Genova - Tensioni al banchetto Pdl pro-militarizzazione
da Il Secolo XIX 27 luglio 2009
Presidio Pdl per chiedere i militari a Genova, contestazioni
Tamburi, cori e proteste contro la raccolta di firme organizzata dal Pdl in piazza Banchi, nel cuore del centro storico genovese, per chiedere l’impiego dei militari per mantenere l’ordine pubblico nella città. Come era già successo due volte nelle scorse settimane, in quel caso era la Lega a raccogliere le firme, un corteo organizzato da una rete variegata composta da alcuni membri dei centri sociali, circoli anarchici, studenti dell’Onda e cittadini, hanno contestato gli esponenti del centrodestra. Gli accessi alla piazza sono stati bloccati poco prima delle quattro da una quarantina di carabinieri e poliziotti in tenuta antisommossa.
La protesta è iniziata alle 16 e 30, quando la piazza era già bloccata dalle forze dell’ordine da mezz’ora. In via degli Orefici, un primo gruppo ha iniziato a scandire slogan dietro a uno striscione con scritto: «Fascisti e militari fuori dal quartiere».
Anche tutti gli altri vicoli adiacenti, vico Denegri, via San Luca, via al Ponte Reale, via di San Pietro della Porta, sono stati chiusi al passaggio. Nel pomeriggio ai manifestanti si sono aggiunte anche due bande musicali con tamburi che hanno contrastato le parole al megafono del capogruppo di An in consiglio regionale Gianni Plinio e hanno circondato la piazza dalle varie entrate. La durata circa due ore. Poco prima delle 18 un piccolo gruppo si è staccato dal corteo e ha lanciato pomodori e gavettoni contro le forze dell’ordine in vico De Negri.
Al presidio hanno partecipato i consiglieri regionali del Pdl Matteo Rosso e Gianni Plinio e i parlamentari Michele Scandroglio e Giorgio Bornacin. La raccolta delle firme, affermano, andrà avanti nei prossimi giorni in qualche zona del centro.
«È sconcertante che venga impedita una manifestazione autorizzata democraticamente da estremisti - ha dichiarato Gianni Plinio - Questa è la Genova di Marta Vincenzi». «Grazie alle forze dell’ordine che si sono interposte con un gruppo dei centri sociali non è accaduto nulla - ha aggiunto Scandroglio - Ma quello di oggi è un episodio molto grave eppure si percepisce una certa indifferenza. A Genova c’è un degrado culturale: quasi come se la colpa fosse nostra e non di chi ci impedisce di manifestare».
da Il Giornale
Il coraggio di 400 firme contro la violenza rossa
di Stefania Antonetti
(...) Risultato: lancio dei pomodori e tiro di palloncini riempiti di urina; serrande abbassate; turisti bloccati; forze dell'ordine in tenuta antisommossa a controllare ogni angolo del quadrilatero di piazza Banchi; tamburi, fracasso, urla e insulti di ogni genere. E' questa la risposta di una ventina di manifestanti dei centri sociali e di alcuni reduci dell'Onda, che hanno bloccato, sporcato, confuso e umiliato ancora il centro storico, impedendo a quanti avrebbero voluto oltrepassare lo sbarramento della Polizia e dei Carabinieri di andare semplicemente a firmare. Quanto basta, insomma per bissare ancora una volta, e ricordare cosa accadde alla Lega Nord prima delle elezioni. Tanto per confermare che la libertà può essere sempre sporcata. Anche con l'urina. Eppure, nonostante questi «ostacoli», oltre 400 persone (tra cui il senatore Enrico Musso arrivato in bicicletta) hanno coraggiosamente depositato la firma, dimostrando in concreto di condannare la violenza dell’ultrasinistra.
«Con questa iniziativa avevamo intenzione di rispondere alle sollecitazioni di tantissimi cittadini genovesi che chiedono più sicurezza in città - hanno cercato di spiegare tra urla roboanti i promotori dell’iniziativa Gianni Plinio e Matteo Rosso, consiglieri regionali, insieme al senatore Giorgio Bornacin e all'onorevole Michele Scandroglio -. Abbiamo voluto far partire la petizione al sindaco proprio da piazza Banchi e cioè da un punto significativo di quel centro storico che continua a restare un’area a particolare rischio». «L’idea era, e resta - ha aggiunto Plinio - quella di potenziare il controllo della sorveglianza del territorio. Soprattutto nelle zone più a rischio. Con una piazza chiusa al transito, è dura raccogliere firme. Una vergogna!». La denuncia diventa così sconcerto. In piazza ci sono sempre, oltre ai consiglieri Plinio e Rosso, anche il coordinatore regionale del Pdl Scandroglio, il senatore Bornacin, il presidente del Municipio Centro Est Aldo Siri, il consigliere comunale Giuseppe Cecconi e Pietro Falanga, capogruppo del Pdl nel Municipio della Valpolcevera. Insieme faticano a credere che una manifestazione di puro e semplice esercizio di democrazia, come quella di raccoglie firme, abbia potuto costringere la Questura - a seguito di minacce e possibili aggressioni che potevano sfociare in guerriglia urbana - a blindare via Banchi, via Sestrieri del Molo, vico San Luca e via al ponte Reale, impedendo il libero passaggio di residenti, turisti e commercianti. «Questa è la dimostrazione di cos'è la Genova della sindaca Marta Vincenti e del presidente Burlando - ha incalzato ancora Plinio -. Una città in cui la gente non può muoversi liberamente, e neanche venire a firmare una petizione, nata all'interno di un'iniziativa legittimamente e regolarmente autorizzata. E questo perché c'è il rischio che i soliti ultracomunisti e i nostalgici del G8 vengano a ingaggiare battaglia e dare violenza».
