società; se quell’idea semplice come l’evidenza della sconfitta del suo contrario, fossero un fatto.
E perché questo avvenga abbiamo bisogno anche di dare aria all’elaborazione teorica non solo di prototipi economico-finanziari, ma anche di una società più desiderabile.
Il Meeting quindi terrà l’attenzione a queste due direttrici, quella dei passaggi che ancora dobbiamo fare perché l’Europa e con lei l’Italia abbiano davvero una misura di garanzia come questa e quella dello spazio politico, del pensiero che supera l’emergenza e guarda alla costruzione di alternative più cooperanti e meno energivore.

L’esigenza di un Meeting con queste caratteristiche ci ha portato a costruire alcuni appuntamenti nei mesi precedenti (tra marzo e maggio 2011), iniziative di approfondimento tematico.

Programma

Tavoli (partecipazione dei Punti San Precario)


E’ attivo Scioperoprecario.org

Immagina se un giorno i call center non rispondessero alle chiamate, se i trasporti non funzionassero, se le case editrici che sfruttano il lavoro precario fossero bloccate, se le fabbriche chiudessero, se la rete ribollisse di sabotaggi, se gli hacker fermassero le reti delle grandi aziende, se ci prendessimo la casa che non abbiamo, gli spazi che ci sono negati. Immaginate se noi precari e precarie incrociassimo le braccia, diventassimo finalmente protagonisti e dimostrassimo quanto siamo forti: il paese si bloccherebbe.

Eppure si sa, noi non possiamo scioperare: siamo soggetti a ricatti troppo grossi, siamo sottomessi al volere delle aziende, siamo addirittura i datori di lavoro di noi stessi, siamo ricattati dal contratto di soggiorno per lavoro e dal razzismo istituzionale. Non vorremo davvero osare ciò che nessuno riesce nemmeno a immaginare…

Eppure… eppure vogliamo riprenderci il diritto allo sciopero. È ora di passare all’attacco per dimostrare che la precarietà può fare male non solo a chi la subisce ma anche a chi la sfrutta. Lo sciopero precario, per la prima volta, colpirà i profitti delle aziende che ci precarizzano e sfruttano, che peggiorano ogni giorno le nostre condizioni di vita. Lo sciopero precario sarà il momento in cui l’intelligenza, i saperi, i trucchi e gli sgami di precari e precarie si rivolteranno contro chi li precarizza. Sarà lo sciopero dei precari ma soprattutto uno sciopero che nasce nella precarietà e si rivolge contro la precarietà. Vogliamo far sapere al paese che possiamo far male, colpire i profitti, creare un problema a chi ci sfrutta. Pretendiamo di essere ascoltati e vogliamo riprenderci il futuro.

Per saperne di più SCIOPEROPRECARIO.ORG

Cara Gerit, io non ti pago!

Siamo i precari, parasubordinati, cassaintegrati, senza casa, parite iva, lavoratori autonomi e dipendenti, insomma quelli che producono la ricchezza di questa città! Spesso malpagati, ricattati, con contratti senza diritti e condizioni di lavoro inaccettabili. Siamo i precari che pagano la crisi tutti i giorni sulla propria pelle e che stringono la cinghia quotidianamente per arrivare a fine mese. Come se non bastasse molti di noi si sono indebitati e con mutui, bollette, prestiti, finanziarie, carte revolving, multe non pagate e si trovano oggi ad essere insolventi e perseguitati dalla Gerit/Equitalia, nota a tutti come agenzia dello strozzinaggio istituzionalizzato, che oggi attraverso una normativa di emergenza è addirittura autorizzata dal governo ad entrare direttamente sui i nostri conti correnti e congelare le poche disponibilità finanziarie che abbiamo o pignorare i nostri beni. Spesso l’unica casa, per chi ce l’ha, o addirittura sequestrando dal giorno alla notte le nostre automobili, motorini, a volte l’intero garage, sempre per chi lo possiede. A fronte di questa situazione inaccettabile ed insostenibile andremo il prossimo 26 di Maggio a manifestare la nostra rabbia ed indignazione che guarda in prima battuta alla Gerit/Equitalia, ma che nel mentre, urla al Governo di questo paese la responsabilità politica della repressione fiscale, capillare e incontrollata che stiamo subendo.

