San Precario: il 25 novembre una nuova apparizione per il reddito garantito

san-precarioSan Precario ha annunciato una nuova apparizione in occasione della maniestazione che si terrà giovedi 25 novembre sempre alla Regione Lazio.

Questo perché solo a Roma oltre 4000 persone tra precari e disoccupati sono in attesa di ricevere il reddito minimo garantito per il quale la Regione Lazio ha chiuso le graduatorie nel settembre 2009. A distanza di oltre un anno la situazione è la seguente:

– nessuno dei benificiari ha ancora ricevuto un euro del contributo promesso,
– i 15 milioni di euro stanziati dalla legge regionale per il primo anno sono ancora bloccati e
– risultano addirittura cancellati i secondi 15 milioni previsti per i prossimi due anni di erogazione.

Il 16 novembre scorso quasi duecento persone tra gli aventi diritto al reddito garantito hanno manifestato sotto la regione Lazio per chiedere l’immediata erogazione del contributo a chi lo attende da più di un anno e lo stanziamento di nuove risorse per una legge che negli anni a venire dovrà avere un ruolo importante nel garantire la sopravvivenza dei tanti e tante colpiti dalla crisi, dalla disoccupazione e dal carovita.

La protesta rumorosa e determinata ha immediatamente ottenuto di far salire una delegazione che ha incontrato i responsabili amministrativi della regione i quali non hanno fatto altro che confermare i nostri timori rispetto ad una volontà politica della Polverini e del suo governo di affossare questa legge incastrandone il funzionamento e cancellandone le risorse. I funzionari hanno parlato del 15 dicembre come data ultima per la consegna delle liste da parte di tutte le province, solo dopo quella data daranno il via alle erogazioni.

La provincia di Roma ha però già consegnato le graduatorie definitive e non si capisce perchè 4.000 persone debbano ancora aspettare oltre un mese dopo aver atteso invano per più di un anno.

Non possiamo più aspettare, vogliamo subito:

LO SBLOCCO DEI FINANZIAMENTI INTANTO PER I BENEFICIARI  DELLA PROVINCIA DI ROMA e
il RIFINANZIAMENTO DEI FONDI  NECESSARI A COPRIRE IL BISOGNO DI REDDITO GARANTITO PER I PRECARI E I DISOCCUPATI GIUDICATI “AMMISSIBILI” IN TUTTA LA REGIONE LAZIO

MANIFESTAZIONE DEL 25 NOVEMBRE ORE 9.30 che dalla metro San Paolo arriverà sotto le finestre della Regione Lazio.

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Roma, 16 NOV. Miracolo a Roma: San Precario appare alla Regione Lazio e promette lotta per assicurare il reddito garantito, restituire agli aventi diritto i loro crediti e moltiplicarli ancora.

Questa mattina la sede della Presidenza e della Giunta della Regione Lazio è stata oggetto della protesta rumorosa e determinata d’una folta rappresentanza delle e dei 4000 riconosciuti aventi diritto al reddito minimo garantito dalla stessa Regione ma che dal settembre 2009, data limite della presentazione delle domande, finora non hanno visto un centesimo, nonché delle altre e degli altri 115 mila richiedenti nella regione Lazio, oltre 70 mila nella sola Provincia di Roma.

