Francia | Religioni - Sono degli avvelenatori
Manifesto affisso in Francia - Tradotto da lechatnoiremeutier
Sono degli avvelenatori
Ci mentono. Dio, Allah, Yahweh non esistono. Non c’è una vita dopo la morte.
Queste sinistre illusioni vengono mantenute per farci accettare l’insieme di costrizioni morali e di regole sociali che ci fanno vivere come schiavi, nell’inferno che è questo mondo. Un inferno costruito dai poteri dello Stato, dal capitalismo ed anche dal clero.
Per preti e bigotti, la vita non sarebbe altro che una prova da sopportare per poi guadagnare una ricompensa nell’aldilà. Ma ci mentono: abbiamo soltanto questa vita qui. I loro cieli irreali non sono altro che l’immagine della Giustizia, la mano del potere che distribuisce retribuzioni e punizioni, quaggiù.
Le religioni sono uno strumento per mantenere ubbidienti gli sfruttati, per giustificare il potere e la ricchezza di qualcuno. L’idea di divinità è la radice stessa del principio d’autorità e il suo corrispettivo, la fede, è la radice della servitù volontaria, questo veleno dello spirito.
Bestemmiare tutte le religioni in nome della libertà non significa però difendere la laicità, uno strumento della Repubblica. Non significa, ancor meno, prendersela con i fedeli di una religione in particolare, cosa che potrebbe portare acqua al mulino del razzismo. Al contrario, dobbiamo combattere le religioni, tutte le religioni, anche perché esse sono uno dei fondamenti identitari che generano e sviluppano nazionalismo, comunitarismo e razzismo. Dobbiamo combatterle tenendo bene à mente che quello che vogliamo è la libertà per ciascuna e ciascuno.
Sono spregiatori della vita, moribondi ed essi stessi avvelenati.
Credere in un dio significa privarsi della propria libertà, rimetterla nelle mani di qualche illuminato che ci spiega come dobbiamo comportarci. Perché un prete dovrebbe dirmi chi e come devo amare? Perché un imam dovrebbe dirmi cosa mangiare e come vestirmi? Perché, in quanto donna, dovrei accettare di essere sottomessa ad un padre, ad un marito? Valgo tanto quanto un uomo: non sono una proprietà, un oggetto sessuale o uno strumento riproduttivo.
La loro purezza puzza di morte. Qualche volta la religione provoca dei massacri, ogni giorno essa nega la vita. Anche la fuga verso un altrove immaginario nasconde l’accettazione concreta dell’esistente.
La vita, al contrario dei loro deliri reazionari, potrebbe essere un gioco di libertà nel quale ciascuna e ciascuno cerca di svilupparsi appieno. Voglio essere libero fra altri, non voglio che facciano di me un “fratello” pio o una “sorella” sottomessa, sotto il giogo di un qualche “padre”, come una pecora in un gregge di sofferenza e di “virtù”.
Cominciamo a vivere per davvero, come ci pare, senza prestare ascolto ai loro comandamenti.
Abbasso tutte le religioni, esse mirano soltanto a imporci una vita di sottomissione e di morte!
Abbasso tutti i preti, gli imam, i rabbini, i pastori, i profeti, i loro libri sacri!
Abbasso tutti gli dei!
Viva la vita, viva la libertà, viva la rivoluzione!
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