La condanna arriva forte anche da Scandroglio che ribadisce il concetto: «Il Pdl non intende mollare. Per la sicurezza dei genovesi. E su richiesta dei genovesi stessi». Mentre per Rosso i fatti diventano incresciosi «per me che ho una formazione culturale contraria alla violenza. Eppure questa mattina sono arrivate le prime segnalazioni di una possibile aggressione nei nostri confronti. Chiaramente se le forze dell'ordine sono dispiegate così massicciamente, i segnali sono ben più forti di quelli che noi abbiamo avuto. Ma non ci fermiamo, continueremo in altre piazze, perché lo riteniamo un dovere». La piazza si calma, l'amarezza resta, la democrazia accusa il colpo, ma non molla. Anche grazie a quelle 400 firme.
Chiedono firme per avere le ronde: minacce no global
La loro non era neppure una ronda. Era una semplice raccolta di firme per chiedere al governo di mandare i militari anche a Genova, a collaborare con le forze dell’ordine. Ma la loro «colpa» era all’origine. Erano parlamentari e consiglieri regionali del Pdl, quindi «fascisti» da «cacciare», nel migliore dei casi. Ieri pomeriggio l’onorevole Michele Scandroglio, coordinatore regionale Pdl, il senatore Giorgio Bornacin, i consiglieri regionali Gianni Plinio e Matteo Rosso avevano organizzato un banchetto nel centro storico genovese, là dove la richiesta di sicurezza è più forte. Ma una trentina di no global ed esponenti della sinistra radicale hanno a lungo minacciato il loro presidio, costringendo carabinieri e polizia a chiudere l’intera piazza per proteggere gli esponenti del Pdl. La situazione di tensione è andata avanti a lungo, impedendo anche ai cittadini di raggiungere il banchetto per firmare.
da cittàdigenova.com
Forte contestazione in Piazza Banchi contro la raccolta di firme per l'arrivo dei soldati in città
Dure proteste contro i consiglieri regionali del Pdl Rosso e Plinio, che sono stati contestati durante la raccolta di firme avviata ieri in Piazza Banchi per chiedere l'invio di soldati a Genova.
Gli studenti del movimento studentesco "Onda" e alcune decine di anarchici appartenenti ai centri sociali, si sono schierati contro l'eventualità di presidi dell'esercito nelle strade del capoluogo, manifestando la propria contrarietà con lo slogan"Fascisti e militari fuori dai quartieri".
Polizia e carabinieri, giunti in strada in assetto antisommosa, hanno "cinturato" l'area impedendone l'accesso a manifestanti e pedoni; temendo i disordini, e visto il massiccio dispiegamento di forze, vari commercianti della zona hanno reagito serrando le saracinesche.
Al termine del sit-in, attimi di tensione per un lancio di pomodori.
da Genova Press
SICUREZZA: PDL: SODDISFAZIONE: “400 FIRME A FAVORE NONOSTANTE LA CONTESTAZIONE VIOLENTA”.
I Consiglieri Regionali PDL Gianni PLINIO e Matteo ROSSO insieme con il Sen. Giorgio BORNACIN e l’on. Michele SCANDROGLIO hanno espresso soddisfazione per il risultato della raccolta-firme del PDL in piazza Banchi per chiedere la presenza di soldati in città ed hanno duramente condannato la contestazione violenta messa in atto dagli ultra comunisti.
“E’ stato un successo -hanno detto i promotori PLINIO, ROSSO, il sen. BORNACIN e l’on. SCANDROGLIO. Ben 400 cittadini hanno coraggiosamente sottoscritto in due ore la nostra petizione nonostante la contestazione violenta di un centinaio di anarchici e di ultra comunisti. Ringraziamo vivamente gli agenti delle Forze dell’Ordine che hanno consentito la nostra manifestazione attraverso un controllo serrato della piazza che ha impedito più gravi fatti di violenza. Questa è la Genova democratica di Marta Vincenzi e di Claudio Burlando: il Centro Storico cittadino può restare per un pomeriggio alla mercè di violenti e di delinquenti dell’ultra sinistra? Vogliamo sperare che i promotori delle manifestazioni non autorizzate e violente siano identificati e perseguiti a termine di legge. Se mai ce ne fosse bisogno ciò che è accaduto oggi a piazza Banchi dimostra come sia necessaria la presenza in città di soldati a fianco di poliziotti e carabinieri”.
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