Dunque, solo una rappresentanza di molte e molti che a loro volta sono solo una parte della moltitudine che, ogni giorno, in ogni aspetto della propria condizione economica sociale e civile, reclama reddito, ma che è tagliata fuori dalle ristrettezze della legge regionale, che pure non viene applicata.
Ma chi, cosa, come ha promosso questa prima, simbolica rappresentanza d’una protesta che è soltanto al suo principio? E chi altri, se non San Precario? Il quale tramite le sue devote e i suoi devoti aveva la settimana scorsa, in una prima assemblea di chi è ormai da un anno in credito di migliaia di euro con la Regione, annunciato la sua apparizione proprio per questa mattina e proprio davanti all’ingresso dell’istituzione presieduta dall’ex sindacalista Renata Polverini. Una che di miracoli ne ha promessi non pochi, senza compierne nemmeno uno. E che anzi non solo non ha ancora sbloccato i fondi 2009/2010 pur stanziati per l’erogazione del reddito minimo garantito dalla Legge 4/2009 regionale, ma ha anche cancellato quelli che avrebbero dovuto finanziarne l’applicazione per i prossimi anni. Ma chi è in disoccupazione, cioè sfruttata e sfruttato nella clandestinità e nell’invisibilità, e chi soffre i peggiori rigori della precarietà imposta al lavoro e alla vita della moltitudine produttrice di ricchezza, sa di non poter contare su nessun santo in Paradiso, al di fuori di San Precario: l’unico nel quale potersi riconoscere e condividere la verità, la vita e la via – quella che infallibilmente porta ad alzare la testa e a lottare.
La Regione, cioè chi la amministra, davanti all’apparizione del Santo è apparsa molto preoccupata: così ha concesso subito un incontro, ma cercando di nascondere le proprie responsabilità politiche. Così una delegazione è stata ricevuta, ma soltanto da due funzionari, un tecnico e un referente della segreteria politica dell’assessore al Lavoro Mario Zezza. Le devote e i devoti di San Precario si sono sentiti spiegare che la Regione, anche se si affretta a tornare a far promesse sui suoi debiti, ha deciso di permettersi il lusso di aspettare l’ultimo giorno utile per mobilitare i soldi che pure sono già stanziati per gli aventi diritto al reddito minimo, ossia il 15 dicembre che è la data ultima per la consegna della documentazione dettagliata da parte delle Province: anche se dalla Provincia di Roma la Giunta Polverini ha già ricevuto ampia documentazione di ben 3mila e 600 su 4mila dei riconosciuti. E allora ? Dovranno aspettare. Il 15 dicembre, dunque? No, il 15 gennaio: perché la Giunta vuole addirittura esagerare, coi lussi che si concede, e si regala un altro mese da cattivo pagatore nei confronti di chi è nullatenente. E poi? E poi, il nulla: la cancellazione dei 15 milioni già previsti per finanziare la legge nei prossimi anni, è confermata.
San Precario, però, vede e giudica. E ha giudicato molto male questo livello delle risposte della Regione Lazio. A partire dagli interlocutori scelti per esporsi alla sua ira. Dunque, è stato preteso un incontro con l’assessore Zezza, quanto meno. Il Santo e soprattutto la potenza diffusiva della sua devozione fanno paura: il confronto è stato fissato per l’inizio della prossimo settimana. Il Santo, comunque, per bocca delle sue devote e dei suoi devoti ha avvertito scribi e farisei della Giunta Polverini: quell’incontro sarà pure il primo, e così anche l’ultimo. Ossia: il maltolto dovrà essere restituito subito, entro Natale. Parola di Santo. E solo per cominciare: perché San Precario dice che non una sola precaria, non un solo precario può restare senza soddisfazione. Non soltanto debbono tornare le risorse sulla legge ma vanno anzi aumentate, così come i limiti posti per il diritto all’erogazione del reddi to. E poi è chiaro che al Santo una parola come “minimo” non piace affatto…
Le devote e i devoti sanno cosa fare: la lotta è solo cominciata. E, assessore o non assessore, un primo miracolo c’è già: la lotta si moltiplica, il Coordinamento di Lotta per il Reddito Garantito ricomparirà con il Santo questo venerdì 19 all’assemblea dei Movimenti Uniti contro la Crisi alle 17 al cinema teatro occupato Volturno, per tornare alla Regione in tante e tanti, diversi ma solidali, con la manifestazione del 25 novembre.
Roma, 16 novembre 2010
Coordinamento di Lotta per il Reddito Garantito
(Devozione Romana di San Precario)


I precedenti. Martedi 9 novembre si è svolta presso l’ex cinema Volturno una partecipata assemblea pubblica dei beneficiari, secondo la Legge Regionale n 4 del 2009, del Reddito Minimo Garantito (RMG). Dalla data termine di presentazione delle domande (settembre 2009) fino ad ora non è stata comunicata nessuna risposta. Nell’attuale contesto di crisi economica è necessario che i fondi stanziati a copertura della Legge Regionale n 4 del 2009 siano immeditamente versati a favore dei primi beneficiari, i quali rappresentano, peraltro, soltanto una minima parte degli oltre 115 mila soggetti che in tutto il territorio regionale  hanno presentato la domanda. Per questo chiediamo fin da subito un ulteriore stanziamento di fondi per tutti i precarie e i disoccupati non menzionati nelle prime graduatorie.