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Noi la così detta crisi la stiamo già pagando, per le scelte di politica economica che questo governo ha intrapreso peraltro perfettamente in linea con le indicazioni della Commissione Europea e della BCE. Provvedimenti che hanno salvato i debiti privati delle banche causate dalle speculazioni finanziarie manovrate dai burattinai che spesso etero dirigono la rappresentanza politica, facendoli pagare dal pubblico, ovvero con i nostri soldi, attraverso i contributi che versiamo non solo per mantenere una pubblica amministrazione corrotta e inefficace, lontana dai bisogni dei cittadini, ma oggi anche per mantenere e ripianare i debiti delle banche e delle loro indegne speculazioni. E’ veramente troppo, è veramente inaccettabile.

Rivendichiamo il diritto all’insolvenza per tutti i precari e le famiglie indebitate e ingiustamente perseguitate dalla Gerit/Equitalia, chiediamo una sanatoria immediata e generalizzata per tutti i precari, disoccupati, pensionati e lavoratori. Sarà una manifestazione costruita dal basso a partire dai movimenti sociali dei precari, dei senza casa, degli studenti delle scuole e delle università, dalle rappresentanze di base dei sindacati, dai centri sociali, ma soprattutto sarà dei tanti singoli debitori e famiglie che vogliono manifestare la loro indignazione e che da oggi non saranno soli contro le ingiustizie che si celano dietro i tanti contenziosi accumulati a centinaia di migliaia in tutto il paese.

Un’agenzia la Gerit/Equitalia, nata inizialmente con il compito di contrastare l’evasione fiscale che in Italia arriva a superare ormai i 120 Miliardi ogni anno e che invece di segnalare i grandi e piccoli noti evasori, perseguita i precari, i senza casa, la povera gente che onestamente e con dignità arranca tutta la vita. Dentro questa importante giornata di mobilitazione che si lega idelamente e materialmente alla giornata di azione indetta dagli Stati Generali della Precarietà che si sono visti a Roma a metà aprile e che accolgono l’appello internazionale contro l’austerity diffuso dalle reti sociali francesi in occasione del vertice del G8, cominciano le prove generali e diffuse sul territorio del nostro sciopero, uno sciopero precario. Lo sciopero sociale della rabbia dei precari, che tornerà già a partire dal prossimo 30 Maggio ad occupare le piazze e le strada di Roma con lo sciopero metropolitano dei sindacati di base e dei movimenti indipendenti. Cominciano le prove generali della ricomposizione sociale e della lotta dal basso senza quartiere contro i cravattari dello Stato.

We are anticapitalist – we are everywhere-get ready for us – Expect us –

Reddito x Tutt@

Giovedì 26 Maggio h 12:00 Manifestazione davanti alla sede della Gerit/Equitalia in Via Palmiro Togliatti 1545 – Roma

