Emergenza sanitaria alla Amadori

fonte: www.veganlink.antifa.net

Amadori...10+..ma di sofferenza

Il gruppo AMADORI e' una delle principali aziende europee di produzione e commercializzazione di carne di pollo e tacchino. Ha una sede principale a San Vittore di Cesena (FC) ma stabilimenti, mangimifici, incubatoi e macelli sparsi per tutta la penisola.

Le pubblicita' in televisione parlano chiaro: la loro carne e' rinomata e molto acquistata e il loro sito internet mostra tutta la serieta' che li contraddistingue:
"l'ambiente e' fondamentale per la salute degli animali e contribuisce all'eccellenza delle loro carni; per questo Amadori alleva prevalentemente in collina, in locali areati e luminosi, sotto lo stretto controllo di personale altamente qualificato… Gli elevati standard qualitativi dei nostri prodotti sono frutto di un lavoro intenso e scrupoloso."

Peccato che da marzo di quest'anno si siano verificati centinaia di malori tra i dipendenti dello stabilimento vicino Cesena: nausea, vomito, vista annebbiata e bruciori alla gola colgono tuttora gli addetti del "reparto taglio polli e tacchini". La causa sembra essere la presenza di agenti irritanti (acido solfidrico e dimetildisolfuro) e il poco ossigeno presente nell'aria.
Una delle aziende avicole piu' imponenti ha ora un grosso problema e la produzione italiana di 613mila tonnellate di polli e 278 mila tonnellate di tacchini rischia di essere in parte compromessa.

Le cifre sono espresse in peso, non in numero di esemplari.
Per l'industria alimentare gli animali sono una massa informe da lavorare, tagliare, preparare.
Milioni di animali sono uccisi solo da questa azienda. Conoscono l'incubo dell'allevamento intensivo e l'odore della morte nel macello.
Soffrono, urlano, impazziscono.

Tutti i quotidiani della zona parlano del rischio disoccupazione che corrono piu' di 2000 lavoratori, pubblicano foto interne che mostrano migliaia di animali agganciati ad uncini nell'ormai famoso "reparto taglio". Il titolo che sovrasta la foto non dice "milioni di animali trucidati dagli umani", bensì "sette operai al pronto soccorso".
Peccato, solo sette.

Mar, 24/07/2007 – 14:01
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