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Dopo aver analizzato le inadempienze amministrative e gli estremi ritardi da parte della Regione Lazio nell’erogazione del reddito minimo, si è comunemente deciso di non voler piú denunciare la situazione in maniera individuale come è avvenuto fin ad ora, ma di costituire un coordinamento di precari e disoccupati che insieme rivendicano un proprio diritto, quello del reddito garantito.
Invitiamo tutti i beneficiari, gli inclusi e gli esclusi dalle graduatorie pubblicate dalle provincia di Roma e dalle altre provincie del Lazio a partecipare alla manifestazione che si terrà martedì 16 novembre alle ore 10 davanti alla sede della Regione Lazio, via Cristoforo Colombo n.212.
Coordinamento di Lotta per il reddito garantito

Altri miracoli di San Precario e iniziative dei fedeli:

3 novembre | Aprono i Punti San Precario

San Precario gioca alla Lotteria: Win For Rights, Vinci i tuoi diritti!

29 marzo | Miracolo al Seggio: precari votano San Precario

10 marzo | Fedeli di San Precario chiedono soldi dei Monopoli

San Precario ama i bamboccioni

Primavera 2010 | Corsi Professione Precario

Approvata legge regionale per il reddito

Comunicato

NELLA REGIONE LAZIO IL REDDITO SOCIALE E’ LEGGE !

Nella tarda serata di ieri 4 aprile il Consiglio Regionale – tallonato dall’incalzare di un centinaio di attivisti in rappresentanza dei centri sociali e del Patto di Base –ha votato a maggioranza l’introduzione del “ reddito minimo garantito”.

Un evento importante e atteso , che a partire dal Lazio bisognerà estendere in tutte le regioni per farlo diventare legge nazionale, che dopo 50 anni sani la “ lacuna” dell’Italia maglia nera dell’Europa in campo sociale .

Un provvedimento che arriva con 2 anni di ritardo , dopo che il tavolo sollecitato dalla “rete per il reddito sociale e i diritti ” ed istituito presso la Regione Lazio aveva elaborato e approntato una bozza , che nonostante rimaggenamenti e cesure ha retto al voto.

Arriva dentro la crisi globale che falcidia milioni di posti lavoro e l’esistenza quotidiana , così che il centrosinistra regionale dopo reticenze e boicottaggi – dentro la sollecitazione del “ sussidio di disoccupazione” – ha rotto gli indugi , e dopo 2 mesi e 5 sedute in cui aveva attivato il giochino di “far mancare il numero legale “ , ha votato compatto la legge che istituisce il reddito sociale.

Ora tenterà di strombazzare ai quattro venti come suo il risultato, ma il successo è tutto del movimento contro la precarietà, che a partire dalla “ rete per il reddito sociale e i diritti” ha ostinatamente voluto un provvedimento di riferimento , aldilà di incomprensioni e ostilità con pazienza ricomposte, fino a far assumere questa e altre battaglie contro la precarietà a tutte le componenti sociali e al Patto di Base.

La dotazione economica di questa legge è oggi poca cosa,10 milioni di euro,ma in sede di assestamento di bilancio ( maggio 2009) il movimento pensa di poter conquistare almeno 100 milioni di euro per rendere il beneficio a 20.000 persone che ne hanno i requisiti.

Ovvero a “ disoccupati,inoccupati e precariamente occupati” , per l’importo diretto mensile di ca.580euro e altri contributi indiretti per l’affitto casa-bollette-trasporti-libri di testo, a coloro che : 1)hanno la residenza in Regione da almeno 2 anni ; 2)sono iscritti alle liste di collocamento ; 3)hanno un reddito inferiore a 7500 euro/anno.

Il provvedimento di legge è ha carattere universale, incondizionato , diretto alla persona.

Per renderlo efficace bisognerà fare in fretta – c’è un regolamento di attuazione e una graduatoria da compilare – per rompere pastoie burocratico-partitiche e voluti ritardi , attivando gli “ sportelli” presso le sedi dei centri sociali e del Patto di Base , per risolvere e accelerare la documentazione-certificazione , per incontrare la diffusa precarietà ed insieme attivare questa e altre politiche sociali.

AVANTI TUTTA ! Dopo questo brillante risultato, nel tempo della feroce crisi di sistema, vanno al più presto create le condizioni e il “ patto sociale”, per far si di non lasciare alcuno senza di che campare e di guadagnarsi un diverso futuro.