www.scioperoprecario.org

CARA GERIT, IO NON TI PAGO!
Siamo i precari, parasubordinati, cassaintegrati, senza casa, parite iva, lavoratori autonomi e dipendenti, insomma quelli che producono la ricchezza di questa città! Spesso malpagati, ricattati, con contratti senza diritti e condizioni di lavoro inaccettabili. Siamo i precari che pagano la crisi tutti i giorni sulla propria pelle e che stringono la cinghia quotidianamente per arrivare a fine mese. Come se non bastasse molti di noi si sono indebitati e con mutui, bollette, prestiti, finanziarie, carte revolving, multe non pagate e si trovano oggi ad essere insolventi e perseguitati dalla Gerit/Equitalia, nota a tutti come agenzia dello strozzinaggio istituzionalizzato, che oggi attraverso una normativa di emergenza è addirittura autorizzata dal governo ad entrare direttamente sui i nostri conti correnti e congelare le poche disponibilità finanziarie che abbiamo o pignorare i nostri beni. Spesso l’unica casa, per chi ce l’ha, o addirittura sequestrando dal giorno alla notte le nostre automobili, motorini, a volte l’intero garage, sempre per chi lo possiede. A fronte di questa situazione inaccettabile ed insostenibile andremo il prossimo 26 di Maggio a manifestare la nostra rabbia ed indignazione che guarda in prima battuta alla Gerit/Equitalia, ma che nel mentre, urla al Governo di questo paese la responsabilità politica della repressione fiscale, capillare e incontrollata che stiamo subendo.

Noi la così detta crisi la stiamo già pagando, per le scelte di politica economica che questo governo ha intrapreso peraltro perfettamente in linea con le indicazioni della Commissione Europea e della BCE. Provvedimenti che hanno salvato i debiti privati delle banche causate dalle speculazioni finanziarie manovrate dai burattinai che spesso etero dirigono la rappresentanza politica, facendoli pagare dal pubblico, ovvero con i nostri soldi, attraverso i contributi che versiamo non solo per mantenere una pubblica amministrazione corrotta e inefficace, lontana dai bisogni dei cittadini, ma oggi anche per mantenere e ripianare i debiti delle banche e delle loro indegne speculazioni. E’ veramente troppo, è veramente inaccettabile.

Rivendichiamo il diritto all’insolvenza per tutti i precari e le famiglie indebitate e ingiustamente perseguitate dalla Gerit/Equitalia, chiediamo una sanatoria immediata e generalizzata per tutti i precari, disoccupati, pensionati e lavoratori. Sarà una manifestazione costruita dal basso a partire dai movimenti sociali dei precari, dei senza casa, degli studenti delle scuole e delle università, dalle rappresentanze di base dei sindacati, dai centri sociali, ma soprattutto sarà dei tanti singoli debitori e famiglie che vogliono manifestare la loro indignazione e che da oggi non saranno soli contro le ingiustizie che si celano dietro i tanti contenziosi accumulati a centinaia di migliaia in tutto il paese.

Un’agenzia la Gerit/Equitalia, nata inizialmente con il compito di contrastare l’evasione fiscale che in Italia arriva a superare ormai i 120 Miliardi ogni anno e che invece di segnalare i grandi e piccoli noti evasori, perseguita i precari, i senza casa, la povera gente che onestamente e con dignità arranca tutta la vita. Dentro questa importante giornata di mobilitazione che si lega idelamente e materialmente alla giornata di azione indetta dagli Stati Generali della Precarietà che si sono visti a Roma a metà aprile e che accolgono l’appello internazionale contro l’austerity diffuso dalle reti sociali francesi in occasione del vertice del G8, cominciano le prove generali e diffuse sul territorio del nostro sciopero, uno sciopero precario. Lo sciopero sociale della rabbia dei precari, che tornerà già a partire dal prossimo 30 Maggio ad occupare le piazze e le strada di Roma con lo sciopero metropolitano dei sindacati di base e dei movimenti indipendenti. Cominciano le prove generali della ricomposizione sociale e della lotta dal basso senza quartiere contro i cravattari dello Stato.

We are anticapitalist – we are everywhere-get ready for us – Expect us –

Reddito x Tutt@

Giovedì 26 Maggio h 12:00 Manifestazione davanti alla sede della Gerit/Equitalia in Via Palmiro Togliatti 1545 – Roma

www.scioperoprecario.org

18 maggio: Per un laboratorio metropolitano sullo Sciopero Precario

Immaginate se un giorno i call center non rispondessero alle chiamate, se i trasporti non funzionassero, se le case editrici che sfruttano il lavoro precario fossero bloccate, se le fabbriche chiudessero, se la rete ribollisse di sabotaggi, se gli hacker fermassero le reti delle grandi aziende, se i precari si prendessero la casa che non hanno, gli spazi che gli sono negati.

