Cile - Comunicato della Banda Salvaje e Insurrecta en Guerra Contra la Dominación

Rivendicazione di un'azione diretta effettuata a Santiago del Cile

fonte: Fondazione Roscigna

La distruzione dell'ambiente per via dello sfruttamento da parte di
esseri pieni di cupidigia sta portando la Terra al collasso. Non è una
coincidenza che uragani, alluvioni, eruzioni, tsunami, terremoti e
inondazioni, o come ingenuamente definiscono "catastrofi naturali",
spazzino via un notevole numero di persone e città. Non è nemmeno una
coincidenza che il potere, col trascorrere dei secoli, si accomodi
dipendendo dalle sue necessità, è per questo che la
pseudo-preoccupazione per l'ambiente riempie la bocca di presidenti e
imprenditori, stimolando nuove forme di sfruttamento, le quali
potranno non inquinare ma mantengono lo stesso la logica
antropocentrica per la quale la Terra ed i suoi abitanti sono una
risorsa sfruttabile per il beneficio di pochi.
Noi non accettiamo questa realtà d'inerzia, noi vogliamo veder
crollare tutti i simboli e le ideologie che promuovono qualsiasi tipo
di sfruttamento.
E' per questo che martedì 13 ottobre, con la complicità della notte e
dei nostri desideri incendiari, ci siamo recati verso il nostro
obiettivo, simbolo dell'ecocidio e dell'espansione civilizzatrice: una
scavatrice CAT che si trovava sulla riva del fiume Mapocho, nei pressi
della stazione Cal y canto della metropolitana. Il gesto era ambizioso
perché non sapevamo se il mezzo si trovasse ancora lì, in quanto lo
avevamo visto di notte, alcuni giorni prima. Sapevamo che vicino alla
scavatrice c'era un recinzione di legno e quindi 3 baracche della
sicurezza cittadina. A poche centinaia di metri si trova il 1°
commissariato dei carabineros e dall'altro lato due caserme della PDI,
oltre alle persone che molte volte vogliono trasformarsi in sbirro per
un momento. Sapevamo dei rischi che comporta incendiare una scavatrice
nel centro di Santiago, ma volevamo mettere allo scoperto la
vulnerabilità del potere, agendo sotto il suo naso. La notte era
fredda ed abbiamo cercato di placare l'entusiasmo per non rovinare il
piano. Non c'era altro da fare, dovevamo solo aver fiducia nelle
nostre capacità. Il materiale era già pronto, avevamo 2 litri di
benzina, stracci, guanti, accendini, un martello e delle bombe
incendiarie. Dietro il recinto c'era l'imponente e gialla struttura
metallica. Con il martello avremmo spaccato uno dei vetri per poter
entrare in cabina, ma non abbiamo dovuto rompere nulla perché la porta
era aperta. Quindi, abbiamo versato il combustibile nella cabina ed
abbiamo lasciato stracci imbevuti dappertutto. Allontanandoci un po'
abbiamo dato fuoco alla bomba incendiaria e l'abbiamo lanciata
all'interno della cabina. L'esplosione è stata rumorosa e
meravigliosa. Il fuoco s'è rapidamente diffuso a tutto il mezzo. Era
il momento di scappare, non potevamo restare a goderci lo spettacolo.
Da lontano potevamo vedere come le fiamme avevano sorpassato il tetto
della scavatrice e che i passanti stavano già volgendo lo sguardo
verso quelle fiamme vendicative. Immediatamente sono accorsi i
carabineros. Siamo riusciti a vedere i loro stupidi volti di stupore,
siamo passati al loro fianco, ma non s'immaginavano che quelli che
avevano dato fuoco erano così vicini. Abbiamo ascoltato mentre
richiedevano rinforzi e l'ausilio dei pompieri. Era giunto il momento
di allontanarci e perderci nell'oscurità.
Il giorno seguente abbiamo potuto apprezzare il fatto che il fuoco
avesse distrutto tutta la cabina causando un notevole danno per la
ditta costruttrice, danno che include anche la baracca di sicurezza
all'interno del recinto, con quasi una decina di guardie...
Quest'azione è dedicata agli eco-sabotatori: Marco Camenisch,
prigioniero in Svizzera per aver attaccato con esplosivi centrali
nucleari e tralicci; Ted Kaczynski, prigioniero in Usa per aver
attaccato con pacchi-bomba aeroporti, università e persone ai vertici
di tali istituzioni; i compagni anarchici detenuti in Italia e
accusati per diverse azioni.
Salutiamo anche Axel Osorio, Cristian Cancino, Matías Castro e Pablo
Carvajal. Coraggio compagni, siamo con voi.
La solidarietà per tutti i prigionieri deve trasformarsi in fatti.
Questo sabotaggio è dedicato soprattutto a Mauricio Morales, compagno
indomabile, che ha sempre avuto un gran rispetto e vicinanza verso la
natura, ed allo stesso tempo un grande odio vendicativo contro tutti
gli sfruttatori. Mauri, che il fuoco che ha illuminato questa fredda
notte serva per illuminare il tuo indimenticabile sorriso.
E per te, compagno Diego Ríos, ti salutiamo e ti incitiamo per ogni
passo che fai. Infine, diciamo ai nostri nemici che continueremo ad
attaccare le sue proprietà, che non smettano di spaventarsi. Vogliamo
che abbiano paura perché la falsa tranquillità che ostentano non sarà
eterna.
Abbiamo detto che questo era solo l'inizio...
Che si espandano e si moltiplichino gli attacchi incendiari, le bombe
e i proiettili contro il potere!

*Banda Salvaje e Insurrecta en Guerra Contra la Dominación*
(banda selvaggia e insorta in guerra contro il dominio)

Gio, 15/10/2009 – 16:01
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