Immaginate lo sciopero precario!

Uno sciopero fatto di cospirazione e di cooperazione. Sarà lo sciopero dei precari, ma soprattutto uno sciopero che nasce nella precarietà e che le si rivolge contro. Una volta tanto, non saranno i precari e le precarie, né i movimenti sociali ad allargare e generalizzare lo sciopero dei sindacati, ma sarò l’occasione perr chiedere finalmente ai sindacati di rendere possibile uno sciopero in cui i precari siano non solo testimonial o feticcio, ma pienamente protagonisti.

Dopo gli Stati Generali della Precarietà, vogliamo far nascere un Laboratorio Metropolitano Permanente per lo Sciopero Precario e vi invitiamo a partecipare al primo appuntamento Mercoledi 18 maggio alle ore 18:30 a Generazione P (via alberto da giussano, pigneto).

Perché lo sciopero precario è quello di cui abbiamo bisogno.

E quello che, insieme a tutt*, vogliamo rendere possibile.

Primo risultato del comitato licenziati ItaliaLavoro e Punti San Precario

La giornata di mobilitazione del 28 aprile che ha visto i Punti San Precario di Roma cospirare con i precari e i licenziati di Italia Lavoro spa contestando il ministro Sacconi presso la sede del Cnel, ha avuto un primo importante risultato sancito dalle dichiarazioni del Ministro del Lavoro riportate nelle agenzie stampa di questa mattina.

Ci sarà  un primo incontro con i vertici aziendali, le rappresentanze sindacali e il comitato licenziati di ItaliaLavoro spa.

Accogliamo la notizia con la dovuta cautela auspicando che nell’incontro si concretizzino dei risultati reali per i lavoratori licenziati e per gli oltre 500 precari che attualmente lavorano per ItaliaLavoro spa .

Intervista a Maurizia, licenziata da ItaliaLavoro

La cospirazione continua…..


LAVORO: SACCONI INVITA VERTICI ITALIA LAVORO CONFRONTO PARTI

(ANSA) – ROMA, 29 APR – Il Ministro del Lavoro e delle
Politiche Sociali, Maurizio Sacconi, ha invitato i vertici della
Società per azioni Italia Lavoro, nell’ambito della sua
autonomia gestionale e nel rispetto di leggi e contratti, ad
aprire un confronto con le organizzazioni sindacali sul
complesso dei rapporti di lavoro instaurati “con lo scopo di
verificarne l’adeguatezza rispetto alle esigenze organizzative,
individuando i modi possibili per valorizzare e non disperdere
le specifiche professionalità”. Lo rende noto il Ministero del
lavoro in una nota, precisando che Sacconi ha anche “auspicato
la composizione dei contenziosi in corso”. (ANSA).

ITALIA LAVORO: SACCONI INVITA VERTICI A CONFRONTO CON SINDACATI
ITALIA LAVORO: SACCONI INVITA VERTICI A CONFRONTO CON SINDACATI = Roma, 29 apr. (Adnkronos) – Aprire un confronto con le organizzazioni sindacali sul complesso dei rapporti di lavoro instaurati. È la richiesta che il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, rivolge ai vertici della società per azioni Italia Lavoro. «Nell’ambito della sua autonomia gestionale e nel rispetto di leggi e contratti», il ministro invita la società ad aprire un confronto «con lo scopo di verificarne l’adeguatezza rispetto alle esigenze organizzative, individuando i modi possibili per valorizzare e non disperdere le specifiche professionalità». Il ministro ha altresì auspicato la «composizione dei contenziosi in corso». (Sec-Sim/Zn/Adnkronos) 29-APR-11 15:02 NNN